venerdì 13 giugno 2014

IUC AD HOC




Se il senso delle nostre scelte stesse tutto nel rompicapo delle sigle avremmo di sicuro il lodevole primato della creatività. Ogni anno sentiamo l’esigenza di non ripeterci, per non essere banali, e quindi passiamo il tempo a rinominare cose che già esistono. L’ambito delle tasse domestiche, tra tutti, è quello che detiene l’eccezionale primato di volersi distinguere ogni anno, forse per far perdere la memoria di ciò che è stato e concentrandosi sul futuro. Parola abusata, “futuro”, oggi che il futuro è un’incognita misteriosa di un sistema irrisolvibile, che per molti che governano è solo la visione a breve termine che ha come orizzonte personale quello della successiva campagna elettorale.
Probabilmente i brillanti "pensatori" ministeriali hanno impiegato più tempo a stabilire quale fosse la sigla più adeguata per un tributo, che fa confluire fiumi di denaro nelle pubbliche casse, che a decidere le aliquote e i criteri con cui questo fiume di denaro dovesse essere calcolato e redistribuito.
Già, perché l’obiettivo, se non è cosa obsoleta e superata come le sigle, sarebbe proprio questo, a pensarci bene: la redistribuzione. Qui l’inventiva si arresta per lasciare posto a una desolante mancanza di varietà: ovvero i soldi comunque non bastano e non basteranno mai. Nemmeno questa volta.

Ci volevano far credere di voler veramente abolire il tributo sulla prima casa, ma forse nessuno degli italiani ci aveva creduto veramente, pur cullandosi in una semestrale illusione. Però forse nessuno di noi aveva immaginato che dall’Ici alla Imu alla Tasi le cose sarebbero peggiorate così tanto, costringendoci a pagare sempre di più, per avere sempre di meno.

Quanti sono gli italiani che effettivamente pagano meno con la TASI piuttosto che con la IMU, quella che ci aveva fatto pagare Monti il terribile, tanto per fare un paragone? Oggi ancora non si sa. La sorpresa arrivrà a metà dicembre, ma fino ad allora il sospetto è che a buona parte dei contribuenti, possessori di abitazione, l’abolizione dell’Imu non abbia portato tutti questi vantaggi. Che fortuna, però, per noi italiani, che gli uffici comunali abbiano aperto le porte per i conteggi dal 26 maggio!

Qualcuno dice: “non è una tassa sulla casa”, è “un’imposta sui servizi”. Quindi dovremmo poter vedere delle belle differenze, da qui a un po’: strade ben asfaltate e illuminate, giardini in perfetto ordine, segnaletica efficiente, decoro urbano, marciapiedi, piste ciclabili, sistemi di rallentamento del traffico ... quasi quasi non serviranno più le multe e potremo finalmente liberare i tutori dell’ordine del Corpo di Polizia Municipale da quella che ormai, tra tutte le attività previste dal vigente regolamento, è diventata l’attività prevalente.
Almeno, consoliamoci con le belle iniziative:

5 commenti:

  1. Salvo detrazioni che potrebbero essere deliberate dal Comune con il conguaglio di dicembre, al momento la TASI mi costerà il 18% in più rispetto all'IMU pagata sulla prima casa nel 2012.
    E poi comunque e come sempre ,non ci saranno mai abbastanza soldi per migliorare qualcosa nei servizi.
    Poveri noi!!!!!

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  2. Ben venga chiarezza su cosa finanzia la TASI: illuminazione, strade e altri servizi. Quello che mi indigna è che continueranno a sprecare l'incasso per foraggiare associazioni amiche e un inutile palio. Mentre le buche sull'asfalto resteranno. Tanto quelle non votano. Andrea

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  3. TASI 2014 rispetto all’IMU 2012: + 40%. Sono pessimista sulle possibili detrazioni istituibili nel versamento del saldo; se queste fossero le intenzioni, avrebbero potuto fare una semplicissima moltiplicazione ed applicare una aliquota provvisoria del 2-1,8 xmille….anzichè del 2,5xmille. Non è che questo acconto/ladrocinio è stato fatto per saggiare le reazioni della gente per poi agire di conseguenza, in barba alle continue esternazioni di attenzione al popolo proprie di un’amministrazione di sinistra quale è (?) questa? Vergogna!!!

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  4. Questo comune per far cassa (probabilmente ne ha estremamente bisogno) ci fa pagare la TASI, senza aver impostato i criteri per le detrazioni, senza aver tenuto conto che ci sono alloggi dati in comodato d'uso a parenti in linea diretta (figli e/o genitori) che magari non possono permettersi un affitto o un mutuo, magari riequilibrando meglio le aliquote.....insomma facciamo pagare in modo esagerato per andare ad investire dove? Non di sicuro sui servizi per la città, ma sulle spese inutili, lasciando irrisolti i problemi (sottopasso di via pietre, sottopasso di via Valle, sottopassi in generale, viabilità, movicentro, palazzetto dello sport, piscina, campi comunali, bocciodrono, le scuole vanno a pezzi, la riberi boh.., l'ex casa di riposo boh..., la ex borello boh..., villa govean boh....ED IL CASTELLO BOH DUE VOLTE!) .
    Non parliamo della Tares per cui ci sono aziende che vogliono chiudere baracca e burattini ed andarsene a casa, lasciando un'altra vetrina vuota nella nostra città.
    Ma il Sindaco non è anche assessore alle finanze? Andiamo bene vah!
    Garibuia

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  5. Si probabilmente scopiazzeranno qualcosa dua e là, a caso da altri comuni, senza fare uno studio approfondito sulla realtà locale e sui suoi bisogni, senza rivedere la struttura del bilancio nelle sue componenti di spesa corrente, e poi andranno a dire che sì, inseriscono le detrazioni, però sono costretti ad alzare l'aliquota anche loro al 3,3

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