martedì 28 marzo 2017

Vi presentiamo "Il Consigliere di Quartiere"

Il manifesto della serata informativa in programma al Salone Cruto martedì 4 aprile

Lo abbiamo detto più volte fin dalla campagna elettorale, tutta la nostra azione politica si può riassumere in una parola: partecipazione. Siamo semplici cittadini che vogliono fare qualcosa per il proprio comune, perché crediamo nel valore della cittadiananza attiva. Uno dei nostri obiettivi è quindi quello di riavvicinare l’amministrazione comunale alle persone, e viceversa: gli alpignanesi non devono essere meri fruitori di servizi, bensì intervenire in modo attivo nella vita del proprio paese. Per questo siamo orgogliosi di annunciare due nuovi passi avanti con in quali intendiamo procedere in questa direzione e che ci auguriamo possano trovare il favore di molti.
Il primo è la costituzione in associazione del nostro gruppo politico. Da dicembre, infatti, il nostro gruppo si è dotato di uno statuto e ha fondato “Laboratorio delle Idee”, una nuova associazione posta in diretta connessione con il “Progetto in Comune” delle due liste Alpignano SiCura e SiAmo Alpignano. Gli obiettivi sono i medesimi: promuovere una nuova cultura politica basata sulla partecipazione alla vita democratica, proporre confronti e approfondire le questioni politiche che riguardano il nostro territorio al fine di valorizzarlo e farlo crescere. L’associazione dà modo al gruppo di diventare un interlocutore chiaro per chi vuole condividere tali obiettivi e far parte del progetto.
Proprio dai valori che l’Associazione propone prende il via il progetto “Consigliere di Quartiere”, già incluso nel programma elettorale: il risultato elettorale di giugno ci ha permesso di sedere nei banchi della maggioranza con 10 consiglieri. Per garantire la presenza costante sul territorio e continuare a avere feedback utili da chi come noi ogni giorno vive la città, i consiglieri sono stati divisi a coppie e assegnati a 5 diverse zone della città: per ciascuna zona, il consigliere avrà il compito di farsi portavoce delle necessità e valorizzare al contempo le potenzialità. L’operazione è già cominciata con la creazione di un database delle infrastrutture esistenti e delle loro criticità nelle varie zone di Alpignano: 500 schede dettagliate sulle condizioni di strade, marciapiedi, illuminazione stradale e segnaletica sono state consegnate in questi giorni all’Amministrazione per pianificare gli opportuni interventi di miglioramento su tutto il territorio. L’obiettivo del Consigliere di Quartiere sarà proprio quello di migliorare la qualità della vita a partire dai luoghi che viviamo ogni giorno, puntando a fare aggregazione, valorizzando le potenzialità e coinvolgendo nel progetto i residenti: l’effica e l’utilità del progetto dipendono infatti dalla partecipazione di ciascuno. Quanto descritto sopra, infatti, non è che il primo passo di un progetto di più ampio respiro, che non poteva non cominciare però dalla conoscenza approfondita della realtà che ci circonda.
Avremo modo di presentare più nel dattaglio il progetto martedì 4 aprile alle ore 21.00 al Salone Cruto. Sarà anche l’occasione per fare il punto assieme al Sindaco Oliva di quanto fatto nei primi 9 mesi del nostro mandato. Riteniamo infatti rientri tra i nostri doveri aggiornarvi periodicamente sui progetti e le iniziative attuate dalla nostra amministrazione, sulla base del principio della valutazione in corso d’opera, anziché di cinque anni in cinque anni. Non parleremo solo di risultati concreti, ma anche di tanti piccoli semi: cambiamenti di approccio, di metodo e di mentalità che costituiscono l’humus necessario a far rifiorire Alpignano. Anche questo, infatti, era incluso nel nostro programma.

