mercoledì 26 settembre 2012

INDIGNAMOCI!


“Il peggiore degli atteggiamenti è l’indifferenza,
dire “io non posso niente, me ne infischio.”
Comportandovi così perdete una
delle componenti essenziali
che ci fa essere uomini.”
Stephane Hessel, Indignatevi,
2011, Add Editore

Troppi sono ormai gli scandali che, a partire da un evento drammatico, il terremoto dell’Aquila, simbolo di un sistema che ha solo il denaro come obiettivo dell’esistenza umana, si sono susseguiti in questi ultimi anni nella nostra singolare vicenda italiana.

A partire dalle risate della cricca mentre una città crollava, alle testimonianze del film di Guzzanti Draquila, passando attraverso i minorili bagordi notturni “arcorecci”, agli abnormi meccanismi di finanziamento dei partiti, a faccendieri, tesorieri e segretari di partito che dirottano enormi quantità di denaro pubblico per scopi privati, ai fatti della Regione Lombardia, della Regione Lazio, alle collusioni evidenziate dall’operazione Minotauro, alla volgarità e insipienza di esponenti politici e uomini d’affari, che hanno usato partiti e istituzioni per arricchirsi senza freni alle spalle dei cittadini, fino alla messa a nudo, a cadenza settimanale, dei micro scandali portati a conoscenza degli italiani sul piccolo schermo grazie alle inchieste di Report e di Presa diretta, su politica, economia, burocrazia, lavoro, scuola, sanità, non possiamo non prendere coscienza di un'anomalia nel rapporto tra noi cittadini e la nostra rappresentanza politica.
Si tratta di capire se anche noi italiani, adulti, elettori, addirittura militanti, abbiamo delle responsabilità, sia per la nostra abitudine a scegliere i "meno peggio", sia nell’accettare che queste cose continuino come se fosse impossibile intervenire: perché così fan tutti.
E forse proprio questa angoscia dovrebbe farci riflettere, domandandoci se è ancora così che lo vogliamo il nostro futuro.
La cosa che stupisce, e che stupisce proprio per la sua evidenza, non è solo che tutte queste cose siano successe, e a tutti i livelli, dimostrando che in politica, in modo trasversale, tout se tient, ma che, preso atto degli scandali, tutto il sistema non sia stato travolto da una straordinaria, rivoluzionaria e colossale ondata di indignazione, che abbia di fatto lasciato come esito una definitiva ed epocale sostituzione della classe dirigente di questo paese, con una conseguente trasformazione di mentalità di tutti gli italiani.
Invece no, la sorpresa sta lì. Che cosa dobbiamo ancora sopportare?
Ma quale credibilità hanno TUTTI i partiti, che in questi anni non hanno fatto altro che stare a guardare, curandosi, anziché di trovare soluzione ai disastrosi problemi che già da anni bisognava iniziare ad affrontare, prevedendone le conseguenze, di mantenere solo le proprie rendite di posizione, in attesa di un potenziale cambio della guardia?
La  parentesi tecnica, che ha permesso ai partiti di non dover fare scelte troppo rischiose, non potendo perdere “il consenso delle promesse impossibili da mantenere”, sta dando solo tempo ai soliti esponenti politici di ritrovare la verve; il governo di emergenza sta per riconsegnare il paese nelle mani della stessa IDENTICA classe politica e dirigente, che questa crisi l’ha alimentata e fatta degenerare, facendo delle non-scelte.
Ma se i partiti sono gli unici, che “sanno fare politica” (si, ma che cosa è rimasto di quella politica feconda che aveva davvero le capacità di mobilitare le masse?), ci sono altre cose che non sanno più fare: rinunciare ai soldi facili e al potere, E GOVERNARE.

mercoledì 19 settembre 2012

Il segreto di Pulcinella

Si sono da poco conclusi i lavori della Commissione di inchiesta per i bandi Loc-Agev e di Contributo all'affitto, che hanno permesso a una rappresentanza dei consiglieri di illuminare, attraverso l'analisi di documenti e l'ascolto di testiminianze dirette, una vicenda oscura che fino a oggi non era stata ancora sufficientemente scandagliata. Si tratta dei fatti, accertati tra il 2009 e il 2010, sulla gestione impropria dell'Ufficio casa del Comune di Alpignano, che ha la regia di tutta le assegnazioni di alloggi a persone in difficoltà.

