venerdì 10 giugno 2011

Referendum 2011, i quattro quesiti. Si vota il 12 e 13 giugno

I referendum abrogativi si terranno il 12 e 13 giugno 2011.

I referendum sono "abrogativi", cioè si chiede al cittadino SE VUOLE ANNULLARE  ALCUNE NORME ATTUALMENTE IN VIGORE.
Il SI indica la volontà di abrogare, cioè annullare,  le norme indicate.
il NO esprime la volontà di mantenere tali norme così come sono oggi.

Dobbiamo solo ricordare che tali provvedimenti sono stati già approvati dal Parlamento e quindi il SI o il NO si riferiscono alla nostra volontà di annullare o meno tali norme.

I quattro quesiti proposti riguardano:

Primo quesito
Colore scheda: rosso
Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Descrizione: Il quesito prevede l’abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati

Secondo quesito
Colore scheda: giallo
Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.

Terzo quesito
Colore scheda: grigio
Titolo: Abrogazione dei commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n.75: Abrogazione parziale di norme.
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.

Quarto quesito
Colore scheda: verde
Titolo: Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale
Descrizione: Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda la privatizzazione dell'acqua, il primo quesito è di carattere generale: privatizzazione di servizi tradizionalmente gestiti dallo Stato, dalle amministrazioni comunali, ecc... ; il secondo quesito, invece, è più specifico: in pratica riguarda una norma che permette ai privati di variare il prezzo dell'acqua in base a quanti soldi investono in tale servizio. Ad esempio, se io (privato) investo 100 sull'acqua che ti vendo, tu mi paghi 10 ogni volta che utilizzi i servizi idrici; se io investo 200, tu mi paghi 20 (i numeri non sono reali, è solo un esempio pratico per spiegare cosa prevede la legge).

Riassumendo, i quattro quesiti proposti riguardano:
1. privatizzazione dell'acqua, SCHEDA ROSSA: si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevoli;
2. privatizzazione dell'acqua, determinazione tariffa, SCHEDA GIALLA: si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevoli;
3. produzione di energia nucleare, SCHEDA GRIGIA: si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favoreli;
4. legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri SCHEDA GRIGIA: si vota SI se non si è d'accordo, si vota NO se si è favorevoli.

I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno, e dalle 7 alle 15 di lunedì 13 giugno. Per votare è necessario presentare un documento di riconoscimento e la tessera elettorale, sulla quale è indicato il numero e l'indirizzo del seggio elettorale presso il quale votare. Come per ogni altra consultazione elettorale e referendaria nel caso di smarrimento o mancata ricezione della tessera elettorale, la stessa può essere richiesta all'ufficio elettorale del proprio comune anche negli orari in cui sono aperti i seggi. L'elettore ha la facoltà di votare per uno o alcuni dei quesiti referendari.

Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se vince il SÌ, vengono abrogate le norme sottoposte a referendum, se vince il NO, rimangono in vigore le norme oggetto del quesito.

Gli elettori chiamati al voto sono 47.357.878, più 3.236.990 residenti all'estero. Il quorum da raggiungere per la validità della consultazione è del 50% più uno degli aventi diritto (25.297.435).

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