mercoledì 27 giugno 2018

La verità sul caso RFI

I componenti della Commissione d'Inchiesta RFI in Consiglio. Da sinistra: Cipriano (AS), Di Maggio (M5S) e Dosio (AS).
Ieri sera in Consiglio Comunale la commissione speciale d'inchiesta in merito alla chiusura del passaggio a livello di Via XXV Aprile e Via Verdi ha presentato la sua relazione finale.
La commissione era stata istituita dal Consiglio Comunale il 31 maggio 2017 per ricercare il motivo della mancata firma della convenzione tra Comune di Alpignano e RFI che avrebbe portato alla realizzazione di una tangenziale sud-est alpignanese a totale carico di RFI. Al contrario, il passaggio a livello è stato chiuso senza la realizzazione delle opere sostitutive.
I consiglieri Cipriano e Dosio (Alpignano SiCura) hanno lavorato in questi 12 mesi insieme a dapprima il consigliere Voerzio (Articolo 1 Mdp) e, dopo le sue dimissioni lo scorso novembre, al consigliere Di Maggio (M5S), che ha ricoperto la carica di presidente della commissione.
I commissari hanno cercato di illustrare quanto emerso in quasi un anno di inchiesta, condensando il loro immenso lavoro in 29 slide che hanno proiettato insieme alla lettura del rapporto finale. Entrambi i documenti saranno presto disponibili alla consultazione nell'albo pretorio online del Comune di Alpignano.
"Dalla documentazione che abbiamo esaminato - hanno spiegato Di Maggio, Dosio e Cipriano agli altri consiglieri e al pubblico in sala - emerge una precisa volontà politica di non approvare il progetto esecutivo RFI con annesso finanziamento di 5,2 milioni di euro, per far diventare il Comune di Alpignano stazione appaltante in modo da poter gestire i ribassi d'asta".
"L'assurdo in questa storia - ha sottolineato la commissione - è che gli amministratori del 2000 (l'allora sindaco Accalai, vicesindaco Da Ronco e assessore all'urbanistica Malacrino) non hanno condiviso il progetto proposto da RFI e poi, sedici anni dopo, gli stessi Da Ronco (ora sindaco) e Malacrino (nuovamente assessore all'urbanistica), dopo aver fatto scadere i termini per ottenere il finanziamento RFI, hanno riproposto lo stesso identico tracciato che prima avevano bocciato, ma con il Comune di Alpignano come stazione appaltante".
I consiglieri hanno sottolineato come, almeno fino a novembre 2011, i finanziamenti RFI erano pronti ad essere erogati, portando all'attenzione del pubblico in particolare 2 inviti e altrettanti solleciti inviati tra giugno e ottobre 2011 da RFI all'amministrazione Da Ronco, dove si invitava ad approvare la convenzione per poter destinare i fondi e far partire i lavori. "A pochi giorni dalle elezioni, risulta che l'amministrazione Da Ronco avesse già convocato una riunione con RFI per cercare di mettere mano la convenzione. E' quindi evidente che ci fosse un interesse immediato nel modificare gli accordi", commenta il sindaco Oliva.
"Praticamente è come se qualcuno si offrisse di venire a casa mia a farmi dei lavori totalmente a sue spese e io rifiutassi, preferendo rifare da capo un altro progetto identico, ma totalmente a carico mio", fa eco il consigliere Barbiani dai banchi di Alpignano SiCura.
Vale la pena soffermarsi anche sul ruolo svolto dall'allora vicesindaco Giovanni Agrimano. Si chiedono infatti i consiglieri nel loro rapporto conclusivo: "Con quale serenità il vicesindaco Agrimano, che è un dipendente RFI, poteva interloquire con il suo datore di lavoro su una vicenda in cui erano in ballo 5.200.000 euro?"
Non basta: il rapporto della commissione sottolinea anche come il progetto alternativo redatto dal Comune di Alpignano avrebbe consentito di rendere edificabili i terreni ora agricoli compresi tra l'attuale centro abitato e la nuova strada: "Questa opzione non era prevista dalla convenzione proposta da RFI, e ciò porta alla luce una vera e propria speculazione edilizia", tuona Cristina Bertello, sempre da Alpignano SiCura.
Ad aggravare la situazione, a livello politico, c'è il fatto che l'amministrazione Da Ronco non solo ha tradito il suo programma elettorale (in cui condivideva "la realizzazione della bretella sud dal confine di Rivoli fino a via Garibaldi che verrà realizzata dalle Ferrovie a compensazione della soppressione del PL di via Verdi"), ma ha anche ripetutamente mentito sulle ragioni della mancata approvazione della convenzione con RFI e sulla trasformazione del Comune stesso in stazione appaltante. Infatti, dagli atti portati alla luce risulta che l'ex vicesindaco Agrimano ha più volte dichiarato che i fondi RFI non fossero più disponibili (mentre come si è visto RFI ha più volte sollecitato l'amministrazione Da Ronco perché approvasse la convenzione) e ha in seguito dichiarato che il progetto RFI era in contrasto con i piani territoriali della Provincia di Torino (dove invece risulta presente).
"Forse il contenuto di questa relazione spiega l'assenza questa sera dei consiglieri di Alpignano Democratica, e in particolare di Da Ronco. Forse hanno avuto un moto di vergogna a presentarsi in Consiglio", commenta Giacomo Bosio, di SiAmo Alpignano. "E' assurdo che siano poi le stesse persone a venirci a chiedere conto del perché Alpignano a tutt'oggi abbia ancora un solo sottopasso viario o del perché abbiamo bloccato il loro progetto, che erano pronti a far partire prima ancora del parere della Regione [che infatti ha recentemente bocciato il progetto proprio perché incoerente e irrispettoso del suolo agricolo]. Mi auguro che il dibattito politico futuro riparta da questi risultati e da queste verità"
Il Consiglio Comunale si è concluso con la votazione per la presa atto del rapporto e per la trasmissione dello stesso alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Alla votazione hanno espresso parere favorevole i consiglieri di Alpignano SiCura, SiAmo Alpignano e Movimento 5 Stelle. L'unico altro presente, Roberto Voerzio (Articolo 1 Mdp), si è astenuto.

5 commenti:

  1. Ottimo lavoro di tutti, finalmente è stata fatta chiarezza! GRAZIE!

    RispondiElimina
  2. molto istruttivo!
    solo potete chiarire magari mostrando i tracciati: "hanno riproposto lo stesso identico tracciato", che è diverso dal post del 26/10/17: "le viabilità indicate dal PTC2 sono di coordinamento con la rete di viabilità di ruolo provinciale, mentre nella presente variante di Piano è stato previsto un raccordo che pone in comunicazione via Valle con Via Garibaldi, entrambe viabilità a livello locale".
    Grazie
    Renzo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonasera sig. Renzo,
      i tracciati, così come l'intero fascicolo, saranno pubblicati a breve sul sito del comune nella sezione "delibere".
      Nel post che segnala, l'intervento della Regione Piemonte criticava la non adiacenza del raccordo tra via Pietre e Via Valle con quello tra quest'ultima e via Garibaldi. La citazione di questo articolo, invece, richiama soltanto il primo dei due tratti, quello appunto proposto nel 2000 dall'allora FS.

      Elimina
    2. Egregio sig. Renzo,
      i documenti sono ora consultabili sul sito del Comune nella sezione Amministrazione/Delibere.
      Cordiali saluti

      Elimina