Venerdì 31 marzo dalle ore 18.00 si svolgerà il Consiglio Comunale nel Salone Peppino Impastato del Movicentro. Sarà un appuntamento fondamentale, in cui presenteremo – tra le altre cose – il nostro primo bilancio, il piano triennale dei lavori pubblici e la modifica ad alcuni regolamenti comunali. Contiamo come sempre sul vostro supporto. Vi aspettiamo!

sabato 18 marzo 2017

La Consulta Migranti incontra le associazioni: "L'integrazione avviene stando insieme"

Un momento dell'incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 27 associazioni

Venerdì 10 marzo si è svolto nella sala "Gian Luca Pinzi" del Comune l’incontro organizzato dalla Commissione Consultiva per l’Accoglienza delle Persone Straniere Richiedenti Protezione Internazionale, alla quale (dopo la fuoriuscita di Movimento Cinque Stelle e Alpignano Democratica) partecipano, oltre ai rappresentanti della maggioranza (Alpignano SiCura e SiAmo Alpignano), anche Renato Mazza (gruppo misto di minoranza) e Roberto Tiezzi (in rappresentanza dei residenti).
L’incontro, proposto dalla maggioranza durante l’ultima seduta della consulta nel mese di febbraio, era rivolto ai rappresentanti delle associazioni del territorio alpignanese. “Riteniamo che accoglienza e integrazione si realizzino in primo luogo stando insieme – spiegano Bosio e Bertello, dei gruppi di maggioranza – e per questo abbiamo voluto rivolgersi in primo luogo alle Associazioni, che rappresentano il principale motore di aggregazione sociale del territorio”.
All’appello hanno risposto i rappresentanti di 27 associazioni alpignanesi: dalle associazioni sportive a quelle culturali, passando per la musica e le associazioni di quartiere. La serata è stata aperta dal Sindaco Oliva – in veste di presidente della consulta – e dal viceprefetto Donatella Giunti, che hanno poi lasciato la parola ai gestori dei tre centri di accoglienza presenti sul territorio. Grazie alle testimonianze di chi vive e opera al fianco dei migranti, i presenti hanno potuto fermarsi a riflettere, ad esempio, sul fatto che l’integrazione che normalmente si pensa tra “noi” e “gli altri”, in realtà avviene tutti i giorni all’interno degli stessi centri, dove convivono persone di nazionalità, lingue, religioni e culture anche molto distanti tra loro. L’Associazione Acuarinto del C.A.S. Parlapà snocciola alcuni dati in questo senso: 13 nazionalità diverse, cristiani e musulmani in numero quasi pari, e molte lingue diverse al di là del francese o dell’inglese (ma tutti gli ospiti devono andare a scuola di lingua italiana).
Dalla Cooperativa Pietra Alta di via Arnò rimarcano invece l’aspetto del rapporto personale che nasce tra operatori e ospiti, insistendo sul percorso di responsabilizzazione e autogestione a cui questi ultimi sono chiamati: in questo modo, risparmiando ad esempio sui servizi mensa e pulizie (che sono in capo agli ospiti stessi), la Cooperativa ha potuto reinvestire i famosi “35 euro” (che vengono stanziati giornalmente dallo stato per ogni immigrato) per finanziare tirocini e stage formativi per i propri ospiti – attività che è prevista anche per alcuni ospiti di altre strutture, sulla base degli impegni sottoscritti nei bandi. In tutti i centri, inoltre, è presente personale qualificato, inclusi assistenti sociali e mediatori culturali, ma anche medici e psicologi. “Le nostre attività sono quindi l’occasione per dare lavoro anche agli italiani”, conclude Maddalena Olivero della Dimora Ottocento, che ha ripreso la propria attività con un numero più limitato di ospiti dopo il “reset” voluto dalla prefettura.
Tutti gli operatori insistono sull’importanza della collaborazione tra i centri di accoglienza e il territorio, perché finalmente ci sia uno reale scambio tra ospiti e “autoctoni”: “Dobbiamo diventare un po’ africani e i ragazzi devono diventare un po’ italiani, senza che nessuno rinunci alla propria identità. Se uno dei due passaggi manca, l’integrazione non funziona”, avverte il presidente della Cooperativa Pietra Alta. Ne è convinto anche Tiezzi, rappresentante dei residenti all’interno della Consulta, che sottolinea come erigere barriere equivalga a rifiutare di fare i conti con la realtà, finendo per danneggiare la propria comunità in quanto gli immigrati non integrati diventano facilmente manovalanza per la malavita.
In questi giorni la Consulta sta ricevendo le proposte e le disponibilità delle varie associazioni che si sono rese disponibili. Gli ospiti dei centri sono tutti giovani sotto i 30 anni, che nelle associazioni possono trovare il giusto ambiente per esprimere e condividere le loro passioni: tutti hanno il permesso di soggiorno temporaneo in attesa del verdetto che stabilirà se hanno o meno diritto di permanenza in Italia, e la loro salute è costantemente monitorata, perciò hanno tutte le carte in regola per mettersi in gioco. Ogni progetto sarà inoltrato ai tre centri di accoglienza, dove i ragazzi saranno invitati a partecipare, per diventare finalmente un po’ più alpignanesi, partendo proprio dai luoghi dove la comunità prende vita e si definisce: le Associazioni.

