Uno dei crucci principali che ha
oggi chi ci amministra è la riunificazione del centro-sinistra, come se fosse
il principale punto del proprio programma di mandato. Cruccio che rischia di
trasformarsi in ossessione, se le correnti sono troppe.
E' infatti un obiettivo ormai
dichiarato dai nostri politici considerare questa necessità come prioritaria.
Ma quanto è il tempo che si dedica
per raggiungere questo obiettivo? E soprattutto di che cosa hanno bisogno
veramente Alpignano e gli alpignanesi, che si lavori sempre e solo per poter
vincere le elezioni successive? Si lavora per costruire un paese migliore, più
armonioso, oppure ogni azione ha come unico scopo di rafforzare la base
elettorale? Questo non è molto sportivo: in una sana competizione, si riparte da zero, ogni volta.
Ma unificare la spregiudicata
fantasia popolare all’immobilismo progressista che abbiamo conosciuto, ci
chiediamo a che strano tipo di coalizione porterebbe. E con tutto il tempo di
governo sprecato a risolvere le inevitabili beghe interne di persone che non
andranno d’accordo sin dal primo giorno del loro insediamento, il paese continuerà
ad arretrare sempre di più, restando sulla china discendente che percorriamo
ormai da vent’anni.
Ma è di questo che abbiamo veramente
bisogno?
Se - per ipotesi - è di quattro ore al giorno il
tempo che i nostri amministratori ci possono dedicare, quelle quattro ore devono
essere impiegate tutte per farsi venire delle idee per governare il paese. Se - sempre per ipotesi - di questo tempo il 70% viene impiegato solo per trovare strategie finalizzate
a facilitare questi accordi, non crediamo si stia lavorando bene.
Ma nemmeno se fosse solo il 30%.
Noi vogliamo il 100% del tempo
dedicato al sogno di una nuova Alpignano. Il resto viene da sé.
Ma purtroppo è così che si continua
a ragionare nei partiti.
Cercare di dequalificare il lavoro
di chi non ha una tradizione politica coincidente con l'identificazione in un
partito è uno sport nazionale a cui si stanno dedicando oggi i partiti con
molto compiacimento, perché forse fa paura l'idea che possa fare bene e meglio
chi potrebbe amministrare senza nessun tipo di debito elettorale, con il solo
desiderio di dedicare le proprie energie a una vera stagione di rinnovamento,
nel condurre la "cosa pubblica".
Noi vorremmo solo che fosse chiaro
ed evidente che lo scopo di una lista civica è quello di scovare le migliori
energie, idee e competenze di cittadini disponibili e volenterosi, e metterle
al servizio del paese.
I partiti non recupereranno mai più
quel ruolo che hanno avuto nel dopoguerra, di aggregazione, di capacità di creare un contesto comune in cui
gruppi di cittadini possano riconoscersi, di scuole della politica, né cambiando sigle, né rifondandosi,
né riciclandosi; è inutile illudersi.
Non essere passati attraverso
apparati pesanti, antiquati e gerarchizzati come i partiti significa
essere liberi. Non ci sono portatori di interessi di piccoli o grandi comitati d'affari.
Ed è sulla base di questi
presupposti che è nata Alpignano SiCura, e che continuerà a lavorare per
mettere allo scoperto le aporie di un modo di governare che è sempre lo stesso:
cambiano i protagonisti, ma non i trucchi del mestiere.
Perché il sogno di un futuro
migliore non si può più incarnare in una ideologia di partito ormai
compromessa, ma nel fatto che un giorno finalmente i soldi pubblici saranno ben
amministrati, con onestà, competenze e partecipazione.
Nessun commento:
Posta un commento