martedì 26 marzo 2013

Ma dov'è finita l'opposizione?


 “Lei si preoccupa di quello che pensa la gente? 
Su questo argomento posso illuminarla, 
io sono un'autorità su come far pensare la gente. 
Ci sono i giornali per esempio, 
io sono proprietario di molti giornali...”
Charles Foster Kane, in Quarto Potere, Orson Wells, 1941


Una piccola parte della minoranza, ovvero Alpignano SiCura, sta cercando di fare il lavoro che normalmente un’opposizione dovrebbe fare: andare a vedere se l’amministrazione lavora correttamente, nel rispetto delle regole, e se rispetta anche il patto con gli elettori.
Sarà che ora tutti, auspicando alle larghe intese, sognano una politica senza opposizione (e l’opposizione sogna che prima o poi si aprano degli spazi anche per lei), ma qui ad Alpignano chi governa domina indisturbato la scena e chi dovrebbe fare opposizione sta a guardare in silenzio.
Solo noi di Alpignano SiCura cerchiamo, nel nostro piccolo, con le risorse che abbiamo, di far emergere i problemi e le criticità: il blog, i banchetti informativi, la collaborazione dei nostri simpatizzanti. Che cos’altro dovremmo fare?
è più facile fare le cose se nessuno le contesta, ed è anche facile presentare il proprio lavoro come efficace se non si dà voce a chi è in grado di completare il quadro dell’informazione.
Questo è il lavoro che ci si aspetterebbe dai giornalisti.
La questione era già stata trattata in un post precedente, dell’11 ottobre 2012, Il fiuto per la notizia, dove si metteva in luce l’atteggiamento dei giornalisti rispetto al modo di trattare l’informazione. Ovvero, se la questione è sollevata da Alpignano SiCura, c’è spazio per un commento del Sindaco o dell’assessore interessato. Ricordiamo un'occasione in cui questo non fu fatto, scatenando una lettera aperta del Sindaco ai giornali (vedi "La Valsusa" del 15 novembre 2012). Ma quando la notizia arriva dai nostri leader, che normalmente ne parlano in tono autoreferenziale, trionfalistico, retorico e omissivo, all’opposizione (che siamo noi) non è richiesto un commento. Succede regolarmente dopo i Consigli Comunali, che si dia alla maggioranza lo spazio per una replica, quando in Consiglio siamo noi ad avere l’ultima parola. E il risultato è spesso fuorviante.
Tuttavia è anche capitato che i giornali, a corto di notizie, ci chiedessero esplicitamente di mandare articoli.
E dato che ora i nostri amministratori, forse preoccupati dal successo del nostro blog, sfornano una notizia dietro l’altra, non mancano i contenuti per le pagine dedicate dai quotidiani locali al nostro comune. Che poi si tratti di cose interessanti, è un altro paio di maniche.
Ma almeno quando si tratta di temi importanti, strategici, perché non sentire che cosa ne pensa l’opposizione?
Ad esempio soffermiamoci sull’ultima notizia uscita nell’articolo di "Luna Nuova" odierno (26 marzo 2013), che riguarda l’apertura della fontana di Piazza Robotti.
Proprio "Luna Nuova" pubblicò in data 9 novembre 2012 un articolo, che riprendeva il nostro post Una fontana tutta da vedere, del 18 ottobre 2012, nel quale si ribadiva che la fontana sarebbe costata 89.000 euro. Ora l’Assessore ai LL.PP. dichiara di aver speso solo 38.500 euro. Perché la giornalista non chiede spiegazioni, lasciando che i lettori, che potrebbero aver dimenticato l’articolo di 5 mesi fa, pensino che il dato sia corretto?
Il costo complessivo dell’indispensabile elemento di arredo urbano è stato ricavato dalle Determine di impegno di spesa del Direttore d’Area Lavori Pubblici:
  • la det. 244/2102 di affidamento degli scavi a GODINO (la ditta già presente in cantiere, incaricata di terminare i lavori esterni del Movicentro), per 38.500 euro;
  • la det. 254 di affidamento dei lavori di realizzazione dell’impianto elettrico a INDINO, per circa 3.200 euro;
  • la det. 265/2012 di affidamento dei lavori di realizzazione dell’impianto idraulico, alla ditta OPPO, per circa 33.700 euro;
  • la det. 286 di affidamento alla ITES, per la fornitura di materiale idraulico, per circa 13.400 euro;
  • la det. 513/2012, di incarico progettuale all’ing. Carbone, per 1.280 euro.
QUANTO FA LA SOMMA?
Da questi documenti, che chiunque può consultare liberamente sul sito web del Comune (www.comune.alpignano.to.it/cms/alpignano/Attipubblici/tabid/13313/Default.aspx), si capisce non solo l’entità della cifra, ma anche che questi lavori sono stati scorporati per poterli assegnare senza gara (soluzione prevista dal Regolamento dei lavori in economia del Comune, applicabile a lavori e forniture sotto i 40.000 euro – ma solo in caso di urgenza).
Forse sarebbe meglio che i giornalisti, oltre che ricordarsi almeno del loro repertorio, si impegnassero a contribuire veramente alla diffusione delle informazioni, per renderle il più complete e veritiere possibile; e questo risultato lo si può ottenere andando in giro per il paese, analizzando le fonti, intervistando noi e i cittadini.

