domenica 30 dicembre 2012

DISCORSO DI FINE ANNO























"cari alpignanesi buongiorno,
sono Tamara Del Bel Belluz, esponente della Lista Civica indipendente Alpignano SiCura, presente in Consiglio Comunale dal giugno 2011. 
Ringrazio in primo luogo il gruppo che rappresento, spero degnamente, che mi ha sempre sostenuta e a cui sono riconoscente, per aver confidato nelle mie capacità; ringrazio anche tutti coloro che seguono questo blog, appuntamento settimanale ormai fisso per molti cittadini.

A conclusione di quest'anno, vorrei condividere con voi le mie riflessioni, su alcune questioni che mi stanno molto a cuore.

Come ricorderete, ci siamo posti un obiettivo molto alto, quando ci siamo costituiti, ovvero tentare di vincere le elezioni comunali da soli, perché in quel particolare momento

domenica 23 dicembre 2012

IL MONDO NON E' ANCORA FINITO



Alla fine del 2012 siamo in grado di fare un bilancio, dal nostro punto di vista, dei primi 19 mesi di governo Da Ronco, e ipotizzare la direzione che prenderanno gli eventi politici dei prossimi anni? Dovrebbe già essere possibile; difatti dovrebbero essere già state poste le basi per la realizzazione dei 93 punti del programma di mandato, ogni novità dovrebbe già essere stata impostata e dovremmo poter già intravvedere le ricadute sul medio-lungo periodo.
Ma se il buongiorno si vede dal mattino e il mattino è effettivamente ormai trascorso, si potrebbe dire che, rispetto alle ragioni che ci preoccupavano, e che hanno convinto noi di Alpignano SiCura a metterci in gioco con l'ambizione di governare il paese, è cambiato pochissimo. Il mattino è iniziato, come tutte le mattine, al buio; ma una preoccupante eclissi continua a oscurare l'orizzonte e non vediamo ancora dove stiamo andando. 
Certo chi governa attribuirà, com'è tipico, gran parte delle responabilità dei rallentamenti a una crisi epocale (già peraltro evidentissima durante la campagna elettorale) e alle scelte del governo italiano. Ma non è una giustificazione che noi accettiamo.
Noi continuiamo a non vedere il manifestarsi di segnali di rinnovamento nel linguaggio, nelle attitudini, nelle idee e nelle proposte dei nostri amministratori. Se a questo associamo i problemi economici, che stanno davvero attanagliando la nostra civiltà, perché di questo si tratta per buona parte degli intellettuali contemporanei, del declino di un modello di civiltà (succede, nella storia), allora noi pensiamo che quanto viene propagandato, nel modo in cui viene portato avanti, non darà una risposta ai problemi atavici della nostra città. Perché in quel modo di condurre la cosa pubblica noi continuiamo a riscontrare gli stessi rischi che ancora oggi, dopo mesi e mesi di polemiche e di proclami, ritroviamo anche sulla scena nazionale.
Non è stato fatto altro che riproporre le stesse cose che già c'erano, esattamente nello stesso modo. Dove stanno le novità? La vera svolta politica è stata puntare su una buona tenuta della maggioranza, con una tecnica che noi riteniamo discutibile.
La compresenza dell’immagine di città dormitorio e di preoccupazione per la possibile perdita di garanzie, che per generazioni hanno tutelato le fasce deboli e i lavoratori, sono effettivamente una gravosissima realtà, la cui soluzione non è certamente facile. Però va fatto un tentativo di cambiamento, di rinnovamento del modus operandi, che può trovare spazio solo se si prescinde dalle regole di partito, di coalizione, di premio elettorale, di scambio.
E probabilmente risolto il primo dei problemi si risolverebbe anche l’altro, e a cascata si innescherebbe una serie di micro-processi interdipendenti. Immaginiamo risorse pubbliche non solo più destinate a rotatorie e al mantenimento di un patrimonio già obsoleto sul nascere, ma anche a progetti concreti di risoluzione del problema atavico della mancanza assoluta di sistemi di start-up lavorativo per giovani e categorie a rischio, a reti efficaci di interscambio tra professionisti, aziende, disoccupati. La vocazione naturale di un paese come il nostro non va ricercata nel centro commerciale, nell’industria, o, peggio, nell'edilizia, ma è piuttosto in un sistema diffuso di artigianalità e commercio al dettaglio, di creazione e valorizzazione di eccellenze locali, che devono necessariamente essere incentivati e rivitalizzati, insieme a un centro storico straordinario; invece si assite, pensando ad altro, a questa lenta agonia attribuendo le responsabilità dei propri limiti a enti di ordine superiore.
Noi crediamo inoltre nel valore fondamentale dell'istruzione pubblica e della scuola, che l'ente locale dovrebbe salvaguardare sopra ogni cosa. Non si fa che invocare un radicale cambiamento di mentalità, nel nostro paese, e allora come si può pensare di non iniziare una rivoluzione culturale proprio a partire dall'istruzione primaria? Una scuola assente, che chiede alla propria città solo un sostegno economico, non può operare nessun cambiamento. E qui la volontà politica dovrebbe esercitare la propria funzione principale, ovvero condividere.

Siamo convinti che amministrare oggi un paese in crisi significhi come prima cosa cambiare le regole e le logiche della comunicazione politica; per compiere questo cambiamento occorre intervenire sugli schemi retorici e sul modo di affrontare le discussioni, a partire dal lavoro in Consiglio Comunale.

Noi vorremmo che il Consiglio Comunale si trasformasse dal luogo dello scontro al luogo del confronto aperto e nel merito delle questioni, perché siamo sicuri che le buone idee nascano solo se si abbandona la cultura del sospetto. Ma perché ciò avvenga è necessario prima avere dei segnali, che noi ancora non siamo stati in grado di cogliere.

Continuare a reiterare le stesse procedure, a mantenere gli stessi rapporti, a ripristinare modelli e tentare di recuperare persone-chiave non può essere considerato, per noi, ora, un segnale positivo.
Con questo messaggio rivolgiamo un pensiero a tutti gli alpignanesi, non solo per augurare festività più serene possibili, ma per invitare a riflettere sul vero valore universale del Natale e dei suoi doni: cercare di comprendere dove stia la differenza fondamentale tra la ricerca del benessere individuale e quella del benessere collettivo.

venerdì 14 dicembre 2012

Ma di chi è la piazza?