Il documento verrà portato all'esame del prossimo Consiglio Comunale del 27 settembre, durante il quale però potrebbe essere fatto valere l'art. 43 del Regolamento per il Funzionamento e l'organizzazione del Consiglio Comunale, che al comma 1 recita: "l'adunanza del Consiglio Comunale si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportano apprezzamenti sulla capacità, moralità, correttezza delle persone od esaminati fatti e circostanze che richiedono valutazioni di qualità morali e di capacità professionali di soggetti".

Allora ci si domanda a che scopo istituire una commissione di approfondimento su fatti che interessano i cittadini di Alpignano, al servizio dei quali dovrebbe operare in modo trasparente tutta la macchina amministrativa, se poi quando succede qualcosa di irregolare non si può essere messi a conoscenza dei fatti.
Il documento è stato consegnato alla Segreteria di Presidenza del Comune, all'Ufficio del protocollo, da cui viene smistato nei vari uffici interessati, si trova nella posta elettronica di tutti i membri della commissione; questo modo di procedere sembrerebbe un controsenso rispetto alla necessità di segretezza prevista dall'art. 43 citato, per cui allora il documento avrebbe dovuto essere una RELAZIONE RISERVATA, consegnata con una procedura differente e COPERTA DAL SEGRETO D'UFFICIO. 
Nessuno di noi può garantire che questo documento non sia già stato diffuso.

Se veramente però in Consiglio Comunale dovesse essere votato lo svolgimento a porte chiuse, questo significa forse che occorre tenere il segreto d'ufficio su una relazione scritta e consegnata alle segreterie comunali? Non potrà essere pubblicata sul nostro sito, né tanto meno diffusa tramite i quotidiani? Chi è in grado di dare risposta a tali interrogativi?
E se così fosse, ci si chiede a che scopo allora svolgere un lavoro analitico così meticoloso, puntuale e interessante, costato ore di lavoro ai volenterosi membri della commissione, se poi nessuno ne può conoscere gli esiti se non per cenni orali di qualche consigliere chiacchierone!

giovedì 13 settembre 2012

Elogio della timidezza


 “la mitezza mi è parsa
tanto desiderabile
proprio per la sua femminilità”

Norberto Bobbio,
Elogio della mitezza,
1998, ed. vari

Conclusa la parentesi vacanziera, abitudine di molti di noi è iniziare la ripresa della lunga stagione lavorativa a venire, con progetti e buoni propositi.
Anche noi quindi abbiamo un buon proposito, ovvero osservare con molta attenzione il lavoro che svolgerà la giunta, dato che ormai più di un anno è trascorso dall’insediamento, e nessuno potrà più giustificare il proprio operato dietro l’altrui responsabilità.
In più, ci mettiamo al lavoro anche con una speranza, ovvero di affrontare i lavori del consiglio con maggiore consapevolezza e chiarezza di intenti; conosciamo meglio le dinamiche consiliari e possiamo pensare di adottare il giusto registro per confrontarci e portare le nostre questioni all’esame dei consiglieri.
Speriamo si possa abbandonare il piano dell’attacco gratuito e dello scontro difensivo, per riuscire a concentrarsi sulle argomentazioni pertinenti all’oggetto della discussione, e dare spazio anche a chi magari, forse per timidezza, non ha ancora preso la parola che gli spetta di diritto, come rappresentante dei cittadini che gli hanno dato fiducia.
Solo in questo modo si riesce a trasformare la dialettica della rivendicazione in dialettica politica matura, proficua per il paese, perché solo tra chi sa ascoltare può nascere un buon servizio.
La timidezza contiene quella giusta dose di mitezza che potrebbe consentire di concentrare l’attenzione sulle cose importanti.
Da molti la mitezza non viene considerata una virtù politica - o forse lo sta diventando - ma la storia ha dato ragione a molti timidi che, proprio per la loro capacità di ascolto e ragionamento, per la ponderatezza con cui esprimono le proprie opinioni, sanno prendere le decisioni, lungamente maturate e meditate, più giuste per la collettività.
Secondo alcuni studi di psicologia evolutiva, la timidezza ha permesso all’uomo di esprimere un migliore adattamento all’ambiente per cui il timido ha sviluppato una maggiore capacità di analisi e di valutazione cognitiva delle situazioni.
Spesso i timidi hanno buone idee ma devono solo trovare il contesto giusto per poterle esprimere.
Noi vorremmo che ci fossero le condizioni perché tutti possano esprimere liberamente la propria opinione; ma questo può avvenire solo se non c’è il timore di essere aggrediti, in un clima di rispetto reciproco e di massima tolleranza.