Un consiglio: per rendere più realistiche le dichiarazioni, sarebbe stato opportuno corredare l’articolo con una foto in cui si ritraeva il bagno di folla estasiata alla vista degli zampilli!

Nel lasciarvi alle vostre riflessioni settimanali, lo staff di Alpignano SiCura vi augura felici festività pasquali

mercoledì 20 marzo 2013

AL DI LA' DELLA FERROVIA...

Buongiorno a tutti,
con l’ultimo post abbiamo superato i 30.000 contatti: vuol dire che ormai mediamente, ogni settimana, circa 420 persone leggono quello che pubblichiamo.
Abbiamo iniziato la rubrica settimanale la scorsa estate, e partendo da 150 visualizzazioni a settimana, ora abbiamo quasi triplicato i lettori; ma vorremmo crescere ancora, perché, essendo l’unica voce della minoranza, che sta facendo un lavoro di analisi accurata dell’attività dell’amministrazione, bisogna che le cose si sappiano.
Se le 420 persone che ora ci seguono, a loro volta, raccontassero ciò che hanno letto ad almeno un’altra persona, e poi questa persona ancora a un’altra, immaginate come diventi difficile per la maggioranza sostenere la propria retorica dell’efficienza e del cambiamento, senza riscontri tangibili.
Di questo noi abbiamo bisogno. Di partecipazione. Abbiamo visto come un discorso al cuore degli italiani abbia travolto la politica. Non dimentichiamo la lezione appena appresa: che spesso ciò che è nell’interesse di un partito non è nell’interesse della cittadinanza. è per questo che nascono le liste civiche e i movimenti. 
Ora anche noi vogliamo scoprire se gli alpignanesi sono soddisfatti dei nostri amministratori, o se si sentono nella trappola di una guida senza visioni.
Con questo traguardo, vorremmo iniziare una nuova modalità di racconto dei fatti della nostra città, che cerchi di trasformare le nostre analisi e argomentazioni in spunti di progetto per la città che vorremmo.
Avendo ormai capito che è impossibile che questa amministrazione riesca nei prossimi tre anni a realizzare i diversi punti del proprio programma di mandato, allora forse dovremmo cominciare a costruire con voi, cittadini e residenti del nostro agonizzante paese, le basi per prendere in mano la città e guidarla, liberi dai diktat delle gerarchie di partito, dai regolamenti dei conti e dalle vecchie questioni ancora da sistemare.

