Raccomandai che la maggioranza si
concentrasse sull’esecuzione puntuale dell’impegnativo ma interessante
programma elettorale e chiesi di conoscere in che cosa gli assessori si fossero particolarmente distinti, per meritare tale prestigioso e importante incarico. Dato che l'enfasi sulle competenze sembrava mutuata dalla nostra campagna elettorale, che aveva come carattere di assoluta novità l'anteprima della giunta al completo, ci pareva che il tema delle "competenze" meritasse un adeguato approfondimento.
Richiamo oggi questi due aspetti
perché si sono avverate quelle premesse e non è stato possibile
percepire un reale salto qualitativo nell'amministrazione della città e nell'esercizio delle deleghe, rispetto alla giunta precedente, dalla quale la giunta Da Ronco voleva prendere le distanze.
Il problema è sempre scegliere
tra un sistema vecchio – e noto – e uno nuovo, che è una scommessa.
Alle scorse elezioni ci siamo
trovati solo apparentemente di fronte a questo scenario: il “vecchio”,
rappresentato dal Pd, contro il “nuovo”, un sindaco con un progetto politico civico
appoggiato da Sel poteva essere la novità, ma l'apparato no.
D’altra parte il modesto
risultato del partito del sindaco al primo turno, che ha raccolto solo 344
voti, non poteva non manifestare l’inconsistenza del progetto “civico” e la necessità di trovare il sostegno nei simboli di partito per
rafforzarsi in itinere.
A tutti queste difficoltà si sommano
poi quelle interne, che sono il grande rischio delle coalizioni. Questa è la
cosa che ci ha preoccupato di più quando decidemmo di partecipare alle elezioni
da soli, con un progetto unitario.
La nostra era una convinzione
sostenuta dal fatto che spesso la tenuta di una maggioranza è messa in crisi
proprio dai conflitti tra i partiti in coalizione (e dalle correnti di uno stesso partito).
Anche se non ci fossero tensioni in
atto, però l’attuale maggioranza sa benissimo che, avendo scelto di non
investire sulla città e sui suoi abitanti, perché ormai non c’è più tempo, per essere
riconfermata dovrà cercare di rafforzarsi. Avendo perso molto tempo a sciogliere
il dilemma (ammesso che si sia finalmente sciolto) e ancora dovendone molto dedicare alla ricerca di nuovi equilibri, non c’è
più il tempo per dimostrare di essere all’altezza di avviare un reale processo di rinnovamento.
E intanto ad Alpignano chi ci
pensa? Noi diciamo che ci devono pensare i cittadini: quando la politica è troppo autoreferenziale, non fa più gli interessi collettivi, i cittadini devono riprendere la parola a rimettere in ordine le cose.
Noi siamo forse incapaci di
comprendere la necessità di tutta questa realpolitik, quando ci sarebbero così
tante cose interessanti da fare.
Ma prima di ammirare l’orizzonte
delle elezioni politiche successive è sempre bene mettersi a testa bassa a
lavorare.
Forse i politici “navigati” sono
più bravi a fare le campagne elettorali che a distinguersi per le azioni, però non si può far subire ai cittadini questo fastidioso clima da
campagna elettorale permanente.
Il consenso della popolazione si deve
ottenere facendo vedere i risultati e non con le operazioni tattiche di chi sta
governando con l’ossessione di riunificare il centro sinistra (e diventarne
magari il leader). L’unica vera ossessione che dovremmo avere,
tutti, anche noi dell’opposizione, è di tirare fuori questo paese dall’ombra in
cui riposa da anni.
Fino a quando saremo governati dalla SX che combatte la ricchezza "degli altri" invece di produrre benessere per tutti, saremo sempre con le pezze al culo... e di esmpi ne abbiamo tanti, vedi
RispondiEliminapianezza, 10 anni di SX ed un fiore di paese ridotto ad uno schifo con arricchimento degli amministratori e posti di lavoro solo per i famigliari degli stessi... Adesso da 1 anno che è tornata un'Amministrazione di centroDX e Pianezza è ridiventato un paese che produce benessere e vivibilità per tutti... e come Pianezza ce ne sono tanti.. Meditate gente meditate.