Dopo il nostro post sull’Armata Brancaleone ci provano anche altri a fare gli spiritosi: e così passiamo dal più volgarotto Brignolazzo da Ciriè, al più ricercato ma non privo di contraddizioni “pensavo che quelli di destra non scendessero in piazza”, riferito al nostro intervento, peraltro molto apprezzato dai cittadini, in Piazza VIII marzo di sabato scorso, giorno in cui in piazza c’erano un po’ tutti.
A seconda di come tira il vento stiamo, per i nostri attenti detrattori, o con i comunisti-che-mangiano-i-bambini (basta pensare ai commenti in occasione delle primarie, a seguito dei quali abbiamo letto un comunicato in Consiglio Comunale, che qui sotto riportiamo), oppure nelle file della destra, nella convinzione che essere “di destra” possa costituire uno scandalo, in un mondo in cui il neoliberismo si è imposto come cultura dominante, anche tra i partiti cosiddetti di centro-sinistra.
Difatti, quando serve, la cosiddetta “destra” e la cosiddetta “sinistra”, in tutta evidenza, riescono anche a trovare un accordo.
Con quale presunzione poi si affibbiano etichette che non corrispondono alla realtà? Qualcuno, che ancora non si è accorto di come sta andando il mondo, pensa possa fare un certo scalpore questa visione dualistica e post-bellica della politica, pensando così di spazzare via tutti i demoni di casa propria.
Noi pensiamo ragionevolmente che il nostro ruolo sia di fare una buona opposizione, ovvero basata SUGLI ATTI, e che la maggioranza debba governare, dimostrando CON I FATTI che la minoranza è in errore.
Non è certo con le sparate gratuite sugli avversari, che si valorizza la propria azione di governo.
La difficoltà a mantenere un contegno di indifferente superiorità forse è dovuta al fatto che nelle file dell’opposizione ci sono partiti che sia individualmente, sia complessivamente, hanno il sostegno della maggior parte degli alpignanesi, soprattutto a livello di preferenze personali.
Per questo possiamo perdonare qualche nervosismo a chi deve ogni giorno dimostrare di essere all’altezza del ruolo, sapendo che il consenso, tra chi siede nei banchi di maggioranza, è garantito da un pugno di voti di preferenza…

COMUNICATO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 NOVEMBRE 2012
“Ci pare doveroso un piccolo richiamo alla natura indipendente della nostra lista Civica Alpignano Sicura, nata per portare avanti un progetto su scala locale. Non è pertanto nei principi che stanno guidando il nostro lavoro quello di trovare a livello nazionale un alter ego in cui identificarci.
Per questo motivo ci sono sembrate del tutto gratuite - e forse anche un po’ scontate - le osservazioni a noi rivolte nel periodo preparatorio al voto delle primarie per la coalizione del centro-sinistra, ovvero di essere fautori di un sostegno politico al candidato Renzi.
Smentisco qui queste insinuazioni a nome di tutti i componenti del nostro gruppo: a differenza di altri non abbiamo condotto nessuna campagna di invito al voto, né tramite sistemi di spam, né tramite banchetti griffati, né tramite passaparola.
Se tutto questo nasce per una facile associazione di idee, in quanto una simpatizzante di Renzi, coniugata a un appartenente alla nostra lista, si è impegnata personalmente e direttamente in occasione delle primarie, crediamo che l’unione nel sacro vincolo del matrimonio lasci tuttavia alle persone libertà di pensiero, autonomia d’azione e facoltà di scelta individuale.”

giovedì 6 dicembre 2012

ALPIGNANO SICURA IN PIAZZA VIII MARZO L'8 DICEMBRE


LO SAPEVATE?

Che sta per essere soppresso il passaggio a livello di Via Verdi, senza un progetto di viabilità alternativa? L’amministrazione in carica ha approvato una convenzione con RFI spa, che rende effettiva questa decisione, permettendole di incamerare 2.800.000 euro. Entro 180 giorni dalla firma, il passaggio a livello verrà definitivamente chiuso e l’unica opera certa finora finanziata per circa 300.000 euro è l’adeguamento del sottopasso pedonale di via Pietre. Le altre opere sono per ora sulla carta: un tratto di viabilità stradale nel tratto compreso fra via Rivoli e via Valle, compreso un (nuovo?) sottopasso ferroviario veicolare, una rotatoria tra Alpignano e Rivoli, una passerella o sottopasso pedonale di collegamento fra via Verdi e via XXV Aprile, un nuovo sottopasso pedonale di accesso alla stazione di Alpignano. Se le opere non saranno economicamente sostenibili, resteranno incompiute o a carico dei cittadini alpignanesi?

Che il Movicentro, iniziato nel 2006, ci costerà oltre 4,5 milioni di euro? Di soli ripristini, dovuti a incuria, razzie e vandalismo, per lo stato di abbandono, spenderemo 300.000 euro. Un intero piano non verrà ultimato, non si è nemmeno sicuri del trasferimento della biglietteria RFI e delle attività commerciali che sembravano certe, non è possibile prevedere i costi di gestione. E intanto viene realizzata una fontana, finanziata per ulteriori 90.000 euro, di cui l’Assessore, interrogato da noi in Consiglio, non sa definire i caratteri di pubblica utilità.

Che il Palasport, concepito durante il secondo mandato Accalai, è stato finalmente ultimato? Ma l’Amministrazione a oggi non ha ancora stabilito come gestirlo. E intanto il Bocciodromo è inagibile e non esiste più alcun edificio dove sia possibile ospitare manifestazioni al coperto.

Che la Piscina comunale, voluta fortemente dal primo governo Accalai, con l’avallo dell’attuale Sindaco, relatore del progetto, ci costa circa 800 euro al giorno di mutuo, per i prossimi 20 anni, ovvero circa 340 euro per abitante, neonati compresi? Il Comune era garante per il privato concessionario che l’ha costruita, che non ha più pagato. E intanto si attende da ormai tre anni una soluzione al problema.

Che non è stata ancora effettuata nessuna ricognizione sul patrimonio pubblico dell’ente, con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione con interventi per il contenimento energetico? Per fare un esempio, solo di riscaldamento e illuminazione spendiamo circa 700.000 euro all’anno. Eppure l’ecologia è la bandiera del partito che sostiene il Sindaco.

Che è stato rinnovato fino al 2018 l’appalto della mensa scolastica, per circa 4.000.000 di euro, nell’assoluta convinzione – non suffragata da una gara - che l’offerta sia già la più vantaggiosa sul mercato europeo? Intanto alcuni progetti di miglioria previsti dall’amministrazione, a carico dell’appaltatore, come l’insonorizzazione delle mense, gli approvvigionamenti a km zero, il recupero degli avanzi, non sono ancora partiti.

