domenica 31 marzo 2019

Gramsci: facciamo il punto sui lavori


L'esterno della scuola Gramsci ieri e oggi, dopo i lavori di confinamento dell'amianto

Il 29 marzo l’amministrazione ha invitato tutti gli esponenti del mondo scolastico locale  per un sopralluogo alla scuola Gramsci, chiusa dal giugno 2015 dall’ex sindaco Da Ronco, per presunta inagibilità causata dalla presenza di amianto e ora oggetto di interventi di messa in sicurezza.
Da lì molte sono state le storie che si sono intrecciate, sulle ragioni di una scelta così drastica e soprattutto sugli obiettivi che si volevano raggiungere; sta di fatto che la ragionevole presunzione che il mondo dell’edilizia è un mondo che promette rilevanti ed egregi esempi di recupero del patrimonio pubblico è stata il faro che ha illuminato la volontà della giunta Oliva, diventando uno dei punti cardini del programma di mandato. E oggi si raccolgono già i frutti di questa coraggiosa scelta.
Dopo quasi quattro anni da quella improvvisa chiusura, la dirigente Silvana Andretta, la vicepreside Francesca De Conno, le fiduciarie di tutte le altre scuole, alcuni componenti del Comitato genitori e del Consiglio di istituto, i funzionari dell’ufficio tecnico, alla presenza della giunta, del Presidente del Consiglio e di alcuni consiglieri di maggioranza hanno potuto rimettere piede in una struttura data per persa e invece oggi rimessa completamente a nuovo.
Questo raggiante ed emozionato gruppo di visitatori, di cui molti hanno sofferto sulla propria pelle i disagi del trasferimento forzato dei bambini dalla “loro” scuola, ha potuto constatare con i propri occhi che i lavori sono praticamente terminati: "A settembre i bambini troveranno ad accoglierli una scuola sicura al 100%", ha affermato l'assessore ai lavori pubblici Maurizio Morra di Cella.
CHE COSA E' STATO FATTO (vedi foto in fondo all'articolo):
tutti i lavori sono stati progettati dagli uffici comunali e concordati con lo SPRESAL, garantendo efficienza ed efficacia, nonché un risparmio di circa 80.000 euro. Il 70% dei lavori è stato ad oggi completato, e cioè: 
  • Confinamento di tutti i manufatti contenenti amianto (sia all'esterno che all'interno dell'edificio)
  • Ristrutturazione totale della palestra
  • Sostituzione di tutte le contro-soffittature
  • Rinnovamento degli infissi e dei serramenti del piano terra
  • Rinforzo strutturale dal punto di vista sismico

CHE COSA RIMANE DA FARE:  
entro l'inizio dell'estate saranno eseguiti i seguenti lavori, per poi consentire il trasloco dei materiali didattici e l'allestimento delle aule in tempo per settembre:
  • Sostituzione di infissi e serramenti al primo piano
  • Sostituzione della caldaia
  • Posizionamento di nuovi corpi illuminanti a risparmio energetico (led)
  • Demolizione e smaltimento della casetta del custode.


