giovedì 13 settembre 2012

Elogio della timidezza


 “la mitezza mi è parsa
tanto desiderabile
proprio per la sua femminilità”

Norberto Bobbio,
Elogio della mitezza,
1998, ed. vari

Conclusa la parentesi vacanziera, abitudine di molti di noi è iniziare la ripresa della lunga stagione lavorativa a venire, con progetti e buoni propositi.
Anche noi quindi abbiamo un buon proposito, ovvero osservare con molta attenzione il lavoro che svolgerà la giunta, dato che ormai più di un anno è trascorso dall’insediamento, e nessuno potrà più giustificare il proprio operato dietro l’altrui responsabilità.
In più, ci mettiamo al lavoro anche con una speranza, ovvero di affrontare i lavori del consiglio con maggiore consapevolezza e chiarezza di intenti; conosciamo meglio le dinamiche consiliari e possiamo pensare di adottare il giusto registro per confrontarci e portare le nostre questioni all’esame dei consiglieri.
Speriamo si possa abbandonare il piano dell’attacco gratuito e dello scontro difensivo, per riuscire a concentrarsi sulle argomentazioni pertinenti all’oggetto della discussione, e dare spazio anche a chi magari, forse per timidezza, non ha ancora preso la parola che gli spetta di diritto, come rappresentante dei cittadini che gli hanno dato fiducia.
Solo in questo modo si riesce a trasformare la dialettica della rivendicazione in dialettica politica matura, proficua per il paese, perché solo tra chi sa ascoltare può nascere un buon servizio.
La timidezza contiene quella giusta dose di mitezza che potrebbe consentire di concentrare l’attenzione sulle cose importanti.
Da molti la mitezza non viene considerata una virtù politica - o forse lo sta diventando - ma la storia ha dato ragione a molti timidi che, proprio per la loro capacità di ascolto e ragionamento, per la ponderatezza con cui esprimono le proprie opinioni, sanno prendere le decisioni, lungamente maturate e meditate, più giuste per la collettività.
Secondo alcuni studi di psicologia evolutiva, la timidezza ha permesso all’uomo di esprimere un migliore adattamento all’ambiente per cui il timido ha sviluppato una maggiore capacità di analisi e di valutazione cognitiva delle situazioni.
Spesso i timidi hanno buone idee ma devono solo trovare il contesto giusto per poterle esprimere.
Noi vorremmo che ci fossero le condizioni perché tutti possano esprimere liberamente la propria opinione; ma questo può avvenire solo se non c’è il timore di essere aggrediti, in un clima di rispetto reciproco e di massima tolleranza.

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