domenica 17 gennaio 2016

RIPULIAMO LA CITTA'

sponda della Dora in centro paese
binario 2 della stazione ferroviaria

intorno alla scuola Rodari

verso l'imbocco della stazione ferroviaria

verso la Piazza Unità d'Italia
Non so se ve ne siete accorti anche voi, ma Alpignano non è mai stata così sporca.
È sporca la zona intorno alla stazione del treno, sono sporchi i viali principali, sono sporche le sponde della Dora, sono sporchi i marciapiedi intorno alla scuola Matteotti, è sporca la Bealera di Rivoli, sono sporchi molti dei fossi lungo le strade, è sporca la collina del Belvedere, è sporca la zona intorno alla piscina.
La responsabilità non è solo da imputarsi al vento, come tanti dicono: se le strade fossero pulite il vento sparpaglierebbe solo la polvere e i semi. Invece la città è sporca, perché noi siamo poco inclini culturalmente a prendercene cura, e lasciamo i rifiuti dove ci pare: una lattina su un muretto, uno scontrino che ci cade dalla tasca, l’involucro delle sigarette al vento, l’incarto della pizza su una panchina, un fazzoletto gettato dal finestrino; e poi possessori di cani, distratti, che non raccolgono le deiezioni, per cui sono sporchi anche i giardini, invasi anche dai mozziconi delle sigarette. La distrazione collettiva non ha permesso di comprenderne l’invasività, soprattutto nei centri storici dove le cicche si infilano tra i porfidi. Pare che i filtri delle sigarette siano tra le cose meno biodegradabili che vi siano; in più, contengono le sostante trattenute per non danneggiare i polmoni. E che sarà mai…
Chi si muove solo in auto di poco si accorge, avendo esigenze e pretese diverse. Ma chi ama passeggiare o chi si muove a piedi, con la lentezza, ha il tempo di accorgersi che il paesaggio è vittima anche di questa noncuranza collettiva per la pulizia e l’ordine. Fissazioni femminili, si dirà, ma che fanno parte di un patrimonio di cure domestiche che ben potrebbero essere trasferite sulle nostre città.
Potrebbe essere questo uno di quei problemi minimali di cui non a tutti interessa indignarsi, ma che in realtà costituisce un aspetto dei tanti da considerare, quando si pensa a come migliorare la vita dei cittadini.
Quanti di noi hanno viaggiato in paesi come la Svizzera, o anche semplicemente nel nord-est dell’Italia, e hanno ammirato la pulizia che contraddistingue i luoghi pubblici e le strade. Sembra che le cose belle siano impossibili da realizzare, perché significa agire sui comportamenti di massa. Ma i comportamenti di massa vanno stimolati da progetti educativi, che iniziano sui banchi di scuola.
intorno alla scuola Matteotti
A tutto ciò si aggiunge un recente disagio, che si è venuto a creare con la sostituzione dei contenitori per la raccolta differenziata della plastica, che ha contribuito a peggiorare la predisposizione dei cittadini a svolgere azioni gratuite per il bene comune, modificando di fatto il modo con cui da anni eravamo abituati a gettare via questo tipo di rifiuto.
Ora qualcuno si chiede come mai questo cambiamento: il Cidiu aveva dei vecchi bidoni e li ha rifilati all’ignaro Comune di Alpignano? Si deve accrescere il contenuto di indifferenziato perché l’inceneritore lavori a pieno regime, e così si cerca di scoraggiare la raccolta di chi non ha voglia di cambiare nuovamente abitudini?
Via Mazzini
Essendo purtroppo molti cittadini diffidenti nei confronti degli enti, queste sono le domande ricorrenti.
Noi cittadini siamo stati educati per anni a raccogliere la plastica e a conferirla. Molti di noi, più o meno riluttanti, più o meno convinti dell’efficacia di queste azioni, raccoglievamo meticolosamente ogni tipo di plastica e la portavamo pazientemente ai bidoni. Ma nel tempo le cose cambiano e pertanto ciò che prima poteva sembrare opportuno ora pare non essere più sostenibile economicamente e quindi non tutto il raccolto viene utilizzato. Questo nuovo sistema di raccolta, pare, serve a ridurre la quantità di manodopera necessaria per separare il raccolto di “cattiva qualità” e questi risparmi tra qualche tempo si tradurranno in una riduzione dei canoni e quindi, per noi utenti finali del servizio, in una riduzione delle nostre bollette. Staremo a vedere.
davanti all'Asl
Intanto i cumuli di immondizia che si formano vicino ai nuovi bidoni, spesso colmi, devono essere portati via a mano; il che sembrerebbe far aumentare i costi, oltre al degrado.
Con un po’ di buon senso, sarebbe stato possibile far precedere una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, anche attraverso i bambini, che sono sempre i principali alleati dell’amministrazione quando si devono rieducare le famiglie.
Evitando di mettere i cittadini davanti al fatto compiuto, si sarebbe prevenuto il dissenso e si sarebbero spiegate le modalità, gli obiettivi e i vantaggi del cambiamento.
Invece ora il Comune promette multe e controlli. I sistemi sanzionatori spesso funzionano per ottenere qualcosa dai cittadini. Ma dovrebbero arrivare solo dopo che le amministrazioni si siano spese in una campagna di comunicazione, che cercasse in tutti i modi a far capire che era il momento di cambiare strada.



