venerdì 27 giugno 2014

VARIANTE P.R.G.C.: LE RAGIONI DELL'ASTENSIONE



Il giorno 10 giugno 2014 sono state ufficialmente pubblicate le bozze dei documenti, che compongono il preliminare della Variante generale al Piano Regolatore Comunale di Alpignano.

Si tratta di 52 documenti, tra cui tavole grafiche, centinaia di pagine tra relazioni ed analisi, che spaziano tra le più svariate materie, dalla geologia, alle discipline agro-forestali, idrauliche, sismiche, nonché alle norme urbanistiche. Il tutto da raffrontare al piano vigente, per una migliore interpretazione di quanto proposto.

Il 12 giugno è stata successivamente convocata la Commissione consiliare permanente, passaggio pre-consiglio con il quale normalmente i membri di maggioranza convocano la minoranza per illustrare preliminarmente le delibere, in una data prefissata: prendere o lasciare e se per caso non si può, pazienza. Almeno lo si può rinfacciare in Consiglio.

Quella è l’unica sede in cui i consiglieri di minoranza possono chiedere delucidazioni o fare proposte. Sempre che si sia avuto abbastanza tempo per analizzare i documenti.

Perché nessun documento (tranne un’unica eccezione), da quando si è insediata l’amministrazione Da Ronco, è mai stato presentato in altra sede o in altra forma. E se i consiglieri perdono l’occasione, in Consiglio la discussione è chiusa, non si può oggettivamente intervenire. Perché per fare le proposte bisogna avere il tempo di elaborarle.

Ma come si può pensare che possano bastare due giorni lavorativi a prepararsi per poter discutere in Commissione tecnica della variante generale del Piano regolatore comunale?

Così la maggioranza ritiene di aver ottemperato al principio della partecipazione. A gennaio 2012 si è stati convocati una volta sola, per fare una chiacchierata. Poi da allora, non si è saputo più nulla e il piano è stato portato in Consiglio senza nemmeno un minuto di discussione pubblica preparatoria.

Un Consiglio Comunale che si è svolto alle 21 della sera (nonostante si sia chiesto invano di anticiparlo al pomeriggio) ora già piuttosto tarda affinché i cittadini potessero ascoltare la presentazione del più importante documento di pianificazione, che dovrebbe cambiare il volto del paese.

La giustificazione per non aver voluto anticipare il Consiglio sta nelle illuminate parole del consigliere Pacchiardo, fatte mettere minuziosamente a verbale: “ in tempo di crisi, per fortuna, i consiglieri del gruppo lavorano tutti sino alle 20.00” … I nostri complimenti ai consiglieri di maggioranza, che, nonostante ciò, hanno dimostrato di possedere le sovrumane capacità interpretative e di analisi che hanno permesso di valutare, elaborare e metabolizzare in pochi giorni questa sconcertante quantità di documenti, approvando il piano all’unanimità.



Per ascoltare la discussione, un benintenzionato cittadino avrebbe dovuto aspettare che si facesse l’una di notte, dopo l’escalation di retorica e luoghi comuni di Sindaco e consiglieri di maggioranza, e i soliti immancabili, irrilevanti, banali e volgarotti rinfacci alla giunta precedente, argomenti di cui tutta la minoranza e forse anche il pubblico presente farebbe volentieri a meno. Alla sola presenza di alcuni membri di Alpignano SiCura e della segreteria del Pd, poiché tutto il numeroso pubblico in apertura del Consiglio a quell’ora era già a nanna.

Forse la cittadinanza e avrebbe dovuto essere meglio e maggiormente informata, con una campagna di condivisione e di vera partecipazione, rendendo evidente il lavoro in progress. Le forze politiche hanno non solo il compito di scaldare i banchi dell’opposizione e di fare da bersaglio delle invettive di una maggioranza che usa il consiglio per attacchi personali, ma potrebbe essere la cartina tornasole delle buone pratiche e delle scelte migliori.

A onor del vero, per la discussione in Consiglio comunale sono stati concessi altri sei giorni. Sei giorni per analizzare, comprendere e commentare 52 documenti di grande complessità, da addetti ai lavori: raffrontare la proposta con le tavole esistenti, leggere in parallelo il regolamento edilizio e verificare le norme tecniche sono un’operazione da esame universitario di una certa mole. In pochi giorni si è dovuto concentrare il lavoro di almeno un mese di preparazione di una persona che vi dedichi buona parte del proprio tempo.

È ovvio che mancando del tutto la discussione politica preparatoria, come invece accaduto per la redazione di altri piani - in realtà limitrofe e vicine alla nostra - abbiamo dovuto fare una valutazione molto sommaria e generale, dando un giudizio complessivo sull’impostazione, che è sembrata un’impostazione corretta dal punto di vista tecnico, ma che non ha, così come portata avanti e per le esternalità che potrà generare, nessun riscontro politico. E pertanto ci siamo dovuti astenere.

Se avessimo dovuto dare il voto a questi aspetti, è chiaro che tutto il procedimento si sarebbe dovuto meritare una sonora bocciatura.
Ma avendo appunto dichiarato che gli approfondimenti verranno fatti in sede di osservazioni, allora ci riserviamo la facoltà di entrare meglio nello spirito del piano e se questo effettivamente risponderà ai requisiti che sono stati esposti, allora alla votazione definitiva avremo dati più significativi su cui fare le nostre valutazioni

Nessun commento:

Posta un commento