Se è ormai da mesi che le voci di
corridoio danno per certo un riavvicinamento dei partiti della sinistra
alpignanese, solo ultimamente gli organi di stampa stanno portando in evidenza
le “manovre” (qualcuno le chiama “prove tecniche”), che dovrebbero determinare
le compagini che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative.
Stiamo parlando del 2016. Intanto il paese continua a
languire placidamente sotto gli implacabili colpi di tagli, causati non da un
governo centrale crudele e dissennato, ma da un impoverimento generale dato da
decenni di progetti politici deboli e autoreferenziali e da opere pubbliche ad
andamento casuale.
Poco niente si dice rispetto ai
rischi che sta correndo il nostro paese, in cui un’amministrazione e la sua
controparte inseguono la loro ossessione, senza accorgersi che nel frattempo i segnali
più importanti da recepire indicherebbero la necessità di occuparsi del paese,
bene e in fretta, inaugurando un nuovo corso per l’amministrazione della cosa
pubblica, dato che le cose non saranno mai più come prima.
Fatto 100 il tempo a disposizione
per lavorare sulla città, quanto è il tempo speso per consolidare o costruire
le alleanze di un futuro immaginario, e quanto il tempo speso a rompersi la
testa per farsi venire idee nuove per affrontare sfide sempre più difficili?
è
dal giorno dell’approvazione del bilancio 2012 che gli osservatori stanno riportando
continue smentite (del Sindaco il primis) e timidi corteggiamenti, ma con tutta
evidenza le basi su cui colloquiare sono state poste ben prima.
Secondo il nostro modo di vedere
le cose, invece, bisognerebbe impiegare la totalità del tempo disponibile, che
è sempre poco, per governare, mantenendo il consenso sulla base delle proprie
capacità e competenze, sulla base dei risultati raggiunti nei 5 anni di
mandato, e non in base a strategie pre-elettorali, che sconvolgono gli
equilibri determinati dagli elettori.
Ma per una coalizione che ha uno share di appena il 13%, addirittura
inferiore al nostro, riconosciamo che qualcuno possa avere, oltre alla
preoccupazione del consenso, capricci di regia.
Se l’unità del centro sinistra a
qualcuno pare fragile per problemi personali, esiste però un tema che dividerebbe
realmente la stessa compagine di sinistra, qualora si arrivasse al miracolo
della riunificazione, ovvero la realizzazione della linea ad Alta Velocità.
Si sa che il Partito Democratico
è sempre stato un sostenitore della realizzazione della linea, mentre l’esponente
di Sel ha dichiarato di esserne contrario. Che cosa racchiuderà al suo interno,
se dovesse chiudersi, questo cerchio magico? A nostro avviso, una coalizione eterogenea con grosse difficoltà a governare, il cui programma avrà come slogan
“si e no Tav”.
Per non sbagliare, si tenta di
validare una cosa e contemporaneamente il suo contrario, in modo da lasciarsi
sempre aperte tutte le possibilità, come quelli che in auto viaggiano a cavallo
delle striscia, per vedere quale corsia è più libera, per non far superare
quelli che dietro rispettosamente seguono il loro corso, in modo da potersi
spostare, opportunamente, sulla scia più veloce.
Analisi ineccepibile.
RispondiEliminaMio commento personale: sono anni che si parla dell'unificazione del centro sinistra ad Alpignano, sembra la vicenda di due amanti tormentata che si prendono, si lasciano, si amano ma poi litigano....alla fine non hanno portato un progetto concreto alla città o anche solo all'interno del proprio partito!
Ma se i problemi sono i personalismi di questi ultimo decennio, di chi li ha creati, chi li ha sostenuti, chi li ha architettati....perchè tutti questi personaggi non hanno coerentemente fatto un passo indietro lasciando spazio a nuove proposte, nuove idee che nulla hanno a che vedere con le vecchie faide del passato?
Mah...misteri della politica alpignanese
Mr. Garibuia
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato e scurdiammoce 'o passato, simmo "tutti amici" paisà!
RispondiEliminaMi piace!
Gianni Brignolo
chi ha avuto, non si sa, chi ha dato, sono i cittadini, che effettivamente scordano facilmente.
RispondiEliminaProseguiamo nella nostra opera di ricostruzione di fatti e misfatti e poi cercheremo di rispolverare la memoria...