giovedì 30 ottobre 2014

RIPRESE VIDEO, UN ANNO DOPO

pagina dei collegamenti alle riprese video, dal sito web del Comune di Alpignano


Nel novembre 2011 il Comune di Alpignano ha stabilito di attivare un nuovo servizio per i cittadini, ovvero la registrazione e la messa a disposizione sul sito web del Comune di Alpignano delle videoriprese dei Consiglio comunale, per consentire, a chi non potesse recarsi nella serata stessa della convocazione in sala consiliare, di seguire i lavori del Consiglio, e mandando così definitivamente in pensione l’antiquata e assai impegnativa “sbobinatura” degli interventi dei consiglieri (ma che risultava però molto utile per testimoniare in modo piuttosto rapido il dibattito in consiglio, in caso di bisogno).

Nell’estate del 2013 i filmati, rimasti l’unico documento accessibile direttamente a tutti, sui lavori del Consiglio, non erano più reperibili.

Lo scorso 30 settembre 2013 abbiamo quindi presentato un’interrogazione, per fare presente il disservizio, e per chiedere di fare una valutazione dell’andamento del servizio nei mesi di attivazione, alla luce dei problemi evidenziati e dei dati richiesti, ovvero il numero di accessi e i costi sostenuti.

È emerso che il costo sostenuto per 13 sedute è stato di circa 6800 euro, e che gli accessi complessivi dalla nascita del servizio (gennaio 2012), fino alla data dell’interrogazione, sono stati 2017.

Quindi, tenendo pur valido il dato di 2017 visualizzazioni per 12 sedute, significa che abbiamo una media di 170 visualizzazioni a seduta. Se poi facciamo il conto che per ogni seduta abbiamo un video per ciascuno dei punti all’ordine del giorno e delle interrogazioni, abbiamo una media di 15/18 video a seduta. Significa che ogni video è stato guardato da 10/11 persone, nemmeno il numero complessivo dei consiglieri, che sono 16. Se aggiungiamo il numero dei componenti della giunta, arriviamo a 22 diretti interessati. Per fare un paragone, il nostro blog www.alpignanosicura.blogspot.it ha una media di 400/500 visualizzazioni settimanali, corrispondenti alla pubblicazione di ogni nuovo post.

Ci pare quindi un po’ pochino, per un servizio, che alla comunità costa almeno 500 euro a seduta, e comunque non riesce nemmeno a utilizzare. Dato che i servizi che vengono puntualmente pagati dovrebbero anche funzionare, e quando vengono attivati servizi nuovi bisognerebbe fare una valutazione in itinere della loro efficacia, come avevamo richiesto nel consiglio del 30 settembre scorso, sarebbe auspicabile che la commissione consiliare permanente, da cui scaturiscono i regolamenti, valutasse a posteriori se il servizio soddisfa o non soddisfa. E, in tal caso, definire un percorso per il suo potenziamento, pubblicizzandolo, o, in caso estremo, annullarlo.

Il problema grave, tuttavia, al di là dei dati, è che il servizio, nonostante la nostra interrogazione, ha continuato a non essere disponibile per diverso tempo, per cui abbiamo inviato una lettera all’Ufficio di segreteria del Comune di Alpignano, per ri-sensibilizzare sulla questione, lo scorso 7 gennaio 2014. Sembrava che la questione fosse legata a problemi di esternalizzazione del servizio - lo scaricabarile è pratica consueta quando le cose non vanno - e che si sarebbe provveduto.

Grazie anche ad articoli apparsi sui giornali, il servizio è stato quindi successivamente riorganizzato e ha ripreso più o meno a funzionare, anche se in modo approssimativo. Il risultato è che a oggi il servizio non è efficace: si trovano solo le riprese del 2014 (a cui si accede tramite un link in codice riportato in un file pdf!!!), non si sa che cosa si sta cercando perché non ci sono indici, ma soprattutto non esiste un archivio delle riprese degli anni precedenti.


Molti di questi link poi non funzionano e l’utente non può far altro che raccogliere le scuse: Sorry, the page you requested cannot be found.


Se invece si sceglie il link al Sito delle Riprese video comunali il risultato è che è “Impossibile contattare il server”. E chissà se qualcuno ha già provato ad accedere allo streaming. Ci piacerebbe saperlo dai vostri commenti.


