lunedì 2 marzo 2020

Solidarietà a Olimpia Orioli


Oltre al danno, la beffa: la nostra concittadina onoraria Olimpia Orioli non solo non vede ancora giustizia per il caso della morte del figlio, ma il mese scorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali (qui, al minuto 9:30, la notizia sul TGR Basilicata).

La nostra associazione si è unita al coro di lettere di sostegno inviate al pool di avvocati che supporta la signora Orioli. Pubblichiamo qui di seguito il testo del nostro messaggio.
La signora Orioli con l'ex vice-sindaco Brignolo e il presidente dell'Ass. Calabresi Lotufo
L'associazione di cultura politica “Il Laboratorio Delle Idee” intende manifestare la propria vicinanza alla concittadina in questo momento di particolare difficoltà di un percorso giudiziario già lungo e travagliato.


Infatti, a distanza di 32 anni dall’inizio di questa vicenda, apprendiamo che oggi si chiede il risarcimento delle spese processuali alla signora Olimpia Orioli.

La nostra associazione ha la propria sede ad Alpignano (TO), e nel supporto dei cittadini alpignanesi la sig.ra Olimpia Fuina Orioli ha trovato da tempo non solo la cittadinanza onoraria, bensì una vera e propria seconda casa e famiglia. In qualità di concittadini che difendono e promuovono la partecipazione politica attiva, l’impegno sociale e l’applicazione dei principi di legalità e giustizia non possiamo che manifestare ora più che mai la nostra vicinanza alla sua lotta pacifica per ottenere risposte. Come più volta Olimpia ha avuto modo di dirci durante le riunioni pubbliche a cui abbiamo avuto l’onore di partecipare, una mamma ha il diritto di sapere la verità. Senza la verità non c’è giustizia e senza giustizia non c’è libertà. Olimpia ha il desiderio e secondo noi il diritto, di presentarsi al cospetto di Luca “non a mani vuote”. Le basta la verità. Crediamo anche che il lungo calvario che ha dovuto sostenere, psicologico, mediatico, economico debba avere il nostro sostegno ma anche quello delle istituzioni. Non possiamo prendere che il sostegno passi attraverso la “cum patior” latina e nemmeno attraverso il sentimento della prossimità, ma possiamo pensare che le Istituzioni, ognuna per la propria parte di competenza, possano fare un gesto concreto, solidale di equità verso Olimpia Orioli.

Vi chiediamo quindi, con tutta il rispetto che poniamo nelle Istituzioni che in una Repubblica Democratica in cui la sovranità appartiene al popolo che la esercita nei limiti e nelle forme della Costituzione l’impegno a colmare le mani di Olimpia, ed un “ripensamento” sulla opportunità che a questa mamma venga richiesto (dopo tanto dolore) anche il ristoro delle spese legali di questa terribile vicenda.

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