martedì 8 maggio 2018

Otto giovani alpignanesi sui luoghi della mafia

Lo svincolo di Capaci, dove avvenne l'attentato contro il giudice Falcone, è stato meta dei ragazzi alpignanesi questa mattina [Foto lic. Creative Commons]

Otto giovanissimi alpignanesi sono partiti questa mattina all’alba dall’aeroporto di Caselle alla volta di Cinisi, in provincia di Palermo. Rispondono all’invito di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio di 40 anni fa. “L’invito di Giovanni era avvenuto più di un anno fa, in occasione dell’intitolazione del salone delMovicentro a suo fratello”, ricorda l’assessore all’istruzione Maria Luigia d’Abbene, che accompagna la delegazione dei ragazzi insieme ad alcuni insegnanti. Si tratta quindi della conclusione di un percorso durato più di un anno, durante il quale Giovanni Impastato ha ancora incontrato gli studenti delle medie raccontando come Peppino abbia lottato contro la mafia con l’arma dell’ironia. “Questo anno scolastico è stato segnato alla Tallone dalla reintroduzione dell’ora di educazione civica”, ricorda l’assessore, che sottolinea come questa sia stata “un’occasione per i ragazzi di leggere e informarsi anche sull’argomento delle mafie, instaurando dibattiti e confronti in classe”.
Il viaggio dei ragazzi è cofinanziato dall’amministrazione comunale e dell’Associazione Calabresi di Alpignano e Caselette, che un mese fa ha organizzato una raccolta fondi per supportare in questo viaggio alcuni degli studenti più meritevoli della Tallone. L’assessore viaggia invece a proprie spese.
I ragazzi di Alpignano non saranno gli unici ospiti di Casa Memoria, la casa-museo dedicata alla figura di Peppino Impastato: “Incontreremo tanti ragazzi e ragazze – scrivono gli organizzatori – perché saranno loro che, ‘con la cultura e tenendo la schiena dritta’, costruiranno un futuro migliore”.

Per questo motivo, questo viaggio non rappresenta per i ragazzi solo il termine del percorso di quest’anno, ma anche un nuovo inizio: tornando saranno infatti chiamati a portare la propria testimonianza, con foto, filmati e racconti, di quanto visto e imparato in Sicilia.

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