A noi italiani (per
una volta concedeteci qualche luogo comune) manca proprio la volontà di
rispettare le regole. Che ci vadano di mezzo gli altri o la nostra salute,
godiamo di questa sorta di insubordinazione, soprattutto quando siamo alla
guida dell’auto. Ci piace superare con la doppia striscia le code, bruciare il
rosso, ma soprattutto ci piace un sacco andare veloci.
Il problema
dell’alta velocità è un fatto molto serio.
Due anni fa,
all’approvazione del bilancio, avevamo proposto un emendamento che prevedeva di
installare un Vista Red (che scatta foto a chi passa con il rosso) su via
Garibaldi, che riteniamo soffra di una viabilità veicolare piuttosto sfrenata.
A cominciare da lì, tra l’altro, poiché il problema sussiste in molte altre
zone, peraltro prive di marciapiedi e con le uscite delle abitazioni
direttamente sulla carreggiata. Pericolosissime se hai bambini piccoli che
escono di corsa da casa o vanno in bicicletta.
Tornando al nostro
emendamento, il Sindaco non lo accolse, perché disse di non voler “vessare i
cittadini”. Ma da che punto di vista si osserva il fenomeno? Vuol dire che la
sicurezza dei cittadini vale meno di qualche voto perso perché qualche testa
calda vuole passare con il rosso?
In realtà il Vista Red
consente di multare chi non rispetta le regole; non è una vessazione. Una
vessazione sono le aliquote Imu ai massimi storici, il tranello della Tasi, le
rette dell’asilo nido, il vigile urbano a cui è stata assegnata come principale
mission (da quella stessa
amministrazione che non vuole vessare i cittadini) quella dell’assedio alle
zone a disco orario.
Ogni sistema
efficace per ridurre notevolmente l’impatto della velocità e dei rischi
dovrebbe invece essere accolto con favore dall’amministrazione, e da tutti quei
cittadini che tanto con il rosso non passeranno mai, a tutela della vita e
dell’incolumità di tutti.
Via Garibaldi rappresenta
una situazione potenzialmente molto pericolosa, così come la provinciale in
uscita da Alpignano verso Rivoli, dove regolarmente le auto sfrecciano ben
oltre i 50 all’ora, superando spesso altri veicoli in situazioni di assoluto divieto
e di scarsissima visibilità. Stesso rischio lo si corre percorrendo la variante
alla SS 24, la nuova tangenziale a nord di Alpignano. Guai a rispettare i
limiti, si rischia un frontale con un veicolo, perché 70 km orari è considerato un
limite troppo basso e l’italiano si auto-regola decidendo di andare più forte e
superando i lumaconi.
E di situazioni rischiose
ad Apignano ce ne sono innumerevoli: i marciapiedi mancano quasi ovunque, e
dove ci sono non permettono che due persone si incrocino; non sia mai che una
delle due abbia un passeggino, che allora diventa una sfida cavalleresca su chi
deve scendere dal marciapiede; di piste ciclabili nemmeno l’ombra; le auto
parcheggiano dove vogliono; le fermate dei bus non sono protette, tanto meno
quelle dello scuolabus, che si trovano addirittura sulle scarpate. E a un certo
punto sono spariti pure i dossi, che almeno facevano rallentare almeno coloro
che vogliono molto bene alla propria auto.
Per far fare le
strisce pedonali davanti alla scuola Borello e creare un percorso pedonale
protetto, che andasse dalla scuola Borello alla scuola Matteotti, tramite
semplici dissuasori, si sono dovute raccogliere le firme di 7 classi e si è
dovuto aspettare qualche mese, affinché gli uffici tecnici prendessero in
considerazione il problema e si organizzassero per un lavoro da niente.
Ci sono tanti
piccoli esempi come questo, di cui nessuno si è mai occupato.
Noi crediamo che la
sicurezza e l'educazione stradale siano temi che devrebbero essere al centro dell’agenda politica: sicurezza e rispetto di tutti, di chi va a piedi, di chi va in bicicletta, di chi va
in auto. Abbiamo ancora un tipo di traffico assai promiscuo e sono aumentati i
rischi connessi alla guida: se siete osservatori dei fenomeni vi accorgerete
che ormai buona parte degli automobilisti guida guardando più il monitor del
proprio cellulare che oltre il parabrezza.
I comportamenti
scorretti si stanno moltiplicando, proprio quando dovremmo pensare che l’educazione,
il progresso della civiltà, i buoni esempi per antonomasia e le tradizionali buone
pratiche dovrebbero ormai aver fatto scuola. Se poi aggiungiamo un fisiologico
stato di distrazione e il crescente abuso di alcol, riuscire a tornare a casa
indenni dopo un viaggio in auto è come un tempo tornare da una battuta di
caccia senza essere azzannato da fiere e serpenti velenosi. Evidentemente
l’uomo ha bisogno di stimolare l’adrenalina e in una società come la nostra non
ci sono rimasti poi tanti modi…
Però allora siamo sempre lì: questa situazione ci piace o non ci piace,
ci va bene o no, decidiamo di convivere con i nostri limiti (tanto non è mica questa
la priorità) e i problemi “minori” restano nel cassetto e così ci tocca sempre
sbavare di invidia quando ci capita di viaggiare in una città poco più a nord
di noi.
Si, é vero, il post é ricco di luoghi comuni. Tuttavia, la considerazione che aleggia dal suo inizio alla sua fine é: ma a qualcuno gliene importa piú qualcosa di qualsiasi cosa?
RispondiEliminamessaggio a tutti gli anonimi: per registrarsi con il proprio nome, quando si invia il messaggio, scegliere nome/Url e identificarsi (anche con uno pseudonimo), almeno sappiamo a chi interessa ancora qualcosa. Anche se siamo pochi, si puo' fare la differenza. Noi di Alpignano SiCura ci mettiamo nome, faccia e molto tempo, ma non siamo ancora abbastanza. Per farcela serve l'aiuto di tutti i cittadini
RispondiEliminaAccettato il suggerimento! Non vi preoccupate, tra un anno usciranno fuori tutti quelli a cui veramente "interessa" qualcosa di Alpignano....a scanso di equivoci ........."interessa qualcosa"non è detto nel senso letterario del termine ma voleva significare chi ha qualche interesse personale da voler esaudire. Occhio alle sirene!
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