mercoledì 18 settembre 2013

RICAPITOLANDO... (ovvero cronistoria di un passaggio a livello)



Ora che la vicenda della chiusura del passaggio a livello è diventata politicamente allettante, dato che quando si mobilita la cittadinanza può far piacere ai partiti mettere la propria bandierina su un nuovo territorio di conquista, mi pare importante ricordare a tutti che Alpignano SiCura ha iniziato, per prima, a cogliere rischi e aporie di questa rincorsa ai soldi delle Ferrovie senza aver chiaro che cosa fare. Anche se oggi, a distanza di circa un anno e mezzo, da quel 17 maggio 2012 in cui si approvò la Convenzione, di tempo alla fine ce ne sarebbe pure stato, per decidere e iniziare a lavorare.
Ma iniziamo dall’inizio, ovvero appunto dal 17 maggio 2012, quando compare sui tavoli del Consiglio la delibera di recepimento della Convenzione tra il Comune di Alpignano e R.F.I., con la quale R.F.I. avrebbe erogato un contributo di 2.800.000 euro per coprire i costi delle opere di compensazione, che il Comune avrebbe dovuto realizzare a causa della chiusura del passaggio a livello di Via Verdi. In quella occasione riconobbi alla maggioranza il merito di aver riaperto la discussione sull’argomento, ma feci notare che forse prima di procedere sarebbe stato importante avere uno studio di fattibilità e un piano del traffico. Per dimostrare che il problema era ancora aperto, anziché votare contro, tuttavia, scelsi l’astensione, anche perché la mattina stessa era uscito su “La Valsusa” un articolo in cui l’Assessore ai LL. PP. dichiarava di voler “coinvolgere la Commissione tecnica per la programmazione dei lavori”, commissione di cui io stessa faccio parte e che poteva essere il luogo idoneo per colmare le lacune.
Ma la Commissione non è mai stata convocata, a quello scopo.
Esprimere le mie perplessità in Consiglio, mi costò, da parte del consigliere di maggioranza Pani, una forte critica personale. Il consigliere si chiedeva in particolare come potevo aver avuto la pretesa di fare il Sindaco di questa città, non sapendo prendere una decisione.
Era quasi un anno e mezzo fa. Le decisioni, abbiamo visto, sono da prendere ancora oggi.
La convenzione passò all’unanimità della maggioranza e raccolse il voto favorevole dei Consiglieri di opposizione Mazza e Giacomino del Pd, il voto contrario del Consigliere Arduino del Pd. I Consiglieri Voerzio e Siesto erano assenti.
Della questione si occuparono i giornali subito dopo il Consiglio. Luna Nuova del 22 maggio 2012 riportò un’importante dichiarazione dell’Assessore ai LL. PP. sull’organizzazione dei lavori: “prima ci sarà l’adeguamento del sottopasso di Via Pietre, poi la soppressione del passaggio a livello di Via Verdi”.
Ma siccome di questi lavori di via Pietre non si vedeva l’avvio e nessuno ne chiedeva conto, iniziai a riprendere l’argomento attraverso il nostro blog, il 29 agosto 2012 (Non è un paese per biciclette) e il 5 settembre 2012 (Sottopassi e sottintesi).
Il colpo di scena avviene nel Consiglio Comunale del 27 novembre 2012: la Convenzione è da riapprovare. Sei mesi e mezzo buttati, per una questione burocratica, insieme ai 3000 euro di spesa (certo, ben poca cosa di fronte ai 2.800.000) per il Consiglio di maggio, convocato ad hoc per la Convenzione.
Però nel frattempo qualcosa cambia nella compagine dell’opposizione, che esprime unanimemente il voto contrario (unico assente, nei banchi dell’opposizione, il Consigliere Mazza).
Un aspetto importante viene fuori da questo Consiglio: che si svolga un consiglio comunale aperto per discutere con i residenti della zona, che nel frattempo hanno iniziato a chiedersi che cosa stesse combinando l’Amministrazione. Ma anche di questa iniziativa, ovviamente, non se ne è più fatto nulla.
La vicenda della Convenzione con R.F.I. inizia a diventare talmente piena di implicazioni, di contraddizioni, di goffaggine, da suggerire la fortunata satira politica de L’Armata Brancaleone, pubblicata sul nostro blog il 28 novembre 2012.
Successivamente, in data 8 dicembre 2012, Alpignano SiCura scende in piazza per informare la popolazione di alcuni fatti, tra cui proprio la chiusura annunciata del passaggio a livello, con un volantino dal titolo Lo sapevate?, anticipato sul blog in data 6 dicembre.
Per mesi intanto chiediamo agli uffici comunali la data di firma della Convenzione, perché da quella data sarebbe iniziato il conto alla rovescia, per la chiusura del passaggio a livello e per la consegna del sottopasso di Via Pietre rimesso a nuovo. Nel Consiglio Comunale del 28 febbraio 2013 chiediamo spiegazioni sul perché non ci vengano consegnati gli atti, ma ancora la fatidica data non ci viene comunicata.
A quel punto, il 29 aprile 2013 presentiamo un’interrogazione per conoscere esplicitamente la data della firma della convenzione, che scopriamo avvenuta il 25 gennaio 2013: da qui sappiamo che il 25 luglio sarebbe stato chiuso il passaggio a livello. L’assessore assicura anche che il sottopasso sarebbe stato pronto per quella data.
