mercoledì 27 novembre 2013

DIALOGO TRA "MINORANZE"




Nel dibattito che è seguito al congresso del Partito Democratico alpignanese e che ci pare abbia destato particolare interesse, ci sembrava doveroso riportare la posizione politica che Alpignano Sicura ha assunto in merito. 
è vero che in tal modo si rischia di dedicare "troppo” spazio agli addetti ai lavori piuttosto che ai cittadini, ma il nostro principio ispiratore è proprio il concetto che tutti i cittadini dovrebbero essere degli addetti ai lavori (cfr. post del 26-09-13 Siamo tutti politici), perché in una città come la nostra cittadini, politici e funzionari comunali non dovrebbero vivere a compartimenti stagni e tutto conta, a maggior ragione se si tratta di fatti riguardanti un partito di grande consenso elettorale e con cui dovremo necessariamente misurarci in futuro.
Per chiudere quindi riportiamo ciò che avrebbe forse dovuto aprire il dibattito, ovvero il discorso che Gianni Brignolo, portavoce e coordinatore della Lista Civica Alpignano SiCura, ha rivolto direttamente come saluto al Partito Democratico lo scorso 5 novembre.
I nostri lettori ce lo perdoneranno: con l’impegno da parte nostra, a partire dalla prossima settimana, di tornare a una maggiore concretezza.

“Oltre al doveroso ringraziamento per l’invito a partecipare alla giornata di presentazione delle candidature alla segreteria del partito (al quale vorremmo attribuire un significato particolare ovvero il primo riconoscimento ufficiale da parte del Partito Democratico, a oltre due anni e mezzo dalle elezioni comunali alla nostra lista civica, che rimane pur sempre la seconda forza politica del paese) abbiamo sottolineato come il Congresso del Pd, a nostro avviso, “dovesse avere il coraggio di andare oltre il Pd stesso”.
Cerco di spiegarmi meglio. Riconosciamo al Partito Democratico la sua forza elettorale, che conta circa 3000 preferenze e che fa sì che ancor oggi sia il primo partito della nostra cittadina. Dobbiamo però riconoscere che, ciò nonostante, oggi la prima forza politica di Alpignano non siede nei banchi della maggioranza.
E allora crediamo di poter “suggerire”, con tutte le cautele del caso e con l’atteggiamento collaborativo di chi non vuole insegnare niente a nessuno, di provare a guardare la realtà da un altro punto di vista, per provare a dare un’altra chiave di lettura agli eventi.
Se ne facciamo solamente una questione di numeri, i 180 tesserati al Partito Democratico (numero che vale come ordine di grandezza, al di là delle polemiche che ha suscitato anche sui giornali la campagna di tesseramento, che rimane, a nostro avviso, un problema tutto interno) rappresentano solamente il 6% dell’elettorato del Pd alpignanese e le ottanta preferenze (questo dato visto a posteriori) solamente il 2,7%, ovvero il 9 per mille dei votanti e il 6 per mille degli elettori del paese.

La nostra considerazione era quindi che in prima analisi il Congresso avrebbe dovuto  interrogarsi a fondo su come la parte designata a dettare le linee guida del Partito Democratico (che fra l’altro si candida con grande forza alla prossima guida del paese) possa effettivamente rappresentare l’intera popolazione dei votanti del Partito Democratico - e non solo se stessa o un ristretto gruppo di tesserati, che l’hanno legittimata.
Se così fosse invece ci sarebbe la presunzione che un gruppo ristretto di persone si autoconvinca che le proprie idee siano quelle che gli Alpignanesi votanti del Pd si aspettano di  sostenere, imponendo linea guida non condivise, non tanto in linea di diritto quanto in linea di fatto.
Questa sarebbe nuovamente una forzatura i cui frutti sono sotto gli occhi di tutti e che non aiuterebbe i sostenitori del Pd alpignanese e gli alpignanesi tutti a ricercare una classe dirigente effettivamente rappresentativa e legittimata, non per autorità quanto per autorevolezza.
A nostro modesto parere, non solo l’elettorato non tesserato del PD ma tutti gli alpignanesi, ivi comprese le forze politiche (Alpignano SiCura inclusa) guardavano con forti aspettative a questo Congresso. Questa è la ragione della nostra accettazione dell’invito a essere presenti e a portare un saluto, che non è stato solo una sorta di gesto di cortesia politically correct, ma la necessità di evidenziare le nostre aspettative, ovvero che “dal congresso potesse emergere un progetto ambizioso a partire dal suo segretario”.
Ambizioso perché: 
· capace di rappresentare il desiderio del suo elettorato e non solo di una parte esigua, seppur legittimata da un tesseramento;
· che sapesse svoltare lasciandosi alle spalle il passato e prendendo spunto da esso potesse guardare al futuro in modo di diverso;
· nuovo nelle idee, ma soprattutto nelle persone che le dovranno sostenere e concretizzare;
·  capace di dare una speranza alla nostra città per un futuro possibile;
·  capace di abbattere le barriere e non di crearle;
·  capace di guardare agli errori del passato per non riproporli;
·  coraggioso nelle scelte di cui la nostra città ha bisogno;
·  esigente con tutti a partire da se stesso.
Era veramente un augurio sincero, non fosse per altro che anche per noi di Alpignano SiCura queste sono le premesse fondamentali per poterci aprire a un dialogo politico costruttivo sulla città, che in questi quasi tre anni passati, al di là dei proclami giornalistici, non è stato ancora possibile intraprendere con nessuna forza politica.
Ora non ci resta che aspettare questa svolta, tanto auspicata quanto annunciata e di cui vi terremmo sicuramente aggiornati!”

Per finire, come recente consuetidine, il link alle belle iniziative:
BICIPOLITANA 

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