E ora torniamo a fare luce sulle belle iniziative, legate al tema in questione, perché una reale politica sui rifiuti passa attraverso una modifica delle regole della distribuzione dei beni, volta a eliminare gli imballaggi:

3 commenti:

  1. Il sistema di raccolta (pseudo-)differenziata CIDIU, dopo la lunga fase di “rodaggio” (durata qualche anno) si è stabilizzata su percentuali altalenanti dal 57 al 59%. Attualmente ogni cittadino servito del consorzio CIDIU conferisce all’inceneritore in media 150 Kg di rifiuti; Alpignano contribuisce ad alimentare le sue emissioni per 2,2 milioni di kg.
    Abbiamo una città sporca, abbiamo dei punti di raccolta vetro/plastica che più che a “isole ecologiche” assomigliano a discariche a cielo aperto (soprattutto dopo la sostituzione dei bidoni plastica), abbiamo vere e proprie discariche in ogni angolo un po’ nascosto.
    Abbiamo un eco-centro necessariamente ben decentrato e ben nascosto alla vista, dove per entrare e conferire occorre presentare fedina penale e passare al metal-detector…
    Abbiamo una qualità della differenziata molto scarsa.
    Abbiamo -come risultato di questa eccelsa gestione- un costo del servizio alto e in continua crescita.
    Per la risoluzione del problema scarsa qualità della plastica (e per le altre frazioni? non mi si dica che il resto va bene!), è stato deciso di sostituire i bidoni (ancora in ottimo stato) con altri simili in tutto e per tutto a quelli di vetro e lattine (per cui è facile sbagliare): uno spazio di conferimento minore ed il problema è risolto, questo hanno pensato con un notevole colpo di genio!
    Peccato che vetro e lattine siano corpi rigidi mentre le bottiglie di plastica spesso non lo sono (specie quelle dell’acqua), che di plastica ce ne sia molta, di varie forme e grandezze e che il conferimento nei nuovi bidoni debba essere fatta pezzo per pezzo. Ed il risultato si è visto immediatamente: il peggioramento a piccoli passi! A breve, quando i bidoni non saranno più lindi, sarà inevitabile sporcarsi mani e maniche e probabilmente la situazione peggiorerà.
    E’ un miglioramento del servizio, si facilita l’incombenza dei cittadini, si sono centrate le problematiche relative alla plastica inquinata e quindi servirà a migliorare la qualità del rifiuto? Sarei pronto a scommettere che il “buongiorno comincia dal mattino” ed il mattino in questo caso già si è visto (la genialità non ha tenuto conto nemmeno di questo; o forse si con le multe). E sono certo di vedere ora anche quale sarà il futuro, anche “delle nostre bollette”: facile previsione per un sistema che non potrà mai funzionare come promesso e dare risultati soddisfacenti in tutti i vari aspetti (dall’economico alla riduzione dei rifiuti). Dopo più di un decennio di insuccessi e sprechi non è più il tempo di sperare ed attendere miracoli da piccoli cambiamenti fallimentari fin dalla nascita. (segue)

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  2. ...seguito
    Per non parlare poi degli errori/orrori del passato (spero sia ormai passato) frutto forse, chissà di errori progettuali, di incompetenze… che hanno portato in nostro differenziato “UMIDO” a percorrere per un lungo periodo, 400 km per essere smaltito e trasformato in compost da “altri”; naturalmente a pagamento, naturalmente a costo sulle nostre bollette.
    Non saranno cambiamenti estemporanei come quello dei nuovi bidoni per la plastica a migliorare il sistema, servirebbe piuttosto un cambiamento radicale dell’intero sistema che il consorzio pare non aver ancora recepito come indispensabile nonostante un decennio di esperienza e…di nasate!
    E pensare che oggigiorno, se solo si mettesse da parte ogni eventuale residua supponenza, basterebbe solo copiare, collaborare, consultarsi, per esempio con quei consorzi che eccellono e che ci sono anche in Italia.
    Cito i dati di uno di queste virtuose realtà italiane: in 1 anno, dal 2001 al 2002, la differenziata che passa dal 33,6% al 65,6% (noi dopo oltre 10 anni non arriviamo al 60%); nel 2014 sono arrivati all’ 85%; il secco residuo pari a Kg 50 Kg/procapite/anno (nel Cidiu 150 Kg) con l’obiettivo di arrivare a 10 Kg/procapite/anno nel giro di pochi anni; nessun bidone per strada ma solo contenitori familiari; porta a porta spinto; tariffazione puntuale per il rifiuto secco prodotto; eco-centri funzionali, comodi da utilizzare, efficienti e puliti.
    Vogliamo fare un salto di qualità? Allora dobbiamo rivedere tutto il sistema, metterlo in discussione in toto senza paraocchi, senza subdoli condizionamenti a volte derivanti dalla responsabilità di amministrare; che essa non continui ad essere (come è stato in passato e come pare essere anche oggi) una lente deformante che soffoca ed annulla lo spirito critico.
    armando f.

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  3. grazie Armando, le tue analisi sono molto approfondite e sarebbe importante confrontarsi su questi dati e capire se ci sono vie d'uscita. Grazie

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