giovedì 29 maggio 2014

OLTRE LE BARRIERE



Qualche settimana fa alcuni clienti in un bar di Alpignano ironizzavano sul lento andamento dei lavori per la realizzazione della nuova area giochi del Parco della Pace.
Tale ironia era attribuita al fatto che si pensava che la lentezza nella conduzione dei lavori fosse da imputare alle soliti lungaggini, ormai associate nella mente dei cittadini alla realizzazione di un’opera pubblica – soprattutto quando si parla di Comune di Alpignano.
Nessuno di loro – e forse in pochi ad Alpignano lo sanno – sapeva che quell’opera è il frutto di una iniziativa su base volontaristica di alcuni cittadini, che fanno capo ad alcune associazioni molto attive nel campo del volontariato: Associazione Carabinieri, A.u.d.i.d.o., Associazione Nazionale Alpini, Associazione Borgo Vecchio. L'idea era di mettere a disposizione dei cittadini alpignanesi un'area giochi in cui tutti i bambini possano giocare, intendendo con "tutti" anche chi, ad esempio, utilizza una sedia rotelle. Esistono infatti da catalogo attrezzature pensate per coloro che presentano disabilità riconosciute e a cui non viene offerto nulla di alternativo alle strutture prevalenti.
Il progetto, presentato per ottenere le necessarie autorizzazioni a intervenire su un’area pubblica, descrive bene quali sono state le riflessioni che, maturando, hanno trasformato un sogno in realtà: “il sogno è che Alpignano sia e diventi punto di riferimento per grandi evoluzioni nell’ambito dell’integrazione, della consapevolezza e dell’abbattimento di ogni forma di barriera architettonica”. La possibilità che si intraprenda questo percorso parte però da un’unica presa di coscienza, che l’integrazione c’è solamente quando non ci sono più le differenze dinanzi agli ostacoli. E per un bambino disabile anche un gioco diventa un ostacolo.
Tutti noi dovremmo renderci conto che una città senza barriere, anche se si tratta di uno spazio ludico, diventa il luogo del progresso culturale, poiché chiunque, da un giorno all’altro, potrebbe ritrovarsi con capacità motorie compromesse o a fare i conti con una disabilità.
Creare una zona dove tutti possano giocare insieme senza differenze è alla base di questo progetto, che ha trovato, grazie a una fortunata serie di fattori su cui tanto hanno lavorato i promotori, il suo compimento.
E comunque non c’è voluto poi così tanto tempo, per finirlo: i lavori, iniziati nell’ottobre 2013 (con una sospensione invernale di 3 mesi) sono già terminati e domenica 1 giugno inaugurerà la prima e ancora unica opera alpignanese che affronta e risolve il problema delle barriere architettoniche, in uno spazio pubblico, adibito a parco giochi.
Il progetto, il cui importo è stato calcolato intorno ai 112.000 euro, è stato finanziato in una modalità che potrebbe fare scuola, per iniziative di questo genere, diventando un vero e proprio caso-studio: 20.000 euro sono frutto di ricavi derivanti da donazioni di cittadini e di iniziative di raccolta fondi (ad esempio il pranzo della Coldiretti), e sono stati utilizzati per l’acquisto dei giochi (scivoli, giochi sensoriali, altalene). La cifra restante è stata pagata “in natura”, ovvero sotto forma di forniture gratuite e di manodopera volontaria, in uno straordinario sforzo di creare sinergie tra una rete di soggetti che hanno offerto senza interesse beni e servizi per la comunità. 


INAUGURAZIONE A PARTIRE DALLE ORE 15.00 DEL 1° GIUGNO: NON MANCATE
 


giovedì 22 maggio 2014

LA PAURA DEL CONFRONTO


Quando venne presentata in Consiglio Comunale - per la seconda volta - la Convenzione con RFI (era il novembre 2012) concordammo tutti che sulla questione sarebbe stato necessario un consiglio comunale aperto.
Il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio comunale prevede infatti, all’rt. 42, che “in presenza di rilevanti motivi di interesse della comunità, eccezionalmente, il Presidente, sentiti il Sindaco e la Conferenza dei capigruppo, può convocare un'adunanza "aperta" del Consiglio comunale.
Alle adunanze "aperte" possono essere invitati parlamentari, rappresentanti degli enti locali, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni interessate.
Durante le adunanze "aperte" il Consiglio Comunale non può adottare deliberazioni: di riscontro può approvare ordini del giorno, dichiarazioni di intenti, ecc…”
Trovandoci in questa circostanza di eccezionalità e rilevanza sarebbe stata l’unica via da seguire. 
Dopo le varie vicissitudini, di cui si è lungamente trattato, confluite nel febbraio 2014 in un incarico professionale all’ing. Marra, per la redazione di un progetto preliminare finalizzato alla realizzazione di un sottopasso in sostituzione del passaggio a livello, a nome di Alpignano SiCura per DUE VOLTE ho chiesto al Sindaco e al Presidente del Consiglio di organizzare finalmente il tanto atteso Consiglio Comunale aperto (prima lettera, 17 marzo 2014, seconda lettera 14 aprile 2014).
È stata finalmente data risposta il giorno 13 maggio 2014, e la risposta è stata NEGATIVA.