Cominciamo concretamente questa rassegna, iniziando a vedere che cosa succede nelle varie zone della città.
C’è un quartiere, trascurato da tutte le amministrazioni, che è la dimostrazione tangibile dell’immobilità di questo paese: il borgo Talle e tutte le sue zone, Belvedere, Pietre, Maggiore.
Lo stato di abbandono della piastra commerciale del Belvedere, unico riferimento per gli acquisti di prossimità del vasto borgo "al di là della ferrovia", la desolazione di un’area a verde pubblico, il giardino mancato che da elemento aggregante, è uno spazio interstiziale inutilizzabile, un centro sportivo caratterizzato da spazi aperti, le cui potenzialità sono ridotte a causa della poco lungimirante collocazione. Quello che doveva essere un centro di aggregazione come la piscina comunale, che avrebbe dovuto far sviluppare un suo indotto locale, è stato lasciato per anni nelle mani di una gestione che va avanti alla giornata, prorogata a botte di rinnovi di sei mesi in sei mesi (siamo nella legittimità?): come si fa a fare un piano di gestione organico e remunerativo, come si possono programmare investimenti senza una presa in carico definitiva? 
Andando avanti, dove dovremmo trovare attenzione per il paesaggio e per la vita all’aria aperta, passeggiamo invece in boschi-discarica (è stata sporta recentemente una denuncia per abbandono di amianto), dove non c'è nessun desiderio di crare un punto di attrazione naturalistico.
Un punto dei tanti punti della Bealera di Rivoli
Scendendo nuovamente verso la stazione, la trascuratezza è a ogni sguardo: miseri ritagli verdi, un giardino poco progettato, frequentato solo da rarissimi bebè (perché è impossibile attraversare la ferrovia e andare altrove). Le strade, devastate e senza marciapiedi, non offrono nessuna sicurezza per la circolazione pedonale o in bicicletta. La Bealera di Rivoli, forse l’unica ancora scoperta in tutto il territorio, è un trionfo di marciume, miasmi, rospi e nugoli di zanzare.
fermata dell'autobus sulla Provinciale




La strada Provinciale, che dovrebbe essere la porta di ingresso, l'accoglienza e il benvenuto del paese, è sporca e priva di qualsiasi connotazione urbana.
L'unica consolazione è la relativa tranquillità della zona, che potrebbe essere stravolta se veramente ci fosse il sottopasso veicolare di Via Verdi, con lo spettro di una circolazione di mezzi priovati, non prevista da nessun piano del traffico, preliminare a qualsiasi studio di fattibilità (che non c'è).

Noi avevamo fatto una proposta, all’amministrazione, nel Consiglio Comunale del 29 maggio scorso, per dare un piccolo segnale di attenzione: una Farmacia Comunale al Belvedere. Invece l’amministrazione, dicendo che il quartiere la sua Farmacia di prossimità ce l’ha già (la Zamparo!!!), ha scelto per la collocazione della nuova farmacia la zona Campagnola. E ora ne sta per atterrare un’altra in zona Sassetto.

Non è ancora il momento per il Belvedere...

Cari lettori, confido nella vostra voglia di intervenire nel processo di trasformazione del modo in cui vengono prese le decisioni. Dite la vostra, sentitevi parte del processo delle scelte, sempre nell’ottica del bene comune.
Tamara Del Bel Belluz


mercoledì 13 marzo 2013

PER CHI VOTA L'ALPIGNANESE

ripartizione alla Camera dei Deputati
ripartizione al Senato della Repubblica


Non deve essere stato particolarmente convincente l’appello del nostro Sindaco, che poche ore prima della chiusura della campagna elettorale scriveva via sms: “Sel ad Alpignano ha abbassato l’imu prima casa, non ha alzato le tariffe scolastiche e ha creato lavoro con tirocini e voucher: domenica e lunedì votate Sel”.
Alpignano è in questo momento guidata da una coalizione costituita da una lista civica e da Sinistra Ecologia e Libertà, dove Sel ha visto ridurre i propri consensi del 30% (aveva preso 717 voti alle comunali del 2011). Addirittura si tratterebbe della metà dei 1061 voti della coalizione (ricordiamo che Alpignano SiCura da sola ha preso più voti della coalizione, ma per le regole del gioco noi siamo all’opposizione con un solo consigliere e loro governano!).
Se consideriamo valido il principio secondo cui il voto politico dovrebbe almeno garantire una tenuta dei partiti, lì dove governano le città, una sorta di “convalida” in itinere di un percorso lungo 5 anni, in sostanza il dato rivela che invece gli alpignanesi hanno guardato altrove. Sel non solo non ha “tenuto”, ma pare addirittura aver diminuito il proprio bacino. Perché? Perché chi ha votato nel 2011 il partito della coalizione in carica ha preferito oggi dirottare il proprio voto su altri? Un po’ perché il ballottaggio è stato una sorta di "forzatura" della scelta, un po’ perché fare ordinaria amministrazione non può fa sognare un paese che aveva invece bisogno di rinascere. Certo, gli elettori, memori degli scandali dei partiti, hanno preferito premiare un movimento nato come reazione allo strapotere e alla autoreferenzialità dei partiti. I partiti non ne azzeccano una, ma continuano a sostenere che senza di loro è antipolitica. 
Abbiamo anche davanti ai nostri occhi, proprio qui, da anni, partiti che dimostrano quale sia il loro modo di lavorare: tra autolesionismo, tristezza e circoli viziosi, continuando a leccarsi le ferite, alimentando correnti personalistiche, senza badare a costruire un vero progetto per la città. Non si può pensare che il progetto per la città sia solo e unicamente l’ossessione per la riunificazione del centro sinistra! 

