giovedì 5 marzo 2015

CRONACHE DAL CC



“Tranquilli, il titolo non v’inganni: cronache dal CC vuole dire dal consiglio comunale, non dalla Caserma dei Carabinieri. Anche se questa volta il Sindaco ha disposto il riconoscimento in aula di un “pericoloso “ dissenziente, chiedendo al malcapitato vigile di turno di eseguire l’atto formale e al contempo intimidatorio, di fornire le proprie generalità mediante la consegna della carta di identità.
L’atto formale ha, giustamente, provocato l’ira della minoranza, che lo ha definito gravissimo e senza precedenti. In effetti che io mi ricordi in un consiglio comunale non si è mai visto che per qualche parola pronunciata ad alta voce, anche se fuori luogo, si dovesse mobilitare l’autorità costituita. Ma tant’è.
Il Presidente del CC, al bisbiglio di un pubblico fin troppo educato, scandalizzato da alcune trombette silenziate per l’occasione, ha tuonato dall’alto della sua autorità chiedendo RISPETTO o avrebbe fatto sgomberare l’aula. NESSUNO SI E’ MOSSO. Tutti si sono immediatamente sentiti come Gandhi, detto il Mahatma, pronti a intraprendere una resistenza passiva inchiodandosi alle sedie. Da quel momento in poi è calato un silenzio imbarazzante; i vigili (due) hanno cominciato a chiedersi quanto ci avrebbero impiegato a portare fuori dall’aula tutti i presenti; ma soprattutto come? A cavacecio? (termine romanesco "trasportare a cavececio" una persona, ossia trasportare una persona appoggiata sul tuo dorso con la sua pancia).
I consiglieri di maggioranza, sentito il trambusto, hanno dovuto ricomporsi immediatamente e, asciugatisi il rigolo di bavetta che immancabilmente scorre a lato del labbro inferiore quando ti sorprende la cecagna, in un fremito di orgoglio hanno ripreso di li a poco a dormire. Poco male, direte, se dormono almeno non fanno guai. Invece no vi sbagliate. Questi strani umanoidi (io credo replicanti) hanno la capacità di svegliarsi sempre al momento opportuno. Quando si vota, indipendentemente da cosa si vota (non gl’importa), riemergono dalla fase REM e pronunciano il monosillabo appropriato alla circostanza ("si" oppure "no"), non prima di aver abilmente dato uno sguardo furtivo al “gobbo” che suggerisce la parte.
La tensione in aula era palpabile, nessuno sapeva come sarebbe andata a finire.
Ma finalmente … Gooal!!!
Quando il nostro consigliere ha fatto notare come in fondo il bisbiglio del pubblico era sicuramente meno fastidioso dei commenti dei goal della partita di Europa League, il Sindaco, colto come i bambini con le mani nella marmellata si apprestava (molto probabilmente dopo un CTRL-F4) a far visionare lo schermo del suo portatile a pubblica discolpa.
Alle volte il calcio riesce a essere davvero una espressione superiore di civiltà. Da quel momento tutto sembra più facile. Le decine di fogli di carta intonsa, appallottolati nervosamente e depositati con cura maniacale sul tavolo, trovano pace nella loro innaturale collocazione in un cestino di indifferenziato. Le foreste sentitamente ringraziano. E anche Sel!
Anche noi ringraziamo. Chi la provvidenza, chi l’Altissimo e chi, più laicamente, l’educazione impartita dai genitori per averci infuso o insegnato l’arte della pazienza e della temperanza. Per tutti e a tutto c’è un limite: c’è un limite alla indecenza, che dimostra il potere quando non è in grado di accogliere il dissenso senza perdere la dignità, esercitando impropriamente il dovere di governare; c’è un limite all’arroganza dei consiglieri della maggioranza, che non riescono ad argomentare il perché delle scelte che compiono, pur votandole; c’è un limite all’ignoranza e alla incompetenza degli assessori che, interrogati, leggono stentatamente e in un italiano approssimativo le note tecniche preparate dagli uffici senza capirne il senso e conseguentemente senza dare un senso alla risposta; c’è un limite alla manifesta incapacità a governare un’aula di un consiglio comunale e a non conoscere il regolamento comunale.
E infine, fortunatamente, c’è un limite al vostro mandato elettorale. Aprile 2016.
Se non prima, lì finisce la vostra e la nostra disavventura.”

Firmato: Uno dei presenti

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