Durante il sopralluogo sono state illustrate le tecniche utilizzate, che comprendono l’incapsulamento delle pareti esterne e il confinamento di quelle interne, come prevede la normativa per la bonifica. Non si è optato per la rimozione, in quanto spesse volte non è la pratica ideale secondo gli organi di vigilanza, perché comunque lo smaltimento presenta talvolta criticità peggiori che la sua conservazione.
Dato che il cantiere ha interessato tutto l’edificio, l’occasione è stata utile per fare altre piccole opere di manutenzione, come il rifacimento del pavimento della palestra, la revisione della controsoffittatura e il ripasso dei servizi igienici e dell’impiantistica di riscaldamento.
Ora non resta altro che attendere settembre, quando, ultimato il trasloco, torneranno gli arredi scolastici e soprattutto torneranno i bambini, ad animare i luminosi e ampi corridoi e le aule e il rigoglioso giardino circostante, un serbatoio verde preziosissimo in un contesto così densamente urbanizzato. E le altre due scuole elementari, la Turati e la Matteotti recupereranno presto i loro spazi originali, tra cui l’auditorium Matteotti, di cui si sente così tanto la mancanza.
Quasi un intero ciclo scolastico è andato disperso, allievi e maestre sono stati stipati nelle altre due scuole del territorio, per la volontà della precedente amministrazione di “buttare via“ una scuola ancora recuperabile per lasciare spazio a un insediamento residenziale e costruire un nuovo plesso in una destinazione che il piano regolatore non aveva ancora individuato. Reperire 8.000.000 di euro (oltre agli oneri per gli incarichi di progettazione e l’iva) per una scuola nuova, senza nemmeno sapere ancora dove, con tutte le necessarie varianti di piano da mettere ancora in pista, ci fanno pensare che un sano pragmatismo politico e una chiara idea di bene pubblico talvolta possano aiutare a prendere le distanze da sogni irrealizzabili e a cambiare strada.
Se pensiamo a che cosa significhi realizzare un’opera pubblica così importante, ci rendiamo conto di quanto ancora oggi saremmo lontani da quell’obiettivo, se si fosse mantenuta quella volontà: al di là del reperimento delle ingenti risorse, “missione impossibile” per ogni amministratore pubblico, un’opera pubblica inizia da una gara per la progettazione. Dopo le varie fasi del progetto, si appaltano i lavori. E intanto si sarebbe dovuta predisporre una variante parziale al piano regolatore. Quando l’amministrazione Oliva ha avviato la propria attività, nel giugno 2016, nessuno di questi passi era ancora stato compiuto, dimostrando che le idee non fossero ancora così chiare e che probabilmente oggi saremmo ancora al punto di partenza.
L'attuale amministrazione non solo ha ridotto tempi e costi di circa un ottavo (è stato investito un milione a fronte degli otto previsti dalla giunta Da Ronco), ma grazie alla progettazione affidata ad esperti interni al comune ha potuto risparmiare tempo e ulteriori esborsi per circa 80.000 euro. Da settembre, inoltre, tutti noi risparmieremo 72.000 euro all'anno che in questi quattro anni sono stati destinati ai pullmini di trasferimento degli alunni negli altri plessi.
Per tutto questo, un grande merito va alla volontà degli amministratori e alla professionalità del responsabile dell’area lavori pubblici e dei suoi collaboratori. In perfetta sinergia politici e tecnici hanno potuto dare finalmente i natali a uno dei punti cardini del programma di mandato di questa amministrazione, atteso da tanti anni. "E' nostro compito far sì che i cittadini tornino ad avere fiducia nella politica e negli amministratori pubblici", ha dichiarato il sindaco Oliva. "Questo risultato si muove in quella direzione".

LE IMMAGINI DEL CANTIERE E DEL SOPRALLUOGO:
La mensa durante il cantiere...
La mensa oggi.

Il salone durante il cantiere...

Il salone oggi.
La palestra durante il cantiere...
La palestra oggi.

sabato 30 marzo 2019

IMU e TARI invariate nel 2019

Il 26 marzo il Consiglio Comunale ha stabilito che le tariffe di IMU e TARI non subiranno variazioni. Infatti, nonostante i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti abbiano subito un aumento di 80.000 euro, il piano per il recupero crediti del Comune, fortemente voluto dall'assessore Maria Luigia d'Abbene, sta portando i propri frutti.
A questo proposito, il Consiglio ha votato anche la possibilità (per i cittadini che intendono ravvedersi per i mancati pagamenti di IMU e TARI degli ultimi 5 anni) di mettersi in regola pagando una sanzione ridotta. Questo però non sarà possibile per sempre: "Non si tratta di un condono, cosa che non avremmo mai votato", spiega il capogruppo di Alpignano SiCura, Fabrizio Dosio. "Si tratta piuttosto di un'agevolazione temporanea che vuole andare incontro a quelle famiglie che in questi anni non hanno potuto pagare e che ora ci hanno richiesto spontaneamente di potersi mettere in regola". Per il cosiddetto "ravvedimento operoso" sarà necessaria un'autocertificazione. Tale possibilità varrà solo dal 1° maggio al 31 luglio 2019.
"Ci sarebbero ancora altri modi per ridurre le spese relative ai rifiuti", aggiunge l'assessore d'Abbene. "Ad esempio non abbandonando rifiuti fuori dai cassonetti: questo tipo di pulizia costa al comune 88.000 euro all'anno, pari a circa 5 euro per abitante. E ne beneficerebbe anche il decoro delle nostre strade".
Il nuovo regolamento TARI prevede inoltre riduzioni del 50% per i locali inabitabili perché interessati da lavori e ulteriori riduzioni per i capannoni sfitti e i locali commerciali inutilizzati.
Per quanto riguarda l'IMU, le tariffe restano invariate. L'unica novità riguarda i coltivatori di terreni in aree potenzialmente edificabili: per loro l'imposta sarà calcolata considerando il terreno per il proprio utilizzo agricolo, e quindi evitando sovrattasse dovute al suo potenziale di edificabilità. Una piccola novità a favore dei coltivatori del territorio.
Tariffe e regolamenti sono passate con i soli voti di Alpignano SiCura, SiAmo Alpignano e Movimento Cinque Stelle. 