Il Sindaco e la maggioranza non ritengono necessario questo passaggio. Si tratta di paura del confronto o di non aver tempo da perdere?

Quale sarà dunque l’occasione con cui i cittadini potranno dire la loro sulle idee dell’amministrazione e sulla proposta progettuale e chiedere all’amministrazione un impegno formale? Per ora non si sa.
Questa presa di impegno formale era stata promessa dal sindaco in una riunione svoltasi nel suo ufficio il giorno 13 marzo 2014 con una delegazione di cittadini, ai quali aveva promesso una risposta ufficiale sulle questioni da questi sollevate. Questa lettera, da me richiesta il 10 aprile 2014 e più volte sollecitata, è giunta in data odierna (guarda caso dopo aver mandato un comunicato stampa ai giornali) e recita: “la risposta ufficiale ai firmatari della petizione […] è stata fornita in occasione del Consiglio Comunale svoltosi il 29 aprile c.a., attraverso le risposte alle interrogazioni”.
La risposta non merita commenti ma solo una grande indignazione e una straordinaria consapevolezza della nostra impotenza di fronte all’arroganza di chi pensa di non dover dare nessuna giustificazione alle scelte.

Altra questione: l’ing. Pellegrino, referente per R.F.I. sulle trattative in questione, in una lettera del 27 febbraio 2014 dichiarava di aver sollecitato più volte l’amministrazione precedente a firmare la convenzione. Non essendo stata firmata, il finanziamento non era più disponibile. Abbiamo chiesto pertanto la documentazione atta a comprovare queste sue dichiarazioni (le lettere di sollecito e la data a partire dalla quale era stato decretato il definanziamento dell’opera con relativo provvedimento). Però non ho ricevuto nulla, con la giustificazione che Sindaco e Assessore sanno tutto e quindi di rivolgermi a loro. Dobbiamo dedurre che quelle riportate sono dichiarazioni fatte “a memoria” e quindi ci si può anche sbagliare?

Non sarebbe stato male poter discutere di queste cose tutti insieme, in un Consiglio comunale aperto, al quale avremmo potuto invitare il rappresentante R.F.I.: lo stesso ing. Pellegrino si diceva disponibile a intervenire qui ad Alpignano, e anche a incontrare la sottoscritta. Ma anche questa disponibilità non mi è stata concessa e alla richiesta di incontro non è stata data risposta.

Ma ormai siamo al lieto fine, annunciano i capigruppo di maggioranza, è difatti arrivato il progetto dell’ing. Marra e dovrebbero essere partiti i lavori per il sottopasso di Via Pietre.
Vediamo se è così.
Il giorno 12 maggio 2014 ho fatto richiesta di poter visionare il progetto che l’ing. Marra aveva l’impegno di consegnare il 10 maggio 2014. A oggi, trascorsi i 5 giorni da regolamento per la ricezione dei documenti da parte dei Consiglieri comunali, non ho ricevuto nessun invito a visionare il progetto.
Tanto per restare nel campo delle dichiarazioni di intenti: non sono ancora iniziati i lavori del sottopasso di Via Pietre. L’apertura del cantiere era stata promessa entro maggio. C’è ancora qualche giorno di speranza…

Non vorremmo che sulla vicenda calasse il silenzio, ci avviciniamo alla placida estate, alle emergenze del bilancio di previsione e del piano regolatore, e tutto rischia di essere inviato a settembre… e noi cittadini dobbiamo continuare a sopportare qualsiasi cosa. 

