venerdì 29 giugno 2018

Notti d'estate: un successo dell'Associazione Commercianti

Un momento del video-concerto dei Why Not
 Le notti bianche ad Alpignano sono un sogno diventato realtà. Ieri sera in Piazza Caduti, oltre al successo di pubblico, attirato dagli espositori, dallo show di magia e dalla musica dei Why Not, si è respirata un'aria di positività e relax che solo gli eventi "sentiti" sanno portare. "Il nostro grazie va all'Associazione Commercianti e Artigiani di Alpignano e a tutti coloro che hanno partecipato", ha dichiarato Piero Cerutti, presidente dell'Associazione Il Laboratorio delle Idee. "La nostra città ha bisogno di vivere, e questo è il modo giusto".
Piazza Caduti ieri sera
"Alpignano aveva bisogno di una ventata di positività e allegria", commenta l'assessore al commercio, Germana Castelli. "Complimenti e congratulazioni ai commercianti alpignanesi che nella loro serata d'esordio hanno regalato alla loro città una splendida manifestazione".
"La partecipazione e la collaborazione vicendevole delle associazioni del territorio è uno dei pilastri della nostra vision per la città", ricorda l'assessore alle manifestazioni Tamara Del Bel Belluz, che auspica che l'esperienza delle notti bianche possa essere di ispirazione anche per altri eventi futuri.
"Notti d'Estate" replicherà nei prossimi giovedì di luglio: il 5 al piazzale Carrefour, e il 12 e il 19 nuovamente in Piazza Caduti. Clicca qui per il programma completo.

Muzik (parte 2): la scommessa e il cuore

Alcuni partecipanti in un momento in pausa alla Turati
La scorsa settimana Alpignano ha ospitato i giovani musicisti di Fontaine e Schmalkalden per la seconda tappa del progetto Muzik, che si era aperto in Francia a febbraio e si concluderà in Germania a maggio 2019.
I ragazzi sono stati i veri protagonisti del progetto, che è stato reso possibile grazie ai finanziamenti europei nell'ambito del programma Erasmus Plus e dal cofinanziamento della Fondazione Bosch e dell'Istituto Franco-Tedesco. Per il reperimento dei fondi, l'amministrazione comunale ringrazia in particolare l'Ufficio Bandi: "Istituito l'anno scorso, si sta dimostrando un'ottima risorsa, una scommessa vincente", commenta l'assessore al bilancio d'Abbene.
Durante la settimana i ragazzi sono stati coinvolti in laboratori musicali curati dall'Associazione Nuova Musica Più: il tema, trasversale rispetto alle tre tappe, era "Interculturalità attraverso la Musica", che ad Alpignano è stato declinato non solo in chiave trinazionale (Italia, Francia e Germania). "Siamo andati oltre, e nella nostra tappa abbiamo voluto coinvolgere anche alcuni giovani migranti e dei disabili italiani e tedeschi: una vera sfida, che abbiamo affrontato con passione", commenta Elena Selvatico di Nuova Musica Più. "E' stata davvero un'esperienza arricchente, non solo per i ragazzi ma anche per noi. Possiamo dire di aver ricevuto più di quanto abbiamo dato".
Un momento del concerto di venerdì in piazza Unità d'Italia
Oltre ai laboratori musicali, i ragazzi e le delegazioni ufficiali hanno avuto la possibilità di visitare le bellezze e le eccellenze del nostro territorio, dal castello di Rivoli alla reggia di Venaria, alla stamperia Tallone. Coinvolta anche la Consulta Giovanile, che ha animato due serate con un torneo sportivo e una caccia al tesoro fotografica.
La settimana si è conclusa con il concerto in piazza Unità d'Italia, venerdì sera, purtroppo interrotto per pioggia: "Questo ci ha impedito di mettere la ciliegina, ma la 'torta' è stata comunque ottima", commentano gli organizzatori. Prova ne è il fatto che i giovani musicisti, rientrati in fretta e furia al coperto alla Turati, si sono intrattenuti ancora con canti e musica fino a tarda sera, quando le prime delegazioni hanno fatto ritorno nei rispettivi Paesi, dandosi appuntamento nel 2019 a Schmalkalden.