Che verranno realizzate due rotatorie tra via Cavour e via Migliarone, e tra via Cavour e via Venaria, per un costo di 530.000 euro? E intanto ci sono strade senza marciapiedi, senza attraversamenti pedonali sicuri, con grosse incongruenze nei numeri civici e nella toponomastica, non ci sono piste ciclabili in sicurezza, non si riesce ad attraversare la ferrovia con un passeggino, ci sono rotatorie, come quella di via San Gillio, che sono provvisorie da anni.

Che l'Amministrazione, ha concesso all’Hotel Parlapà l’uso gratuito della Fornace, di proprietà comunale, in cambio di una sala del centro congressi dell’hotel, per lo svolgimento del Consiglio Comunale? L’amministrazione in carica, appena insediatasi, ha ripristinato la Sala Consiglio del Palazzo Comunale di Viale Vittoria, senza ridefinire i termini dell’accordo, per cui concede un proprio bene a un privato senza nulla in cambio.

Che abbiamo partecipato ai lavori per la cosiddetta “Commissione Locagev”, votata all’unanimità dal Consiglio Comunale, dei cui esiti però i cittadini non possono essere informati, perché secretati? Perché i cittadini non hanno diritto di sapere come lavorano amministratori e dipendenti pubblici, per il cui servizio spendiamo più di 3.000.000 di euro all’anno.

Alpignano SiCura scende in Piazza VIII Marzo, 
sabato 8 dicembre, dalle ore 10.00.
Per parlare con i cittadini.

mercoledì 28 novembre 2012

L’ARMATA BRANCALEONE



La Commedia narra le gesta di un prode condottiero, Brancaleone da Ronco (detto Gianni!), che riceve dalle mani di Agrimanno da Copertino un’imperiale pergamena (oggi la chiamerebbero “convenzione”), strappata dalle mani di un cavaliere caduto, Andreotto da Rovigo, con la quale si elargiva munificamente un feudo nelle terre della Trinitallia. Quivi egli avrebbe potuto sbizzarrire il proprio talento nella realizzazione di grandi e magnifiche opere, quali rotatorie, sottopassi ferroviari, passerelle pedonali, circonvallazioni, una ruota panoramica e le Dancing Fountains, che saranno riprodotte secoli dopo addirittura in un casinò di Las Vegas!!!
Il manipolo di uomini (lo spettatore ignaro non sa che tra loro si nasconde anche una donna) costituisce l’Armata Brancaleone: Brancaleone da Ronco, Agrimanno da Copertino, Tuccio da Casalnuovo, Malacrino da Florentia, Arenello da Augusta Taurinorum, Concettazzio da Termoli (che da qui saranno detti “compagni”, che ora porta bene).
Il fiero Brancaleone da Ronco guida i compagni alla conquista dei territori lontani passando attraverso mirabolanti avventure, durante le quali si registra però anche qualche perdita. Il primo è Concettazzio, che lascia il cast per i ripetuti problemi di salute (la sua parte è stata in seguito proposta a Gwyneth Paltrow, che, scelta per una precedente interpretazione en travesti di Giulietta Capuleti, si è vista costretta a rinunciare perché Canginus da Valdarno detto il Ferreo ha congelato i cachet finché non sia chiara l’entità dei trasferimenti generati dall’affluenza ai botteghini).
La Compagnia Brancaleone attraversa e sopravvive a svariati pericoli, dagli assalti delle truppe dei Voerzii, dei Sicuri, degli Arduini, agli incontri con i personaggi più incredibili, quali un principe diseredato, Miguel Josè Haccalay, che vorrebbe simulare un rapimento per dividere la ricompensa (altrimenti detta nell’idioma allora in voga "pierregiccì"), oppure come Mazzarenato il Conciliatore, che alla di guida un gruppo di fedeli promette redenzione attraverso un lungo viaggio fino al Santo Proloco Sepolcro.
Finalmente i compagni di ventura giungono nelle anelate terre della Trinitallia, ma si accorgono presto dell’inghippo: in realtà per costruire le grandi opere sarebbero state necessarie ingenti ricchezze e un accurato rilievo dell’impervio territorio. In più il condottiero Brancaleone da Ronco si ritrova a fronteggiare una inattesa rivolta popolare, in quanto secondo i nativi la ruota panoramica in programma avrebbe generato, con la sua immensa ombra, un radicale cambiamento dello straordinario e rarissimo microclima locale, con pesanti ricadute sui raccolti e di conseguenza sui valori immobiliari.
Per fortuna, come in ogni commedia, il finale è lieto: Andreotto da Rovigo in realtà non è perito, si presenta in Trinitallia con la sua armata, cattura Brancaleone e quando sta per fargli fare una brutta fine, riappare il deus ex-machina Mazzarenato il Conciliatore, il quale, con un gioco di parole incomprensibile (forse una formula magica), riesce a far confluire la compagnia Brancaleone in quella di Andreotto, dando vita all’invincibile Armata70%.
Si realizzano le incredibili e grandi opere, ponti, strade, centri commerciali, circonvallazioni, pompe di benzina e un aeroporto, e si vocifera che sarebbero attualmente al vaglio dell’Armata70% altre novità: un’allegra sagra popolare, Disneyland e uno Skydrome. L’ipotesi più accreditata è che la scelta ricada sulla sagra popolare, perché è più divertente. Su una stazione orbitante, però.