Come possiamo non rilevare queste cose? Dobbiamo continuare a portare pazienza? Ma non basterebbe aprire un canale Youtube?


Su questa disfunzione – come su tante altre - vale la pena continuare a tenere viva l’attenzione, perché molto spesso si danno per scontati alcuni temi (vedi quello del wi-fi, dato per acquisito quando invece non funziona, quello della mensa, su cui continuano a fiorire lamentele, per non parlare dell’assurda attesa dei lavori del sottopasso di Via Pietre), su cui si appoggia la propaganda delle cose fatte, mentre non ne abbiamo alcun beneficio concreto.

Le cose non bisogna farle per farle, solo per poterle inserire nella check list dell’autoelogio, ma devono essere concepite come un reale servizio per il miglioramento della qualità della vita della persone. Anche e soprattutto a partire dalle piccole cose.

venerdì 24 ottobre 2014

ALPIGNANO METROPOLITANA

Veduta di Torino Antica e del suo territorio


La Città metropolitana è stata istituita da una legge, la n° 56 del 7 aprile 2014, o cosiddetta “legge Delrio”.

Da allora a oggi non è stata praticata nessuna significativa operazione di divulgazione di quali siano le ragioni della sua costituzione e degli obiettivi che si pone il governo, nel trasferire alcune competenze dalla Provincia a questa nuova entità.

La sua imminente entrata in funzione prevede alcuni passaggi che ne determinano l’ambito operativo. Il primo passaggio è stato l’elezione di un Consiglio metropolitano, avvenuta il 12 ottobre scorso, che segue indicativamente la costituzione di una qualsiasi consiglio comunale: formazione di liste dei candidati, raccolta di firme nella misura del 5%, presentazione del simbolo e del nome della lista. La lista dei candidati è composta da soli consiglieri comunali in carica e da Sindaci, deve essere sottoscritta da consiglieri comunali e sindaci e può essere votata solo da consiglieri comunali e sindaci.

Per il nostro territorio si sono presentate tre liste: una composta da una compagine che riflette in questo momento la struttura dei partiti che governano l’Italia, una composta da Movimento 5 Stelle e la terza da partiti che si sono attribuiti il titolo piuttosto fuorviante di “Lista civica per il territorio”, senza esserne reale espressione, essendo rappresentata da Fratelli d’Italia e Lega Nord.

Va da sé che in questo modo è abbastanza facile capire dove si sarebbe andati a finire e difatti per l’area Metropolitana torinese il risultato era scontato.

Davanti a questo scenario, occorre capire quale sarà il ruolo delle vere liste civiche, che nascono ormai numerose nella grande provincia torinese, che pur rinunciando ai rapporti con i partiti hanno una caratterizzazione locale, ma sono portatrici di istanze e di visioni comuni molto forti e omogenee (concretezza dei bilanci, attenzione agli sprechi, visione del territorio come bene comune, partecipazione).

Il nodo su cui occorrerà discutere e confrontarsi è quindi quello della rappresentanza delle istanze civiche dei territori, che non hanno nessuna concreta possibilità di emergere, a meno di riuscire a organizzarsi in una lista ad hoc per la prossima tornata elettorale (che avverrà con le elezioni comunali di Torino).

Ma che funzioni assume questo ente e come si articoleranno le competenze ereditate dalla Provincia che comunque non scompare?

La scarsa informazione – magari non per cattiva fede, ma perché forse nessuno ha ben chiaro dove andare a parare – non permette di avere le idee chiare sui futuri scenari: come si rapporta la Città metropolitana ai comuni che non hanno eletti al suo interno, che ne sarà delle piccole realtà, si va veramente verso l’unione dei comuni?

In questo momento il Consiglio metropolitano sta lavorando allo Statuto, che deve obbligatoriamente entrare in vigore entro il 31 dicembre 2014 attraverso l’approvazione da parte della Conferenza metropolitana (composta da tutti i Sindaci della Provincia di Torino). Ma dato che l’eventuale mancata approvazione non prevede sanzioni, c’è da immaginare che prima di giugno (termine oltre il quale l’ente verremmo commissariati) non vedremo molto.