Il Consiglio dice sì alla nuova "Casa delle Associazioni"


“Il nostro obiettivo è quello di mettere ordine all’interno del patrimonio immobiliare comunale e della sua gestione, per questo motivo oggi presentiamo il regolamento per la nuova Casa delle Associazioni Cruto, che costituisce il primo importate risultato in questa direzione”. Così l’assessore al patrimonio Gianni Brignolo, che il 26 marzo ha presentato in Consiglio Comunale un nuovo regolamento che permetterà una gestione più trasparente ed equa delle stanze destinate alle associazioni presenti nell’ex opificio Cruto. Si parte da un contributo unico per tutti i fruitori degli spazi: 300 euro annui, più le spese di gestione. 
Inoltre, “il regolamento vuole puntare alla condivisione e all’ottimizzazione degli spazi, per questo saranno predilette le associazioni che vorranno condividere la propria stanza con altre”, spiega il consigliere Barbiani di Alpignano SiCura. Infatti, molte associazioni avevano in gestione spazi in esclusiva con il risultato che spazi che dovrebbero essere pubblici e che sono semplicemente dati in concessione divenivano appannaggio di pochi per poche ore settimanali. 
Ma le novità non finiscono qui: il nuovo documento stabilisce i criteri per la valutazione delle domande di assegnazione, vieta la sub-concessione delle stanze e abolisce il tacito rinnovo allo scadere della concessione, la cui durata viene stabilita in quattro anni.
Dalle 19 alle 23, inoltre, a rotazione, le associazioni assegnatarie delle stanze potranno utilizzare la stanza n. 11 (quella più grande) per le proprie attività. Il calendario dei turni, la valutazione delle nuove domande e la gestione degli spazi stessi saranno affidati ai presidenti delle singole associazioni, che insieme costituiranno un “comitato di gestione”.
Il documento è passato con i voti di Alpignano SiCura, SiAmo Alpignano e Movimento Cinque Stelle. Astenuti i consiglieri di Alpignano Democratica e Articolo 1.

mercoledì 27 marzo 2019

In Consiglio le osservazioni dei cittadini al Piano Regolatore

Sono pervenute 31 osservazioni: 15 sono state accolte in toto o parzialmente, 8 respinte e 8 sono state giudicate non ammissibili (nella foto: una slide della presentazione dello studio Sorbo in Consiglio Comunale)

