domenica 10 luglio 2016

UN "PALIO" IN VERSIONE SPONTANEA





Si può organizzare il palio in meno di un mese e con soli 1000 euro a disposizione, quando quegli stessi soldi devono bastare anche per le altre manifestazioni culturali dell’anno? Questa è stata la situazione che abbiamo dovuto fronteggiare, oltre a tutte le emergenze che sono emerse in questo periodo, da quelle legate all’edilizia scolastica alla gestione dei nuovi flussi migratori sul nostro territorio.

Avremmo potuto fare una variazione di bilancio e finanziare l’evento nella sua forma consueta, magari rinviandolo a settembre, ma noi abbiamo preferito non sottrarre risorse da altri capitoli e abbiamo scelto la strada di provare a incoraggiare altri attori a prendere in mano la situazione. Già negli ultimi mesi si è registrata l’iniziativa spontanea dei cittadini che, per mezzo dei borghi, delle associazioni e della parrocchia, stanno allestendo rievocazioni storiche, punti ristoro e intrattenimenti in occasione delle celebrazioni per il santo patrono. L’amministrazione comunale ha accolto con favore queste iniziative, puntando a collaborare per integrarle all’interno di una manifestazione unica, che prenderà il nome di Festa di San Giacomo e si svolgerà dal 22 al 25 luglio. Le attività organizzate dalle associazioni ruotano attorno a rievocazioni medievali, quindi antecedenti al periodo della battaglia contro i francesi che solitamente caratterizzava il nostro Palio dij Cossòt: per questo motivo alla festa non saranno presenti il conte Provana, la contessa e gli abbà, ma paesani, artigiani e nobili del medioevo. Durante le tre giornate sarà possibile visitare il villaggio e l’accampamento allestiti dai gruppi storici nel cortile del castello dei missionari e gustare varie specialità (locali e non) presso le locande gestite dai vari borghi. La parrocchia di San Martino organizza inoltre una mostra di pittura e un concorso fotografico per premiare le migliori foto tra quelle scattate dai visitatori della manifestazione. Le associazioni coinvolte hanno messo online tutte le iniziative su un unico sito, creato per l’occasione (www.festadisangiacomo.it). Anche la corsa del palio sarà probabilmente riformulata sotto un’altra forma, ma su quest’ultimo punto si sta ancora lavorando e potremo fornire maggiori dettagli nelle prossime settimane.

Insomma, ciò che sembrava impossibile è diventato una scommessa: quella di dare agli alpignanesi l’occasione di fare festa insieme in occasione di San Giacomo in forme diverse rispetto al solito, che da un lato siano maggiormente compatibili con lo stato delle nostre finanze, dall’altro diano spazio all’iniziativa “dal basso”, per una manifestazione che sia veramente dei cittadini che la vivono. Sarà quindi l’occasione per riscoprire il nostro palio, anche andando oltre il format con cui siamo abituati a viverlo da 16 anni. Il coinvolgimento di tutta la cittadinanza è un fenomeno che accade in tutte le manifestazioni più blasonate, come il palio di Siena, dove sono le singole contrade a investire sull’iniziativa: una buona organizzazione e un programma accattivante e curato in queste occasioni sono infatti la miglior vetrina per la città stessa. Per questo è bello constatare come anche ad Alpignano ci sia la volontà di costruire una città che SI-CURA, che cura se stessa e la propria immagine, a tutela della propria crescita e nell’interesse di tutti.

2 commenti:

  1. Il palio sì, il palio no…….
    Siamo ad Alpignano, piccolo paese di appena 14000 anime sulle rive della dora dove da pochissimi giorni si è insediato il nuovo sindaco Andrea Oliva appartenente alla lista civica Alpignano Sicura. Il Palio dij Cossòt, tradizione che ormai da sedici edizioni allietava il popolo alpignanese, rievocazione storica (forse un po’ forzata) che vedeva come protagonista il conte Provana a difesa della cittadina di Alpignano e il colonnello De la Croix, grande antagonista da sempre nonché assalitore, in una grandiosa e spettacolare battaglia con la partecipazione di svariate centinaia di figuranti che, chiamati a raccolta da tutto il piemonte, si radunavano nelle file dei due schieramenti al fine di contendersi la gloria su Alpignano. In quei giorni tutto cambiava al di la’ del ponte, bambini in abiti d’epoca allietavano le strade con i loro giochi, musici che intonavano note di un tempo lontano appena studiato sui libri di scuola, nobili dai fieri lignaggi passeggiare, accompagnati dalle loro dame, sotto il cielo stellato di Alpignano. Era il 1600 e tutto il paese attendeva con grande trepidazione l’arrivo della cavalleria Savoia che però tardava ad arrivare, quella stessa che li avrebbe salvati dall’incursione francese che con tamburi da guerra marciavano su quel piccolo paese facendogli tremare la terra sotto i piedi. Il sole calva, il profumo dei campi coltivati lasciava il posto all’odore acre del sangue e delle polveri da sparo mentre gli assalitori, sempre più agguerriti, marciavano verso la dimora del conte; pretese, tante furono da parte di De La Croix, ma il conte non vacillò, fino a che non si vide costretto al fine di salvaguardare i propri cittadini, diede la sua sposa in pegno al francese che la portò dietro le fila nemiche; intanto nella notte il conte si preparava allo scontro finale. La storia nella storia, ad Alpignano il conte non rivivrà mai più, il tempo di quel mondo non rivivrà mai più e tutto questo perché qualcuno ha pensato che fosse meglio così; una tradizione che non solo vedeva impegnati le associazioni, il comune, la croce verde ma rendeva tutti i cittadini partecipi, in quelle due giornate, della realizzazione di un enorme teatro a cielo aperto. Tutti attori, molti anche inconsapevoli, nella medesima scena. I corridori del Palio che, ogni anno si preparavano, hanno lasciato il loro sudore e la loro fatica su quel ponte portando con sé le fatiche di San Giacomo rappresentate dalle otto zucche piene d’acqua. Tutto questo è stato sminuito in un articolino, neanche sul sito del comune, pubblicato sul “blog” di una lista civica e casualmente dopo l’insediamento del sindaco della lista stessa. Non ho più parole se non: Alpignano Sicura”mente” ha perso un pezzo della propria tradizione e personalmente ne sono molto dispiaciuto.
    Vero, CONTE ANDREA OLIVA PROVANA, sia almeno coerente con sé stesso!!!!!

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  2. buongiorno, comprendiamo la sua delusione, ma per quest'anno non sarebbe stato proprio possibile organizzare il palio tradizionale.
    Come scritto nell'introduzione, restano 1000 euro per organizzare Terra Madre a settembre, il gemellaggio e altre manifestazioni entro Natale. Sarebbe stato necessario fare una variazione di bilancio, ovvero prendere i soldi da altri capitoli di spesa e dirottarli sul palio.
    Il palio verrà riorganizzato a partire dal prossimo anno.
    Vorremmo solo precisare che Alpignano ha 17.000 abitanti, cosa che ha permesso di condurre le elezioni sul doppio turno.
    Un cordiale saluto

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