APPENDICE Non si hanno più notizie di Canginus da Valdarno detto il Ferreo. Pare che, data l’impossibilità di trovare un soldo bucato dopo le razzie dell’Armata70%, sia stato costretto ad accettare il ruolo dell’esattore di un’altra notissima pellicola: chi siete? Che cosa portate? Un fiorino!

giovedì 22 novembre 2012

GLI UOMINI-CHIAVE



Analizzando il turnover dei “volti della politica” del nostro paese ci imbattiamo in un sorprendente dèjà vu, che consola con un confortevole senso di familiarità, nella rassicurante certezza che con un voto responsabile si continui a scegliere con logica generalizzata e condivisa del "meno peggio". E da lì in avanti non occorre più vigilare.
Facciamo un ripasso per ricordarci da chi e come è stata guidata la politica alpignanese negli ultimi anni, per capire, rispetto alle “manovre di palazzo”, se sia possibile prevedere il futuro.
LEGISLATURA 1995-1999
Sindaco: Giuseppe Accalai
Vice-sindaco: Giovanni Agrimano (I.D.S.)
Assessori: Tesio (I.D.S.), Stoppa (P.D.S.), Malacrino, Liccardi (P.D.S.), Iguera - poi sostituito da Pasqualino (P.R.C.) nel 1998
Consiglieri: Giordano (P.D.S.) – poi sostituito da Moriondo nel 1996 -, Salerno (P.D.S.), Palmieri (P.D.S.) - poi sostituito da Baldi nel 1999 -, Fania (P.D.S.) – poi sostituita da Cortese nel 1996 -, Arduino (P.D.S.) – poi sostituito da Ferraiuolo nel 1996, Cristante (P.D.S.), Favorito (P.D.S.), Tassi (I.D.S.) – poi sostituito da Conti (I.D.S.) nel 1996, poi sostituito da Leonardi nel 1998, Deceglie (I.D.S.), Merenda (I.D.S.), Bontà (Patto dei democratici), Granero, Tavella (F.I.), Cairoli (F.I.), Borracino (F.I.), Margaglia (A.N.), Tucci (Uniti per Alpignano), Bellagarda (P.R.C.), Garavagna (Lega Nord)
Presidente del Consiglio: Bartolomeo Deceglie
LEGISLATURA 1999-2004
Sindaco: Giuseppe Accalai (sfiduciato nel 2003)
Vice-sindaco: Gianni Da Ronco (Alpignano per l’Ulivo) - poi sostituito da Mario Boaglio nel 2002 -
Assessori: Petrelli, Emili (P.R.C.) – dimissionaria 10/2003 - , Malacrino, Liccardi - dimissionario 5/2003, poi rinominato, Colombi, Zio – dimissionaria 10/2003
Consiglieri: Castelli (F.I.), Mazza (D.S.), Palmieri (D.S.), Morabito (D.S.), Favorito (D.S.), Scaglione (D.S.), Cerrone (D.S.), Conti (D.S.), Deceglie (D.S.), Gentile (F.I.), Tavella (F.I.), Iguera (Alpignano per l’Ulivo) – poi sostituito da Paiuzza nel 2002 -, Pizzolato (Alpignano per l’Ulivo), De Filippis (A.N.), Agrimano (Verdi per l’Ulivo), Merenda (Democratici per l’Ulivo), Tarulli (Lega Nord), Cairoli (Rinnovamento democratico per Alpignano), Gallo (P.R.C.) – poi sostituito da Modica nel 1999, Fazzari (Comunisti Italiani)
Presidente del Consiglio: Antonio Cerrone
LEGISLATURA 2004-2007
Sindaco: Gianluca Pinzi (deceduto nel 2006)
Vice-sindaco: Sergio Andreotti (D.S.)
Assessori: Bongera, Morra di Cella, Stoppa (D.S.), Cenedella (Rifondazione comunista) - poi sostituito da Modica nel 2005 -, Ferraiuolo, Franzò (Margherita)
Consiglieri: Conti (D.S.), Lo Tufo (D.S.), Arenella (D.S.), Voerzio (D.S.), Del Passo (D.S.), Bergese (Margherita) Cocola (Margherita), Merenda (Margherita) – poi sostituito da Cora nel 2005, Agrimano (Verdi), Canola (Verdi) – poi sostituito da Ramello nel 2005 -, Modica (Rifondazione Comunista) - poi sostituito da Cenedella nel 2005, poi sostituito dal Carlevaris nel 2006, Liccardi (Alpignano città amica), Mazza (Alpignano città amica), Favorito (Alpignano città amica), Cairoli (S.D.I.), Margaglia (A.N.), De Pillo (A.N.), Gentile (F.I.), Balma (F.I.)
Presidente del Consiglio: Giovanni Agrimano
LEGISLATURA 2007-2012
Sindaco: Sergio Andreotti (sfiduciato nel 2011)
Vice-sindaco: Elisa Franzò – poi sostituita da Giovanni Modica nel 2008
Assessori: Modica (A sinistra di Alpignano), Stoppa (Partecipazione e rinnovamento con Andreotti), Bongera (l’Ulivo con Andreotti), Morra di Cella (l’Ulivo con Andreotti), Tromby (I.D.V.), Cairoli (S.D.I.). Si dimettono nel 2008 Cairoli, Stoppa e Morra di Cella. Vengono nominati Voerzio (P.D.), Venieri (P.S.E.), Moro (P.S.I.). Si dimettono Venieri e Moro e vengono nominati Ferraiuolo, Mazza, Treccarichi
Consiglieri: Mazza (l’Ulivo con Andreotti) – poi sostituito da Fornasier nel 2008, Simondi (l’Ulivo con Andreotti), Voerzio (l’Ulivo con Andreotti) – poi sostituito da Severino nel 2008 – Vecchi (l’Ulivo con Andreotti), Lo Tufo (l’Ulivo con Andreotti), Conti (l’Ulivo con Andreotti), Giordano (l’Ulivo con Andreotti) – poi sostituita da D’Agostino nel 2009, Arenella (l’Ulivo con Andreotti), Ferraiuolo (Partecipazione e rinnovamento con Andreotti) – poi sostituita da Vigneti nel 2008 -, Calvi (I.D.V.), Paladino (S.D.I.), Amico (A sinistra di Alpignano) – poi sostituito da Carlevaris nel 2010 -, Bontà (F.I.), Borraccino – poi sostituito da Botto nel 2008 -, Siesto (F.I.), Oliva (F.I.), Margaglia (A.N.) – poi sostituito da De Pillo nel 2008 -, Accalai, Favorito (Alpignano città amica con Accalai), Muraca (Alpignano Democratica) – poi sostituito da Da Ronco nel 2011
Presidente del Consiglio: Giovanna Ferraiuolo – poi sostituita da Pasquale Lo Tufo nel 2008
LEGISLATURA 2011-2016
Sindaco: Gianni Da Ronco
Vice-sindaco: Giovanni Agrimano
Assessori: Arenella, Zio, Tucci, Malacrino, Agrimano
Consiglieri: Favorito (S.E.L.), Andrini (S.E.L.), Pani (S.E.L.), Oria (S.E.L.), Scaglione (S.E.L.), Bersagli (S.E.L.), Grillo (S.E.L.), Pacchiardo (Alpignano Democratica), Pinsoglio (Alpignano Democratica), Grandi (Alpignano Democratica), Mazza (P.D.), Voerzio (P.D.), Arduino (P.D.), Giacomino (P.D.), Del Bel Belluz (Alpignano SiCura), Siesto (P.D.L.)
Presidente del Consiglio: Giovanni Favorito