Con questo documento si stabiliranno le modalità con cui i vari Sindaci dei comuni del torinese dovranno formulare gli indirizzi politici e organizzare i servizi per un territorio più vasto di quello che li ha eletti, trovandosi da un giorno all’altro a dimostrare magari competenze che non ci sono. Immaginate questo scenario per Alpignano, dove non si sa nemmeno ripristinare qualche metro quadro di porfido!

Dall’altra parte, i consiglieri Sindaci eletti nel Consiglio metropolitano, oltre che occuparsi della loro città, dovranno pensare al territorio al di fuori dei confini comunali, come una nuova regione da governare, svolgendo alcune funzioni che propriamente erano in capo alla Provincia di Torino.

Una bella responsabilità, che solo una nuova generazione di amministratori con una visione meno campanilistica e legata al mantenimento del consenso tra i propri elettori può avere, e che dovrà necessariamente essere dimostrata durante la campagna elettorale locale.



E per dimostrare che molti dei nostri principali esponenti politici sono persone semplici, simili a tutti noi, un video “virale” che da ieri rimbalza sul web, sull’autore della legge citata in apertura di questo post:

venerdì 17 ottobre 2014

SCUOLE BELLE

Raffaello Sanzio, La scuola di Atene, 1510, Musei Vaticani, Roma



Le scuole migliori del mondo – dicono – sono quelle finlandesi. L’Italia, in una recente classifica dei migliori sistemi scolastici al mondo, risulta solo al 25° posto. Tra le 100 migliori scuole del mondo non figura nemmeno una italiana.

Ma da quest’anno parte un PIANO, finanziato dalla Stato Italiano, per tentare di recuperare terreno. Si chiama “Scuole belle” e ha l’ambizione, oltre che di collocare diversi lavoratori socialmente utili, come polemicamente è stato evidenziato da alcune fonti giornalistiche, di migliorare le condizioni dell’edilizia scolastica.

Si tratta di un piano, come riportato sul sito ministeriale, “composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 21.230 interventi in edifici scolastici per investimenti pari a 1.094.000.000 euro. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porta nell’arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più belle, più sicure e più nuove.”

Al Piemonte sono destinati € 83.967.956,75, così suddivisi:

Scuole belle, € 13.223.786,12

Scuole sicure, € 49.995.808,98

Scuole nuove, € 20.748.361,65



Scuole belle coinvolgerà 17.961 scuole, tra cui qualcuna del nostro Istituto Comprensivo, e vedrà la realizzazione di piccoli interventi:

·  Piccola manutenzione

·  Decoro

·  Ripristino funzionale

In particolare al Comune di Alpignano saranno destinati:

·  Rodari, 8.400 euro

·  Borello, 19.600 euro

·  Gramsci, 14.000 euro

·  Matteotti, 14.000 euro

Scuole sicure coinvolgerà 2.865 scuole e vedrà la realizzazione di interventi molto importanti, ma che non interesseranno nessuna delle nostre scuole:

·  Messa in sicurezza

·  Rimozione amianto

·  Barriere architettoniche

Scuolenuove coinvolgerà 404 scuole, e qui non ci pare molto chiaro che cosa finanzierà, anche se nel nostro comune non arriveranno comunque soldi con questa destinazione:

·  Sblocco Patto Stabilità (primo blocco)

·  Immediatamente cantierabili

Come è possibile constatare, nel progetto Scuolebelle sono coinvolti numerosi istituti, cosa che parcellizza di molto gli stanziamenti. I criteri li spiega direttamente con una nota il Ministero dell’istruzione il 9 ottobre:

“un solo intervento per plesso con un valore minimo di 7.000 euro (ovviamente se una scuola ha più plessi aumentano gli importi e si può arrivare a cifre molto significative); priorità alle sedi scolastiche ed educative del primo ciclo di istruzione; priorità ai plessi scolastici con un maggior valore rapporti alunni per classe.”

Come funzionerà esattamente la procedura? Anche qui facciamo parlare il Ministero:

Operativamente, nel 2014 è previsto, sul capitolo “scuolebelle”, uno stanziamento di 150 milioni che serviranno a finanziare interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale. Solo nel 2014 si interverrà su un totale di 7.751 plessi. Il Miur verserà gli importi direttamente alle scuole. Saranno poi i dirigenti scolastici a ordinare gli interventi attraverso gli appalti Consip o ricorrendo ai vecchi appalti dove quelli nuovi non sono ancora stati attivati.