Si è svolto il 26 marzo il Consiglio Comunale conclusivo del lungo iter di approvazione della variante generale del Piano regolatore di Alpignano, che aveva visto il suo primo esordio nel lontano 2003. A più riprese da allora si era tentato di portarlo a termine, prima con l’amministrazione Andreotti, che aveva rinnovato l’incarico fiduciario agli urbanisti nel 2009 e poi a Da Ronco, che ne aveva adottato il progetto definitivo il 10 dicembre 2015, senza però riuscire a vederlo approvato.
Dopo quella data, il piano regolatore viene inviato definitivamente alla Regione Piemonte, che è l’organo che approva i piani regolatori comunali, il 29 aprile 2016, poco prima del cambio di amministrazione.
Il nuovo assessore all’urbanistica, Tamara Del Bel Belluz, ne eredita quindi il complesso e oneroso procedimento burocratico, rallentato peraltro dal fatto che l’amministrazione Da Ronco scelse quella che ormai in regione viene definita la “vecchia procedura”, che manda in coda i piani rispetto a quelli che seguono il nuovo iter amministrativo.
"In poco tempo questa amministrazione ha concretizzato un percorso che durava da oltre 15 anni, essendosi trovata a dover rifare quasi interamente il piano in nemmeno un anno di lavoro e con un investimento pari a circa 50.000 euro, meno di un decimo delle amministrazioni precedenti", ha commentato il sindaco Oliva al termine della seduta consiliare.
I risultati dell’esame del piano Da Ronco da parte della Regione erano arrivati all’assessore Del Bel Belluz il 13 ottobre 2017, tramite un parere che conteneva le osservazioni dei diversi uffici regionali coinvolti: osservazioni urbanistiche, geologiche, ambientali. Sono 64 pagine di richieste di revisioni o integrazioni, che vengono recepite dal nuovo urbanista incaricato, lo studio Sorbo, che subentra a maggio del 2018 ai capifila Roli e Minucci, fiduciari delle amministrazioni precedenti, che avevano terminato il loro incarico con la consegna del progetto definitivo ad aprile 2016. Il parere regionale richiedeva un pesante intervento di revisione delle norme che regolano il dimensionamento del piano, oltre a rilevare carenze e imperfezioni di varia natura, tanto da portare alla necessità di rifare quasi interamente il piano, con la conseguente necessità di ripubblicazione.
Il 29 novembre 2018 viene quindi riadottato in Consiglio comunale il progetto preliminare del piano regolatore, poi ripubblicato, come la norma stabilisce, per 30 giorni.
I cittadini quindi, nel merito dei contenuti oggetto di modifica conseguente al recepimento delle osservazioni regionali, hanno potuto trasmettere al comune le loro osservazioni.
Il lungo lavoro di confronto con la Regione, i numerosi tavoli avviati con la provincia, con le aziende e con i cittadini interessati hanno permesso di contenere il numero di osservazioni pervenute, che sono state 31, di cui 8 “fuori tema”, ovvero non pertinenti al procedimento e 15 tra quelle accolte o parzialmente accolte, che hanno dato un apporto migliorativo al progetto. Con la controdeduzione a queste osservazioni quindi il consiglio comunale del 26 marzo ha concluso quanto di competenza dell’assessorato all’urbanistica di Alpignano e ha stabilito che il piano verrà trasmesso alla regione, che lo approverà presumibilmente entro l’estate.
Ringraziamo i cittadini e i professionisti che con le loro osservazioni hanno permesso di migliorare il piano dal punto di vista urbanistico, e soprattutto l’ufficio tecnico comunale, che ha “messo sotto stress” il piano per vedere che cosa ancora non funzionasse. Il risultato oggi è la disponibilità di uno strumento applicabile, che contiene norme congruenti e una fotografia della città più attuale possibile. Un traguardo importante, non solo perché mette fine a un travagliato iter di approvazione, ma soprattutto perché chiude una fase e ne apre un’altra.
Questo piano, proprio per la lunga gestazione che ha avuto, è un piano superato nei suoi principi, perché utilizza ancora il parametro quantitativo e zonale per il disegno della città, che non funziona più dal momento che si è diffusa una coscienza collettiva sul regime di consumo di suoli; tenta inoltre il rilancio del centro storico con il debolissimo criterio della perequazione urbana, trascurando completamente il fattore gravitazionale offerto dal Castello.
Emerge invece in questo particolare momento storico la necessità di consolidare il patrimonio urbano caratterizzato da monumenti, piazze, parchi e dalla forte presenza paesaggistica del fiume e delle sue sponde.
Inoltre la città post industriale ha lasciato molte aree da riqualificare e dei centri storici su cui immaginare nuove funzioni.
C’è quindi bisogno di strumenti di pianificazione più sofisticati e multidisciplinari, frutto di una visione politica moderna e creativa, in grado di mettere a sistema tutti questi aspetti, per attuare una sorta di rivoluzione culturale per il destino delle città, che in altri contesti hanno saputo trasformarsi in casi-studio per una straordinaria rinascita.
Il nodo cruciale è quello di stimolare l’attenzione di una nuova imprenditoria edile, che trasformi la rendita fondiaria, eredità della speculazione edilizia degli anni del boom industriale, in ricadute economiche generate dalla riqualificazione urbana e da nuovi modi d’uso del territorio.