“Siamo venuti a chiedervi se siete disposti a contribuire a facilitare il processo di integrazione”, ha spiegato il Sindaco Oliva venerdì sera. “Non vi chiediamo niente che non facciate già: la vostra attività di aggregazione”. 

domenica 12 marzo 2017

Educazione alla legalità e all'ascolto al Movicentro

Si è concluso oggi il fine settimana dedicato al tema della legalità organizzato dal Comune di Alpignano in collaborazione con il Comune di Caselette. I due comuni hanno potuto collaborare anche grazie all'Associazione Calabresi che da anni opera sui due comuni sempre in prima linea per quanto riguarda il tema della legalità.
La manifestazione ha preso il via nelle scuole, laddove l'educazione alla legalità diventa fondamentale nella formazione dei "cittadini del futuro": i ragazzi degli istituti comprensivi di Alpignano e Caselette hanno potuto ascoltare e rivolgere domande direttamente a Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, giornalista e vittima di mafia la cui vita ha ispirato il film "I Cento Passi". 

Giovanni Impastato ha invitato tutti gli alpignanesi a visitare Casa Memoria, in particolare in occasione delle manifestazioni per il quarantennale dell'omicidio di Peppino, che ricorrerà il 9 maggio 2018.

L'incontro ha suscitato nei ragazzi forti emozioni e un'ottima risposta in termini di attenzione e partecipazione, come ha sottolineato Giovanni Impastato durante il suo intervento di sabato pomeriggio al Movicentro. Alla cerimonia del sabato erano presenti anche il prefetto di Torino, Renato Saccone, l'Assessore Regionale all'Istruzione, Giovanna Pentenero, la consigliera metropolitana Anna Merlin, il vicesindaco di Caselette, Giorgio Motrassino, e il presidente dell'Associazione Calabresi, Pasquale Lo Tufo, nonché il presidente e alcuni soci del gruppo folk "A Pacchianeddra Sansustisa", di San Sosti (CS), gemellato con l'Associazione Calabresi. Alla loro presenza il Sindaco Oliva ha scoperto la targa che intitola il salone d'ingresso del Movicentro a Peppino Impastato, e, in un breve intervento, ha raccontato di come si sia potuto immedesimare con Peppino, che come lui si era candidato a sindaco del suo paese, ricordando l'importanza della partecipazione di ciascuno all'interno dello stato, che non è un'entità estranea o addirittura ostile, ma corrisponde a ciascuno di noi. Oliva ha poi auspicato che la figura di Peppino possa essere di ispirazione soprattutto per i giovani che fruiranno del Movicentro.
Il pubblico di sabato pomeriggio
Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ha poi raccontato di come per lui e suo fratello fosse difficile comprendere il sistema mafioso da piccoli, poiché erano nati al suo interno. I presenti hanno inoltre ricordato la determinazione e la sagacia usate da Peppino nella sua lotta, che ha assunto nel tempo una dimensione sempre più dissacrante e satirica, amplificata grazie alla radio che il giovane dirigeva nel piccolo paesino di Cinisi, proprio nei confronti di un sistema che invece si basa sulla reverenza e sul "rispetto". Giovanni Impastato ha inoltre ricordato il ruolo importante giocato dalla madre Felicia, e ha presentato le attività di "Casa Memoria", la casa da cui Peppino trasmetteva la sua radio oggi trasformata un laboratorio di legalità ricco di iniziative. Il complesso da qualche anno comprende anche l'ex dimora del boss Badalamenti, responsabile del suo omicidio, distante dalla sede della radio i famosi "cento passi". Giovanni Impastato ha invitato tutti gli alpignanesi a visitare Casa Memoria, in particolare in occasione delle manifestazioni per il quarantennale dell'omicidio di Peppino, che ricorrerà il 9 maggio 2018: una data importante per la quale sono già iniziati i preparativi.
Olimpia Orioli ha condotto domenica pomeriggio l'incontro sul tema "L'Arte di Ascoltare"