mercoledì 5 settembre 2012

SOTTOPASSI E SOTTINTESI


Come anticipato la scorsa settimana, vorremmo richiamare un passaggio importante avvenuto in Consiglio Comunale, cruciale per la vita del nostro paese, di cui poco si è parlato: la firma della Convenzione con R.F.I. s.p.a. per la soppressione del passaggio a livello di via Verdi.
Con questo atto, di cui attendiamo l'avvenuta ratifica, il Comune si impegna sanare la frattura che da sempre divide Alpignano, mettendo in collegamento il quartiere di Borgo Talle con il resto del paese, tramite nuove infrastrutture.
La Convenzione prevede che il passaggio a livello venga chiuso entro 180 giorni dalla firma della Convenzione. A partire da quella data, il Comune garantisce in 180 giorni il rifacimento del sottopasso pedonale di via Pietre, ovvero il suo adeguamento alla normative per l'annullamento delle barriere architettoniche.
Resta sottinteso che i 180 giorno decorrono dalla FIRMA della convenzione, non della discussione in consiglio. 180 giorni, ovvero 6 mesi: ne sono passati 4 dalla discussione in consiglio; l'entusiasmo della maggioranza era tale che sembrava che avrebbero firmato il giorno dopo. A quest'ora saremmo già a metà dell'opera e ai mercatini dell'Immacolata saremmo potuti andare tutti in bicicletta.
Resta sottinteso che il passaggio a livello resterà comunque operativo, fino a questa scadenza. Passeremo da lì.

Allo scadere dei 6 mesi dalla firma della convenzione, però, il sottopasso si chiude inesorabilmente e qualsiasi ritardo costerà qualche centinaio di euro al giorno di fermo treno.
Resta sottinteso che paga la collettività.

Ma  la convenzione contiene molto di più. Contiene un contributo di 2.800.000 euro che serviranno a finanziare, oltre che il restyled sottopasso di via Pietre, il nuovo sottopasso pedonale del Movicentro e UN NUOVO SOTTOPASSO VEICOLARE in sostituzione del passaggio a livello. In più, verrà realizzata una rotatoria in ingresso ad Alpignano arrivando da Rivoli (qui prodest?).
Resta sottinteso che se poi i soldi non dovessero bastare, qualcosina da questa lista della spesa verrà cancellata.

Intanto, una lunga agonia sta strozzando tutti i commercianti, la cui attività insiste sull'asse vacchia stazione-Piazza Caduti; stanno morendo uno dopo l'altro e chi sopravvive è da anni che assiste a questo evento surreale che è il cantiere del Movicentro, che da luogo di aggregazione e di interscambio sta diventando cattedrale nel deserto.
Tutto questo entusiasmo della maggioranza ha incontrato dunque le nostre perplessità, perché l'atto è stato portato avanti senza nemmeno presentare uno studio di fattibilità (un sottopasso veicolare non è poca cosa, in un punto urbanisticamente improbabile), un preliminare del sottopasso di via Pietre (dato per imminente), senza piani del traffico per la viabilità di via XXV Aprile via Verdi (che verrebbe rivoluzionata, con grandi stravolgimenti per i residenti), senza valutazioni di impatto acustico (il programma nazionale di soppressione dei passaggi a livello aveva anche l'obiettivo del risanamento acustico!), senza quadri economici di massima. Ma tutto con grande entusiasmo.
Resta sottinteso che se poi le opere non fossero tecnicamente realizzabili...