Per discutere con noi di questo argomento, e intanto assistere all'andamento dello spoglio elettorale, vi aspettiamo LUNEDI' 26 MAGGIO ALLE ORE 21 PRESSO "IL DIALOGO" IN VIA MATTEOTTI ANGOLO VIA MARIETTI, AD ALPIGNANO


giovedì 15 maggio 2014

IL SOTTOPASSO DEL XXI SECOLO

imbocco del sottopasso lato Movicentro
Nel Consiglio Comunale dello scorso 29 aprile sono stati presentati due importanti provvedimenti, che sono passati un po’ inosservati, ma a causa della loro rilevanza è importante che vengano portati a conoscenza della popolazione alpignanese.
Si tratta di due Convenzioni con le quali il Comune di Alpignano si accorda da una parte con Regione Piemonte, dall’altra con R.F.I. per realizzare il sottopasso di collegamento tra il Movicentro (dove l’imbocco è già abbozzato) e il viale alberato, che costeggia la stazione sul lato sud, che figura come interno di Via Rivoli, di proprietà privata.
La prima convenzione regolamenta l’erogazione di un contributo da parte di Regione Piemonte di 650.000 euro, per la realizzazione dello scavo sotterraneo.
vista dal Piazzale Avis
La seconda convenzione regolamenta l’erogazione di un contributo da parte di R.F.I. di 100.000 euro, che RFI eroga solo a patto che vengano spesi per collegare la canna sotterranea ai binari.
Dato che la cifra ottenuta non permette di coprire l’intero costo dell’opera (pari a circa 917.000 euro), restava il problema di come attraversare i binari e risalire nel viale privato con una rampa a norma, con le adeguate pendenze che pongono l’accessibilità a fattor comune.
Il problema quindi non è ancora affrontato: l’attraversamento sarà monco e chi passerà nel nuovo sottopasso del Movicentro potrà solo accedere ai binari con una scala. Per uscire dovrà presumibilmente attraversare tutta la banchina e passare dove si passa oggi.
Chissà se è così, nessuno si è preso la briga, in Consiglio, di spiegarcelo, glissando sulla reale consistenza dell’opera. Nemmeno il Presidente della Commissione tecnica, che non si è svolta per l’assenza dei consiglieri di maggioranza, si è espressa nel merito, lasciando aperti numerosi dubbi.
L’Assessore ai LL. PP. si rassegna nella speranza che “coi ribassi d’asta” si trovino le risorse per finanziare il completamento dell’opera (sempre che la Regione autorizzi a farlo, come riportato nell’art. 9).
Sono cose inaudite.
Mentre da una lato, in vista della riforma del codice degli appalti, si spera che la deprecata pratica dei ribassi d’asta smetta di condizionare la qualità dell’opera pubblica, abbiamo dall’altro lato amministrazioni incapaci di programmare le loro opere e che si affidano alla buona sorte, invocando il fato anziché affidarsi a una corretta programmazione e gestione delle risorse.
Sulle due convenzioni ci siamo astenuti, perché, come già la più volte richiamata convenzione con RFI per la chiusura del passaggio a livello, affrontano un problema senza risolverlo.
In un contesto di grandemente dibattuto problema di collegamento tra le due parti di città, a che cosa serve realizzare un sottopasso che ha nuovamente come sbocco una scala sui binari e non una rampa a norma, che rimuova definitivamente la barriera architettonica?
Stavamo tutti aspettando che il problema dell’attraversamento fosse risolto almeno da quest’opera, per poter utilizzare agevolmente il servizio ferroviario e attraversare a città.
Abbiamo aspettato fino al 2014 per veder concludere – forse – le opere del Movicentro e ci ritroviamo nuovamente daccapo a discutere di barriere architettoniche, di risorse che mancano, di responsabilità altrui, solo per impegnarsi in un lavoro che lascerà ancora le cose a metà.
Questa amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione che abbia un senso per la chiusura del passaggio a livello, creando pesantissimi disagi ai cittadini, ma da quella lezione sembra non aver imparato nulla.

Per fortuna ci sono le belle iniziative:

giovedì 8 maggio 2014

LA CULTURA A PORTATA DI MANO



I cittadini alpignanesi dovrebbero essere onorati di vantare sul proprio territorio un’eccellenza di livello mondiale: la Casa Editrice Tallone.
Alberto Tallone Editore getta le sue radici nei secoli e ancora oggi mantiene la sua unicità, nella realizzazione di opere uniche eseguite secondo la tradizione, tanto da essere considerato punto di riferimento mondiale per le stampe tipografica di pregio, sia per le carte utilizzate, sia per i caratteri, producendo opere artigianali di altissima qualità e valore estetico.
Un’amministrazione comunale attenta alle risorse uniche del suo territorio non dovrebbe trascurare una simile presenza, quanto piuttosto investire su di essa per farne emergere il valore e l’unicità, creando tutto intorno a questa realtà un sistema culturale integrato, in cui ospitalità, accoglienza informazione, servizi e investimenti pubblici contribuiscano a creare un polo culturale unico al mondo. Dato che tutto ciò è un tema di grande complessità e richiede grande lungimiranza politica, il fascino esercitato da attività di nicchia resta per ora all’interno del circuito degli addetti ai lavori e in mano alle abilità manageriali della famiglia Tallone, che investe le proprie risorse per alimentare la rete di estimatori presente in tutto il mondo.
L’amministrazione evidentemente (scopiazzando chissà dove!!!) aveva assunto nel proprio programma di mandato il principio promozione del territorio e della cultura, scaraventando il concetto di marketing territoriale, tanto per sembrare up to date, senza evidentemente nemmeno sapere che cosa fosse, tant’è che nulla ancora si è visto in merito alla diffusione di una strategia di promozione del territorio per richiamare visitatori da fuori.

