giovedì 12 marzo 2015

SUP-POST

Giovanni Agrimano per rispondere alle interrogazioni legge sempre attentamente quanto scrivono gli uffici...dopo tale lettura alcuni cittadini hanno civilmente protestato; per connetterti clicca sul link qui sotto,


Le sedute del Consiglio Comunale sono sempre più una farsa: risposte banali alle interrogazioni, mancanza di prospettiva politica, silenzio dei consiglieri di maggioranza, assessori-fantasma, mezze verità, vendette e ripicche.
Quello che i nostri amministratori sembrano non comprendere è che ciò che non può essere tollerato non è la possibilità di sbagliare, ma la menzogna e la sua reiterazione.
A noi pare impensabile che nessuno dei “politici” con cui parli sia sincero e sappia dire le cose come stanno. Che cosa ha di così destabilizzante la VERITà?
“Quando venni ad abitare ad Apignano avevo due bambini molto piccoli e usavo un passeggino di quelli a due posti, intrasportabile, per me da sola, in un sottopasso fatto di scale. Di fatto rimasi relegata ai giardinetti di Via XXV Aprile per circa un anno e mezzo, se volevo muovermi a piedi. Per fortuna allora c’era una gelateria molto carina di fianco al tabaccaio di Via Chiri, e, accontentandomi di quello che c’era, quando proprio non avevo voglia di muovermi in auto per andare nei più numerosi, attrezzati e vivaci giardinetti di Rivoli, restavo in questi desolato angolo verde, quasi sempre da sola.
Arrivavo da Torino centro, dove ero solita muovermi con la bicicletta e i due seggiolini per i bambini. Cosa impensabile, una volta arrivata ad Alpignano, anche se immaginavo che in un paese della cintura, invece, questo tipo di abitudine si sarebbe potuta consolidare.
Chiesi all’allora Sindaco Andreotti di dirmi perché Alpignano non aveva ancora risolto il problema delle barriere architettoniche e lui rispose – rendendosi addirittura credibile – che stavano - combinazione - facendo giusto il progetto di quello che, tempo un anno, ci sarebbe stato: il collegamento sotterraneo a norma al Movicentro. Era il 2007.
Oggi la mia bicicletta è abbandonata; anche il passeggino e, nonostante una piccola parentesi di sedia a rotelle, riusciamo a salire le scale.
Il nostro percorso scolastico è stato intrapreso a Rivoli. A Rivoli si fa la spesa grossa, si va a mangiare una pizza, si fanno due passi in mezzo alla gente, si va a pattinare, si partecipa alle iniziative culturali”.

Ci devono essere dei clichè consolidati nella comunicazione politica, perché anche nel Consiglio del 26 febbraio 2015, come a ogni consiglio, ogni volta che chiediamo conto di una cosa - combinazione - se ne stanno occupando proprio in quel momento. Ma che tempismo.
Così combinazione proprio in questa data (ma a certe coincidenze siamo abituati) arriva dal Genio militare l’ok per continuare le opere di realizzazione del sottopasso di Via Pietre, che l’Assessore ai LL. PP dichiara verranno terminate entro la fine di maggio … (2015?)
Stesso destino per una nostra richiesta di accesso agli atti, che noi abbiamo fatto per alcune visite dei Nas nei locali adibiti a mensa scolastica. Le nostre richieste sono andate “smarrite”, e solo adesso viene ritrovato il nostro documento, proprio dopo che - combinazione - in Consiglio Comunale trionfalmente il Sindaco ha potuto dichiarare (magari dopo aver sistemato le cose nel frattempo), che per la mensa è tutto a posto e funziona a meraviglia.

Ma torniamo, per concludere, all'isolamento. Nell’ultimo Consiglio Comunale (26 febbraio 2015) campeggiava uno striscione, al fondo della Sala Consiglio, per una protesta silenziosa dei residenti “al di là della ferrovia”: "siamo orfani di questo paese, dobbiamo essere adottati dal Comune di Rivoli?”
Un protesta di indignazione per lo spettacolo a cui abbiamo assistito, in cui continuano a non arrivare le risposte, mentre la giunta si trincera dietro le forze dell’ordine per farsi rispettare, avendo ormai perso completamente la fiducia di gran parte dei cittadini. Al di qua e al di là.
Lo spettacolo non ci piace per niente, ma il teatrino della politica continua a trasmettere sempre lo stesso show, da mesi. Silenzio, assurdo, sui fatti e le ragioni delle scelte, in una sfilza di banalità senza fine.
E le soluzioni, sbandierate su tutti i giornali con la trita retorica dei salvatori dell’ultima ora, ci sembrano un suppostone troppo grosso per pensare che la cura sia meglio del malanno.

E ora, qualche informazione in più su...
class action contro la pubblica amministrazione

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