Intanto iniziamo a
vedere qui da noi quali sarebbero queste “cose”.
Una
di queste, lo sappiamo ormai da tempo, è la fontana. Ne sentivamo tutti la
necessità, e ora con questo gran caldo se ne colgono a pieno le potenzialità.
Peccato che però il
decoro e l’arredo urbano non fossero il primo punto del programma elettorale.
Di punti ce ne sono 93, nel programma di mandato, ma questo proprio no.
Diamo anche atto
che finalmente si è chiuso (difficile che si sia chiuso del tutto, inizieranno
magari i ricorsi) il capitolo dell’affidamento della piscina, anche se ci sono
voluti più di due anni per pubblicare il bando. Tutto il resto rimane questione
aperta: i lavori da fare, i debiti di gestione, il mutuo pesantissimo, la causa
di risarcimento.
Resta tutto uguale
sul fronte dei servizi a domanda individuale: stessi soggetti, stesse modalità,
nessuna novità, nessun risparmio. Ogni volta viene ribadito che non ci sono
stati aumenti. Ricordiamo qui, una volta per tutte, che gli aumenti sono stati
bloccati grazie a un intervento personale della sottoscritta, ai tempi della
giunta Andreotti (dicembre 2010), ma il cavallo di battaglia è stato poi
cavalcato fino a oggi dalla giunta attuale, come fosse un suo merito.
Bisogna dare atto
che c’è anche un po’ di sfortuna e quello che poteva essere il grande vanto di
un politico, ovvero la chiusura del passaggio a livello, non solo non la si
riesce a ottenere pur avendo riempito pagine di giornali, ma si prospetta come un
percorso pieno di insidie, che forse procurerà più guai che vantaggi, se
veramente si realizzerà un sottopasso in via Verdi. E del destino dei
2.800.000 euro, con cui di cose effettivamente se ne fanno, ancora non ci è dato
sapere.
Altra sfortuna, non
essere riusciti in un mese e mezzo a far pervenire i bollettini per il
pagamento della nuova Tares. E dire che avevamo fatto un consiglio comunale
apposta, il 12 giugno, urgentissimo, perché le casse del comune sono vuote (per
modo di dire). Ma non è che non sia stato fatto, è solo questione di tempismo:
ricevere il bollettino il 30 luglio, per pagare il 31, mette a dura prova
qualsiasi cittadino ben intenzionato, oltre che ovviamente tutti gli sportelli
postali e bancari. Tutto in tilt, perché probabilmente dal 12 giugno al 25
luglio c’è stato troppo palio a cui pensare. Quello non manca mai nell’elenco
delle cose fatte.
Al rientro ci
accoglierà un’altra novità - ma forse qui non c’entra il Comune: una sorta di portale
che assomiglia tanto a quelli per il rilevamento della velocità. Io mi
preoccuperei di avvertire i miei cittadini, qualsiasi cosa esso sia, per non
allarmare. Difatti si stanno tutti allarmando. Ma anche qui, l’informazione, se
non è propaganda, non c’è bisogno di fornirla. I giornalisti si contattano solo
quando bisogna parlare male di Alpignano SiCura.
Andando avanti con
le cose fatte, nascono come funghi gli sportelli gratis per tutti, dal notaio a
- guarda caso - il commercialista. Due professioni molto importanti nel mondo
degli affari, dato che chi non ha soldi e proprietà o beni da gestire non ha
bisogno di nessuno dei due (esistono già i caf, al limite). E meno male che ci
governano quelli che fanno le cose di sinistra che solo loro sanno fare. Ci piacerebbe
sapere quante consulenze ci sono state, da parte di chi e che cosa hanno
prodotto. Certo per il comune
non ci sono costi, ma già solo il fatto di essersene occupati, è tempo
dedicato, spazi e idee, che fanno sicuramente bene al cittadino, se utilizzati,
ma fanno anche molto bene alle professioni. Ora tutti gli ordini professionali
si sfregano le mani e si chiedono a quando lo sportello dell’avvocato,
dell’architetto, del farmacista, del chirurgo estetico. Di questo passo si
potrebbe far rinascere il centro storico: ogni locale sfitto uno sportello
pubblico.
Forse un servizio
veramente utile sarebbe potuto essere una sorta di sportello europeo,
utilizzando voucher e tirocini con
personale qualificato (magari neolaureati in scienze politiche, economia,
lingue) e costituendo un pool di
esperti per la consultazione e la partecipazione ai bandi europei, con cui
molti comuni hanno finanziato di tutto e di più. Così non ci sarebbe bisogno di
adescare la buona fede dei consiglieri invitandoli a elargire al comune il gettone
di presenza, di 19 euro lordi, che rischiano di finire nel calderone delle
“cose da fare”.
E vale ancora la
pena di richiamare ancora una volta l’operazione demagogica dell’Imu prima
casa, abbassato al 0,38%, (riduzione dello 0,02 %), dato che è ormai evidente
chi avvantaggia.
Per trovare le risorse
per abbassare l’Imu alle ville si sono fatte scelte “di sinistra”, come ridurre
gli interventi sulla cultura, proprio ora che finalmente qualcuno ha iniziato a
capire che è il vero investimento su cui puntare, tanto da rivoluzionare i
parametri con cui si misurerà il Pil nel futuro. Proprio ora che ormai tutte le
campane ci dicono che sarebbe meglio invece potenziare, perché la cultura,
quella vera, rende tutti più liberi e consapevoli.
Forse anziché
tagliare sulla cultura, bisogna trasformarla.
Beh, cari signori, questi qui si adeguano ai politici nazionali che hanno appena varato il decreto del fare... finta!. Pur non appoggiando il governo a livello nazionale, nel locale si comportano come gli altri... A questo proposito mi sia permessa una citazione di un sonetto del genio dei geni, Leonardo da Vinci:
RispondiElimina"Chi non può quel che vuol, quel che può voglia; che quel che non si può, folle è volere: adunque saggio è l'uomo da tenere, che da quel che non può, suo voler toglia:
Però ch'ogni diletto nostro e doglia sta in sì e no saper voler potere: adunque quel sol può, che col dovere ne trae la ragion fuor di sua soglia.
Nè sempre è da voler quel che l'uom puote; spesso par dolce quel che torna amaro; piansi già quel ch'io volsi, poi ch'io l'ebbi.
Adunque, tu lettor di queste note, se a te vuoi esser buono, agli altri caro, vogli sempre poter quel che tu debbi."
Se vuoi, puoi, e se puoi devi... FARE!.