domenica 24 marzo 2019

Sta.Ge. - gli Stati Generali della Cultura ad Alpignano

Un momento dell'incontro del 18 marzo con l'assessore regionale Antonella Parigi

L’Assessore alla cultura di Alpignano, Tamara Del Bel Belluz, a partire da settembre 2018 ha cominciato una serie di incontri sotto il titolo di "Sta.Ge. - Gli Stati Generali della Cultura ad Alpignano", con l'obiettivo di creare sinergia tra i principali promotori culturali del territorio. 
Con ciò si intende avviare un tavolo di confronto e di analisi sullo stato della cultura ad Alpignano, e condividere una strategia comune per il settore culturale, in modo da offrire iniziative organiche e coordinate. Ma l’ambizione è di fare qualcosa in più, che moltiplicare le occasioni di incontro e le proposte: è di rilanciare il tema della crescita culturale connessa alla riqualificazione urbana. Un progetto strategico integrato, quindi, che metta a sistema identità e specificità del luogo, la creatività di visioni a lungo termine, le propensioni al rischio di un’amministrazione, che non pensi che la cultura abbia sempre un ruolo marginale, o che sia solo un costo. La cultura è un investimento. Perché migliora i suoi cittadini. E se i cittadini sono rieducati ai comportamenti hanno anche cura della propria città e del benessere collettivo.
Ma per far sì che la "cultura" inizi a diventare il motore della trasformazione urbana e sociale è necessario intraprendere un lavoro strutturale, che includa anche altri interlocutori qualificati. È per questa ragione che è stata invitata, come madrina della nascita di Sta.ge. Cultura. Gli stati generali della cultura ad Alpignano l’Assessore regionale alla cultura e al turismo Antonella Parigi, all’incontro del 18 marzo scorso. Giunta puntualissima, ha iniziato la sua conoscenza di Alpignano partendo da uno dei nostri fiori all’occhiello, ovvero l’Ecomuseo Cruto.
Qui si sono riuniti i vari ospiti inviati al confronto e il tavolo si è arricchito oltre agli interlocutori che si sono già confrontati, di nuovi ospiti, il prof. Velardocchia del Politecnico di Torino e il prof. Garelli dell’Università di Torino, poiché l’approccio alla pianificazione deve ormai essere un fondamentale approccio multidisciplinare.
L’assessore Parigi ha ribadito la fondamentale necessità di pensare al territorio come a un organismo in rete, connesso ad altre realtà, con però una sua specifica identità e vocazione. Obiettivo di questo tavolo dovrebbe quindi essere l’analisi del contesto, per far emergere questa “identità”. Il suggerimento è anche quello di cogliere i segnali per una visione futura, poiché progetti come questi non sono immediati e vanno visti con uno sguardo al futuro e ai bisogni emergenti. Per partire, bisogna partire da ciò che c’è.
Il prof Velardocchia ha sottolineato il fondamentale ruolo dei giovani e del mondo imprenditoriale, mentre il prof. Garelli ha messo in evidenza che il patrimonio di una città non è costituito solo dai beni architettonici, ma anche dalle associazioni che tengono in vita il tessuto sociale.
Il confronto che ne è scaturito è stato di grande stimolo e pone ottime premesse per proseguire i lavori e dare vita a un vero e proprio piano di rinascita culturale e urbana, per portare a compimento quel DISEGNO DI UNA CITTÀ POSSIBILE che tanta parte occupa nell’agenda politica dettata dal programma di mandato di questa amministrazione (leggi a questo link).
Si ringraziano vivamente, oltre all’Assessore Parigi, al prof. Velardocchia e al prof. Garelli, tutti gli altri partecipanti intervenuti: Fabrizio Bo (Legambiente), Mario Broglino e Claudio Agulli (Amici dell’Ecomuseo), Sandro Leonardi (Proloco Alpignano), Nadia Cappai e Antonietta Paradiso (Gruppo Femmina illuminata), Giovanni Giacomino (Consulta Giovanile Alpignano), Eleonora Tallone (Tallone Editore), Valeria Casini (Biblioteca di Alpignano), i sigg.ri Giorgio Re e Carlo Zona, oltre alla responsabile dell’area cultura del comune, Marinella Gambaiani, al Vicesindaco Brignolo, agli assessori Morra di Cella e d’Abbene e ai consiglieri Bertello e Barbiani (Alpignano SiCura).

