La
scuola materna Luigi Caccia, l'unica scuola privata di Alpignano, riceve dal Comune un finanziamento annuale di
40.000 euro, suddiviso in 25.000 euro di quota fissa e di 15.000 per eventuali
lavori di manutenzione, da assegnare su rendicontazione. Avendo 3 sezioni e per
ogni sezione un massimo di 26 bambini, la scuola accoglie al massimo
annualmente 78 bambini. Significa che il comune mette a disposizione mediamente
circa 513 euro a bambino complessivi, ovvero 194 euro se riferito ai soli
lavori di manutenzione.
Vediamo
se la stessa cifra è disponibile per i circa 1300 bambini della scuola
pubblica, con l’esclusione dell’asilo nido, che è un servizio alle famiglie e
non una “scuola”.
Sul
territorio di Alpignano sono presenti 7 plessi scolastici pubblici: 3 scuole
dell’infanzia, 3 scuole primarie e una scuola secondaria, per un totale, nel
2012, di 1294 alunni.
Se
adottassimo lo stesso parametro di spesa pro-capite, ci dovremmo aspettare che
il Comune impegni ogni anno almeno 665.000 euro per il mantenimento complessivo delle
scuole, di cui 250.000 per gli investimenti.
In
realtà lo stanziamento per il 2012, per questa voce, è stato di 165.000 euro,
che resta ancora da verificare sul conto consuntivo. Un bella differenza.
Significa che ciascun iscritto della scuola privata ha maggiori possibilità,
rispetto a chi si iscrive alla scuola pubblica, di frequentare un istituto in
migliori condizioni di manutenzione. E' molto più probabile che non si debbano
attaccare fogli di carta alle finestre per schermare il sole, che non vi siano
zone delimitate da nastro rosso e bianco per mesi perché ci sono
controsoffittature pericolanti, che non piova nelle palestre, che i bagni
abbiano la dotazione regolare di sapone e di carta igienica, che i bambini
lavino i denti perché ci sono le mensoline per appoggiare gli strumenti, che
tutti i locali siano agibili, accessibili e attrezzati.
Vediamo
i dati della scuola pubblica.
Se
non abbiamo dimenticato nulla, prendendo come fonte la relazione sul rendiconto
2012, e ciò che da questa si può estrapolare, ovvero i contributi vari (libri
di testo, progetti, assistenza, presidenza), la quota parte a carico del comune
sui servizi a domanda individuale, e sommandoli alla cifra stanziata per le
manutenzioni straordinarie, arriviamo alla cifra di circa 494.000 euro.
A
questa va aggiunta la spesa delle utenze (telefono, riscaldamento,
illuminazione, acqua), per un totale di circa 278.000 euro. Cifra su cui ci sarebbero margini per intervenire.
E così arriviamo a circa 936.770 euro di spese annuali per la
scuola pubblica (circa 724 euro a iscritto).
è ovvio che
su una cifra del genere 40.000 euro in più non farebbero tutta questa
differenza, mentre 512 euro di retta annuale in più per iscritto alla scuola Caccia sarebbero più evidenti. Perché comunque anche chi sceglie la scuola privata vuole pagare quanto gli altri.
In
occasione del referendum di Bologna del 26 maggio scorso sul sito www.sinistraecologialiberta.it
si trovavano alcuni appelli coerenti con una visione politica, che come tale è
adeguata al momento storico attuale:
“Sgomberando
il campo da quelle che sono false premesse, la più grave delle quali è: il
sistema scuola e i servizi per l’infanzia pubblici costano troppo e sono
insostenibili, dunque dobbiamo affidarci ai privati. Diciamoci chiaramente che
questa premessa non equivale ad una constatazione. Questa premessa è già
un’indicazione di scelta prioritaria. Vale solo se nella scala delle priorità
di spesa locali e nazionali non si investe sulla scuola, se si dà per scontato
che l’istruzione sia un servizio come altri soggetto dunque alle leggi del
mercato, se si scambia la libertà con il liberismo. E’ questa premessa che ha
permesso la continua erosione di risorse pubbliche al sistema scuola con
l’affidamento ai privati, creando un circolo vizioso. Il referendum ci dice che
questo circolo vizioso va rotto e si può rompere. E che le priorità di
investimento si possono cambiare. Anche a livello nazionale.” (giovedì 23
maggio 2013 / Cathy La Torre)
E
poi ancora:
“vogliamo
si investa nella Scuola Pubblica, non per demonizzare gli istituti privati, ma
per ribadire che il diritto costituzionale fissato dall’art. 33 è esigibile,
che una famiglia di questo paese, una volta pagate le tasse, se vuole avere
scuola pubblica DEVE avere scuola pubblica […] vogliamo che vinca la Scuola
Pubblica, Laica e Pluralista!” (lunedì 27 maggio 2013 / Cathy La Torre).
Il problema non è tanto sentito nel nostro Comune, che non ha sicuramente gli stessi problemi di Bologna (anche se da un paio d'anni iniziano a formarsi le liste di attesa per le materne, e di certo non vengono assorbite dalla scuola Caccia). Ma il rinnovo della convenzione del Comune con la scuola materna Luigi Caccia pone un problema di coerenza con le linee di principio individuate da Sinistra Ecologia Libertà.
In seguito ai fatti di Bologna arriva un primo segnale che potrebbe indicare che, quando i soldi scarseggiano, dovrebbero essere indirizzati verso beni pubblici e servizi fondamentali. Come la scuola.
Il problema non è tanto sentito nel nostro Comune, che non ha sicuramente gli stessi problemi di Bologna (anche se da un paio d'anni iniziano a formarsi le liste di attesa per le materne, e di certo non vengono assorbite dalla scuola Caccia). Ma il rinnovo della convenzione del Comune con la scuola materna Luigi Caccia pone un problema di coerenza con le linee di principio individuate da Sinistra Ecologia Libertà.
In seguito ai fatti di Bologna arriva un primo segnale che potrebbe indicare che, quando i soldi scarseggiano, dovrebbero essere indirizzati verso beni pubblici e servizi fondamentali. Come la scuola.
è evidente
che il discorso è complesso e molto condizionato da un susseguirsi di
provvedimenti che hanno reso più flessibile la visione di scuola pubblica, in
rapporto alla libertà di scelta.
La
domanda da porsi, per tornare qui da noi, dovrebbe essere: ma perché a fronte
di 3 scuole dell’infanzia statali, molto belle e gestite da insegnanti
validissime, con spazi adeguati e tempi di pre e post scuola pensati proprio
per chi ha bisogno di maggiore flessibilità di orario, c’è qualcuno che
desidera scegliere una scuola privata, oltretutto scomoda, senza parcheggi, con
poco verde e poco spazio aperto?
Il massimo rispetto per chi realmente sceglie la scuola per le sue caratteristiche confessionali, ma di tutti gli altri motivi si potrebbe tornare a discutere?
Il massimo rispetto per chi realmente sceglie la scuola per le sue caratteristiche confessionali, ma di tutti gli altri motivi si potrebbe tornare a discutere?