La
Giunta Oliva è stata accusata in questi giorni di aver bloccato irregolarmente
il progetto di realizzazione di una strada a sud dell’abitato, che fa parte di
un complesso di opere che avrebbero dovuto compensare al chiusura del passaggio
a livello, avvenuta nel 2013.
Questa
vicenda ha una storia molto lunga e complessa, che è necessario, in sintesi,
ripercorrere, in modo da dimostrare che le scelte della Giunta Oliva sono state
i realtà attente e ponderate.
IL PROGETTO ORIGINALE. Dopo un iter
iniziato nel 2000, venne consegnato all’amministrazione comunale di Alpignano a
novembre 2010 un progetto che RFI (Rete Ferroviaria Italiana, l'ente che si occupa delle infrastrutture ferroviarie) avrebbe realizzato totalmente a proprie spese. Il progetto prevedeva: un nuovo tratto stradale che, partendo
dall’intersezione di via Rivoli con la ex SP 178 (cioè al confine con il comune di Rivoli, poco prima del cavalcavia della tangenziale), avrebbe attraversato l’asse
ferroviario per sbucare in via Garibaldi, con un tracciato unitario.
Il
20 gennaio 2011 la giunta Andreotti (che era in carica) decade, lasciando la
convenzione in sospeso.
LE MODIFICHE DI DA RONCO. Maggio 2012: la giunta Da Ronco, insediatasi l'anno precedente, porta inaspettatamente
in consiglio una nuova convenzione con un tracciato molto diverso, con la strada spezzata in due "tronconi". Il nuovo progetto prevedeva:
- un primo collegamento tra via Pietre e via Valle (quindi maggiormente a ridosso del centro abitato)
- un secondo braccio di collegamento, tra via Valle
stessa e via Garibaldi, ma non in asse con il primo.
Un’opera formalmente e concettualmente diversa da
quella prevista in precedenza.
LA RIDUZIONE DEL CONTRIBUTO DI RFI. Dagli
atti (che sono tra l‘altro all’esame di una commissione di inchiesta istituita dal Consiglio Comunale il 30 maggio scorso) risulta che Da Ronco rinuncia
volutamente al progetto che RFI aveva presentato al comune. Così facendo, egli delega al Comune il ruolo di stazione appaltante, ovvero la
responsabilità dei lavori, che altrimenti sarebbe stato in capo a RFI e porta
le risorse erogate da RFI da € 5.290.000 e € 2.700.000.
LA VARIANTE AL PIANO REGOLATORE. Non essendo più il contributo di RFI sufficiente a coprire il costo dell'opera, parte di questa strada sarebbe stata finanziata in
parte dai proprietari dei terreni attraversati da questa infrastruttura: infatti, nel nuovo piano regolatore i terreni attraversati dalla strada sarebbero stati resi edificabili, con possibilità da parte del Comune di incassare gli oneri di urbanizzazione.
Questa scelta è però in contrasto
con il principio che ha guidato la precedente amministrazione a redigere la
variante generale al Piano Regolatore, ovvero la minimizzazione del consumo di
suolo (oggi i terreni, infatti, sono agricoli): la stessa richiesta è stata fatta al Comune dalla Regione Piemonte, nel documento contenente le prime osservazioni al Piano, che è stato pubblicato solo a luglio 2017 (ne abbiamo parlato qui).
Non
si deve infatti dimenticare che la variante al Piano Regolatore, redatta interamente
dall’amministrazione Da Ronco, è rimasta in esame alla Regione Piemonte fino a luglio,
essendo stata consegnata a maggio 2016, un mese prima dall’insediamento della
nuova amministrazione. Vale la pena sottolineare che, senza l'approvazione del nuovo Piano, la nuova strada non poteva essere cominciata, tanto più che la nuova strada era stata inserita nel Piano Regolatore tra il progetto preliminare e quello definitivo e non era perciò mai stata presentata in Regione.
Pertanto ci potremmo chiedere perché, il 3 novembre 2016, proprio Da Ronco e Tucci in Consiglio Comunale abbiano interrogato la nostra giunta per sapere "a che punto fosse la realizzazione della strada". La risposta ovviamente fu che la giunta Oliva ha deciso di non procedere con la gara per
l’affidamento dei lavori, in attesa delle osservazioni della Regione.
IL PARERE NEGATIVO DELLA REGIONE. E' proprio di questi giorni la conclusione della prima fase di
disamina da parte dell’organo tecnico regionale: il 18 ottobre è pervenuta la
delibera regionale che riporta la relazione con tutte le osservazioni al piano.
In particolare, in riferimento alla viabilità in questione, si rileva che “le
modifiche apportate debbano essere ulteriormente approfondite in coerenza con
gli elaborati del Piano territoriale della Provincia […] In particolare […] [la nuova strada] risulta non coerente e diversa dalle previsioni di ordine
superiore. Proprio in relazione a ciò, si rileva che le viabilità indicate dal
PTC2 sono di coordinamento con la rete di viabilità di ruolo provinciale,
mentre nella presente variante di Piano è stato previsto un raccordo che pone
in comunicazione via Valle con Via Garibaldi, entrambe viabilità a livello
locale […] È quindi necessario che
l’amministrazione comunale approfondisca il confronto con la Città
Metropolitana al fine di pervenire ad una progettazione adeguata e coerente con
quanto previsto dalla pianificazione vigente”.
LE NOSTRE DOMANDE. Con
questa prevedibile osservazione ci chiediamo: perché
l’amministrazione precedente ha deciso di investire incautamente 260.000 euro
per fare un progetto in contrasto con le indicazioni del Piano
provinciale, senza nemmeno attendere che la Regione si esprimesse sulla relativa variante del Piano urbanistico?
Ci
chiediamo anche: che cosa sarebbe successo se l’amministrazione comunale di Alpignano avesse avviato un cantiere senza attendere la conclusione dell’iter di
approvazione del Piano regolatore che, come volevasi dimostrare, pone in
discussione questa scelta progettuale e chiede di riesaminarla?
Quindi
fortunatamente la giunta Oliva ha bloccato il procedimento, per seguire il
regolare iter e vedere, alla fine del processo di controdeduzioni al piano,
quale sarà la soluzione concordata e fattibile.