mercoledì 27 luglio 2016

Comunicato di dissociazione dalle iniziative del gruppo CasaPound

"L’assemblea Un progetto in comune da cui provengono i consiglieri dei gruppi Alpignano SiCura e SiAmo Alpignano ribadisce i valori di pace, accoglienza e fratellanza, che le sono propri e che stanno alla base della sua politica. 

Pertanto SI DISSOCIA TOTALMENTE, nella forma e nei contenuti, dalle iniziative portate avanti dal gruppo CasaPound, con particolare riferimento alla manifestazione in programma per la giornata di domani, giovedì 28 luglio, pur riconoscendo il diritto fondamentale del nostro sistema democratico che prevede la libertà di ogni singolo o gruppo di cittadini di esprimere la propria opinione nel rispetto di quella altrui".

lunedì 25 luglio 2016

Di corsa per Alpignano


Il 10 luglio scorso vi presentavamo il progetto di “un palio in versione spontanea”, in cui amministrazione e cittadini si mettessero in gioco per fare propria la loro festa patronale. Seppure “in sordina” (come ha detto qualcuno), il fine settimana che si conclude oggi con il concerto della filarmonica di Alpignano è stato la manifestazione di questo nostro auspicio.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento: Don Piero Gambino e tutto lo staff della parrocchia San Martino che hanno coordinato tutti i giovanissimi volontari che si sono impegnati nella locanda, gli Alpini di Alpignano, i gruppi storici e musicali, gli artisti, gli artigiani e i figuranti che hanno animato la festa durante tutto il weekend. Ma soprattutto grazie agli alpignanesi, che hanno colto lo spirito della festa. È stato un piacere vedere tanta partecipazione alle celebrazioni in onore del santo patrono, dal concerto gospel alla mostra, fino ai giochi con il fuoco di domenica sera. Anche la locanda, da parte sua, ha registrato il tutto esaurito: tra gli ospiti che hanno potuto godere del buon cibo, c’era anche il sindaco di Fontaine, Jean-Paul Trovero, al suo primo incontro con la nuova amministrazione. Hanno preso parte alla festa anche i ragazzi richiedenti asilo ospiti presso la casa di accoglienza dei missionari della Consolata, che hanno potuto conoscere gli alpignanesi facendo loro assaggiare i loro piatti tipici. Grazie anche a tutti i dipendenti comunali che hanno collaborato con il sindaco e la giunta alla parte operativa della festa, e ai giurati della corsa.

Un ringraziamento speciale non può che andare ai quattro borghi, che ci hanno permesso di organizzare una corsa del palio in versione meno competitiva del solito, in quanto per mancanza di preavviso i borghi stessi non potevano assicurare la presenza dei propri atleti: in loro rappresentanza hanno prestato le proprie gambe e il proprio fiato i consiglieri comunali e la giunta, più alcune volenterose cittadine che hanno sopperito alla mancanza di alcune corritrici. Le squadre, composte preventivamente, sono state assegnate ai borghi tramite estrazione: primo classificato è stato il Borgo San Giacomo, con Sandra Costa, Francesco Talarico, Simona Marculli e Giacomo Bosio; secondo il Borgo Vecchio (Fabrizia Ferrero, Toni Pennisi, Antonia Bagnato e Fabrizio Dosio), terzo nella corsa ma primo in quanto ad acqua; terzo il Borgo Talle, guidato da Cosimo Di Maggio e con Gigia d’Abbene, Giulia Bruno e Peo Barbiani; quarto il Borgo Sassetto, che però ha potuto vantare tra le sue fila il sindaco Oliva, in staffetta con Tiziana Garreffa, Lisa Chiaretta e Massimiliano Pirrazzo. Maggioranza e opposizione hanno dunque corso insieme, diventando metafora vivente di quello che sono: una grande squadra che “corre per Alpignano”, uniti al di là delle possibili divisioni politiche.

