Si può organizzare il palio in meno di un mese e con soli 1000 euro a
disposizione, quando quegli stessi soldi devono bastare anche per le altre manifestazioni
culturali dell’anno? Questa è stata la situazione che abbiamo dovuto
fronteggiare, oltre a tutte le emergenze che sono emerse in questo periodo, da
quelle legate all’edilizia scolastica alla gestione dei nuovi flussi migratori
sul nostro territorio.
Avremmo potuto fare una variazione di bilancio e finanziare l’evento nella
sua forma consueta, magari rinviandolo a settembre, ma noi abbiamo preferito
non sottrarre risorse da altri capitoli e abbiamo scelto la strada di provare a
incoraggiare altri attori a prendere in mano la situazione. Già negli ultimi mesi si è registrata l’iniziativa
spontanea dei cittadini che, per mezzo dei borghi, delle associazioni e della
parrocchia, stanno allestendo rievocazioni storiche, punti ristoro e
intrattenimenti in occasione delle celebrazioni per il santo patrono.
L’amministrazione comunale ha accolto con favore queste iniziative, puntando
a collaborare per integrarle all’interno di una manifestazione unica, che
prenderà il nome di Festa di San Giacomo e si svolgerà dal 22 al 25 luglio. Le
attività organizzate dalle associazioni ruotano attorno a rievocazioni
medievali, quindi antecedenti al periodo della battaglia contro i francesi
che solitamente caratterizzava il nostro Palio dij Cossòt: per questo motivo
alla festa non saranno presenti il conte Provana, la contessa e gli abbà, ma
paesani, artigiani e nobili del medioevo. Durante le tre giornate sarà
possibile visitare il villaggio e l’accampamento allestiti dai gruppi storici
nel cortile del castello dei missionari e gustare varie specialità (locali e
non) presso le locande gestite dai vari borghi. La parrocchia di San Martino
organizza inoltre una mostra di pittura e un concorso fotografico per premiare
le migliori foto tra quelle scattate dai visitatori della manifestazione. Le
associazioni coinvolte hanno messo online tutte le iniziative su un unico sito,
creato per l’occasione (www.festadisangiacomo.it). Anche la corsa del palio sarà probabilmente riformulata sotto
un’altra forma, ma su quest’ultimo punto si sta ancora lavorando e potremo
fornire maggiori dettagli nelle prossime settimane.
Insomma, ciò che sembrava impossibile è diventato una scommessa:
quella di dare agli alpignanesi l’occasione di fare festa insieme in occasione
di San Giacomo in forme diverse rispetto al solito, che da un lato siano
maggiormente compatibili con lo stato delle nostre finanze, dall’altro diano
spazio all’iniziativa “dal basso”, per una manifestazione che sia veramente dei
cittadini che la vivono. Sarà quindi l’occasione per riscoprire il nostro palio, anche andando oltre il format con cui siamo abituati a viverlo da 16 anni. Il
coinvolgimento di tutta la cittadinanza è un fenomeno che accade in tutte le
manifestazioni più blasonate, come il palio di Siena, dove sono le singole contrade
a investire sull’iniziativa: una buona organizzazione e un programma
accattivante e curato in queste occasioni sono infatti la miglior vetrina per
la città stessa. Per questo è bello constatare come anche ad Alpignano ci sia
la volontà di costruire una città
che SI-CURA, che cura se stessa e la propria immagine, a tutela della
propria crescita e nell’interesse di tutti.
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