venerdì 6 giugno 2014

ATTRAVERSO ANCH'IO



Simulazione dell'inaugurazione della ristrutturazione del sottopasso di Via Pietre, che si sarebbe dovuta svolgere il 31 luglio 2013, il giorno prima della chiusura del passaggio a livello di Via Verdi



Anche maggio è passato e noi cittadini alpignanesi non abbiamo ancora visto iniziare i lavori di rinnovamento del sottopasso di Via Pietre e non abbiamo ancora condiviso, con il progettista incaricato di redigere la progettazione preliminare del nuovo sottopasso di Via Verdi, la soluzione. Perché la metodologia della progettazione partecipata prevede che, dopo l’elaborazione, il progettista chiami tutti i suoi interlocutori e quanto meno faccia vedere il progetto in anteprima, affinché si possano esprimere in base alle indicazioni fornite nella fase di confronto.
Invece qui l’unica cosa che abbiamo “di partecipato” è la gran fregatura: a quella sì, che partecipiamo tutti, da un bel pezzo.

Nessuno di noi pensava che la soluzione fosse semplice, tranne chi ha vinto la gara. Durante lo svolgimento del primo incontro con il professionista (avvenuto il 18 febbraio 2014) chiedemmo quanto tempo ci sarebbe voluto per avere il progetto e costui - l’ing. Marra, professionista appartenente a una delle più importanti società di ingegneria di Torino - disse che, una volta conclusa la disamina delle richieste dei cittadini, per il progetto ci sarebbero voluti due mesi. A suo dire, non era poi una così ardua sfida progettuale.
Noi avremmo voluto fare vedere il progetto in Consiglio Comunale aperto, con tutti i cittadini, le parti politiche, i referenti di RFI, tutti insieme a discutere di quest’opera così importante per il nostro territorio e per quelli confinanti, ma ci è stato negato. Anche perché il progetto ancora non c’è. Ma siccome i due mesi sono trascorsi, il bando prevede delle penali? 

Perché noi residenti siamo bloccati da 10 mesi e nessuno sembra risponderne in termini di responsabilità. Quando si comincerà a rispondere di errori, lentezza, incompetenza?

È lo stesso sindaco che chiede di portare pazienza, nell’articolo di Valsusa del 29 agosto 2013, in cui ribadisce: “a dirla tutta, le ferrovie ci regalano tre milioni di euro, avremo qualche mese di disagi ma finalmente Alpignano non sarà più tagliata in due”. Dieci mesi di disagi e sofferenze (ma quanti ne restano da scontare ancora?) di chi ha problemi a camminare valgono 3 milioni di euro (in realtà 2,8)? Bisognerebbe chiederlo a chi vive su una sedia a rotelle, a chi guida le biciclette, alle nonne con i passeggini dei nipoti…
Queste osservazioni sono inaccettabili soprattutto da parte di chi, senza rendersi minimamente conto del livello di contraddizione contenuto nella propria azione politica, partecipa con tanto di fascia tricolore e cappello piumato a un’iniziativa benefica rivolta proprio a coloro che conoscono i limiti causati dalle barriere architettoniche. Domenica 1 giugno 2014, davanti ai promotori dell’iniziativa Gioco anch’io, che regala al Parco della Pace e a tutti gli alpignanesi un’area giochi pensata per i disabili, è comparso il Sindaco. Alla presenza di tutta la giunta al completo tra il pubblico, ha elogiato l’iniziativa, rimuovendo, tra le luci di ogni possibile occasione di visibilità, le responsabilità di tutta la disgraziata vicenda della chiusura del passaggio a livello, simulando una sfacciata capacità di immedesimarsi nei disagi e nel dramma di chi ha limitate capacità di movimento, ma nello stesso tempo sapendo di aver creato senza risolverle situazioni che accentuano questo disagio.

Però ci viene un dubbio, ora che abbiamo saputo che l’amministrazione sta per presentare il Nuovo Piano regolatore. A gran sorpresa ci consegneranno il 19 giugno prossimo il documento che segnerà il nostro destino. Come poteva effettivamente l’ing. Marra fare una proposta isolata, senza tenere conto di che cosa succederà ai terreni lì intorno? 
Non è che la progettazione partecipata è stata fatta non con i cittadini, ma con i professionisti incaricati di redigere il nuovo piano regolatore? 

E ora il link alle belle iniziative, quelle della vera progettazione partecipata, senza andare troppo lontano: 
Avventura urbana 

 

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