mercoledì 20 marzo 2019

Il Consiglio finanzia i lavori al Bocciodromo

Nel corso dell'ultima seduta, il Consiglio Comunale ha approvato una variazione di bilancio con la quale si accolgono 100.000 euro di entrate, che derivano da un piano di investimenti statali da destinare alla "messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale".
Su proposta dell'assessore ai lavori pubblici Morra di Cella, relazionata dall'assessore al bilancio d'Abbene, i consiglieri hanno deliberato di utilizzare questi fondi in primo luogo per garantire la riapertura in tempi rapidi della bocciofila (€ 58.200,00). I lavori per per la bonifica e la messa in sicurezza della copertura del bocciodromo dovrebbero iniziare entro l'estate per concludersi entro l'anno (se n'era già parlato nel consiglio precedente: vedi articolo cliccando qui). 
Per quanto riguarda il resto dei fondi, € 30.875,00 saranno destinati al settore sociale e verranno utilizzati per la manutenzione dell'alloggio dell'ex custode della scuola Matteotti, ora destinato ad accogliere le emergenze abitative. Anche la scuola ne trarrà giovamento perché con € 5.300,00 si sistemeranno i bagni della scuola Turati, in un'ottica anche di spending review dal momento che gli interventi saranno finalizzati anche al contenimento degli sprechi e delle perdite d'acqua. La parte rimanente (€ 5.625,00) sarà accantonata per essere utilizzata per piccoli interventi di manutenzione della segnaletica stradale.

martedì 12 marzo 2019

La nuova TOSAP agevola commercianti e associazioni


L'assessore al commercio Castelli
Il Consiglio Comunale ha varato il nuovo regolamento sulla Tassa per l’Occupazione del Suolo Pubblico (TOSAP), con l’approvazione unanime di maggioranza e opposizione. Si tratta del testo che regola i pagamenti per l'occupazione di aree pubbliche in occasione di manifestazioni, mercati ed eventi. 
Il documento precedente, varato nel 1994, si era rivelato negli anni uno strumento di difficile applicazione per via di contraddizioni interne e/o con le nuove leggi che da allora si erano succedute a livello statale e che entravano in contrasto con il regolamento comunale.
“Il nuovo documento non solo sarà più chiaro e trasparente per uffici comunali e cittadini”, spiega l’assessore alle finanze d’Abbene, “ma apre le porte ad una serie di agevolazioni rivolte a chi vuole fare iniziative sul nostro territorio”.

Ecco dunque i principali pregi del nuovo regolamento TOSAP:
  • esenzione totale per le associazioni del territorio;
  • esenzione all’80% per le iniziative di “promozione territoriale”;
  • applicazione delle tariffe su base oraria, mentre nel precedente regolamento la tassa veniva applicata su base giornaliera. Ciò viene incontro alle necessità degli ambulanti di piazza Otto Marzo, che avevano continuato a pagare la tariffa intera anche dopo la riduzione degli orari di mercato. Inoltre, tale misura incentiva ad esempio gli eventi serali;
  • dal pagamento saranno esentati definitivamente i passi carrai;
  • fasce di applicazione differenziate sulla base delle diverse zone;
  • in caso di morosità da parte di un commerciante, non si adotterà più la misura della sospensione dell’autorizzazione, permettendo all’ambulante di regolarizzare la propria posizione senza perdere il diritto ad esercitare l’attività.
La nuova TOSAP viene incontro non solo alle necessità dei commercianti che scelgono Alpignano come propria piazza, ma anche a quelle associazioni che desiderano promuovere le proprie attività sul territorio.
La variazione del regolamento costerà al comune minori entrate per circa 24.000 euro all’anno. Non si tratta tuttavia di una perdita ma di un investimento: la delibera infatti si inserisce in una serie di iniziative volte a rilanciare il commercio ad Alpignano. Continua l’impegno dell’assessorato guidato da Germana Castelli per la riqualificazione dei mercati e delle fiere alpignanesi: le ultime iniziative hanno riguardato la costruzione di nuovi servizi igienici in Piazza Berlinguer, la rimodulazione dell’orario del mercato del sabato e il ripensamento del programma delle due fiere cittadine (domenica 17 marzo ci sarà quella di San Giuseppe in via Valdellatorre), con lo spostamento di quella autunnale nel centro storico. Presto sarà ultimato un nuovo piano di sicurezza per il mercato di Piazza Otto Marzo.

domenica 10 marzo 2019

IRPEF: quanto pagheremo dal 2019?