mercoledì 27 giugno 2018

La verità sul caso RFI

I componenti della Commissione d'Inchiesta RFI in Consiglio. Da sinistra: Cipriano (AS), Di Maggio (M5S) e Dosio (AS).
Ieri sera in Consiglio Comunale la commissione speciale d'inchiesta in merito alla chiusura del passaggio a livello di Via XXV Aprile e Via Verdi ha presentato la sua relazione finale.
La commissione era stata istituita dal Consiglio Comunale il 31 maggio 2017 per ricercare il motivo della mancata firma della convenzione tra Comune di Alpignano e RFI che avrebbe portato alla realizzazione di una tangenziale sud-est alpignanese a totale carico di RFI. Al contrario, il passaggio a livello è stato chiuso senza la realizzazione delle opere sostitutive.
I consiglieri Cipriano e Dosio (Alpignano SiCura) hanno lavorato in questi 12 mesi insieme a dapprima il consigliere Voerzio (Articolo 1 Mdp) e, dopo le sue dimissioni lo scorso novembre, al consigliere Di Maggio (M5S), che ha ricoperto la carica di presidente della commissione.
I commissari hanno cercato di illustrare quanto emerso in quasi un anno di inchiesta, condensando il loro immenso lavoro in 29 slide che hanno proiettato insieme alla lettura del rapporto finale. Entrambi i documenti saranno presto disponibili alla consultazione nell'albo pretorio online del Comune di Alpignano.
"Dalla documentazione che abbiamo esaminato - hanno spiegato Di Maggio, Dosio e Cipriano agli altri consiglieri e al pubblico in sala - emerge una precisa volontà politica di non approvare il progetto esecutivo RFI con annesso finanziamento di 5,2 milioni di euro, per far diventare il Comune di Alpignano stazione appaltante in modo da poter gestire i ribassi d'asta".
"L'assurdo in questa storia - ha sottolineato la commissione - è che gli amministratori del 2000 (l'allora sindaco Accalai, vicesindaco Da Ronco e assessore all'urbanistica Malacrino) non hanno condiviso il progetto proposto da RFI e poi, sedici anni dopo, gli stessi Da Ronco (ora sindaco) e Malacrino (nuovamente assessore all'urbanistica), dopo aver fatto scadere i termini per ottenere il finanziamento RFI, hanno riproposto lo stesso identico tracciato che prima avevano bocciato, ma con il Comune di Alpignano come stazione appaltante".
I consiglieri hanno sottolineato come, almeno fino a novembre 2011, i finanziamenti RFI erano pronti ad essere erogati, portando all'attenzione del pubblico in particolare 2 inviti e altrettanti solleciti inviati tra giugno e ottobre 2011 da RFI all'amministrazione Da Ronco, dove si invitava ad approvare la convenzione per poter destinare i fondi e far partire i lavori. "A pochi giorni dalle elezioni, risulta che l'amministrazione Da Ronco avesse già convocato una riunione con RFI per cercare di mettere mano la convenzione. E' quindi evidente che ci fosse un interesse immediato nel modificare gli accordi", commenta il sindaco Oliva.
"Praticamente è come se qualcuno si offrisse di venire a casa mia a farmi dei lavori totalmente a sue spese e io rifiutassi, preferendo rifare da capo un altro progetto identico, ma totalmente a carico mio", fa eco il consigliere Barbiani dai banchi di Alpignano SiCura.
Vale la pena soffermarsi anche sul ruolo svolto dall'allora vicesindaco Giovanni Agrimano. Si chiedono infatti i consiglieri nel loro rapporto conclusivo: "Con quale serenità il vicesindaco Agrimano, che è un dipendente RFI, poteva interloquire con il suo datore di lavoro su una vicenda in cui erano in ballo 5.200.000 euro?"
Non basta: il rapporto della commissione sottolinea anche come il progetto alternativo redatto dal Comune di Alpignano avrebbe consentito di rendere edificabili i terreni ora agricoli compresi tra l'attuale centro abitato e la nuova strada: "Questa opzione non era prevista dalla convenzione proposta da RFI, e ciò porta alla luce una vera e propria speculazione edilizia", tuona Cristina Bertello, sempre da Alpignano SiCura.
Ad aggravare la situazione, a livello politico, c'è il fatto che l'amministrazione Da Ronco non solo ha tradito il suo programma elettorale (in cui condivideva "la realizzazione della bretella sud dal confine di Rivoli fino a via Garibaldi che verrà realizzata dalle Ferrovie a compensazione della soppressione del PL di via Verdi"), ma ha anche ripetutamente mentito sulle ragioni della mancata approvazione della convenzione con RFI e sulla trasformazione del Comune stesso in stazione appaltante. Infatti, dagli atti portati alla luce risulta che l'ex vicesindaco Agrimano ha più volte dichiarato che i fondi RFI non fossero più disponibili (mentre come si è visto RFI ha più volte sollecitato l'amministrazione Da Ronco perché approvasse la convenzione) e ha in seguito dichiarato che il progetto RFI era in contrasto con i piani territoriali della Provincia di Torino (dove invece risulta presente).
"Forse il contenuto di questa relazione spiega l'assenza questa sera dei consiglieri di Alpignano Democratica, e in particolare di Da Ronco. Forse hanno avuto un moto di vergogna a presentarsi in Consiglio", commenta Giacomo Bosio, di SiAmo Alpignano. "E' assurdo che siano poi le stesse persone a venirci a chiedere conto del perché Alpignano a tutt'oggi abbia ancora un solo sottopasso viario o del perché abbiamo bloccato il loro progetto, che erano pronti a far partire prima ancora del parere della Regione [che infatti ha recentemente bocciato il progetto proprio perché incoerente e irrispettoso del suolo agricolo]. Mi auguro che il dibattito politico futuro riparta da questi risultati e da queste verità"
Il Consiglio Comunale si è concluso con la votazione per la presa atto del rapporto e per la trasmissione dello stesso alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Alla votazione hanno espresso parere favorevole i consiglieri di Alpignano SiCura, SiAmo Alpignano e Movimento 5 Stelle. L'unico altro presente, Roberto Voerzio (Articolo 1 Mdp), si è astenuto.

