domenica 10 marzo 2019

Variate le aliquote IRPEF. Esenzioni fino a 12.000 euro

Il consiglio comunale ha approvato giovedì la modifica del regolamento comunale sull'addizionale Irpef. Per la prima volta dal 2012, infatti, la legge di bilancio nazionale ha dato la possibilità ai comuni di modificare le aliquote relative alla tassa sul reddito delle persone fisiche. 
L'opportunità è stata colta dall'amministrazione comunale, che ha deciso di modificare le aliquote (le più basse di tutta la zona Ovest di Torino, con l'eccezione della sola Caselette) come segue:
  • da 0 a 10.000 € di reddito: confermata l'esenzione.
  • da 10.000 a 12.000 € di reddito: da 0,45 a esenzione.
  • da 12.000 a 15.000 € di reddito: da 0,45 a 0,55.
  • da 15.000 a 28.000 € di reddito: da 0,46 a 0,65.
  • da 28.000 a 55.000 € di reddito: da 0,47 a 0,75.
  • da 55.000 a 75.000 € di reddito: confermata a 0,79.
  • sopra i 75.000 € di reddito: confermata a 0,80 (massimo consentito dalla legge)

Per prima cosa si nota come la fascia di esenzione sia stata innalzata fino a 12.000 euro, così da salvaguardare le persone più in difficoltà, coloro cioè che devono vivere con 1.000 euro al mese o anche con cifre inferiori. In altri comuni (vedi a questo link), la soglia di esenzione è inferiore o addirittura inesistente (come a Collegno, Druento e Caselette). Sono state inoltre mantenute le aliquote differenziate per scaglioni di reddito (altri comuni, come Druento, Rivalta e Torino, optano invece per una flat-tax che spesso danneggia le fasce meno abbienti).
Aumentano le aliquote per le fasce di reddito superiori. L'adeguamento delle aliquote porterà circa 290.000 euro in più nelle casse del comune, da utilizzare nell'ambito del sociale, delle manutenzioni, delle scuole e della cura del territorio, e per poter continuare a garantire e a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Dal nostro insediamento nel 2016, infatti, il Comune di Alpignano ha aumentato i fondi per il sociale (per esempio abbiamo alzato i finanziamenti al Cissa da 580.000 a 688.000 €: +108.000 €) e abbiamo dovuto far fronte anche ad altri aumenti di spese correnti (legati ad esempio al recente rinnovo dei contratti pubblici: circa +100.000 €). "Per questo motivo abbiamo adottato una politica di spending review che abbiamo imposto anche a tutti gli uffici comunali attraverso una delibera di indirizzo. Ma ciò non è sufficiente, perché a questo si aggiungono i tagli progressivi dei fondi che lo stato a vario titolo destinava ai comuni", spiega l'assessore alle finanze Maria Luigia d'Abbene illustrando la delibera.
Astenuto il Movimento Cinque Stelle e contrario il resto dell'opposizione, che vorrebbe veder utilizzati altri introiti per le spese correnti piuttosto che aumentare le aliquote. Purtroppo altre fonti di denaro pubblico (alienazione di immobili, fondi RFI...) sono entrate vincolate ad investimenti e non possono essere utilizzate per quel tipo di spese (sociale, scuole, manutenzioni, stipendi dei dipendenti comunali...) a cui invece viene destinata l'Irpef.

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