Come tutte le attività che puntano su un prodotto qualitativamente superiore, la Casa Editrice non è quindi nota al grande pubblico, ma è importante che almeno gli alpignanesi siano informati di ciò che avviene sul proprio territorio.
Siccome la Casa Editrice non ha la struttura organizzativa che permette l’accesso a visitatori, ci teniamo a segnalare la presenza di Alberto Tallone Editore all’interno del programma Made in Torino. Tour the Excellent, organizzato dall’Ente Turismo Torino e Provincia.
Si tratta di un esclusivo programma di eventi riguardanti le eccellenze artigiane e produttive, che toccherà la Alberto Tallone Editore il prossimo sabato 10 maggio alle ore 9.30.
Una visita di circa 2 ore porterà in luce lo straordinario connubio di tradizione ed eccellenza, facendoci sentire orgogliosi che questa impresa appartenga alla nostra comunità.

giovedì 1 maggio 2014

TRE ANNI DI ALIBI



Martedì 29 aprile è stato approvato il consuntivo al bilancio 2013, con le classiche prese di posizione che contraddistinguono il dibattito di maggioranza e opposizione: da un parte chi crede di aver fatto il proprio meglio, nonostante le infauste condizioni che rendono tutto molto complesso, e chi ritiene che l’artificio retorico dell’autoelogio non faccia che alimentare il vuoto politico dietro un programma elettorale di improbabile attuazione.
Se le cose non riescono, o non si sono ancora fatte, è perché o la colpa è della passata amministrazione, oppure della crisi, oppure di una politica centralista che non comprende le dinamiche locali e la natura dei bilanci comunali.
Rispetto a questo ultimo punto, tutti sembrano dimenticare che la linfa vitale che ha alimentato la situazione ereditata oggi, e che ha portato alla disfatta i diversi sistemi di governo che si sono ultimamente succeduti, scaturisce dal gioco dei ruoli dei partiti di governo (che siano di maggioranza o minoranza). Ci pare che chi governa non abbia mai intenzione di affrontare e risolvere i problemi, ma di sopravvivere sotto il ricatto delle correnti e delle sottocorrenti dei partiti politici. E questo atteggiamento lo si ritrova anche in chi, in nome dei partiti, governa le amministrazioni locali.
Allora dove sta il problema?
Se è vero che la situazione economica è critica da diversi anni, è anche vero che questo è ormai diventato un comodo alibi per nascondere la propria mancanza di iniziativa, perché chi governa non dovrebbe sentirsi vittima della situazione, ma artefice. 
è pur vero che la situazione è complessa, ma non è irrimediabile: basta guardarsi intorno, in questa Italia dalle migliaia di campanili, e ammettere che qualcuno ce la fa.
Non si governa con gli alibi. Si governa con le idee e la volontà.
 
OGGI SI CELEBRA LA FESTA DEI LAVORATORI. PONEDOCI LA DOMANDA SU SE SIA ANCORA UNA FESTA, INVITIAMO TUTTI A VIVERE QUESTA GIORNATA DEL PRIMO MAGGIO RIFLETTENDO SULLA QUESTIONE DEL LAVORO, AUGURANDO, A CHI LO HA PERSO O A CHI ANCORA NON RIESCE A FARE LA SUA PRIMA ESPERIENZA, DI TROVARE NELLE ISTITUZIONI QUALCUNO CHE LO ACCOMPAGNI VERSO LA STABILITà E LA SICUREZZA, CHE SONO LE BASI PER UNA PACIFICA CONVIVENZA SOCIALE E PER L’EQULIBRIO E LA SICUREZZA PERSONALE.

In questa Europa a più velocità ci sono esempi di buone pratiche anche in paesi che come il nostro vivono una crisi ormai strutturale:

LA CITTA' A DISOCCUPAZIONE ZERO