Immediatamente, il 4 maggio 2013, distribuiamo in piazza un nuovo volantino, intitolato Stiamo ancora aspettando…, con cui informiamo i cittadini che il sottopasso di Via Pietre è in ritardo e la promessa assemblea pubblica non si è svolta (lo travate sul blog in data 7 maggio 2013).
Ma le cose non finiscono qui: dato che la nostra attività divulgativa nel frattempo ha dato non pochi grattacapi all’amministrazione, arriva il più fastidioso degli attacchi personali ricevuti. L’Assessore, che non ha mai voluto metterlo a verbale, mi ha accusata di essere una “fomentatrice”, tanto che in un clima così surriscaldato - nemmeno si parlasse di TAV - qualcuno avrebbe potuto anche commettere azioni violente nei suoi confronti. Ma a me pare che la nostra attività di opposizione sia sempre stato equilibrata, corretta e documentata, e ho voluto precisarlo nel post del 23 maggio 2013, intitolato proprio I fomentatori.
Di questo i giornali non hanno voluto occuparsi, nessun consigliere è intervenuto e il Presidente del Consiglio, presente durante i fatti, non ha minimamente pensato di prendere le distanze da queste affermazioni.
Ma, chiusa questa parentesi personale, andiamo avanti con la cronologia dei fatti: dato che la scadenza del 25 luglio si avvicina e non vediamo movimenti intorno al sottopasso di Via Pietre, presentiamo una mozione per il Consiglio del 12 giugno 2013, che viene rifiutata, complice anche il diniego del Consigliere Mazza, che non si prende la responsabilità di dare un dispiacere alla maggioranza. Da qualche giorno (diciamo un po’ dopo il nostro volantino) però il Pd ha preso ufficialmente posizione sulla vicenda, distribuendo volantini, affiggendo locandine, anche tramite Facebook, per esprimere la contrarietà alla realizzazione di un sottopasso viario su Via Verdi (vedi post dell’11 giugno 2013, Un consiglio monopunto).
Il 4 luglio 2013 riproponiamo la stessa mozione al Consiglio Comunale, che ritiriamo nel momento in cui chiare azioni di disturbo (12 interrogazioni della maggioranza e la bocciatura della richiesta di anticipo della discussione, in quanto non si può affrontare un tema così importante alle due di notte davanti a una sala vuota) ci fanno indignare e scegliere di non stare a questi giochetti. Perché in quello stesso Consiglio la maggioranza aveva presentato una contro-mozione. Con questo passaggio l’amministrazione rimette nelle mani di un professionista esterno le decisioni e rinuncia a confrontarsi con la popolazione.
Spero sia chiaro a tutti che è una debolezza della politica, il fatto che anziché affrontare direttamente i cittadini, come detto, per fare le scelte, si ricorra alla figura del mediatore (un tecnico) per trovare una soluzione, illudendosi che questa debolezza venga scambiata per virtù. La progettazione partecipata è un modo fantastico per trovare soluzioni, ma richiede altri presupposti e un altro approccio.
E intanto arriva la data fatidica: il 24 luglio 2013 pubblichiamo il post 25 luglio 2013: chiude il passaggio a livello di Via Verdi?, il 31 luglio il post Chiuso per sempre.
Da qui in avanti i cittadini iniziano a comprendere sulla loro pelle che cosa significa aver firmato quella Convenzione, e che cosa significa avere un’amministrazione che pensa di fare scelte utili alla cittadinanza (vedi post Noi che facciamo le cose).
I giornali seguono con interesse la vicenda, ma nessuno ha posto la fatidica domanda ai nostri amministratori: MA AVETE FINALMENTE DECISO CHE COSA FARE?
Come ho scritto nel post Con l’acqua alla gola del 28 agosto 2013, “noi su questi aspetti abbiamo cercato in più occasioni di sensibilizzare l’opinione pubblica. è ora però che anche i cittadini facciano sentire la loro voce”. E siamo quindi felici e orgogliosi che sia partita la campagna di raccolta firme, perché abbiamo lavorato tanto su questo tema e siamo veramente onorati di essere di conforto e di riferimento per chi ci ha seguito da sempre o per chi ci conosce da poco.
Ora vedremo che cosa succederà nel prossimo Consiglio Comunale di fine settembre: noi ripresenteremo nuovamente la mozione e vedremo se la maggioranza avrà il coraggio di affrontare la discussione, dando finalmente delle risposte chiare, definitive e accettabili o se, per spirito di ripicca, dimostrerà, come in altre occasioni, di non essere minimamente interessata a ciò che Alpignano SiCura ha da dire. Perché tanto, a dispetto della proficua dialettica e del costruttivo confronto politico, ciò che conta alla fine veramente sono soltanto i numeri.
Le conclusioni di questa storia sono due: che a più di un anno di distanza dal Consiglio del 17 maggio 2012, il Pd si accorge dell’opportunità di sfruttare politicamente la vicenda, per occupare la scena. E la grandinata di questa estate è la ciliegina sulla torta.
L’altra è che la maggioranza farà di tutto per attribuire la responsabilità politica di questi ritardi e indecisioni all'opposizione. E allora forse è un bene che non siamo più soli.
Anche se però ci pare importante che si ricordi sempre come sono andare veramente le cose.

