giovedì 1 maggio 2014

TRE ANNI DI ALIBI



Martedì 29 aprile è stato approvato il consuntivo al bilancio 2013, con le classiche prese di posizione che contraddistinguono il dibattito di maggioranza e opposizione: da un parte chi crede di aver fatto il proprio meglio, nonostante le infauste condizioni che rendono tutto molto complesso, e chi ritiene che l’artificio retorico dell’autoelogio non faccia che alimentare il vuoto politico dietro un programma elettorale di improbabile attuazione.
Se le cose non riescono, o non si sono ancora fatte, è perché o la colpa è della passata amministrazione, oppure della crisi, oppure di una politica centralista che non comprende le dinamiche locali e la natura dei bilanci comunali.
Rispetto a questo ultimo punto, tutti sembrano dimenticare che la linfa vitale che ha alimentato la situazione ereditata oggi, e che ha portato alla disfatta i diversi sistemi di governo che si sono ultimamente succeduti, scaturisce dal gioco dei ruoli dei partiti di governo (che siano di maggioranza o minoranza). Ci pare che chi governa non abbia mai intenzione di affrontare e risolvere i problemi, ma di sopravvivere sotto il ricatto delle correnti e delle sottocorrenti dei partiti politici. E questo atteggiamento lo si ritrova anche in chi, in nome dei partiti, governa le amministrazioni locali.
Allora dove sta il problema?
Se è vero che la situazione economica è critica da diversi anni, è anche vero che questo è ormai diventato un comodo alibi per nascondere la propria mancanza di iniziativa, perché chi governa non dovrebbe sentirsi vittima della situazione, ma artefice. 
è pur vero che la situazione è complessa, ma non è irrimediabile: basta guardarsi intorno, in questa Italia dalle migliaia di campanili, e ammettere che qualcuno ce la fa.
Non si governa con gli alibi. Si governa con le idee e la volontà.
 
OGGI SI CELEBRA LA FESTA DEI LAVORATORI. PONEDOCI LA DOMANDA SU SE SIA ANCORA UNA FESTA, INVITIAMO TUTTI A VIVERE QUESTA GIORNATA DEL PRIMO MAGGIO RIFLETTENDO SULLA QUESTIONE DEL LAVORO, AUGURANDO, A CHI LO HA PERSO O A CHI ANCORA NON RIESCE A FARE LA SUA PRIMA ESPERIENZA, DI TROVARE NELLE ISTITUZIONI QUALCUNO CHE LO ACCOMPAGNI VERSO LA STABILITà E LA SICUREZZA, CHE SONO LE BASI PER UNA PACIFICA CONVIVENZA SOCIALE E PER L’EQULIBRIO E LA SICUREZZA PERSONALE.

In questa Europa a più velocità ci sono esempi di buone pratiche anche in paesi che come il nostro vivono una crisi ormai strutturale:

LA CITTA' A DISOCCUPAZIONE ZERO

6 commenti:

  1. Oramai cari concittadini abbiamo raggiunto il paradosso!!. Martedi 29 aprile ore 23,30 circa, il segretario comunale ha preso la parola durante il consiglio comunale per sbugiardare pubblicamente una parte della relazione del collegio dei revisori dei conti (organo di controllo di parte "terza") che ha fatto una serie circostanziata di appunti sull'operato dell'amministrazione, come l'opposizione compatta ha prontamente fatto notare. Allora caro sindaco delle due l'una, o cambiamo il segretario comunale (da lei nominato) oppure il collegio dei revisori (sempre da lei nominato), tertium non datur!!. Meditate gente!.

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  2. Mi pare che l'intervento del segretario comunale non abbia fatto altro che peggiorare la situazione. Ma i documenti del bilancio non venono prima letti e approvati in giunta? Possibile che fra sindaco, segretario comunale, assessori, consiglieri di maggioranza, nessuno si sia accorto di quanto i revisori dei conti hanno scritto? Non sarà che si va un consiglio senza aver studiato i documenti, magari sottovalutando il lavoro dei revisori dei conti o magari, cosa ancor più grave, avendo un atteggiamento di supponenza nei loro confronti? I consiglieri di maggioranza hanno votato il bilancio senza nemmeno un intervento in suo sostegno, una spiegazione ai dubbi espressi dai consiglieri di minoranza...bella responsabilità. Gianni Brignolo

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  3. i consiglieri (?) di maggioranza intervengono prontamente e con veemenza, urlando, quando si tratta di polemizzare, appena ne hanno il motivo per fingere di indignarsi ad accuse che arrivano dall'opposizione. Se si tratta di entrare nel merito non sanno che dire: non si è mai sentito un interveno serio, puntuale dai consiglieri (?) di maggioranza. Anche nell'ultimo consiglio parevano tutti afoni; ma ad un certo punto -come capita ormai ad ogni cc- guidati dal vice-sindaco e dal sindaco che per primi si sono indignati per una frase dell'opposizione, si sono messi ad urlare. Poi di nuovo silenzio assoluto e nessun intervento a sostegno del proprio voto. Si sa: E' FATICOSO INFORMARSI PER AVERE UNA PROPRIA CONOSCENZA E UNA PROPRIA IDEA....

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  4. Le diverse attitudini della Presidenza del Consiglio nel gestire le discussioni stanno diventando un problema serio per lo svolgimento di un confronto democratico.
    La pronta minaccia di far allontanare immediatamente da parte di Vigili chi urla dal pubblico non è mai accompagnata dalla minaccia di allontanare o un Assessore o un Consigliere di maggioranza che si permetta di alzare i toni a volte anche in modo particolarmente violento e sguaiato.
    In più, essendo il garante dello svolgimento del dibattito consiliare, dovrebbe stimolare seriamente i membri della maggioranza e della Giunta a fornire le adeguate risposte alle osservazioni che provengono dalla aminoranza, che quasi sempre restano parole nel vuoto e senza risposte. La fatica di studiare le carte e le delibere, cogliendone gli aspetti più proiblematici, non può essere liquidata a un semplice gioco dei ruoli, perché le cose che l'opposizione solleva SONO SCRITTE NERO SU BIANCO, mentre le cose delle dal Sindaco sono retorica e luighi comuni. Personalmente trovo che il Consiglio Comunale stia perdendo il ruolo chiarificatore delle politiche attuate per restare solo più lo sterile campo su cui la maggioranza gioca l'unico gioco politico che riesce a fare: LO SCARICABARILE

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    1. Piu andiamo avanti e piu mi rendo conto che il comune in carica è costituito da un capogruppo (sindaco) e il resto solo personaggi burattini!

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  5. Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
    art 48
    c.1 IL PRESIDENTE RAPPRESENTA L'INTERO CONSIGLIO COMUNALE, NE TUTELA LA DIGNITA' DEL RUOLO E GARANTISCE L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI.....
    c. 5 NELL'ESERCIZIO DELLE SUE FUNZIONI IL PRESIDENTE SI ISPIRA A CRITERI DI IMPARZIALITA', INTERVENENDO A DIFESA DELLE PREROGATIVE DEL CONSIGLIO E DEI SINGOLI CONSIGLIERI.

    Leggi, leggi Presidente ed interioralizzalo, fallo tuo questo sconosciuto. Sei li anche per questo e non solo per il compenso!

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