ASL: il nostro invito a comitato e politici per un tavolo di lavoro congiunto

Le due liste civiche, Alpignano SiCura e SiAmo Alpignano, che sostengono la maggioranza e fanno capo all’associazione Laboratorio delle idee con presidenza affidata a Piero Cerutti, visto l’interesse collettivo manifestato sotto diverse forme, relativamente alla vicenda ASL sede di Alpignano, propongono un tavolo politico di confronto con il comitato promotore della raccolta firme e tutti i gruppi politici presenti sul territorio di Alpignano.
Data l’importanza che riveste l’argomento da un punto di vista sociale abbiamo ritenuto corretto estendere l’invito a tutti non limitandolo unicamente ai gruppi politici attualmente rappresentati in Consiglio.
A tale proposito prima di definire la data e il luogo dell’incontro abbiamo scelto di fare questo passaggio interlocutorio, che verrà trasmesso ai soggetti politici al momento noti e diffuso sotto forma di comunicato stampa, affinché tutti coloro che abbiano i requisiti sopra indicati possano manifestare l’interesse di partecipare contattandoci attraverso il seguente indirizzo e-mail laboratoriodelleideealpignano@gmail.com.
Seguirà nuova comunicazione agli interessati, relativamente all’organizzazione dell’incontro, che prevederà la partecipazione a mezzo rappresentanza e pertanto invitiamo sin d’ora a individuare un massimo di due esponenti per ciascun gruppo politico/comitato promotore al fine di potersi confrontare in modo proattivo.