8 commenti:

  1. Buongiorno,
    ho letto con attenzione il vostro articolo e vorrei solo sottolineare <>. Ribadisco che quella strada non può operare un carico urbanistico di passaggio importante utilizzando un sottopasso, che in ogni caso avrà almeno gli stessi problemi di quello attuale, anche se per me saranno maggiori. Li dovrebbe sorgere un passaggio pedonale e creare una VERA alternativa in zone aperte, magari con l'aiuto dei comuni vicini.

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  2. Che strazio, storia di ordinaria incompetenza tipica della pubblica amministrazione italiana. Ma non si vergognano? Dobbiamo sopportarli fino alla fine del mandato? Mi domando cosa rimarrà di Alpignano. Forse una fontana per farsi i gavettoni,visto che non abbiamo neppure più una piscina.

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  3. Salve, è tutto uno schifo... questo comune è diventato una vergogna, non funziona assolutamente nulla, le strade sono sporche, gli alberi da poco piantati sono tutti seccati,i mercatari stanno consegnando le licenze, i negozi stanno chiudendo etc.etc... però: in compenso in comune i dipendenti (non tutti... quasi) si ammazzano di lavoro tra un caffè una colazione portata dai vari bar della zona e tante chiacchere fatte tra loro e amenicoli vari, i vigili che dovrebbero prevenire e vigilare sono diventati bravissimi a reprimere multando chiunque sgarra... gli addetti alla manutenzione si ammazzano di lavoro girando con le varie vetture e furgoni per le contrade senza capire cosa cippa calecchia cercano e fanno... e per cambiare un perno in p.zza caduti allo scivolo dei bambini ci hanno impiegato 2 giorni in quattro... adesso mi fermo altrimenti rischio di fare troppi complimenti... a proposito... sig. sindachetto e sig.ri assessorotti tirate fuori le palle e prendete le decisioni belle o brutte che siano altrimenti fatevi da parte e lasciate il posto a persone che hanno il coraggio di provare a fare senza chiacchere e puttanate varie. Firmato: uno dei tantissimi cittadini incazzato nero.

