domenica 18 ottobre 2015

L'ALLEGORIA DEGLI ALBERI

 
Nel cerchietto: Abbattimento piante - ordinanza n° 70 del 5/10/15

Nel post del 17 aprile scorso si era trattato in questa rubrica un argomento leggero, ma che permetteva di gettare un occhio di simpatia su questo nostro paese particolarmente martoriato da incuria e vittimismo.
Si parlava di alberi e fioriture e di quanto sia bello, il viale di Piazza Caduti, in primavera.
All'inizio dell'anno scolastico, che quest'anno è stato piuttosto travagliato, tutti i marcipiedi intorno alla scuola Matteotti sono stati transennati, a causa delle insidie che le radici degli alberi possono provocare ai pedoni (che poi camminano in mezzo alla strada!), per i marcipiedi da cui affiorano grosse radici. Le persone si inciampano e se poi si fanno male, va a finire con una denuncia nei confronti dell'amministrazione.
Dopo qualche giorno l'amara sentenza: tutti gli aberi devono essere abbattuti.
Sulle modalità di ripristino dei marciapiedi, e sulla risoluzione dei problemi della abitazioni, però, nessuna indicazione chiara.
Ma non era forse prevedibile che queste piante metessero radici?
Un'altra domanda è sorta spontanea: ma si devono per forza tagliere, e tagliare tutte, le piante, o si può intervenire con qualche tecnica di contenimento?
Chiaramente togliere un dente costa meno che curarlo, e così la semplificazione: togliamo tutti gli alberi. Se poi togli il dente e non fai nemeno la dentiera, allora spendi ancora meno.
Perché per ripiantumare, per ora, non ci sarebbero le risorse.
Alla luce di queste osservazioni, i lavori sono stati poi sospesi, per una miglior definizione dello stato delle cose.
Ma com'è che i soldi non ci sono mai?
Possibile che la cronica mancanza di denaro ormai non faccia altro che portare a un malsano inteventismo? SI chiudono scuole e passaggi a livello, si abbattono viali alberati che ormai costituiscono la memoria del paesaggio, “perché non ci stanno i soldi”, ma allo stesso tepo non si verificano gli sprechi (ad esempio riscaldare per anni palazzi vuoti), si realizzano discutibili fontane, si nutre il bisogno di entertainment popolare con feste a go-go e vedrai che in primaversa sarà un fiorire di operazioni-maquillage in vista delle elezioni.
SI tagliano gli alberi, perchè tagliare è la metafora della politica attuale: tagliare sarà sempre di più la pratica adottataper contenere la spesa pubblica.
E per le amministrazioni la colpa è sempre di qualcun altro: qualcuno prima di noi e qualcuno che sta più in alto, come se noi non facessimo parte integrante di quell'unico corpo che è il corpo della cosa pubblica. Una cosa pubblica che nella migliore tradizione della politica italiana è sempre stata presa d'assalto dalle forze divoratrici di risorse pubbliche, in un susseguirsi di scandali e tragedie.

Perché i rimedi ci sono, ma se non si è capaci a dominare la spesa pubblica, i soldi non si trovano e non si troveranno mai.
Eppure i bilanci di Alpignano viaggiano sui 14 milioni di euro: ma dove finiscono tutti questi soldi?
Dovremmo iniziare a fare qualche conto...

E intanto arriva almeno una buona notizia:
Erri De Luca assolto perché il fatto non sussiste 

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