|
Opificio Cruto: iniziano i lavori della serata |
Il
gruppo di lavoro stretto intorno al “progetto in comune” ha iniziato, subito
dopo i turbolenti giorni che vanno dall’11 dicembre, data del ritiro delle
deleghe a Brignolo e Del Bel Belluz, al 23 dicembre, data in cui si sono
dimessi 7 consiglieri di maggioranza, a interrogarsi su come proseguire nel
cammino e su come porre freno alle dichiarazioni molto scorrette rilasciate da
uno scatenato ex primo cittadino e dall’ex presidente del consiglio.
Le
pesanti provocazioni, fatte circolare sui media per giustificare una decisione
assurda, destabilizzante e improvvisa da parte del sindaco, insieme a una
giusta preoccupazione dei cittadini consapevoli delle tante le attività in
corso, hanno fatto apparire fondamentale la necessità di ribadire le
motivazioni delle dimissioni e di ristabilire la centralità del progetto e di
chi lo ha sostenuto e animato.
Per
la prima volta nella storia recente di questa città, i cittadini hanno finalmente visto convergere gli sforzi di esponenti
politici e uffici comunali, in una stessa direzione di buona
amministrazione e di etica lavorativa. Per questo molti alpignanesi si sono
giustamente preoccupati, e anche stupiti, per la mancanza di lungimiranza delle
azioni del sindaco, che ha mandato a monte un progetto senza riuscire ad
argomentare in modo logico e coerente. Ma per molti è stato comunque difficile
accogliere la decisione dei consiglieri, pur comprendendo che una tale reazione dovesse avere profonde
ragioni politiche e non fosse solo un capriccio di consiglieri indispettiti.
Era
quindi necessario spiegare come mai un gruppo politico stacca la spina, senza
che fossero emersi scandali o gravi illeciti o altre motivazioni
sensazionalistiche. Era necessario ribadire che i problemi c’erano da qualche
tempo, e si stava tentando di andare avanti con spirito di sacrificio e
responsabilità; ma l’allontanamento dei due assessori, un grave segno di sfida,
ha fatto saltare il coperchio.
La
domanda che tutti si sono posti è stata: ma quali erano i problemi?
La
scelta di come rispondere in realtà era già intrinseca al progetto, che aveva
come suo elemento fondante il confronto
aperto coi cittadini. E quindi ritrovarsi vis a vis, dopo tanto tempo che questa modalità non veniva più
adottata, con la città, è stata la caratteristica che ha fatto nascere
spontaneamente il bisogno di confrontarsi direttamente con i cittadini,
organizzando un incontro pubblico e mettendosi in gioco in prima persona. Ci siamo
presentati alla città, per raccontare come sono andare veramente le cose, e per
ribadire che il nostro progetto stava deviando dal suo percorso originario, e
non è più stato possibile ricondurlo sui binari.
Nella
serata pubblica del 30 gennaio abbiamo chiarito la posizione dei consiglieri,
che hanno potuto spiegare che cosa rappresenta il progetto votato nel 2016, e confermare
che a un certo punto le cose sono andate storte perché il sindaco, espresso dal gruppo politico per
rappresentarlo, ha smesso di aderire a questo progetto. A una presa di
posizione politica di Oliva, sono seguite azioni politiche dirette da parte
dell’organo fondamentale di un comune, ovvero i consiglieri, ai quali è parso
chiaro che i presupposti costitutivi del patto politico stretto intorno al
progetto non erano più rispettati.
Affronteremo
uno a uno in successivi comunicati tutti i vari temi toccati, poiché ciascuno
richiede un approfondimento, e inizieremo proprio esaminando i principali
aspetti politici del nostro progetto e gli atti determinanti l’epilogo.
La
serata è stata anche occasione per riscattare le due figure degli assessori
“licenziati”, associati a due temi fortemente caratterizzanti, quali il
trasferimento dell’Asl e il recupero del Castello di Provana, e rispetto ai
quali sono apparse pesanti insinuazioni. E anche su questi temi verranno predisposti
specifici approfondimenti.
La
serata è stata ampiamente partecipata, segno di un grande bisogno di sapere
“perché” siano state prese decisioni così drastiche. E le domande sopraggiunte
sono state tantissime e variegate.
Siamo davvero molto
grati ai cittadini che sono intervenuti e che ci hanno stimolati, facendoci comprendere una
volta di più quanto questo progetto, nato in seno ai due gruppi “Alpignano
SiCura” e “SiAmo Alpignano”, stesse andando nella direzione giusta, e siamo
orgogliosi di poter dire che noi continueremo a rappresentarlo e a portarne
avanti le idee originarie.
Quello
che si vede oggi sul territorio è l’esito di un processo avviato appena
insediati, che aveva come obiettivo principale quello di rimettere in moto la
macchina comunale, senza sprechi e con un bilancio congruente alle attività
previste. Ed è soprattutto l’esito di un lavoro di squadra.
Dinanzi
a chi oggi tenta opportunisticamente di raccoglierne i frutti, disconoscendo il
lavoro di tutti, ora affermiamo che continueremo a proporre un modello di forza
politica civica, ma con una visione più matura e con una maggiore preparazione
e competenza, per dimostrare che cittadini onesti, motivati e intraprendenti
possono amministrare con successo un paese, a patto che non venga mai a mancare
la base politica condivisa, il rispetto e la riconoscenza, evitando protagonismi,
abusi di potere e manipolazioni ricattatorie.