giovedì 31 gennaio 2013

La Rassegna di Alpignano SiCura - parte II

Continuiamo a pubblicare i contributi personali di alcuni esponenti di Alpignano SiCura, proponendo l'intervento di GIANNI BRIGNOLO, coordinatore del gruppo.

In questo periodo pre elettorale vivo la sensazione del pre partita delle finali della coppa del mondo, dove ognuno si sente in grado di suggerire al Commissario Tecnico la formazione migliore, perché quella che invece è scelta o si propone per scendere in campo ci sembra non andare mai bene, passibile di mille critiche e di mille difetti.
Sono tanti i cittadini alpignanesi, sostenitori e non di Alpignano SiCura, con cui sto scambiando quattro chiacchiere e opinioni sulle elezioni di febbraio e condivido un po’ con tutti un senso di smarrimento, di insicurezza, a volte anche di sfiducia.
Ho cercato di trovare una coalizione, un partito, un leader che mi dicesse che cosa realmente e concretamente la politica avrebbe potuto dare a noi cittadini.


Non l’ho trovato e allora ho capovolto la domanda parafrasando un ragionamento di JFK, ovvero che cosa noi cittadini potremmo realmente e concretamente dare alla politica.
Non è solo dovere costituzionale e civile, ma è un qualcosa che dobbiamo a noi stessi, ai nostri padri e ai nostri figli.
Concretamente e per prima cosa, partecipiamo al voto, ORGOGLIOSI del nostro contributo.
Abbiamo passato gli ultimi trent’anni della nostra vita civile a occuparci del nostro lavoro, del nostro capitale, della nostra casa, del fare la spesa, la palestra, la scuola dei figli, le vacanze, gli hobbies ... (tutte cose sicuramente di primaria e vitale importanza), per poi non avere più il tempo e la forza per occuparci della collettività, perché ciò che è di tutti in fondo non è di nessuno, non produce reddito, non ci crea immediato benessere fisico e psicologico.
Abbiamo rinunciato a colmare i ruoli sociali, rappresentanti di classe, quelli di istituto, le presidenze delle associazioni del territorio, le rappresentante sul lavoro, nello sport, senza pensare ai ruoli politici (consigliere comunale, provinciale o parlamentare che sia) completamente rifuggiti quasi con sdegno. Questa è la ricorrente propensione di noi italiani, a spogliarci della libertà civile delegandola in bianco a chi è invece è abbastanza rapace per appropriarsene per i propri interessi, salvo poi indignarci a giochi fatti ma non assumendoci la responsabilità di metterci in gioco per rovesciare il sistema.
Incominciamo a riappropriarci di quanto è nostro, almeno nello scegliere le persone che rappresentino le nostre idee. Se è vero che i politici sono i “depositari” dei nostri sogni, io dico che i politici sono di più, sono i rappresentanti delle nostre speranze. E nuovamente invertendo un celebre proverbio, “finché c’è speranza c’è vita”. Io allora dico a chi ha avuto fiducia in Alpignano SiCura, nei nostri sogni e nelle nostre speranze: non le abbandoniamo a chiunque, depositiamole nelle mani di chi crediamo che le possa ben rappresentare; altrimenti lasceremo veramente che i più rapaci, approfittando della nostra assenza, ne facciano brandelli in loro favore.
Corrado Alvaro diceva che “la disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile” … Io invece quel tipo di dubbio non voglio averlo.
Le cose cambieranno per davvero? Non sarà tutto inutile?
Dico solo che il miglior modo per perdere una partita, anche con un avversario più forte, che forse sappiamo già che ci prevaricherà, è sicuramente quella di rifiutarsi di giocarla. Quindi CHI NON VOTA NON CONTA! Ha sicuramente già perso.
Non voglio spingermi oltre; il pensiero che vorrei trasmettere a chi ha condiviso l’esperienza elettorale alpignanese, ma anche a coloro che, pur non avendoci sostenuto, vogliono lottare per le loro speranze o per quelle dei loro figli, ANDIAMO A VOTARE! Andiamo a votare perché:

