domenica 14 giugno 2015

TRIPLETE



Se state pensando che questa settimana vi parleremo di calcio, state sbagliando; no, non vi parleremo della Juve che ha mancato di un soffio questo prestigioso traguardo, e men che meno del Barcellona che invece bontà sua lo ha meritatamente centrato. No! Parliamo delle tre decisioni che la nostra amministrazione ha preso, usando tre parole-chiave: RINEGOZIARE - RIPIANARE - CEMENTARE. 
Nella settimana appena trascorsa si sono svolti due Consigli Comunali. Molti sono i passaggi importanti avvenuti, e pertanto vi invitiamo a guardare le videoriprese, perché ci si faccia un’idea completa di quale sia il livello delle argomentazioni della maggioranza, e il livello di un’opposizione come la nostra, che cerca sempre nelle pieghe delle carte degli elementi, che da semplici spunti tecnici delineano lo scenario politico in cui la prima vittima è sempre il cittadino alpignanese. 
Questi fatti avranno un grande impatto sulle generazioni future, pur non avendo oggi nessuna esternalità negativa evidente agli occhi. 
Anzi, sta per aprirsi un periodo (la campagna elettorale è purtroppo già iniziata) in cui chi oggi governa, dopo 4 anni di pressapochismo e inconcludenza, farà una grandissima operazione di marketing, che non deve portare a rimuovere la memoria dei fatti testimoniati da questo blog.

La prima decisione riguarda la rinegoziazione di mutui contratti nel passato, portando le scadenze della loro estinzione da 20 a 30 anni. Questo da un lato “libera” risorse correnti ogni anno per 53.000 €: significa che l’amministrazione non userà questo denaro per fare investimenti e quindi – ad esempio - per finire le opere, ma immaginiamo piuttosto molti cartelloni di eventi, per fare campagna di comunicazione su soluzioni effimere.
Ma è bene che si sappia che questa scelta aggrava il debito di circa 800.000 € complessivi, che ovviamente pagheranno nostri discendenti. Quindi avremo più liquidità per far fronte alle spese (che aumenteranno), ma avremo “bruciato” altri 800.000 €.
Perché questa scelta? Perché non fare interventi strutturali per liberare spesa corrente? Come riduzioni di costi, tagli di spese inutili, risparmio energetico, ottimizzazione di servizi? Si può fare o non è proprio possibile? Oltretutto nella rinegoziazione dei mutui il lavoro sui tassi è di entità modesta: da 4,78 a un max di 5,61, che diventa da 4,56 a un max di 5,15.
L’amministrazione, pur sbandierando collegamenti politici a livello nazionale, infatti, è riuscita a ottenere uno sconto irrisorio, ritenendo l’operazione positiva, senza rendersi conto che comunque stiamo pagando lo stesso tassi troppo elevati, e che magari grazie all’aiuto dei “partiti” si poteva fare leva sulla cassa depositi e prestiti, al di là della negoziazione, per abbassare i tassi.
Allo stesso tempo si apre un altro capitolo assai importante, su cui la Corte dei Conti sta cercando di fare luce da oltre un anno, che riguarda la gestione dei residui passivi. È un malcostume tipico della amministrazioni locali mettere a bilancio delle somme senza preoccuparsi di verificarne la riscossione. Se un’azienda redigesse così il proprio bilancio, in un paio di esercizi fallirebbe. Quindi avremmo dovuto e potuto comportarci “da buon padre di famiglia”, come recita il codice civile, e non mettere a bilancio somme che non siamo in grado di riscuotere, semplicemente perché così fan tutti! 
Secondo il nostro attuale Sindaco questo passaggio è puramente tecnico, per liquidare il dibattito: invece noi riteniamo che abbia diversa implicazioni politiche. 
Il fatto tecnico è da ricondurre al D.Lgs del 10 agosto 2014, in vigore dal 1 gennaio 2015, nella rendicontazione dei residui passivi (diventato un vero e proprio debito), pari a 508.000€ (dal 2009 al 2013), che vanno ripianati, “spalmandoli” sugli anni a venire; incrementiamo quindi il debito di ulteriori 17.000€ annui per i prossimi trent’anni.
Nei due Consigli Comunali di questa settimana questa amministrazione si è finalmente rivelata per quello che è: una mal assortita squadra di burocrati e contabili concentrata a produrre debito pubblico e a procrastinarlo a futura memoria; una bella manovrina per i nostri figli e per i nostri nipoti, all’interno della quale c’è un debito strutturale per i prossimi 30 anni.
Abbiamo spiegato dunque le prime due parole-chiave: 
RIPIANARE: a fronte di un disavanzo di amministrazione di circa 508.000 € la maggioranza guidata dal Sindaco Gianni da Ronco ha deciso di ripianare il disavanzo distribuendolo in 30 anni; in pratica ogni anno si aggiungerà un costo pari a circa 17.000 €; 
Rinegoziare: a fronte di un debito complessivo di circa 17.000.000 € (circa 1000 € ad abitante) la maggioranza guidata dal Sindaco Gianni da Ronco ha deciso di rinegoziarne una parte (3.171.218,00 €  in quota capitale) per ottenerne un vantaggio immediato.
Manca la terza: Costruire. 
Utilizzando il Decreto Sbocca Italia la maggioranza guidata dal Sindaco Gianni da Ronco ha deciso di approvare una nuova costruzione in una ex area industriale dismessa, conosciuta come Tecnocross, in deroga al piano regolatore vigente. Il piano regolatore prevede per quell’area fabbricati a uso abitativo per un massimo di 3 piani più mansarda non abitabile. La delibera approvata consente di costruire un fabbricato di 4 piani più mansarda abitabile.
L’amministrazione, con questa operazione immobiliare, oltre agli oneri di urbanizzazione, spera di far realizzare alla ditta costruttrice lavori per un valore pari alla metà della plusvalenza derivante dal valore commerciale degli alloggi in più, che saranno (forse) costruiti. Tra il lavori che l’amministrazione immagina di far realizzare c’è una rotonda su Via Cavour, al posto del semaforo di incrocio con via Migliarone (anche se la cifra non pare essere sufficiente e andrà integrata con fondi di bilancio).
In sintesi questa amministrazione si assicura per i prossimi 30 anni un maggior costo derivante dalla rinegoziazione dei mutui e dalla ripianificazione del bilancio di circa 1.312.315 € (circa 43.743 € anno) e nel contempo spera di accordarsi con l’impresa costruttrice per realizzare una nuova opera pubblica. 
Ma questa opera ci serve veramente? 
La situazione finanziaria del Comune di Alpignano non è certo felice; le amministrazioni precedenti hanno fatto a gara per realizzare opere inutili e spesso costose sul piano della gestione ordinaria (vedi piscina, Movicentro, palasport). Ma proprio per questa ragione non sarebbe ora di intervenire per ridurre i costi  degli edifici comunali a partire dalle scuole, dai costi energetici, dalla illuminazione pubblica? Non sarebbe ora di intervenire sul costo della raccolta dei rifiuti (oltre 2.000.000 € all’anno)? Non sarebbe ora di valutare la dismissione di parte del patrimonio comunale o almeno una seria opera di affidamento senza aggravi per il Comune? Non possiamo dire a Sandro Giacobbe “… scusa, ci siamo sbagliati, preferiamo degli artisti di strada …”? 