Un'allucinazione collettiva ha permesso di riconsegnare la città alle figure-chiave, che hanno immobilizzato il bilancio di Alpignano con alcuni pesi morti quali la piscina comunale, il Movicentro e il Palasport, concentrandovi tutte le politiche di rinnovamento della città - e le risorse. Forse nella speranza che le brame di grandezza che portano alla dilapidazione delle pubbliche risorse si riversino sul nuovo Piano Regolatore.

venerdì 16 novembre 2012

HYPERPARTISANSHIP


Il pubblico appello del Sindaco a votare alla Primarie per il suo candidato preferito rappresenta in pieno una delle debolezze della nostra democrazia, ovvero l’incapacità di superare, una volta assunta una carica istituzionale rappresentativa, i limiti della partitocrazia.
Diventato Sindaco, un candidato, seppur sostenuto da un partito, diventa riferimento per tutta la città e per tutti i cittadini e dovrebbe lasciare ai soli Consiglieri il compito di parlare in nome del partito che rappresentano.
Come “tifoso di Alpignano”, come egli stesso si definisce sul suo blog, il nostro Sindaco avrebbe dovuto limitarsi a invitare i cittadini a prendere parte con coscienza all’evento, senza però indicare per chi batte il proprio cuore. Anche se tutti lo sappiamo, che esiste un partito di caratura nazionale nell’apparato di sostegno del nostro sindaco, vorremmo pensare di essere liberi di scegliere.
Fare leva quindi sul senso di partecipazione a un evento collettivo, sul senso del dovere di cittadini, che ancora non è il voto ma è una dimostrazione di attenzione a ciò che succede sulla scena pubblica, potrebbe essere il suo compito, magari incoraggiato e supportato dalla seconda carica del paese, il Presidente del Consiglio.
Ma, così come nella scelta degli Assessori, è difficile condonare i debiti di partito, anche nella scelta del candidato che rappresenti il centro sinistra alle prossime elezioni nazionali è arduo potersi astenere dal prendere posizione.
Proponiamo a questo punto che siano illustrati gli intenti e le figure di tutti e 5 i candidati, perché dovendo rappresentare tutti la stessa coalizione, che potrebbe guidare il futuro del nostro paese in una fase di profonda trasformazione sociale, economica, produttiva, le seppur piccole differenze quanto peso potrebbero avere?
Se il peso è grosso, significa che, sulla scorta di quanto già espresso nel post della settimana scorsa, potrebbero esserci grossi problemi di governabilità. 
Se il peso è piccolo, allora non ci pare il caso di spellarsi così tanto le mani. Meglio usarle per la nostra povera città.

venerdì 9 novembre 2012

UN CENTROSINISTRA SI E NO TAV



Se è ormai da mesi che le voci di corridoio danno per certo un riavvicinamento dei partiti della sinistra alpignanese, solo ultimamente gli organi di stampa stanno portando in evidenza le “manovre” (qualcuno le chiama “prove tecniche”), che dovrebbero determinare le compagini che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative.
Stiamo parlando del 2016. Intanto il paese continua a languire placidamente sotto gli implacabili colpi di tagli, causati non da un governo centrale crudele e dissennato, ma da un impoverimento generale dato da decenni di progetti politici deboli e autoreferenziali e da opere pubbliche ad andamento casuale.
Poco niente si dice rispetto ai rischi che sta correndo il nostro paese, in cui un’amministrazione e la sua controparte inseguono la loro ossessione, senza accorgersi che nel frattempo i segnali più importanti da recepire indicherebbero la necessità di occuparsi del paese, bene e in fretta, inaugurando un nuovo corso per l’amministrazione della cosa pubblica, dato che le cose non saranno mai più come prima.
Fatto 100 il tempo a disposizione per lavorare sulla città, quanto è il tempo speso per consolidare o costruire le alleanze di un futuro immaginario, e quanto il tempo speso a rompersi la testa per farsi venire idee nuove per affrontare sfide sempre più difficili?
è dal giorno dell’approvazione del bilancio 2012 che gli osservatori stanno riportando continue smentite (del Sindaco il primis) e timidi corteggiamenti, ma con tutta evidenza le basi su cui colloquiare sono state poste ben prima.
Secondo il nostro modo di vedere le cose, invece, bisognerebbe impiegare la totalità del tempo disponibile, che è sempre poco, per governare, mantenendo il consenso sulla base delle proprie capacità e competenze, sulla base dei risultati raggiunti nei 5 anni di mandato, e non in base a strategie pre-elettorali, che sconvolgono gli equilibri determinati dagli elettori.
Ma per una coalizione che ha uno share di appena il 13%, addirittura inferiore al nostro, riconosciamo che qualcuno possa avere, oltre alla preoccupazione del consenso, capricci di regia.
Se l’unità del centro sinistra a qualcuno pare fragile per problemi personali, esiste però un tema che dividerebbe realmente la stessa compagine di sinistra, qualora si arrivasse al miracolo della riunificazione, ovvero la realizzazione della linea ad Alta Velocità.
Si sa che il Partito Democratico è sempre stato un sostenitore della realizzazione della linea, mentre l’esponente di Sel ha dichiarato di esserne contrario. Che cosa racchiuderà al suo interno, se dovesse chiudersi, questo cerchio magico? A nostro avviso, una coalizione eterogenea con grosse difficoltà a governare, il cui programma avrà come slogan “si e no Tav”.
Per non sbagliare, si tenta di validare una cosa e contemporaneamente il suo contrario, in modo da lasciarsi sempre aperte tutte le possibilità, come quelli che in auto viaggiano a cavallo delle striscia, per vedere quale corsia è più libera, per non far superare quelli che dietro rispettosamente seguono il loro corso, in modo da potersi spostare, opportunamente, sulla scia più veloce.