Noi non chiediamo certo la testa del Sindaco, però vorremmo invitarlo a una riflessione e a dire le cose come stanno. A cominciare dal contenuto del suo short message di invito al voto: a oggi la coalizione, quella delle “politiche di sinistra che solo noi sappiamo fare” [Consiglio Comunale del 29 maggio scorso] non ha portato avanti nessun progetto per la città, tantomeno in quel settore, le politiche sociali, in cui dovrebbero essere in grado di dare lezioni a tutti.

L’abbassamento dell’Imu, come già fatto notare, porta vantaggi a chi ha una bella e grande casa, ma non a chi ha veramente bisogno; non è una vera politica sociale, è demagogia.
Le tariffe scolastiche non bisognava mantenerle, bisognava abbassarle: vedi asilo nido e trasporto pubblico, che ogni anno perde iscritti per il costo elevato, e tra un po’ sarà la volta della mensa, che porta via alle famiglie con due figli almeno 1500 euro all’anno!!!. Non è una vera poltitica sociale, è ripetizione di esperienze pregresse.
Per quanto riguarda la “creazione” del lavoro (che strana parola!) è bene dire che tutti i progetti attualmente in corso non sono un parto di Sel, né un’invenzione recente, in quanto fanno capo ad amministrazioni precedenti. I tirocini sono un'eredità dalla Provincia di Torino; i voucher sono invece finanziati dalla Compagnia di San Paolo (almeno dal 2010), e offrono impieghi di breve durata e a orario ridotto per offrire un sollievo temporaneo a persone in difficoltà, ma non un lavoro definitivo.
Vale la pena anche citare il progetto "1 euro per abitante", anche questo, nato qualche anno fa, promosso dal Patto Territoriale Zona Ovest, che mira ad avviare “azioni di contrasto alla crisi” tramite la formazione.
Tutte cose utili, ma da non confondersi con la "creazione di posti di lavoro".
Questa amministrazione non ha ancora avviato un autonomo progetto di “creazione lavoro” attraverso scelte strutturali, quali ad esempio il finanziamento a fondo perduto dell’imprenditoria giovanile, anche tramite la partecipazione a bandi europei, come proprio Sel ha dimostrato di saper fare in Puglia. Oppure adottando le tanto attese contromisure ecologiche, con un piano di ristrutturazioni che a partire dagli edifici scolastici intressi tutto il territorio.
E poi avviamo finalmente un progetto di domiciliarità, in accordo con le Asl, che permetta di sostituire alcune forme di lungodegenza o di cronicità con il ricovero domestico, dando vita a una rete di supporto comunale, che si occupi dell’assistenza ai malati o ai non autosufficienti con meccanismi più snelli.
Solo azioni di questo tipo innescano processi virtuosi, che oltre che a dare una vera impronta di governo, migliorano la vita dei cittadini, di tutti, anche di quelli che non hanno dato il voto, ma che possono essere testimoni di un cambiamento e dare successivamente la propria fiducia.