Gramsci: lavori a tutto tondo. Si torna in aula nel 2019.

Il progetto definitivo è stato approvato: ora il cantiere può partire, e durerà un anno. (foto: IC Alpignano)

Che la scuola Gramsci sarebbe stata riaperta l’avevamo già più volte detto e ribadito. Dalla scorsa settimana questo evento ha anche una data: il plesso sarà nuovamente usufruibile dall’anno scolastico 2019/20.
La giunta comunale ha infatti approvato lo scorso 18 giugno il progetto definitivo  di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia e bonifica dall’amianto del primo lotto funzionale dell’istituto. La scuola era stata chiusa nel 2015, a tutt’oggi apparentemente senza una motivazione chiara (sebbene sul nuovo Piano Regolatore redatto dall’amministrazione Da Ronco quell’area fosse stata sospettosamente destinata ad edilizia residenziale). Da allora le sue 10 classi erano state distribuite nei plessi della Matteotti e della Turati, entrambi a Sud del fiume. “Questo ha portato disagi alle famiglie, poiché la Gramsci è l'unica scuola primaria del territorio a nord della Dora, e anche  all'Amministrazione comunale per i costi sostenuti per il trasporto degli alunni ai plessi di destinazione”, ricorda l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Morra di Cella. Dopo lo studio di fattibilità tecnico ed economico condotto lo scorso anno, con l’approvazione del progetto definitivo i lavori potranno partire per rimettere in sicurezza una struttura degradata da tre anni di chiusura: “L’ostacolo principale alla riapertura della scuola è, semplicemente, il fatto stesso che sia stata chiusa, cosa che oggi comporta un adeguamento in termini strutturali come se si dovesse riaprire un nuovo istituto”. La messa in sicurezza e ammodernamento del plesso si inserisce all’interno del piano che riguarda tutti i plessi della città per quanto riguarda l’adeguamento energetico alla classe A+, l’abbatimento delle barriere architettoniche, l’antisismicità e l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi. Non solo: i lavori sul plesso Gramsci punteranno anche (come già fatto alla Rodari) a risolvere il problema dell’amianto contenuto nelle pareti. Spiega la giunta: “Il piano è quello di incapsulare le pareti, processo che consiste nel trattamento di materiali che contengono amianto con specifici prodotti che creano uno strato isolante tra il materiale (in questo caso le pareti) e l’ambiente, impedendo ogni dispersione anche accidentale di fibre nell’aria e garantendo in questo modo la sicurezza agli utenti della struttura, bambini, insegnanti e genitori”.
L’inattesa prospettiva della chiusura, oltre che della Gramsci, anche della Rodari, aveva fatto inizialmente slittare l’iter progettuale e l’inizio dei lavori. In seguito, il progetto era stato messo in stand-by in attesa di finanziamenti da parte del governo, che non sono però arrivati. “Di qui la decisione di ritornare in Consiglio Comunale per richiederel’approvazione del mutuo originariamente previsto di un milione di euro”, ricorda l’assessore al bilancio e all’istruzione Maria Luigia d’Abbene, che ribadisce che la ricerca di finanziamenti esterni continuerà per tutta la durata dei lavori, per cercare di ridurre il ricorso a fondi comunali. “Abbiamo già iniziato ad abbattere i costi con la scelta di affidarci a tecnici interni al comune per la fase di progettazione, senza dover così pagare professionisti esterni. Un risparmio iniziale di circa 60.000 euro”.