Dell'assenza e dell'indifferenza dello stato hanno invece parlato gli altri ospiti, Mauro Esposito, testimone del processo "San Michele", e Olimpia Orioli e Pino Masciari, cittadini onorari del nostro comune. Masciari ha voluto in particolare insistere sul modo in cui la mafia si presenta (e viene presentata), come una forza alternativa allo stato capace di interfacciarsi con i problemi reali della gente. In tal modo i mafiosi diventano delle "brave persone" e la mafia ne esce "giustificata". Olimpia Orioli, partendo dalla sua terribile esperienza, ha potuto approfondire domenica pomeriggio l'importanza dell'ascolto e della relazione verso se stessi e verso gli altri, come base per la crescita dei singoli e delle comunità: lo ha fatto con una discussione aperta dal titolo "L'Arte di Ascoltare".
Si conclude così un'iniziativa importante sia sul piano dei valori che intende trasmettere e nutrire nelle coscienze di tutti noi come cittadini, sia perché rinsalda e allarga gli orizzonti di collaborazione tra enti locali e associazioni, in vista di interessanti progetti di collaborazione futuri.


martedì 7 marzo 2017

Alpignano alla Just the Woman I Am: ecco perché "noi c'eravamo"

Oltre 100 alpignanesi hanno risposto all'appello dell'amministrazione e hanno formato il Gruppo "Comune di Alpignano" che domenica scorsa ha corso e camminato per le strade del centro di Torino in sostegno alla ricerca universitaria contro il cancro.
L'ufficio sport del Comune ha coordinato le iscrizioni e fatto pervenire le donazioni dei partecipanti agli organizzatori (CUS, Università di Torino e Politecnico), che saranno impiegate nei progetti di ricerca contro i tumori degli atenei torinesi.

La partenza del Gruppo da Alpignano

Il ritrovo per la squadra è stato alle 14.45 alla stazione di Alpignano, da cui con il treno si è raggiunta Porta Nuova. Una fiumana rosa capitanata dal sindaco Oliva che si è quindi unita agli altri 15.000 runners presenti in Piazza San Carlo.

15.000 i partecipanti ai nastri di partenza

La giornata è stata un'occasione per riportare al centro dell'attenzione l'importanza dell'attività fisica all'interno di uno stile di vita sano: questi concetti, che la ricerca ha indicato come fondamentali nella prevenzione delle malattie, sono stati ancora più rafforzati dalla concomitante domenica ecologica indetta nel capoluogo.

Le magliette della squadra.

Non solo. Questa iniziativa ha permesso di creare una volta di più un'occasione di incontro ricreativo per gli alpignanesi, e ha anche risollevato, in concomitanza con la festa della donna, il discorso sulle cosiddette "questioni di genere". Come ha spiegato il sindaco Oliva ai microfoni del TGR: "La nostra presenza a questo evento significa anche questo: schierarsi contro la discriminazione e la disuguaglianza di genere". Un percorso verso una sana "cultura di genere" che è già cominciato a novembre con l'incontro contro la violenza sulle donne e che l'amministrazione non intende fermare.

Chi ha partecipato alla corsa e volesse vedere il proprio tempo, lo può trovare cliccando qui.