giovedì 1 novembre 2012

TERRA MADRE E' MULTI-NAZIONALE


L’appena conclusasi manifestazione di Terra Madre ci permette di richiamare l’attenzione su uno dei temi che hanno caratterizzato una delle nostre più vivaci, convinte e ancora aperte prese di posizione, quello delle mense scolastiche.
Scrive la segreteria del Sindaco, sulla pagina dell’ultimo numero del giornalino comunale, dedicata all’iniziativa di Terra madre: “da sempre Slow Food si è schierato per i piaceri della tavola e il buon cibo e ha difeso le culture locali di fronte alla crescente omogeneizzazione imposta dalle logiche cosiddette moderne di produzione, distribuzione ed economia di scala”.
Alla serata di presentazione di Terra Madre ad Alpignano l’Assessore alle Politiche del territorio ricorda quanto sia fondamentale il contenimento degli sprechi, intento nobilissimo ma che fino ad ora non ha avuto un riscontro oggettivo, nel momento in cui ad esempio si volessero recuperare gli avanzi delle mense scolastiche e soprattutto dei dipendenti comunali.
Ecco, tutte queste parole sacrosante scritte e pronunciate dai nostri amministratori e dal loro leader di riferimento (che dichiara che Terra Madre è “una manifestazione che è un inno alla difesa del territorio, al riconoscimento del lavoro dell’uomo”) sembrerebbero abbastanza in linea con la nostra posizione, ovvero considerare fuori luogo il rinnovo dell’appalto delle mense scolastiche proprio a una multinazionale, soprattutto alla luce di tutta questa “voglia di sinistra”, che è stata registrata durante la visita del candidato di Sel alle primarie.
Anche di fronte a una esigenza importante come quella di non aumentare i costi, ci si sarebbe dovuti porre il problema di un’alternativa, che non necessariamente avrebbe significato aumentare le tariffe, ma cambiare strada, cercando di redistribuire le risorse in modo diretto sul territorio e facendo mangiare meglio i bambini.
La domanda a cui bisogna rispondere è: una multinazionale, se mantiene bloccato il prezzo di un servizio per 10 anni, che cosa comprimerà? I profitti? La sicurezza? Le retribuzioni? Il numero di addetti? Il costo degli approvvigionamenti?
Al di là degli scandali in cui è coinvolta, su cui è sufficiente interrogare un motore di ricerca (intossicazioni di migliaia di persone, sfruttamento dei lavoratori, strani appalti), la Sodexo rispetta criteri di qualità che non necessariamente coincidono con quelli identificati nella filosofia che ispira certe iniziative, quali ad esempio proprio quelli contenuti nel recente progetto educativo proposto da Slow food per le mense scolastiche, European school for healthy food - Slow Food a mensa.
Ma allora, perché rinnovare l’appalto alla multinazionale Sodexo fino al 2018, quando ci sarebbe stata finalmente, per un governo sempre più di sinistra, la possibilità di dare vita a un progetto alternativo, DIMOSTRANDO UN PO' PIU' DI COERENZA?
Alla luce di queste ulteriori prove ci viene da pensare che chi ha preso questa decisione sia stato veramente in conflitto con se stesso, addirittura nel momento in cui si è trovato a dover forzare le regole del gioco, con una ripetizione dell’appalto molto discutibile, comportamento recentemente “stigmatizzato” dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, in quanto “non in linea con la normativa” vigente.
Immaginiamo possibili risposte a questo quesito: o la politica cavalca le mode del momento, senza aderirvi nella pratica, ma contando sull’appeal di temi quali la sostenibilità, l’ecologia, l’attenzione al proprio territorio, su un elettorato sensibile, che però non ha il tempo di approfondire tutto ciò che sta dietro le quinte; oppure la politica, pur aderendo completamente a queste filosofie di pensiero, non è capace di cambiare realmente abitudini, spesso per mancanza di idee, più per leggerezza che per cattiva fede; oppure la politica non è libera di scegliere, per condizionamenti che non ci è dato sapere.

mercoledì 24 ottobre 2012

Alpignano SI (os)Cura



Abbiamo ricevuto, ogni tanto, l’invito, da parte delle segreteria del Sindaco, a scrivere un articolo per Alpignano News, il periodico del Comune di Alpignano, insieme agli altri capigruppo consiliari:
il 14 agosto 2012, per l’uscita del II semestre 2012;
il 30 marzo 2012, per l’uscita del I semestre 2012 (inviato per errore);
il 21 luglio 2011, per l’uscita del II semestre 2011.
Per due volte abbiamo quindi trasmesso diligentemente il nostro comunicato, seguendo le indicazioni e rispettando i tempi e i modi di consegna. Ma non abbiamo ancora avuto il piacere di vedere la nostra bella lampadina in compagnia della mascotte Lea.
La prima volta passi, c’era l’entusiasmo della ricorrenza del 40ennale del gemellaggio con Fontaine, si doveva raccontare tutto minuziosamente, e lo spazio finisce in fretta. Ma stavolta eravamo molto fiduciosi, anche perché il Sindaco, rispondendo nel Consiglio Comunale del luglio scorso, a una interrogazione sugli “strumenti informativi per i lavori del Consiglio”, aveva garantito che avrebbe dato spazio anche alla minoranza, o tramite un nuovo media, oppure aggiungendo una pagina al periodico.
I capigruppo di minoranza sono attualmente tre; se la sarebbe cavata con una facciata.
E invece il nostro contributo è dinuovo stato oscurato - forse - dal diario di bordo della trasferta a Fontaine, per celebrare l’interscambio culturale tra le due città. Ci terremmo tuttavia che il racconto continuasse anche sul prossimo numero, pubblicando anche dati di tipo economico, che sono forse quelli che interessano di più i cittadini (quanto si spende, quali feedback ci sono per il nostro territorio, che investimenti si attivano, che risultati oggettivi discendono dai festeggiamenti, ecc...).

Ora capiamo che gli inserzionisti paghino una tariffa per farsi propaganda sul giornalino del Comune, ma, fino a prova contraria, abbiamo risposto a un invito!

