È ormai da un po’ di settimane, che
sfogliando i quotidiani locali, leggendo nella nostra posta elettronica,
guardano i manifesti che campeggiano sulle pubbliche affissioni, vediamo sempre
il nostro Sindaco, con una girandola di redivivi assessori, che presenta
qualche cosa: oggi il palazzetto, domani la Piscina, poi di nuovo il
Palazzetto, poi la festa di carnevale e i carri a Pasqua, tra alberi, panchine
rosse, fiaccolate, ricorrenze… sempre sorridente, sempre a recitare la buona
novella delle cose fatte da questa amministrazione (non pìù di 5 o 6 punti).
Non ci sono mai i soldi per stampare i
manifesti del Consiglio comunale (da anni pubblicizzati sotto tono con miseri
A3 fatti in casa), ma ce ne sono sempre per stampare poster 100x70 a colori, e
tappezzare la città.
In più, è impossibile per noi commentare i
post sulla pagina facebook del Sindaco, per smentire o commentare gli auto
elogi. Nessun accesso. Alla faccia della presunta “sportività”. Retorica senza contraddittorio.
Noi, che conosciamo bene gli atti, perché li
studiamo da 5 anni, ci soffermiamo sempre su tutte quelle scelte non
pubblicizzate, che non arrivano sulle pagine dei giornali, ma che fanno capire
più di ogni altra cosa il taglio politico determinato dalle scelte di questa
amministrazione.
È nota a tutti la difficile situazione in cui
versano i plessi delle scuole elementari a causa della chiusura della scuola
Gramsci, chiusura ancora oggi rimasta
immotivata, e che è confermata anche per il prossimo anno scolastico. Ma le
difficoltà non sono finite. Lo Spresal, contattato dalla Procura dietro
denuncia di alcuni genitori, viste le mancanze di manutenzione riscontrate nei
plessi Turati e Matteotti, ha deciso di verificare la situazione della scuola
Rodari. Il verbale risale a ottobre 2015 e parla chiaro: o la scuola verrà
bonificata, oppure dovrà esser chiusa al
30 giugno 2016. Ricordiamoci che l’Amministrazione ha appena investito, per
questa scuola, un sacco di soldi NOSTRI per rifare le coperture. E ora?
Qualcuno ha allertato i genitori alpignanesi,
che ignari di tutto hanno iscritto i loro figli per il prossimo anno? Quando
sapremo quale decisione è stata presa? Dove andranno i bambini se la scuola
chiude?
Da un’analisi del bilancio, alla data di novembre
2015, si nota che l’amministrazione Da Ronco non ha investito nemmeno un euro
sulla cultura e sulla scuola, e nulla è impegnato neppure per terminare i lavori
necessari richiesti dallo Spresal per Matteotti e Turati.
Eppure continuiamo a vedere nuove variazioni
di bilancio per il Carnevale e persino già per il Palio di luglio.
Infine, tanto per non dimenticare il disastro
della variante che dovrebbe essere realizzata in seguito alla chiusura del passaggio
a livello, ricordiamo che, a due anni e mezzo dalla chiusura, siamo ancora
fermi alla progettazione. La determina dirigenziale n° 100/2016 recita: “REALIZZAZIONE
DI OPERE SOSTITUTIVE PER LA CHIUSURA DEL P.L. DI VIA VERDI - AFFIDAMENTO
INCARICO PER LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E LA DIREZIONE LAVORI - CODICE CIG:
661532206A CODICE CUP:E71B15000330005”. Costo: 119.560 euro.
Potrebbe non sembrare una cifra così esagerata,
per una delle fasi progettuali di una infrastruttura, ma non dobbiamo
dimenticare CHE NOI UN PROGETTO ESECUTIVO L’AVEVAMO GIÀ, l’aveva realizzato
Rfi, senza chiedere un soldo al comune di Alpignano, a fine 2010. Ma si tratta
pur sempre di soldi pubblici, e la giunta Da Ronco ha deciso di buttarlo via, a
pochi mesi dall’insediamento, nel 2011, insieme a oltre metà del finanziamento.
E questo, insieme alla chiusura della
Gramsci, resta l’altro mistero che rimarrà sepolto; ma noi speriamo che tutto
ciò non resti sepolto nella memoria degli alpignanesi, che non
dimentichino così facilmente, quando dovranno scegliere tra pochi mesi il nuovo
sindaco per Alpignano.
I tentennamenti della precedente giunta Andreotti
e le scelte sciagurate di questa amministrazione stanno lasciando ad Alpignano eredità
pesantissime, insieme alle sfide di Palasport e Movicentro. Dato che quasi mai
i problemi possono essere risolti da chi li ha creati, è il momento di "cambiare
strada" e imboccarne un'altra.
L’alternativa ora c’è...