Oltre al danno, la beffa: la nostra concittadina onoraria Olimpia Orioli non solo non vede ancora giustizia per il caso della morte del figlio, ma il mese scorso è stata condannata al pagamento delle spese processuali (qui, al minuto 9:30, la notizia sul TGR Basilicata).
La nostra associazione si è unita al coro di lettere di sostegno inviate al pool di avvocati che supporta la signora Orioli. Pubblichiamo qui di seguito il testo del nostro messaggio.
La signora Orioli con l'ex vice-sindaco Brignolo e il presidente dell'Ass. Calabresi Lotufo |
L'associazione di cultura politica “Il
Laboratorio Delle Idee” intende manifestare la propria vicinanza
alla concittadina in questo momento di particolare difficoltà di un
percorso giudiziario già lungo e travagliato.
Infatti,
a distanza di 32 anni dall’inizio di questa vicenda, apprendiamo
che oggi si chiede il risarcimento delle
spese processuali alla signora Olimpia Orioli.
La
nostra associazione ha la propria sede ad Alpignano (TO), e nel
supporto dei cittadini alpignanesi la sig.ra Olimpia Fuina Orioli ha
trovato da tempo non solo la cittadinanza onoraria, bensì una vera e
propria seconda casa e famiglia. In qualità di concittadini che
difendono e promuovono la partecipazione politica attiva, l’impegno
sociale e l’applicazione dei principi di legalità e giustizia non
possiamo che manifestare ora più che mai la nostra vicinanza alla
sua lotta pacifica per ottenere risposte. Come
più volta Olimpia ha avuto modo di dirci durante le riunioni
pubbliche a cui abbiamo avuto l’onore di partecipare, una mamma ha
il diritto di sapere la verità. Senza la verità non c’è
giustizia e senza giustizia non c’è libertà. Olimpia ha il
desiderio e secondo noi il diritto, di presentarsi al cospetto di
Luca “non a mani vuote”.
Le basta la verità. Crediamo anche che il lungo calvario che ha
dovuto sostenere, psicologico, mediatico, economico debba avere il
nostro sostegno ma anche quello delle istituzioni. Non possiamo
prendere che il sostegno passi attraverso la “cum patior” latina
e nemmeno attraverso il sentimento della prossimità, ma possiamo
pensare che le Istituzioni, ognuna per la propria parte di
competenza, possano fare un gesto concreto, solidale di equità verso
Olimpia Orioli.
Vi
chiediamo quindi, con tutta il rispetto che poniamo nelle Istituzioni
che in una Repubblica Democratica in cui la sovranità appartiene al
popolo che la esercita nei limiti e nelle forme della Costituzione
l’impegno a colmare le mani di Olimpia, ed un “ripensamento”
sulla opportunità che a questa mamma venga richiesto (dopo tanto
dolore) anche il ristoro delle spese legali di questa terribile
vicenda.
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