giovedì 15 maggio 2014

IL SOTTOPASSO DEL XXI SECOLO

imbocco del sottopasso lato Movicentro
Nel Consiglio Comunale dello scorso 29 aprile sono stati presentati due importanti provvedimenti, che sono passati un po’ inosservati, ma a causa della loro rilevanza è importante che vengano portati a conoscenza della popolazione alpignanese.
Si tratta di due Convenzioni con le quali il Comune di Alpignano si accorda da una parte con Regione Piemonte, dall’altra con R.F.I. per realizzare il sottopasso di collegamento tra il Movicentro (dove l’imbocco è già abbozzato) e il viale alberato, che costeggia la stazione sul lato sud, che figura come interno di Via Rivoli, di proprietà privata.
La prima convenzione regolamenta l’erogazione di un contributo da parte di Regione Piemonte di 650.000 euro, per la realizzazione dello scavo sotterraneo.
vista dal Piazzale Avis
La seconda convenzione regolamenta l’erogazione di un contributo da parte di R.F.I. di 100.000 euro, che RFI eroga solo a patto che vengano spesi per collegare la canna sotterranea ai binari.
Dato che la cifra ottenuta non permette di coprire l’intero costo dell’opera (pari a circa 917.000 euro), restava il problema di come attraversare i binari e risalire nel viale privato con una rampa a norma, con le adeguate pendenze che pongono l’accessibilità a fattor comune.
Il problema quindi non è ancora affrontato: l’attraversamento sarà monco e chi passerà nel nuovo sottopasso del Movicentro potrà solo accedere ai binari con una scala. Per uscire dovrà presumibilmente attraversare tutta la banchina e passare dove si passa oggi.
Chissà se è così, nessuno si è preso la briga, in Consiglio, di spiegarcelo, glissando sulla reale consistenza dell’opera. Nemmeno il Presidente della Commissione tecnica, che non si è svolta per l’assenza dei consiglieri di maggioranza, si è espressa nel merito, lasciando aperti numerosi dubbi.
L’Assessore ai LL. PP. si rassegna nella speranza che “coi ribassi d’asta” si trovino le risorse per finanziare il completamento dell’opera (sempre che la Regione autorizzi a farlo, come riportato nell’art. 9).
Sono cose inaudite.
Mentre da una lato, in vista della riforma del codice degli appalti, si spera che la deprecata pratica dei ribassi d’asta smetta di condizionare la qualità dell’opera pubblica, abbiamo dall’altro lato amministrazioni incapaci di programmare le loro opere e che si affidano alla buona sorte, invocando il fato anziché affidarsi a una corretta programmazione e gestione delle risorse.
Sulle due convenzioni ci siamo astenuti, perché, come già la più volte richiamata convenzione con RFI per la chiusura del passaggio a livello, affrontano un problema senza risolverlo.
In un contesto di grandemente dibattuto problema di collegamento tra le due parti di città, a che cosa serve realizzare un sottopasso che ha nuovamente come sbocco una scala sui binari e non una rampa a norma, che rimuova definitivamente la barriera architettonica?
Stavamo tutti aspettando che il problema dell’attraversamento fosse risolto almeno da quest’opera, per poter utilizzare agevolmente il servizio ferroviario e attraversare a città.
Abbiamo aspettato fino al 2014 per veder concludere – forse – le opere del Movicentro e ci ritroviamo nuovamente daccapo a discutere di barriere architettoniche, di risorse che mancano, di responsabilità altrui, solo per impegnarsi in un lavoro che lascerà ancora le cose a metà.
Questa amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione che abbia un senso per la chiusura del passaggio a livello, creando pesantissimi disagi ai cittadini, ma da quella lezione sembra non aver imparato nulla.

Per fortuna ci sono le belle iniziative:

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