Per fare ulteriore chiarezza, pubblichiamo qui di seguito una simulazione delle variazioni dell'imposta comunale calcolate su redditi effettivi a intervalli di 6.000 euro l'uno dall'altro.
Trovate l'esposizione della delibera e un estratto del dibattito in consiglio comunale cliccando qui.


Qui di seguito, invece, un paragone tra quanto si paga ad Alpignano e nei comuni vicini (clicca sulla tabella per ingrandire):


Variate le aliquote IRPEF. Esenzioni fino a 12.000 euro

Il consiglio comunale ha approvato giovedì la modifica del regolamento comunale sull'addizionale Irpef. Per la prima volta dal 2012, infatti, la legge di bilancio nazionale ha dato la possibilità ai comuni di modificare le aliquote relative alla tassa sul reddito delle persone fisiche. 
L'opportunità è stata colta dall'amministrazione comunale, che ha deciso di modificare le aliquote (le più basse di tutta la zona Ovest di Torino, con l'eccezione della sola Caselette) come segue:
  • da 0 a 10.000 € di reddito: confermata l'esenzione.
  • da 10.000 a 12.000 € di reddito: da 0,45 a esenzione.
  • da 12.000 a 15.000 € di reddito: da 0,45 a 0,55.
  • da 15.000 a 28.000 € di reddito: da 0,46 a 0,65.
  • da 28.000 a 55.000 € di reddito: da 0,47 a 0,75.
  • da 55.000 a 75.000 € di reddito: confermata a 0,79.
  • sopra i 75.000 € di reddito: confermata a 0,80 (massimo consentito dalla legge)

Per prima cosa si nota come la fascia di esenzione sia stata innalzata fino a 12.000 euro, così da salvaguardare le persone più in difficoltà, coloro cioè che devono vivere con 1.000 euro al mese o anche con cifre inferiori. In altri comuni (vedi a questo link), la soglia di esenzione è inferiore o addirittura inesistente (come a Collegno, Druento e Caselette). Sono state inoltre mantenute le aliquote differenziate per scaglioni di reddito (altri comuni, come Druento, Rivalta e Torino, optano invece per una flat-tax che spesso danneggia le fasce meno abbienti).
Aumentano le aliquote per le fasce di reddito superiori. L'adeguamento delle aliquote porterà circa 290.000 euro in più nelle casse del comune, da utilizzare nell'ambito del sociale, delle manutenzioni, delle scuole e della cura del territorio, e per poter continuare a garantire e a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Dal nostro insediamento nel 2016, infatti, il Comune di Alpignano ha aumentato i fondi per il sociale (per esempio abbiamo alzato i finanziamenti al Cissa da 580.000 a 688.000 €: +108.000 €) e abbiamo dovuto far fronte anche ad altri aumenti di spese correnti (legati ad esempio al recente rinnovo dei contratti pubblici: circa +100.000 €). "Per questo motivo abbiamo adottato una politica di spending review che abbiamo imposto anche a tutti gli uffici comunali attraverso una delibera di indirizzo. Ma ciò non è sufficiente, perché a questo si aggiungono i tagli progressivi dei fondi che lo stato a vario titolo destinava ai comuni", spiega l'assessore alle finanze Maria Luigia d'Abbene illustrando la delibera.
Astenuto il Movimento Cinque Stelle e contrario il resto dell'opposizione, che vorrebbe veder utilizzati altri introiti per le spese correnti piuttosto che aumentare le aliquote. Purtroppo altre fonti di denaro pubblico (alienazione di immobili, fondi RFI...) sono entrate vincolate ad investimenti e non possono essere utilizzate per quel tipo di spese (sociale, scuole, manutenzioni, stipendi dei dipendenti comunali...) a cui invece viene destinata l'Irpef.