Allora, come già abbiamo avuto modo di ribadire in qualche intervento precedente, riportiamo qui l’articolo che sarebbe dovuto entrare nelle case degli alpignanesi, raggiungendo anche coloro che non accedono al web:
“A un anno e mezzo dalla sua nascita, Alpignano SiCura gode ancora di ottima salute. Il gruppo, al completo rispetto alla lista presentata alle elezioni di maggio 2011, è vitale e lavora ancora a pieno ritmo sui temi più importanti che riguardano la città: opere pubbliche, scuola, viabilità, piano regolatore, energia, con la massima allerta sulla correttezza dell’azione amministrativa.
Oltre all’indubbio successo elettorale (ricordiamo che conquistò l’interesse degli elettori tanto da diventare la seconda espressione politica del paese) sta anche dimostrando una grande operatività all’interno del Consiglio Comunale. Pur contando su un solo consigliere, è di fatto attiva in tre Commissioni consiliari permanenti e nell’appena conclusasi Commissione di indagine sui fatti dell’Agenzia Loc.Agev.
Ora è il momento di fare leva sulla partecipazione. Come movimento fortemente sostenuto dai cittadini, Alpignano SiCura  ha la vocazione di diventare la principale portavoce dei bisogni di Alpignano. Al di là dei grandi temi istituzionali su cui lavora costantemente, il movimento vorrebbe recepire le richieste e le osservazioni che ciascuno ha l’opportunità – se non il dovere - di segnalare.
Lo stesso spirito critico, la curiosità, il confronto, che animano i cittadini durante le campagne elettorali, potrebbero continuare a dare un contributo significativo a chi si trova a dover portare avanti iniziative per la collettività più o meno grandi, per creare le necessarie sinergie.
Lo spirito di  Alpignano SiCura è questo. è fondamentale una verifica in progress per capire se l’azione politica portata avanti sia veramente efficace, e questa verifica può venire solo dai cittadini.
Alpignano SiCura, non ricevendo finanziamenti pubblici, non ha ancora una sede, non può ancora organizzare grandi eventi, che permettano di mantenere al visibilità sul territorio, ma offre una piazza virtuale che è il blog:
alpignanosicura.blogspot.com.
Qui è possibile trovare notizie, testimonianze, aggiornamenti; leggere o scrivere commenti; avere o chiedere informazioni; prendere anche appuntamenti attraverso il nostro indirizzo mail; fare proposte.
Ma per coloro ai quali il mezzo informatico risultasse inaccessibile, si dovrà rivalutare l’”agorà”: la strada, la piazza, il bar. Alpignano SiCura è animata da alpignanesi “vecchi e nuovi”, che abitano, vivono o lavorano in questa città, e possono diventare i vostri interlocutori in questi luoghi.
Non esitate quindi a fermarci, a parlarci, perché troverete sempre una grande disponibilità e l’interesse a confrontarsi su tutto, in modo costruttivo ed equilibrato.
Alpignano SiCura non sarebbe quello che è se venissero a mancare questi presupposti: perché le cose che facciamo e diciamo perdono di senso se non vengono nutrite dalla partecipazione attiva di chi intenda proseguire il cammino insieme a noi.”

giovedì 18 ottobre 2012

Una fontana “Tutta(o) da vedere!!!”


Una fontana monumentale del valore iniziale di circa 89.000 euro valorizzerà il Movicentro. Enfasi e ridondanza a ciò che peraltro è già di per sé un monumento, eufemisticamente, agli sprechi della pubblica amministrazione; che non lo fa per qualche losco disegno, ma perché non è capace a fare diversamente, dato che la politica non sempre ambisce a competenza ed efficienza.
Nel nostro piccolo abbiamo anche noi significative testimonianze di questa tendenza: oltre al Movicentro, il Palasport, la Piscina comunale (e speriamo di non dover aggiungere sottopassi ferroviari, Castello di Provana, parcheggio coperto). Opere ispirate da principi di utilità collettiva, ma i cui benefici tardano a essere redistribuiti sugli utenti finali, per cui vanno messe nel conto dei costi-benefici le “sofferenze” fatte registrare indirettamente e per più lustri (ostaggi di attività commerciali fantasma, associazioni stipate in palestre comunali inagibili, mutui pesantissimi).
Allora, tanto per iniziare a valorizzare ciò che ancora non abbiamo capito che cosa sarà, che cosa farà e come, si lavora al contorno, assegnando senza gara la realizzazione di una bella fontana.
Così dopo i vari congelamenti, del wi-fi, dei progetti scolastici, dei cantieri di lavoro, dell’otto dicembre in biblioteca, e di chi sa che cos’altro, ecco che, data la rigidità climatica delle ultime stagioni invernali, si congelerà anche l’acqua della fontana e almeno potremo risparmiare sulla pista di pattinaggio. Non ci pare una brutta idea. Oltretutto la posizione è più carina e coloro che avranno il piacere – e il privilegio - di affacciarsi dagli uffici del Movicentro, vedranno anche un po’ di movi-mento.
E visto che in tempi di crisi non si butta via niente, una volta chiusa la patinoire, i 18.000 euro risparmiati potranno essere utilizzati per recuperare, triturare, aromatizzare e conservare il ghiaccio, affinché nelle calde serate estive tutti gli alpignanesi, senza ormai un soldo, ne possano trarre giovamento, accolti dal simpatico e originalissimo motto “più granite per tutti”!

giovedì 11 ottobre 2012

IL FIUTO PER LA "NOTIZIA"


