Nel dibattito che è seguito al congresso del Partito Democratico alpignanese e che ci pare abbia destato particolare interesse, ci sembrava doveroso riportare la posizione politica che Alpignano Sicura ha assunto in merito.
è vero che in tal modo si rischia di dedicare "troppo” spazio agli addetti ai lavori piuttosto che ai cittadini, ma il nostro principio ispiratore è proprio il concetto che tutti i cittadini dovrebbero essere degli addetti ai lavori (cfr. post del 26-09-13 Siamo tutti politici), perché in una città come la nostra cittadini, politici e funzionari comunali non dovrebbero vivere a compartimenti stagni e tutto conta, a maggior ragione se si tratta di fatti riguardanti un partito di grande consenso elettorale e con cui dovremo necessariamente misurarci in futuro.
Per chiudere quindi riportiamo ciò che avrebbe forse dovuto aprire il dibattito, ovvero il discorso che Gianni Brignolo, portavoce e coordinatore della Lista Civica Alpignano SiCura, ha rivolto direttamente come saluto al Partito Democratico lo scorso 5 novembre.
I nostri lettori ce lo perdoneranno: con l’impegno da parte nostra, a partire dalla prossima settimana, di tornare a una maggiore concretezza.
“Oltre al doveroso ringraziamento per l’invito a partecipare alla giornata di presentazione delle candidature alla segreteria del partito (al quale vorremmo attribuire un significato particolare ovvero il primo riconoscimento ufficiale da parte del Partito Democratico, a oltre due anni e mezzo dalle elezioni comunali alla nostra lista civica, che rimane pur sempre la seconda forza politica del paese) abbiamo sottolineato come il Congresso del Pd, a nostro avviso, “dovesse avere il coraggio di andare oltre il Pd stesso”.
Cerco di spiegarmi meglio. Riconosciamo al Partito Democratico la sua forza elettorale, che conta circa 3000 preferenze e che fa sì che ancor oggi sia il primo partito della nostra cittadina. Dobbiamo però riconoscere che, ciò nonostante, oggi la prima forza politica di Alpignano non siede nei banchi della maggioranza.
E allora crediamo di poter “suggerire”, con tutte le cautele del caso e con l’atteggiamento collaborativo di chi non vuole insegnare niente a nessuno, di provare a guardare la realtà da un altro punto di vista, per provare a dare un’altra chiave di lettura agli eventi.
Se ne facciamo solamente una questione di numeri, i 180 tesserati al Partito Democratico (numero che vale come ordine di grandezza, al di là delle polemiche che ha suscitato anche sui giornali la campagna di tesseramento, che rimane, a nostro avviso, un problema tutto interno) rappresentano solamente il 6% dell’elettorato del Pd alpignanese e le ottanta preferenze (questo dato visto a posteriori) solamente il 2,7%, ovvero il 9 per mille dei votanti e il 6 per mille degli elettori del paese.