  • perché l’Art. 48 della Costituzione recita che “il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico”;
  • perché l’Art. 54 della Costituzione recita che “i cittadini cui sono affidate funzione pubbliche (e che noi scegliamo) hanno il dovere di adempiere con disciplina ed onore”;
  • perché non è solo la cattiva politica a sabotare la democrazia e a calpestare la dignità, ma anche una parte consistente di cittadini. In fondo se non ci fosse una base di consenso piuttosto ampia la politica non si permetterebbe ciò che fa;
  • perché siamo desiderosi di un domani migliore, di essere cittadini pensanti e non semplicemente gente, coscienti di essere protagonisti e non solo spettatori;
  • perchè ci si debba meritare di meglio;
  • perché, come stava per succedere ad Alpignano, qualcuno ha creduto che svoltare sia ancora possibile.
Per chi ha creduto nel progetto di Alpignano SiCura io penso che, cercando fra le varie proposte che ci verranno indicate, ognuno di noi saprà trovare chi metterà in campo i valori che ci hanno contraddistinto e a cui crediamo ancora fermamente: competenza e passione, in modo che in Italia si governi o si assumano ruoli di responsabilità perché si conosce qualcosa e non perché si conosce qualcuno.
Un abbraccio

4 commenti:

  1. Buon giorno, visto che il voto è un dovere ed un diritto di noi cittadini, i partiti dovrebbero cercare di non farci disaffezionare alla politica ma con i loro comportamenti fanno vedere che del bene comune non interessa nulla, interessa solo la carica istituzionale ed i soldi.
    Mi spiego meglio, è da due sabati che nel piazzale del Carrefuor vengono piazzati i divieti di sosta per la propaganda elettorale, non si è visto nessuno!!!!
    Cosa dovrebbe recepire il cittadino da questo, solamente che sono stati sprecati soldi pubblici per pagare l'occupazione del suolo pubblico inutilmente, bella dimostrazione di gestione del denaro pubblico, e che siamo solo ad Alpignamo!!!!
    La politica non si fa in questo modo, non è serietà, come fa il cittadino a credere ancora in qualche partito di destra o di sinistra che esso sia.

    Cordiali saluti
    Alessio Salvà

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per fortuna per la campagna elettorale non viene pagata l'occupazione suolo pubblico, però il disagio c'è ugualmente perché mi pare di capire che vengono a mancare dei parcheggi e poi vengono impiegati i dipendenti pubblici per piazzare i divieti.
      Vedrà che tra qualche giorno arriveranno anche lì, ora è ancora presto!
      La saluto cordiamente,
      Tamara Del Bel Belluz

      Elimina
  2. il problema è la poca serietà dei partiti, se vogliamo ritornare ad amare la politica, i partiti dovrebbero comportarsi in modo differente, occupare il suolo pubblico e poi non venire solo per non far venire gli avversari non è proprio il massimo della campagna elettorale, già a livello nazionale stiamo assistendo a continui attacchi agli avversari senza mai dare veri programmi, solo spot.

    Cordiali saluti
    Alessio Salvà

    RispondiElimina
  3. Non ci sono scusanti.....è il solito andazzo di "noi" politici. Spesso chi ha scelto di provare a cambiare le cose si trova anche nell'imbarazzo di sentirsi in colpa per qualcosa che non ha fatto e non condivide. I cittadini però giudicano la classe politica nel suo insieme e certi gesti infangano tutti....nessuno escluso. Cero non è capitato ad Alpignano SiCura ma abbiamo il dovere di dire ai nostri "colleghi" che se vogliamo rispetto dobbiamo essere in grado di dimostrarlo concretamente anche nei piccoli gesti, ed un comportamento non consono delegittima non solo chi lo compie ma tutti coloro che cercano in qualche modo di cambiate le cose. Non ho risposte se non la rabbia interiore di continuare di cercare di ridare credibilità alla politica e di dover battagliare in primis con atteggiamenti disarmanti che partono proprio da chi la politica cerca di farla. Hai ragione ad indignarti......ma non perdere la fiducia che le cose possano cambiare a partire da noi, Riscrivo uno dei passi della costituzione citata nel mio post sperando che tutti insieme ci si provi a ridare dignità allo statuto della nostra nazione. L’Art. 54 della Costituzione recita che “i cittadini cui sono affidate funzione pubbliche (e che noi scegliamo) hanno il dovere di adempiere con disciplina ed onore”.
    Grazie del commento
    Gianni Brignolo

    RispondiElimina