E ora le belle iniziative, un videoclip sull'invezione della stampa a caratteri mobili, girato preso la casa editrice Alberto Tallone Editore, unica al mondo a lavorare come "alle origini della stampa": The quick brown fox jumps over the lazy dog

3 commenti:

  1. beh, visto il titolo del post, che dire...OLE'!!.
    Questa è la dimostrazione dell'incapacità e dell'incompetenza della presente amministrazione. Che delusione per coloro che l'hanno votata e purtroppo anche per coloro che non lo hanno fatto ma ne pagano (in tutti i sensi) le conseguenze.
    Fabrizio Dosio

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  2. Su questi argomenti AS ha provato veramente a convincere in tutti i modi la maggioranza che stiamo imboccando strade che non hanno lungimiranza. Ci abbiamo provato in commissione finanze (dove però l'assessore di competenza non ha praticamente mai presenziato in questi quattro anni, facendo mancare di fatto l'apporto politico di governo), ci abbiamo provato nel CC di lunedì 08 giugno, ci abbiamo provato nel CC di giovedì 10. Vi invito a vedere le riprese on line dell'ultimo consiglio, sono consultabili sul sito della nostra amministrazione...........poi traete voi le vostre conclusioni. Noi continuiamo con lo stesso impegno ad interagire con una maggioranza che ci pare "sorda" quando dovrebbe provare a dialogare, "muta" quando dovrebbe cercare di convincerci delle proprie idee o della nostra critica infondata e "cieca" se si pensa alle prospettive future. Noi continuiamo con l'impegno che ci siamo assunti nei confronti della città quattro anni fa. Noi speriamo ancora che Alpignano possa cambiare....anzi ci crediamo! Gianni Brignolo

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  3. Dopo aver letto il blog sono rimasto attonito a fissare, oltre lo schermo, il vuoto: deluso, amareggiato, stupito, sconvolto, incredulo e....alla fine adirato. Non è possibile, non è accettabile che dei cittadini "si mettano al servizio della propria comunità" attuando, CON I DENARI DEI PROPRI CONCITTADINI, l'esatto contrario del buon padre di famiglia. Sarà incompetenza e/o incapacità, sarà tutto quello che si vuole ma di questo atteggiamento sono colpevoli TUTTI!!!
    Tutti incapaci e incompetenti? o piuttosto spesso si tratta di menefreghismo, scarsa attitudine al sacrificio (di informarsi; leggere i documenti e farsi una propria idea costa fatica), mancanza di carattere, facile e più comodo adeguamento al pensiero dei più.
    Portare avanti le proprie convinzioni può significare sbagliare e mettere in luce il proprio errore; condividerlo in tanti è, in pratica, discolparsi.
    Ma i consiglieri DEVONO rendersi conto che adeguarsi tenendo gli occhi bendati ed il cervello nel sonno, potrebbe significare tacita connivenza. In ogni caso loro prendono o accettano decisioni importantissime che andranno a pesare sulla vita della propria città e dei propri figli. Abbiano quindi la voglia di informarsi ed il coraggio di pensare con propria testa e di agire di conseguenza. Armando Fornasier

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