Cari alpignanesi,
Sono da sei mesi alla guida di questa
amministrazione, che per la prima volta nella storia di Alpignano ha una
connotazione “civica”. Una svolta, per questo paese.
In questi mesi, ho tentato di consolidare la
conoscenza della macchina amministrativa e di mettere in ordine le numerose
questioni da affrontare, che dal 2017 caratterizzeranno la nostra agenda
politica.
Vi assicuro che non è passato un solo giorno, in
cui non abbia dovuto trovare una soluzione ai piccoli e grandi problemi che
hanno i cittadini e che ha il nostro territorio. Non c’è stato un solo giorno
in cui non mi sia seduto nell’ufficio del Sindaco, perché ho dovuto imparare
tante cose di questa complessa macchina.
Abbiamo iniziato questa avventura con un evento
imprevisto, ovvero l’apertura di una grande comunità di migranti, che ha
richiesto un grande impegno alle nostre strutture; abbiamo evitato il rischio
di dover chiudere un altro plesso scolastico, che avrebbe avuto gravi ricadute sulle
famiglie, abbiamo fronteggiato una alluvione, abbiamo avviato un progetto di
rilancio del commercio, stiamo seguendo gli eventi per offrire momenti di svago
alla città, ma con grande oculatezza nell’impiego delle risorse.
Con questo nuovo anno, però, viene il tempo di
pensare anche ad altro.
Abbiamo iniziato il lavoro di analisi del bilancio,
per far sì che ogni investimento produca un ritorno ai cittadini, non
necessariamente economico, ma di benessere, di immagine, di qualità della vita.
Ora è il momento di avere coraggio. Vanno fatte
scelte in base a una visione sul lungo e lunghissimo periodo, soprattutto se si
parla di temi quali lo sviluppo e la riqualificazione urbana, che sono tra loro
correlati.
Dal ciclo dei rifiuti alla gestione delle risorse
energetiche, dall’artigianato specializzato a un progetto di scuola nuova,
dalla valorizzazione delle competenze professionali alla cura del tessuto
edilizio, alla difesa di patrimoni e di beni naturali inestimabili.
Bisogna recuperare il concetto di comunità, per
sfruttare tutte le potenzialità dei sistemi di cooperazione, dal lavoro alla
cura e alla tutela delle fasce deboli. Ci pare quindi fondamentale rafforzare
la rete dei rapporti tra persone, per rendere sostenibile la cura degli anziani,
dei bambini e dei portatori di disabilità, senza dimenticare i giovani.
Allora vogliamo chiudere questo anno,
caratterizzato purtroppo anche da terribili sciagure, con una visione più
ottimistica: impegnarsi attivamente per migliorare i servizi e avviare una
seria programmazione delle attività più urgenti, quali le manutenzioni
scolastiche, la cura del verde, la sistemazione delle strade, il recupero dei
rifiuti.
A nome mio, degli assessori, dei consiglieri e di
tutta l’amministrazione auguro un felice 2017.
BUON 2017 DA TUTTI I COMPONENTI DEL PROGETTO CIVICO DI SIAMO ALPIGNANO E DI ALPIGNANO SICURA
con le parole di Gianni Rodari:
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
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