Se però ai borghi va il grazie sentito del sindaco Oliva “per aver accettato questo compromesso transitorio”, ad essi vanno anche rivolte alcune scuse: l’organizzazione, infatti, non è stata priva di pecche, tra le quali va segnalata la disposizione non ottimale degli stand dei borghi, che rispettava l’assetto “tradizionale” (lungo via Matteotti), non considerando però che il clou della manifestazione in questo caso era concentrato in Piazza Parrocchia. Errori che nascono, per usare le parole del sindaco, dal “coraggio di mettersi in gioco per conoscere la realtà, per capire la fatica e l’impegno necessari, per dire che il Palio non è finito. Da oggi, infatti, inizia il percorso di organizzazione per il Palio 2017, perché gli eventi di successo necessitano di una grande organizzazione e una lunga preparazione”. Un tempo lungo di cui la nuova amministrazione non ha potuto disporre non solo per il fatto di essersi insediata a giugno inoltrato, ma anche perché l’amministrazione precedente aveva preventivamente avvertito i borghi che quest’anno il palio sarebbe stato rimandato: di qui le difficoltà incontrate nell’organizzare comunque la ricorrenza patronale avendo a disposizione un solo mese, quando praticamente tutti i fondi destinati agli eventi erano già stati utilizzati dalla precedente amministrazione nei primi cinque mesi dell’anno.


Sono certo che oltre le accettabili critiche e polemiche siamo riusciti a suscitare tanti sorrisi”, ha concluso Oliva. Ed è questo quello che conta nel nostro programma di riavvicinamento degli alpignanesi alla loro Alpignano.

Alpignano SiCura e SiAmo Alpignano augurano a tutti i concittadini buona festa patronale!

domenica 17 luglio 2016

EMERGENZA PROFUGHI: AFFRONTIAMOLA INSIEME



Pur non essendo un tema su cui il nuovo organo amministrativo di Alpignano abbia potuto esprimersi, il tema dell’arrivo dei profughi all’ex hotel Parlapà ha impegnato il sindaco per diversi giorni e ancora lo impegnerà, diventando di fatto un’emergenza con cui fare i conti.

Da questo impegno scaturisce un comunicato, con il quale si intende rassicurare tutti i cittadini sulle intenzioni dell’amministrazione, rispetto a un argomento che ci siamo accorti stare molto a cuore ai cittadini.

“Sin dal primo momento del mio insediamento, come Sindaco di Alpignano, insieme alla giunta da me tempestivamente nominata, ho dovuto fare i conti con un’emergenza a cui il nostro territorio non era ancora abituato a rispondere, nonostante venga affrontato ormai da diversi anni a livello nazionale e internazionale: ovvero l’accoglienza dei profughi.
L’esordio di mandato è avvenuto quindi tastando il polso degli alpignanesi su questo tema molto caldo e come normalmente accade le reazioni sono molto diversificate.
Fattore comune è sicuramente, anche per chi coglie principalmente l’aspetto umanitario di questo esodo epocale, una grande preoccupazione, dato l’elevato numero di persone che la Prefettura, di concerto con la Cooperativa che si è aggiudicata il bando, ha deciso di inviare sul nostro territorio comunale. La struttura ospitante, l’ex Hotel Parlapà di via Fornace, verrà infatti predisposta per accogliere 250 persone. Numeri così alti richiedono grandissime capacità organizzative e di gestione da parte degli assegnatari del servizio, che devono mettere in campo grandi competenze e professionalità. In più, come amministratore, pur non potendo minimamente avere titolo decisionale, mi impegnerò a garantire un’accurata vigilanza, facendomi carico di un costante monitoraggio nei confronti della cooperativa, affinché vengano rispettate tutte le clausole imposte dal capitolato, sia in termini di assistenza sanitaria e servizi, sia in termini di controllo e gestione degli ospiti della struttura.
Allo stesso tempo ho dato la disponibilità a collaborare con la cooperativa per istituire il cosiddetto “volontariato sociale”, tramite il quale i profughi che lo desiderino possano lavorare a titolo gratuito e fornire un servizio alla comunità.
Intendo anche a verificare che le strade e le vie di maggiore percorrenza e le aree limitrofe alla struttura siano tenute bene e ben illuminate e, laddove necessario, si proceda con lavori di miglioramento stradale.
Vorrei inoltre coinvolgere tutto il consiglio comunale, perché questo tema tocca da vicino tutti i cittadini allo stesso modo, non essendo una decisione dell’amministrazione, proponendo l’istituzione di una Commissione consultiva ad hoc,  che coinvolga anche i consiglieri di minoranza e le associazioni. Il suo compito dovrà essere quello di supporto al sindaco, quale garante della pubblica sicurezza e rappresentate dello stato sul territorio, nel seguire l’andamento della vicenda, facendo proposte concrete e operative sia sul piano dell’integrazione - dai progetti di volontariato al rispetto della dignità della persona - sia della corretta gestione del servizio.
Desidero quindi rassicurare tutti gli alpignanesi che sto portando avanti tutte le azioni utili e necessarie, affinché l’inevitabile arrivo dei profughi sul nostro territorio non causi un impatto negativo, dando adito a spiacevoli tensioni sociali o ad azioni di protesta che vadano oltre la normale dialettica tra le parti. La nostra comunità può essere una comunità accogliente, nel momento in cui si conosce bene il problema e ove si verifichi che non sussistano ricadute negative.
Ogni altro importante e successivo aggiornamento, comprese tutte le azioni di controllo e monitoraggio messe in atto, verrà regolarmente comunicato ai cittadini sui canali istituzionali.”