venerdì 22 giugno 2018

Invito alla cittadinanza: relazione conclusiva commissione RFI

Martedì 26 giugno 2018 si terrà il Consiglio Comunale presso la sala Peppino Impastato del Movicentro. 
Questo Consiglio segnerà tra l'altro la chiusura dei lavori della Commissione Speciale di inchiesta istituita un anno fa proprio dal Consiglio per indagare sui fatti accaduti intorno alla soppressione del passaggio a livello di via XXV Aprile/via Verdi e la mancata realizzazione della circonvallazione così come era stata originariamente prevista dalla convenzione tra Comune e Rete Ferroviaria Italiana. 
La discussione degli esiti delle indagini, portate avanti dai consiglieri Di Maggio (M5S), Cipriano e Dosio (Alpignano Sicura), punterà a ricostruire l'iter fin dal suo inizio, nell'anno 2000. La presentazione sarà aperta al pubblico e come gruppi consiliari di maggioranza desideriamo invitare la cittadinanza a partecipare per conoscere i fatti emersi nel corso di questo anno di lavori, che verranno divulgati per la prima volta in questa serata.
L'orario di inizio della relazione dipenderà dall'andamento dei lavori del Consiglio, ma è previsto comunque non prima delle ore 20.30. Il Consiglio inizierà i lavori, relativamente agli altri punti all'ordine del giorno, alle ore 18.

giovedì 14 giugno 2018

Finanziata SCM1, la pista ciclabile che collegherà Alpignano, Rivoli, Collegno e Torino

Finanziato il tratto della ciclopolitana Rivoli-Alpignano-Collegno. Il progetto presentato è arrivato ottavo in graduatoria del bando regionale “Percorsi ciclabili sicuri” e avrà così accesso ai finanziamenti necessari alla sua realizzazione. 
Il tracciato “Servizio Ciclabile Metropolitano SCM-Linea 1” sarà parte integrante del  più ampio progetto SCM: "Il percorso Servizio Ciclabile Metropolitano Linea Torino-Collegno-Rivoli-Alpignano rappresenta un importante tassello della pianificazione della mobilità ciclistica su scala metropolitana", spiega l’assessore alla viabilità di Torino Maria Lapietra. Il progetto, i cui lavori partiranno nel 2019, creerà un collegamento diretto, sicuro e veloce, soddisfacendo la mobilità sistematica tra le città di Rivoli, Alpignano e Collegno e renderà l'area metropolitana di Torino sempre più accessibile e sicura per la mobilità dolce al pari delle città europee più all’avanguardia. 
L’obiettivo è quello di offrire un’alternativa valida per le brevi distanze e rafforzare l’intermodalità per quelle medio-lunghe, così dirottando sulla bici coloro che si trovano spesso costretti a usare l’auto anche solo per tragitti di pochi chilometri.  Percorribile in circa 45 minuti da Alpignano al Po, SCM1 formerebbe coi suoi 25 chilometri totali un asse strategico che attraversa interamente l’area metropolitana da est a ovest, e darà accessibilità tra l’altro alle tre stazioni ferroviarie di Alpignano, Collegno e Grugliasco, al Movicentro (che ospiterà il parcheggio di interscambio "park and ride"), a sei fermate della metropolitana, incluse quelle future di Collegno e Cascine Vica e a ben trenta fermate del bus.
“La proposta “Servizio ciclabile metropolitano SCM” nasce dalla necessità di uno sviluppo ciclistico di massa della zona, chiesto fortemente dai cittadini del territorio", ha dichiarato il sindaco di Collegno Francesco Casciano. 
“Soddisfatto del risultato ottenuto, intendiamo incentivare sempre più la mobilità sostenibile ed è importante farlo in sinergia tra i comuni” ha aggiunto il sindaco di Alpignano  Andrea Oliva.
“La realizzazione della bicipolitana in un tratto ad alta densità di traffico è un’opportunità per chi vorrebbe fare a meno dell’automobile ma fino a ieri non poteva per mancanza di collegamento ciclabile. Con SCM verranno favoriti le buone abitudini, con effetti positivi sia per la qualità dell’aria che per la salute dei cittadini” conclude Franco Dessì, Sindaco di Rivoli.
L'approvazione della SCM1 segue di pochi mesi l'avvio del progetto ViVO, partito ad aprile e di cui avevamo parlato in questo post.