giovedì 20 giugno 2013

ABBIAMO UNA PISCINA!


I problemi non si possono risolvere
con il modello di pensiero
che li ha originariamente provocati

Albert Einstein

Stiamo provando da qualche tempo a ricostruire la storia della piscina di Alpignano. Ci interessa perché in molti ci hanno fatto notare che esistono alcuni aspetti ancora poco chiari, sia nella sua genesi, sia nella sua realizzazione, sia nella sua gestione. E ci interessa approfondire questi aspetti, soprattutto perché noi, avendo avuto l’ambizione di candidarci ad amministrare questo paese, pur essendo oggi solo una piccola e insignificante voce che si leva dalla minoranza, dobbiamo conoscere anche vicende del passato, soprattutto se si tratta di questioni che graveranno pesantemente sui bilanci comunali ancora per molti anni.
La storia della piscina è molto complessa, perché si avvia nel lontano 1998 e gli atti da analizzare sono centinaia.
Ciò che possiamo iniziare a dire è che tutto sembra aver avuto inizio nel 1998, secondo un disegno politico delineato dalla giunta Accalai. Erano i tempi della prima giunta Accalai (1993-1999), quando Agrimano era già vice-sindaco, Malacrino era già assessore e comparivano anche alcuni protagonisti dell’attuale maggioranza (Favorito, Tucci).
L’idea prese la sua configurazione definitiva nel 2000, quando, su relazione dell’allora Assessore Da Ronco, contro il parere di una commissione  (di cui stiamo aspettando gli atti), si stabilì dunque di procedere alla realizzazione dell’impianto (Delibera di Consiglio 61 del 2000).
Il procedimento avviato prevedeva che la piscina venisse realizzata su un terreno di proprietà comunale, da parte di un concessionario privato, la Eurosporting s.p.a. (che a sua volta per una clausola della convenzione passa la mano a Sporting Alpignano s.r.l.), che avrebbe goduto del diritto di superficie gratuito per trent’anni. Il beneficio per il comune era che alla fine dei 30 anni l’impianto sarebbe divenuto di proprietà comunale.
Costo complessivo stimato: circa 4.400.000 di euro, finanziati con un mutuo del Credito Sportivo, contratto dal concessionario privato.
L’operazione prevedeva che garante dell’operazione diventasse il comune: ovvero in caso di intoppi, il mutuo l’avrebbe pagato il Comune. E così purtroppo è avvenuto, con modalità e cause che dobbiamo ancora comprendere e verificare. Questo passaggio cruciale è stato ratificato nel 2002 (ai tempi della II giunta Accalai, quando ritroviamo Malacrino, Agrimano e Zio tra gli assessori, mentre Da Ronco rassegna le dimissioni alla fine del 2001, e poi Tucci e Scaglione tra i consiglieri), con la delibera di Consiglio 45 del 2002, in cui si approva che il comune versi una fideiussione pari all’importo del mutuo. L’aspetto più curioso è che il Sindaco Accalai, in un passaggio, si dichiara assai sorpreso che la delibera non venga approvata all’unanimità (lo stesso Agrimano è contrario), dato l’evidente “vantaggio alla cittadinanza”. Ma in che modo venne indagato questo vantaggio, soprattutto alla luce del fatto che Alpignano è circondata da piscine e che molti alpignanesi, ancora oggi, preferiscono andare a nuotare a Pianezza, Rivoli, Collegno, Grugliasco?
Per ora ci limitiamo a dire che “il vantaggio per la cittadinanza” è un debito di circa 283.500 euro all’anno, di cui circa 83.500 euro di soli interessi (fonte, bilancio consuntivo 2012). E questo succederà fino al 2029. Tutte risorse che avrebbero potuto essere impiegate per altri scopi, insieme ai mancati utili. A queste spese si aggiungono decine di migliaia di euro di spese di manutenzione straordinaria (a oggi ne abbiamo documentate circa 66.000) e più di 100.000 euro di spese legali (sempre a tutt’oggi). E per sistemare tutto l’impianto, in vista di un nuovo affidamento, servirebbe un investimento di circa 160.000 euro (D.G. 79/2013 del 28-5-13), che il bando di gara di imminente uscita assegna al futuro gestore. In cambio di che cosa, di uno scomputo dell’affitto, o a fondo perduto?
Ma allora, qual’è stata la visione politica che ha permesso di approvare questa operazione?
Perché il progetto di realizzare una piscina fu approvato, nonostante il parere contrario della Commissione?
Ma poi, perché il Comune si è reso garante di un’operazione imprenditoriale interamente privata (dubbio che ha già portato il Pdl a fare un esposto alla Corte dei Conti)?
E il diritto di superficie continua a essere in capo alla società Eurosporting s.p.a.?
E poi c’è ancora tutta la storia della gestione, che stiamo analizzando. Ma una domanda già subito ce la poniamo: perché a un gestore che continua ad accumulare debiti con il comune, sono state continuamente prorogate le convenzioni per la gestione dell’impianto, tra l’altro a tariffe sempre più basse, e concesse facilitazioni per i pagamenti dell’affitto, che invece non viene versato? 
Noi da soli non siamo in grado di dare risposte a questi dubbi, e stiamo ancora studiando, ma fortunatamente molti dei protagonisti delle due “ere Accalai” sono oggi in maggioranza e potranno riferire, un po’ alla volta, come sono andate le cose. 
Solo una battuta, ci concediamo in conclusione di questa prima “inchiesta”: alcuni dei soggetti, che allora prendevano le decisioni, prendono le decisioni oggi, e stanno per mettere le mani sul patrimonio elargito dalle Ferrovie per dare vita a un’altra operazione di interesse pubblico, il sottopasso di Via Verdi. Con la stessa visione, con buona probabilità, di “vantaggio per la cittadinanza”.
Possiamo stare tranquilli? Se anche non avesse la stessa sfortuna del Movicentro, che ha subito il fallimento dell’impresa e l’abbandono del cantiere per qualche anno, il futuro cantiere del sottopasso potrebbe diventare l’ennesimo capitolo dei sogni infranti di questo nostro succube paese.