domenica 10 luglio 2016

UN "PALIO" IN VERSIONE SPONTANEA





Si può organizzare il palio in meno di un mese e con soli 1000 euro a disposizione, quando quegli stessi soldi devono bastare anche per le altre manifestazioni culturali dell’anno? Questa è stata la situazione che abbiamo dovuto fronteggiare, oltre a tutte le emergenze che sono emerse in questo periodo, da quelle legate all’edilizia scolastica alla gestione dei nuovi flussi migratori sul nostro territorio.

Avremmo potuto fare una variazione di bilancio e finanziare l’evento nella sua forma consueta, magari rinviandolo a settembre, ma noi abbiamo preferito non sottrarre risorse da altri capitoli e abbiamo scelto la strada di provare a incoraggiare altri attori a prendere in mano la situazione. Già negli ultimi mesi si è registrata l’iniziativa spontanea dei cittadini che, per mezzo dei borghi, delle associazioni e della parrocchia, stanno allestendo rievocazioni storiche, punti ristoro e intrattenimenti in occasione delle celebrazioni per il santo patrono. L’amministrazione comunale ha accolto con favore queste iniziative, puntando a collaborare per integrarle all’interno di una manifestazione unica, che prenderà il nome di Festa di San Giacomo e si svolgerà dal 22 al 25 luglio. Le attività organizzate dalle associazioni ruotano attorno a rievocazioni medievali, quindi antecedenti al periodo della battaglia contro i francesi che solitamente caratterizzava il nostro Palio dij Cossòt: per questo motivo alla festa non saranno presenti il conte Provana, la contessa e gli abbà, ma paesani, artigiani e nobili del medioevo. Durante le tre giornate sarà possibile visitare il villaggio e l’accampamento allestiti dai gruppi storici nel cortile del castello dei missionari e gustare varie specialità (locali e non) presso le locande gestite dai vari borghi. La parrocchia di San Martino organizza inoltre una mostra di pittura e un concorso fotografico per premiare le migliori foto tra quelle scattate dai visitatori della manifestazione. Le associazioni coinvolte hanno messo online tutte le iniziative su un unico sito, creato per l’occasione (www.festadisangiacomo.it). Anche la corsa del palio sarà probabilmente riformulata sotto un’altra forma, ma su quest’ultimo punto si sta ancora lavorando e potremo fornire maggiori dettagli nelle prossime settimane.

