venerdì 1 maggio 2015

NON SOLO SOLIDALI




Alpignano Sicura è una lista civica che dal maggio 2011 è presente sul territorio alpignanese, con specifico riguardo verso le politiche locali della nostra città.

Ciò nonostante non possiamo esimerci in questi giorni dal sentirci emotivamente coinvolti nelle tragedie che hanno riguardato il popolo nepalese, gli studenti africani e i fuggitivi del Mediterraneo, che quasi quotidianamente stanno cercando di approdare sulle coste italiane in fuga da una situazione ormai insostenibili.

Siamo ben consci che queste sono solamente alcune delle tantissime altre situazioni sparse in tutto il mondo, che ancora aspettano un intervento.

Siamo altresì convinti che la soluzione di questi problemi faccia capo a una complessa situazione politica internazionale, di cui non possiamo pensare di essere nemmeno lontanamente partecipi. 
La difficoltà più grande oggi, in questo senso, è quello di adempiere alla missione di costruire un progetto democratico globale, che vede tutto noi cittadini del mondo portatori degli stessi diritti, il cui valore supera il limite, che è soprattutto mentale, dei confini nazionali e del concetto di patria.



Possiamo solo al momento prendere atto di una defaillance della politica estera e della diplomazia, nel gestire un problema epocale; prendiamo anche atto del silenzio degli intellettuali di fronte alla catastrofe umanitaria che si prospetta nel futuro, e che lascia spazio alle sterili polemiche delle tifoserie politiche e alle terribili testimonianze individuali sui social che tradiscono lo spettro di una guerra tra poveri.

Ma prendiamo anche atto, rispetto a questo pericoloso e strisciante odio sociale, di un aspetto che ci sta molto a cuore, ovvero le difficoltà della scuola pubblica ad adempiere alla sua missione di integrazione sociale, a tutti i livelli; non si può fare a meno di notare diffidenza e pregiudizio, nella vita di tutti i giorni.

Noi viviamo in un paese che ha conosciuto da molti anni la libertà e il benessere sociale individuale, e per quanto la crisi si sia abbattuta pesantemente sulla nostra realtà, siamo ancora in grado di vivere una vita libera e sicura.

Non dobbiamo confondere il tema dell’immigrazione, che richiede l’applicazione di norme condivise, con il tema dell’esodo di interi popoli che fuggono dall’oppressione. La paura di vedere invaso il nostro piccolo orticello ci fa perdere completamente la predisposizione all’empatia: se proviamo anche solo per un minuto, il minuto di silenzio davanti alla tragedie, a sentirci genitori dei ragazzi trucidati nell’università di Garissa in Kenya, oppure compagni di viaggio dei fuggitivi sui barconi, allora forse possiamo finalmente comprendere che dietro questi drammi ci sono i limiti della nostra umanità. Ogni cosa può essere compresa alla luce della sua corretta collocazione in fenomeni di portata globale.



In realtà dobbiamo pensare che insieme all’”invasione” arrivano storie da raccontare, che porterebbero una grande ricchezza alla nostra cultura, che ha dimenticato tante delle proprie radici.

Conoscere la storia di queste persone, favorire il confronto anziché la frattura tra loro e noi ci permetterebbe di comprendere le ragioni delle loro scelte, riconnetterci con il nostro passato e apprezzare ancora di più le nostre libertà.



Ciò nonostante, al fine che la presente comunicazione non si fermi alla mera retorica, vorremo proporre all’Amministrazione e all’intero Consiglio Comunale - e conseguentemente anche alla città - di individuare congiuntamente un gesto concreto di solidarietà e di partecipazione.
Siamo sicuri di trovare in questa amministrazione sensibilità attente a queste tematiche, che andranno necessariamente introdotte in un progetto politico, che sul lungo periodo non potrà far altro che favorire una cultura della tolleranza, accoglienza e integrazione.



E ora qualche link a belle iniziative, impegnate sui temi del sostegno e della cura a chi arriva nel nostro paese dal Mediterraneo



2 commenti:

  1. E per favorire il confronto anzichè la frattura a volte basta un sorriso per strada, non necessariamente mettere a disposizione la propria privatissima camera da letto. Condivido l'infilarsi un pochino nei panni altrui, cosa che per altro potremmo fare più spesso anche con gli amatissimi connazionali. E' prova certa che è meno facile, non sicuro ma meno facile, essere derubati da qualcuno cui abbiamo sorriso o cui abbiamo reso un semplice opportuno servigio piuttosto che da qualcuno costretto in ogni momento a subire occhi indispettiti e disapprovazione, meritati non si sa bene come o con quali prove. Vorrei aggiungere, non senza preoccupazione, che nel nostro centro intoccabile di ormai consolidata tranquillità, nel nostro mondo così lontano dal mondo dei disagi, un futile motivo o una piccola scintilla potrebbe sorprenderci ad annaspare così come annaspano altrove e non è detto che ci piacerà. Spero di non sembrare presuntuoso nell'associarmi così al vostro bel post ma non scrivo dall'alto di una grande fede filosofica, religiosa o politica, scrivo ciò che vivo da anni banalmente sul campo. Impariamo a sorridere, eventuali soluzioni ai grossi problemi diverranno meno insormontabili.

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  2. ciao Marco,
    ci piace pensare che ancora tante persone abbiano conservata intatta la loro umanità, nonostante da tutte le parti ci sono pressioni affinché questa lasci il posto a cinismo e tornaconto
    grazie a te di comprendere il nostro pensiero

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