martedì 5 marzo 2013

UN CAMMINO DI REDENZIONE



Nell’ultimo consiglio comunale, Alpignano SiCura è stata accusata di essere un gruppo di èlite dal più battagliero dei consiglieri al governo, che, raccogliendo gli esiti delle intense e dotte discussioni politico-filosofiche delle riunioni di maggioranza, esterna immancabilmente le sue notevoli considerazioni su verità e giustizia.
E in effetti i membri di Alpignano SiCura, colpiti dalla coerenza del ragionamento, sul panfilo ormeggiato sulle rive del lago di pesca sportiva, dove sono soliti tenere le riunioni rifocillandosi del pregiato gamberetto grigio dell’Oceano Indiano e di costoso champagne, si stanno ora interrogando se sia più di sinistra impiegare il proprio tempo libero fondando un partito, oppure fare capannello nelle piazze e davanti alle chiese del paese, parlando male di chi fonda un partito.
Ma veniamo ai più interessanti fatti straordinari, di cui si stanno rendendo testimoni alcuni membri della nostra maggioranza, folgorati da nuove intuizioni nell’istante in cui è stato fatto notare che solo chi è povero, malato o emarginato è in grado di dimostrare la dovuta sensibilità verso gli altri, e fare cose “di sinistra”.
Dopo aver visto quanto disposto dal teologo Vitrotti con la casa San Martino, anche il nostro Sindaco compie un clamoroso gesto di donazione dei suoi beni al Comune di Alpignano, con il vincolo di ospitare a rotazione tutti i componenti delle liste d’attesa per la casa popolare, e chiede l’abolizione immediata della proprietà privata al Capo dello Stato, pensando così di attirare le simpatie degli elettori del Movimento 5 Stelle.
L’Assessore all’urbanistica, anch’egli dotatosi di un salario minimo, per non rischiare di essere da meno, perché oggi è un lusso anche quello, impone all’Ufficio tecnico la deroga di tutti i vincoli edilizi, per consentire la realizzazione di villaggi in autocostruzione in tutti i parchi e le fasce protette del paese, eliminando finalmente la terribile piaga dei giardini inutilizzati poiché pieni di deiezioni canine e pensando così di attirare le simpatie degli elettori del Movimento 5 Stelle.
Per fugare il sospetto, congenito nelle classi lavorative impiegatizie, che liberi professionisti, titolari di attività commerciali e imprenditori siano tutti degli evasori fiscali, un altro consigliere lascia il bar, tipica attività che insieme a dentisti e parrucchieri è sempre presa di mira nei notiziari quando si parla di tasse, dopo aver fatto outing per non aver emesso uno scontrino fiscale per un latte macchiato il 17 ottobre del 2009, insieme alla famiglia fonda una comunità sostenibile tramite lo strumento dell’esproprio proletario, con la speranza di attirare le simpatie degli elettori del Movimento 5 Stelle.
Anche il dentista, appena insediatosi come membro del Consiglio Comunale, si dimette, in quanto i suoi redditi lo renderebbero troppo vicino alla denunciata immagine di èlite; si direbbe assai favorevole affinché il suo posto venisse coperto a rotazione da “cittadini” del Movimento 5 Stelle.
Nuovi provvedimenti verranno sottoposti al prossimo Consiglio Comunale, in cui i consiglieri di maggioranza e i membri della Giunta hanno deciso all’unanimità di indossare sandali a piedi nudi e tunica di canapa grezza, per marcare la distanza nei confronti della griffata opposizione: la tassa di possesso su cani e gatti (dove nascondi i fondi neri per l’acquisto delle scatolette?), la tassa sui colli di pelliccia sintetici (detassati invece quelli veri, perché solo così puoi dimostrare di essere un vero comunista, in quanto uso al periodico pellegrinaggio in Russia), e il divieto di utilizzare i trolley scolastici. Alla fiera di San Giuseppe, insieme ai biglietti omaggio per le giostre, a ogni bambino verrà distribuita una fascia tricolore elastica realizzata a mano negli uffici di marketing territoriale del comune, per trasportare i quaderni come una volta, entrando così a pieno titolo nelle simpatie degli elettori del Movimento 5 Stelle.