Insomma, ciò che sembrava impossibile è diventato una scommessa: quella di dare agli alpignanesi l’occasione di fare festa insieme in occasione di San Giacomo in forme diverse rispetto al solito, che da un lato siano maggiormente compatibili con lo stato delle nostre finanze, dall’altro diano spazio all’iniziativa “dal basso”, per una manifestazione che sia veramente dei cittadini che la vivono. Sarà quindi l’occasione per riscoprire il nostro palio, anche andando oltre il format con cui siamo abituati a viverlo da 16 anni. Il coinvolgimento di tutta la cittadinanza è un fenomeno che accade in tutte le manifestazioni più blasonate, come il palio di Siena, dove sono le singole contrade a investire sull’iniziativa: una buona organizzazione e un programma accattivante e curato in queste occasioni sono infatti la miglior vetrina per la città stessa. Per questo è bello constatare come anche ad Alpignano ci sia la volontà di costruire una città che SI-CURA, che cura se stessa e la propria immagine, a tutela della propria crescita e nell’interesse di tutti.

UN "PALIO" IN VERSIONE SPONTANEA





Si può organizzare il palio in meno di un mese e con soli 1000 euro a disposizione, quando quegli stessi soldi devono bastare anche per le altre manifestazioni culturali dell’anno? Questa è stata la situazione che abbiamo dovuto fronteggiare, oltre a tutte le emergenze che sono emerse in questo periodo, da quelle legate all’edilizia scolastica alla gestione dei nuovi flussi migratori sul nostro territorio.

Avremmo potuto fare una variazione di bilancio e finanziare l’evento nella sua forma consueta, magari rinviandolo a settembre, ma noi abbiamo preferito non sottrarre risorse da altri capitoli e abbiamo scelto la strada di provare a incoraggiare altri attori a prendere in mano la situazione. Già negli ultimi mesi si è registrata l’iniziativa spontanea dei cittadini che, per mezzo dei borghi, delle associazioni e della parrocchia, stanno allestendo rievocazioni storiche, punti ristoro e intrattenimenti in occasione delle celebrazioni per il santo patrono. L’amministrazione comunale ha accolto con favore queste iniziative, puntando a collaborare per integrarle all’interno di una manifestazione unica, che prenderà il nome di Festa di San Giacomo e si svolgerà dal 22 al 25 luglio. Le attività organizzate dalle associazioni ruotano attorno a rievocazioni medievali, quindi antecedenti al periodo della battaglia contro i francesi che solitamente caratterizzava il nostro Palio dij Cossòt: per questo motivo alla festa non saranno presenti il conte Provana, la contessa e gli abbà, ma paesani, artigiani e nobili del medioevo. Durante le tre giornate sarà possibile visitare il villaggio e l’accampamento allestiti dai gruppi storici nel cortile del castello dei missionari e gustare varie specialità (locali e non) presso le locande gestite dai vari borghi. La parrocchia di San Martino organizza inoltre una mostra di pittura e un concorso fotografico per premiare le migliori foto tra quelle scattate dai visitatori della manifestazione. Le associazioni coinvolte hanno messo online tutte le iniziative su un unico sito, creato per l’occasione (www.festadisangiacomo.it). Anche la corsa del palio sarà probabilmente riformulata sotto un’altra forma, ma su quest’ultimo punto si sta ancora lavorando e potremo fornire maggiori dettagli nelle prossime settimane.

Insomma, ciò che sembrava impossibile è diventato una scommessa: quella di dare agli alpignanesi l’occasione di fare festa insieme in occasione di San Giacomo in forme diverse rispetto al solito, che da un lato siano maggiormente compatibili con lo stato delle nostre finanze, dall’altro diano spazio all’iniziativa “dal basso”, per una manifestazione che sia veramente dei cittadini che la vivono. Sarà quindi l’occasione per riscoprire il nostro palio, anche andando oltre il format con cui siamo abituati a viverlo da 16 anni. Il coinvolgimento di tutta la cittadinanza è un fenomeno che accade in tutte le manifestazioni più blasonate, come il palio di Siena, dove sono le singole contrade a investire sull’iniziativa: una buona organizzazione e un programma accattivante e curato in queste occasioni sono infatti la miglior vetrina per la città stessa. Per questo è bello constatare come anche ad Alpignano ci sia la volontà di costruire una città che SI-CURA, che cura se stessa e la propria immagine, a tutela della propria crescita e nell’interesse di tutti.