Riprendo il titolo di Luna Nuova apparso il 9 ottobre scorso: "lite in Consiglio sulle nuove rotonde".  è sufficiente l'incipit del titolo. Ma di quale lite stiamo parlando? Forse siamo stati a due consigli comunali diversi? Forse c’era bisogno di vendere qualche copia in più per intrattenere i cittadini in previsione del brutto tempo?
L’articolo di “Luna Nuova” segue a ruota l’articolo de “La Valsusa” dello scorso giovedì, dove, guarda caso, anche lì, si concentrava l’attenzione sulle rotonde e su una nostra presunta contraddizione dovuta a un’interrogazione sulla messa in sicurezza di Via Fermi, che non è stata nemmeno presentata al Consiglio Comunale.
E quindi perché l'ultima parola, a consiglio chiuso, spetta al Sindaco? Oltretutto su un argomento che non è stato portato all’attenzione del pubblico. Forse gli è venuto in mente dopo e ha convocato una conferenza stampa? Questo spiegherebbe perché i due local house organ abbiano trattato lo stesso argomento e più o meno nello stresso modo. 
Il vero fiuto per una escalation di notizie sensazionali!
A seconda di come si scrivono le cose, si può far cadere nella trappola del linguaggio chi si vuole; rispetto ai nostri temi, non ci pare finora di aver avuto un trattamento rispettoso e corretto da parte dei media locali.
Così sembrerebbe che noi abbiamo ingenuamente contestato la spesa eccessiva per due rotonde inutili e il sindaco ci abbia pubblicamente sbeffeggiato dicendo che diciamo tutto e il contrario di tutto. Ma chi era presente o ha voglia di riguardare la videoripresa sa che NON è ASSOLUTAMENTE ANDATA COSì. Quello era uno dei temi evidenziati (e con tutt’altro spirito), insieme a molti altri.
Invece no, tutto il senso del nostro intervento in consiglio sta lì: nell’abilità del Sindaco di aver portato in luce una presunta contraddizione. Ma dove sta poi la contraddizione, quando si chiede di utilizzare quel denaro per mettere in sicurezza pedoni e ciclisti e di non creare una viabilità a servizio delle sole auto?
Perché solo quello ha interessato così tanto i giornalisti?
Per esempio poteva essere rilevato il mancato senso del ridicolo di dare enfatica lettura alla risposta a una domanda mai fatta, oppure la necessità della maggioranza di porre alla giunta autocelebrative interrogazioni (perché invece non hanno interrogato sulla risposta dell’Authority per l’appalto Sodexo, ad esempio, o sulle ragioni dei ritardi della firma della convenzione con Trenitalia?), oppure sul perché l’unico partito ecologico nell’acronimo non lo è di fatto, oppure su chi favorisce veramente una IMU ridotta? Forse lì non c’era la risposta pronta.
È una questione di professionalità o di schieramento?
Siamo la solita minoranza che se la prende coi giornalisti schierati? No, sinceramente no, siamo solo un po' seccati di questo riciclo delle notizie, e del fatto che poi ci tocca fare le lettere aperte ai direttori, per spiegare chiaramente ciò che invece si vuole venga travisato; cosa che ci costa anche un po’ di tempo, fatica e magari anche qualche critica gratuita.
Ci rivolgiamo ai giornalisti: dato che i temi da affrontare sono sempre piuttosto complessi e forse a non essere bene informati si potrebbero prendere degli abbagli, pur ascoltando con la MASSIMA attenzione, possiamo inviare dopo ogni consiglio la relazione del nostro intervento e diffonderla insieme all'ordine del giorno.
Forse il problema è che noi non sappiamo “usare” i giornali. Ma di certo non vogliamo “venire usati” quando mancano contenuti, tra un consiglio e l’altro.
Ci accontenteremo di questo nostro blog.


giovedì 4 ottobre 2012

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA


Il Consiglio Comunale approva, approva sempre tutto.
L'unica cosa che non è stata approvata finora è stata la nostra mozione, nel marzo scorso, per chiedere una commissione di approfondimento sulla mensa. Una commissione ormai non la si può negare a nessuno, per quello che ne consegue... 
Nessuna perplessità nemmeno nell'ultimo Consiglio Comunale, quello del 27 settembre scorso: il programma di mandato è stato scarnificato e stravolto eppure a nessuno nella maggioranza è venuta la tentazione almeno di astenersi, nell'approvare la "Ricognizione sullo stato di attuazione del programma". Un atto dovuto che dovrebbe esplicitare come stanno andando avanti le attività (se aggiungessimo qualche percentuale?), che dovrebbero rendere operativo il programma elettorale (ricordate? Quello della scuola superiore al Castello, del parcheggio coperto di Piazza VIII marzo, del Premio internazionale Tallone, della nuova scuola elementare, della famiglia, della cultura, dell'energia sostenibile, delle piste ciclabili, del collegamento con Fermi, del social housing... ah già, aspettiamo il Piano regolatore!).
Sono state congelate alcune spese, senza che nessuno si esprimesse su quale fosse il criterio adottato (ma non dovrebbe esserci almeno una Delibera di Giunta, per dare un indirizzo comune?). Dobbiamo quindi accontentarci della spiegazione, che la colpa per scelte nefaste è sempre di qualcun altro, ad esempio di quel famigerato individuo, che ha preso in extremis il posto di un Presidente del Consiglio, che evidentemente era più gradito a questa maggioranza.
Tagli, pardon, "surgelamenti", stabiliti dagli uffici secondo, glielo concediamo, un pizzico di buon senso.
E così ne hanno fatto le spese i progetti scolastici, servizio "non obbligatorio, né essenziale"!!! Non pareva questo lo spirito con cui solo a fine maggio del 2012, il Sindaco, presentando il suo primo vero bilancio di centro sinistra, espressione "di una politica europea labourista", dichiarava che le scelte effettuate, faticosamente partorite dopo tre mesi di travaglio, avrebbero permesso di “garantire i progetti scolastici, a cui tengo tantissimo”, elogiando il proprio coraggio nelle scelte, nelle soluzioni che “si possono trovare”.
E questa politica labourista si è avvalsa della possibilità di ridurre l’Imu sulla prima casa, a tutto vantaggio dei proprietari di ville e di grandi appartamenti.
Per rimettere in moto l’economia, altra parola chiave di una vera politica di centro sinistra, si realizzeranno due nuove rotatorie, indispensabili per ridurre i rischi per il traffico in un paese che non presenta particolari fattori di rischio veicolare, tant’è che negli ultimi 5 anni non ci sono stati gravi incidenti, in particolare nel tratto stradale interessato. Intanto pedoni e ciclisti percorrono una rete viaria sempre più autocentrica, priva quasi ovunque di marciapiedi e di piste ciclabili, sperando in bene.
Così come sarà stata applaudita dalla maggioranza la scelta di intervenire d'urgenza sulle segreterie della scuola Tallone, mentre i laboratori aspettano ancora gli arredi (congelati anche loro?).
Altri elementi cruciali: “noi vogliamo stimolare l’autoproduzione di energia” (punto 79 del Programma) e poi si rifà il tetto della Rodari senza un solo pannello fotovoltaico. Sinistra Ecologia e Libertà o Sinistra & Libertà? La sinistra delle libertà... “La biblioteca e l’ecomuseo sono il polo culturale della città”, e poi si abolisce la giornata dell’8 dicembre in Biblioteca, ancora a scapito di bambini e famiglie, a vantaggio dell’espatrio di un manipolo di rappresentanti dell’amministrazione e delle associazioni verso il Comune di La Fontaine. Qual è l’indotto di tale iniziativa, ad esempio per le imprese artigiane, per l'interscambio culturale?
Non possiamo andare avanti, sono troppe le cose su cui varrebbe la pena soffermarsi. Però invitiamo i cittadini a informarsi, leggere, documentarsi, perché bisogna sapere quello che succede. 
A suon di contraddizioni il Consiglio Comunale approva. Continua ad approvare senza una seppur minima perplessità, che possa ogni tanto destabilizzare i consiglieri di maggioranza.
A fare le spese delle scelte delle amministrazioni sono sempre e comunque le fasce deboli, quelle che andrebbero maggiormente tutelate. E le imprese di costruzioni, il vero motore dell’economia italiana, ringraziano.