Quindi noi dovremmo avere notizie dal sito del nostro Istituto comprensivo, anche se nulla esclude che qualche informazione le possa dare anche il sito web del Comune di Alpignano, dato che comunque le scuole fanno sempre pur parte del nostro patrimonio immobiliare. Invece a oggi non si trova nulla. Eppure i lavori dovrebbero partire entro il 2014.

Quando inizieranno quindi i lavori nelle nostre scuole, quanto dureranno, di che cosa si tratta? Molte le domande che sorgono, anche perché, ad esempio, l’amministrazione ha in serbo la demolizione della Scuola Gramsci; quindi perché abbellirla? Alla Rodari sono appena stati conclusi ingenti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, quindi che cosa si vuole fare ancora di bello? La Borello è una scuola relativamente recente, quindi dovrebbe essere stata realizzata con sistemi innovativi; che cosa le manca per diventare più bella? Certo i soldi preventivati non sono moltissimi, una mano di bianco e via… Male non fa.

Nessun investimento è previsto per Scuole Sicure o Scuole Nuove. Eppure nel nostro Istituto comprensivo la sicurezza è sempre presentata con priorità assoluta, e tra le scuole nuove avrebbe dovuto figurare giustappunto la nuova Scuola Gramsci, che il piano regolatore in approvazione affiancherebbe alla Scuola Tallone.

Avremo dunque scuole più belle ad Alpignano e in tutta Italia, evviva, e se poi qualcuno si lamenta che le priorità sono altre e che la scuola pubblica andrebbe sottoposta a una reale riforma – con una conseguenza sulle strutture edilizie - si dirà che non si è mai contenti!



NOTA BENE: Si evidenzia  che la legge di stabilità 2014 (legge 27 dicembre 2013, n.147, art.1, comma 206) ha previsto un’ulteriore categoria beneficiaria della quota dell’otto per mille Irpef a gestione statale relativa all’edilizia scolastica pubblica.



E ora, se volete sognare, potete guardare alcuni esempi e conoscere alcuni studi sulle innovazioni del sistema scolastico:



THE BEST SCHOOL IN THE WORLD

giovedì 9 ottobre 2014

APPROFONDIMENTO SUL REGOLAMENTO EDILIZIO



“Il Piano offrirà opportunità di lavoro a piccole imprese locali, rilanciando, nel suo piccolo, l’occupazione ad Alpignano. Permetterà poi al Comune di introitare oneri di urbanizzazione da utilizzare per la manutenzione e il territorio.”



Non lo abbiamo detto noi, ma è la frase evidenziata nel volantino che vedete qui sopra, che l’Amministrazione comunale ha diffuso la scorsa estate nelle buche delle lettere di tutti i cittadini.

Vediamo di capire in che rapporto sta questa propaganda con quanto discusso nello scorso Consiglio Comunale in materia di edilizia.

L’antefatto è che la maggioranza qualche mese fa ha approvato il Regolamento Edilizio, di cui il Comune di Alpignano non era dotato. Trasmesso alla Regione, come da prassi, questa l'ha restituito dicendo che per essere approvato, il nostro Regolamento, avrebbe dovuto essere emendato in due articoli, poiché esiste un regolamento-tipo della Regione che ha degli articoli immodificabili dai Comuni. Uno di questi riguarda il modo con cui si calcolano le altezza dei fabbricati. Per fare un semplice esempio, per il calcolo delle cubature da realizzare su un terreno, si è sempre tenuto conto di un’altezza pari a m 2.70; oggi dobbiamo considerare almeno m 3.00-3.10 metri, ovvero includere lo spessore dei solai, perché così chiede la Regione.

Questo che cosa comporta? Sempre per fare un esempio, su un terreno di circa 1000 mq, con un indice di cubatura pari a 1.20 mc/mq, avrei potuto costruire 1200 mc, ovvero 444 mq. Invece col nuovo regolamento, potrò continuare a costruire 1200 mc, ma avrò solo 387 mq di superficie, perdendo circa 60 mq.