3 commenti:

  1. Il problema piscina è stato oggetto di alcune sedute del Consiglio comunale ai tempi del Sindaco Andreotti e, per quanto mi ricordo, c'è qualche cosa che non collima con quanto leggo sopra. Colui che dovrebbe cacciare i soldi dell'affitto, allora, diceva di non essere in grado di farlo perché l'affitto che lui percepiva dalla Società alla quale aveva subaffittato l'impianto era insufficiente a coprire le spese. Per contro la Società che aveva in subaffitto l'impianto non voleva sentire di variare gli accordi in quanto, così diceva, i suoi guadagni erano soddisfacenti.
    Avete mai sentito parlare di qualcuno che subaffitta un bene ad un prezzo inferiore di quanto lui debba pagare al proprietario? Ultimamente mi era stato detto che era stata stipulata una assicurazione che copriva il rischio della mancata riscossione dell'affitto.....quindi????
    Ormai sono passati alcuni anni, ma quanto sopra potrebbe essere un punto sicuro di partenza.
    In contemporanea al discorso sottopasso FFSS esaminerei il discorso palestra di Via Migliarone. Non credete alle favole,la gestione finanziaria di quell'impianto sarà un brutto problema.

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  2. La questione della gestione della piscina non dovrebbe avere ricadute sui cittadini, se questi traggono realmente vantaggi dalla presenza dell'impianto.
    A oggi, invece, buona parte degli alpignanesi va in piscina altrove, perché le tariffe sono più basse e gli interlocutori più cordiali; non ci sono incentivi alla pratica del nuoto per le scuole, nonostante la convenzione preveda un numero di ore a disposizione del comune (tra l'altro pagate). Quindi, diciamo, la visione politica dell'incentivo alla pratica dello sport, con cui nasce il progetto, decade. Così come decadrà inesroabilmente per il Palazzetto dello sport, che nasce sugli stessi principi, per cui da un anno si sta aspettando di capire come funzionerà.
    Intanto i corsi nelle palestre vengono arbitrariamente sottratti a chi magari da anni praticava le attività, soprattutto se si parla di bambini e disabili, in quanto non si capisce nemmeno come vengano assegnate alle associazioni le ore nelle palestre.
    Comunque sarà sicuramente nostra cura seguire le vicende del palazzetto, anche se ogni volta ci sanguina il cuore a verificare a quanto spreco di potenzialità e di risorse siamo di fronte quando ci occupiamo di opere pubbliche.

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  3. Qualche aggiornamento sulla vicenda?

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