La Commedia narra le gesta di un prode condottiero,
Brancaleone da Ronco (detto Gianni!), che riceve dalle mani di Agrimanno da Copertino
un’imperiale pergamena (oggi la chiamerebbero “convenzione”), strappata dalle
mani di un cavaliere caduto, Andreotto da Rovigo, con la quale si elargiva munificamente
un feudo nelle terre della Trinitallia. Quivi egli avrebbe potuto sbizzarrire
il proprio talento nella realizzazione di grandi e magnifiche opere, quali
rotatorie, sottopassi ferroviari, passerelle pedonali, circonvallazioni, una
ruota panoramica e le Dancing Fountains, che saranno riprodotte secoli dopo addirittura
in un casinò di Las Vegas!!!
Il manipolo di uomini (lo spettatore ignaro non sa che tra
loro si nasconde anche una donna) costituisce l’Armata Brancaleone: Brancaleone
da Ronco, Agrimanno da Copertino, Tuccio da Casalnuovo, Malacrino da Florentia,
Arenello da Augusta Taurinorum, Concettazzio da Termoli (che da qui saranno
detti “compagni”, che ora porta bene).
Il fiero Brancaleone da Ronco guida i compagni alla conquista
dei territori lontani passando attraverso mirabolanti avventure, durante le quali
si registra però anche qualche perdita. Il primo è Concettazzio, che lascia il
cast per i ripetuti problemi di salute (la sua parte è stata in seguito proposta
a Gwyneth Paltrow, che, scelta per una precedente interpretazione en travesti di Giulietta Capuleti, si è
vista costretta a rinunciare perché Canginus da Valdarno detto il Ferreo ha
congelato i cachet finché non sia
chiara l’entità dei trasferimenti generati dall’affluenza ai botteghini).
La Compagnia Brancaleone attraversa e sopravvive a svariati
pericoli, dagli assalti delle truppe dei Voerzii, dei Sicuri, degli Arduini, agli
incontri con i personaggi più incredibili, quali un principe diseredato, Miguel
Josè Haccalay, che vorrebbe simulare un rapimento per dividere la ricompensa (altrimenti
detta nell’idioma allora in voga "pierregiccì"), oppure come Mazzarenato il
Conciliatore, che alla di guida un gruppo di fedeli promette redenzione
attraverso un lungo viaggio fino al Santo Proloco Sepolcro.
Finalmente i compagni di ventura giungono nelle anelate
terre della Trinitallia, ma si accorgono presto dell’inghippo: in realtà per
costruire le grandi opere sarebbero state necessarie ingenti ricchezze e un
accurato rilievo dell’impervio territorio. In più il condottiero Brancaleone da
Ronco si ritrova a fronteggiare una inattesa rivolta popolare, in quanto
secondo i nativi la ruota panoramica in programma avrebbe generato, con la sua immensa
ombra, un radicale cambiamento dello straordinario e rarissimo microclima
locale, con pesanti ricadute sui raccolti e di conseguenza sui valori
immobiliari.
Per fortuna, come in ogni commedia, il finale è lieto:
Andreotto da Rovigo in realtà non è perito, si presenta in Trinitallia con la
sua armata, cattura Brancaleone e quando sta per fargli fare una brutta fine, riappare
il deus ex-machina Mazzarenato il Conciliatore, il quale, con un gioco di
parole incomprensibile (forse una formula magica), riesce a far confluire la
compagnia Brancaleone in quella di Andreotto, dando vita all’invincibile Armata70%.
Si realizzano le incredibili e grandi opere, ponti, strade,
centri commerciali, circonvallazioni, pompe di benzina e un aeroporto, e si
vocifera che sarebbero attualmente al vaglio dell’Armata70% altre novità:
un’allegra sagra popolare, Disneyland e uno Skydrome. L’ipotesi più accreditata
è che la scelta ricada sulla sagra popolare, perché è più divertente. Su una
stazione orbitante, però.