Tuttavia gli oneri di urbanizzazione al Comune li pagherò sempre per 1200 mc. L’amministrazione non perde apparentemente nulla, a scapito del cittadino. Ma forse non sarà nemmeno così, perché coloro che avevano l'opportunità di fare un piccolo ampliamento rischiano di non poterlo più fare, perché troppo oneroso rispetto ai benefici in termini di superficie abitabile. In termini più speculativi, questo potrebbe significare una svalutazione dei propri terreni edificabili di circa il 15%; ma questo è l’aspetto che ci interessa meno analizzare, pur avendo delle conseguenze pratiche sui bilanci comunali, perché gli oneri di urbanizzazione, che nel bilancio di previsione sono ipotizzati su un tot di interventi, potrebbero non entrare, mettendo in discussione la volontà dell’amministrazione di finanziare quanto riportato nel volantino illustrato.

Gli alpignanesi hanno due possibilità: o non fare le operazioni aspettando il nuovo piano e le sue modifiche, fossero anche in qualche modo tamponate dall’Allegato energetico ancora in discussione, oppure “perdere” il 10-15% dell’investimento programmato.



L’invito di Alpignano SiCura era di sospendere l’atto per trovare una soluzione, anche con il supporto dei nostri tecnici, che potesse armonizzare il Regolamento edilizio, il Piano Regolatore in esame (che recepisce quindi modi di calcolo delle cubature non approvati dalla Regione e quindi da correggere) e l’Allegato energetico.

Ritenuto “intempestivo”, l’intervento viene rapidamente liquidato dalla maggioranza, anche perché non compreso: non volendo fare cassa attraverso “la speculazione”, si è dichiarato che gli oneri non interessano. Forse per finanziare le opere e servizi in città si hanno altre idee…

L’Assessore competente, pur ritenendo l’“osservazione centrata”, essendo “contrario ad aspettare perché aspettando non si fa mai nulla”, ha invitato i Consiglieri ad approvare il Regolamento. Poi si vedrà…



E infine, un link un po’ umoristico, con cui abbiamo scherzosamente preso in giro il nostro consigliere, che ha discusso praticamente da solo una buona parte dello scorso Consiglio Comunale, dato che forse era l’unico ad aver letto e analizzato i documenti. Alzando sempre lui solo la mano, per intervenire, ci ha fatto venire in mente questa storiellina, che ci aiuta a tirarci un po’ su il morale:



domenica 5 ottobre 2014

BENVENUTO GIANNI B.


se vi ricordano qualcuno, a voi i commenti...

Il debutto di Gianni Brignolo si è svolto all’insegna delle migliori aspettative, per quanto riguarda l’efficacia delle argomentazioni dei temi all’ordine del giorno, dimostrando, com’è sempre stato per noi importante, di saper entrare nel vivo delle questioni oggetto delle delibere e degli atti in esame.
Lo stesso non si può dire del clima di accoglienza.
Alcuni imprevisti hanno caratterizzato il benvenuto al nuovo Consigliere, che ha dovuto condividere con il Consigliere uscente il clima di freddezza che ha accompagnato benvenuto e commiato: dalle cattiverie gratuite e senza possibilità di replica degne di un format che punti spietatamente all’audience, all’insorgenza di un eccezionale problema di gestione delle interrogazioni, che ha paralizzato per qualche minuto i tutori del Consiglio, come se fosse la prima volta che si presentano della interrogazioni.
Gianni Brignolo, accompagnato da una applauso sincero di tutto il gruppo di Alpignano SiCura, che affolla come sempre la sala del Consiglio (altrimenti triste e semivuota), ha preso il suo posto, intenzionato a portare avanti il lavoro di analisi e di critica già avviato, come lui stesso ha affermato “senza sconti e senza debiti”.
La parte propositiva, dati infruttuosi precedenti, la riserviamo per operazioni a noi più congeniali.
Dopo una prevedibile mancata assegnazione del ruolo di Presidente del Consiglio, che fu invece attribuito alla consigliera Del Bel Belluz come cortesia “per il fatto di essere donna” (cortesia mai più replicata!), la discussione è entrata nel vivo dei temi posti in esame, che avevano come questione centrale l’esame la verifica dello stato di attuazione del programma, con la sua componente di programmazione triennale delle opere.
Su questo tema non si è potuto che ripetere le stesse osservazioni già dette a più riprese: un documento discorsivo nulla può dire sul reale avanzamento dei lavori, se non è accompagnato da un vero strumento di controllo dell’operato e della spesa. Senza di questo, non potremo mai trovare nulla che ci dica quanto del programma di mandato è stato svolto e che cosa resti da fare e in che tempi. Il documento non dovrebbe dire come si stanno affrontando le spese e le proposte del nuovo bilancio, e non la lista delle cose fatte dall’inizio dell’anno come lavoro ordinario dagli uffici? Quindi a che cosa serve questo documento, come facciamo a capire che il comune sta lavorando bene?
Il piano triennale presentato va ad esaminare un arco temporale che si concluderà proprio con la fine del mandato dell’attuale giunta, nel 2016, ma tuttavia non presenta le cose che ci si aspetta di trovare, ovvero quelle che il Sindaco ha promesso in campagna elettorale (dall’entrata in funzione di Palazzetto e Movicentro, dalla destinazione del Castello al centro storico, dalla rivoluzione nel campo delle energie al centro storico, alla viabilità). Buona parte degli interventi pare concentrarsi sugli impianti sportivi (campo da tennis, campi di calcio, Bocciodromo), di cui non si sa destinazione, su cui non c’è progettualità, e ancora sulla Piscina Comunale.
D’altra parte la mancanza di progettualità all’interno delle varie aree del Comune è ribadita più volte, poiché non ci sono gli stanziamenti.
Ma il dibattito non si è aperto nel merito (rispetto alle nostre osservazioni quasi sempre la maggioranza incassa senza replicare), ma sempre all’insegna dell’instancabile gioco delle parti tra gli errori de “la precedente amministrazione” e l’efficacia de “l’attuale amministrazione”, secondo un copione che ha esaurito il suo temporaneo fascino.
Altro argomento interessante, che ha visto un intervento accorato del nostro consigliere, riguarda la necessità di recepire un’osservazione della Regione Piemonte sulla disciplina obbligatoria all’interno del Regolamento Edilizio comunale, che deve necessariamente includere alcuni articoli imposti dalla Regione. Uno riguarda la modalità di misurazione delle volumetrie, che avrà incidenza sul modo di calcolare le superfici rispetto agli indici fondiari individuati dal futuro Piano Regolatore. Dato che il Regolamento edilizio diviene immediatamente efficace, mentre il Piano Regolatore, se va bene, vedrà la luce in tempi ancora imprevedibili, la nostra proposta è stata di ritirare la delibera e analizzare, anche insieme alla Regione Piemonte, un sistema che superasse una possibile frenata del mercato edilizio, dal piccolo ai più grandi interventi.
Si è scelto di andare avanti, avendo fiducia la maggioranza di trovare una soluzione immediata al problema.
Proposta bocciata.
Infine, altro tema assai interessante che purtroppo si è svolto nella sonnolenza dell’una di notte, senza nessuna illustrazione, senza dibattito, è quello riguardante il raggiungimento degli obiettivi del Piano d’azione per l’energia sostenibile, per la riduzione delle emissioni, legato al Patto dei Sindaci (che sarà oggetto, data l’importanza, di un post dedicato). Solo Brignolo ha preso la parola, evidenziando i limiti del lavoro presentato, ma ha parlato nel disinteresse generale. Ma di solito è così, quando si toccano argomenti complessi, che non hanno riferimenti al passato e sono quindi privi di appigli per battibecchi e rinfacci.
Tra polemiche e lista della spesa non si aprono mai discussioni prettamente politiche, che possano risvegliare l’interesse di chi ascolta, ormai stanco dei battibecchi e delle ripicche che si contendono la scena da ormai tre anni e mezzo di Consigli Comunali che vedono un’agguerrita opposizione e una maggioranza che si anima solo per prendersela con qualche esponente del passato.
Quando si tratta invece di replicare alle osservazioni nel merito, silenzio.
L’opposizione di Alpignano SiCura continuerà a essere severa e legata esclusivamente ai temi in esame, senza divagare, entrando nel merito delle questioni: e difatti la differenza si nota, non appena si abbandonano gli argomenti che abbiano un qualche collegamento col passato. 

Abbiamo spesso portato in evidenza le belle iniziative, ma ci sono anche le belle idee, i bei pensieri, le belle persone, le belle storie… che ci fanno pensare. Continuiamo a suggerire altri percorsi e altre vie:
Staino poeta della gentilezza

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