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  4. la cosa che fa più impressione di tutte e di cui non mi capacito è la spudoratezza con cui non si perde occasione per rinfacciare ad altri di non aver fatto nulla, pensando di recuperere una credibilità che invece si otterrebbe senza poca fatica facendo semplicemente le cose che si è detto di fare. Questo alla luce del fatto che tra maggioranza e opposizione (a parte noi) sono tutti lì da almeno 5 lustri, rimescolandosi continuamente

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  5. Sig Anonimo, va tutto bene ma la frase “….e prendete le decisioni belle o brutte che siano…” contraddice l'essere incazzati; NO, NO per carità. Non legittimiamoli ad ancora una peggior amministrazione! Si può sbagliare, ma se si lavora e si decide “cum grano salis” del buon padre di famiglia che cerca il bene familiare –il bene comune in questo caso- non si fanno grandi puttanate.
    C’è senz’altro incompetenza e tanta ma il male maggiore e la causa delle puttanate e dello spreco del nostro denaro, è lo spirito, la motivazione che guida ogni decisione dell’amministrazione dall’inizio alla fine la legislatura: cioè la ricerca del consenso sempre e a tutti i costi. Perché c’è quel grandioso conflitto di interessi che i partiti storici hanno creato e mantengono allo scopo di mantenersi –e spartirsi- il potere.
    I consiglieri “spesso” sono pseudo tali che si limitano, quando lo fanno, a cercare di motivare in cc e fuori, le decisioni che altri hanno già preso, spinti dalla “doverosa” e cieca fiducia nella propria bandiera. Spesso e in larga maggioranza, non hanno letto nemmeno una riga delle varie delibere che vanno a votare, l’unica informazione su cui si basano è ciò che gli è stato raccontato in sede di riunione di maggioranza pre CC. Però votano, decidono, deliberano con tanta leggerezza, con il loro SI o NO, basati appunto sul nulla, l’uso dei nostri denari, delle nostre fatiche. Ma quali consiglieri…. E' questo il vero problema, uno dei tanti. E quando mai entrano e dibattono sulla concretezza delle questioni? E quando mai si pongono dei dubbi? Si vede una maggioranza sempre stranamente –ma non tanto poi se si è impreparati- silenziosa che attende la parola di troppo o da interpretare in altro modo, per intervenire e far notare la sua presenza, indignandosi -fingere-, scatenarsi in insulti ed iniziando così la commedia. I CC, se non fosse che in quel modo si amministrano i denari pubblici, sarebbero puro divertimento tanto sono comici e ridicoli gli attori.
    Sul da farsi dopo la chiusura del passaggio a livello, è chiaro che non avessero e non abbiano idee precise e quell'intervento tanto animoso e deciso del Capogruppo Pani non fa altro che dimostrare quanto poc’anzi detto sulla serietà del loro voto, basato unicamente sulla cieca fiducia e sulla totale disinformazione. Come farà il capogruppo a giustificare il cambio di rotta? (domanda retorica). Ma tutti questi ragionamenti sono retorici, perché l’unica cosa che veramente interessava erano i 2,8 milioni delle ferrovie da incamerare. E magari poi da spendere allegramente, tanto è manna caduta dal cielo! Così intanto si è iniziato a spenderli in quella rotatoria che non serve a nulla, ferma da n anni, forse proprio perche non serve a nulla….mentre le barriere architettoniche aspettano…come tante altre priorità. Quando mai si arriverà a far amministrare le più grosse “aziende” locali, nazionali a persone competenti e magari anche oneste?

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  6. roberto voerzio capogruppo consiglio PD2 ottobre 2013 alle ore 13:25

    La decisione politica da parte dell'attuale maggioranza Daronco /sel ha di fatto privato un'intero quartiere alpignanese della propria mobilita' pedonale e veicolare, e' stata una presa di posizione cieca e sorda senza preventivare minimamente il disagio che sta arrecando alla cittadinanza.
    Ora i nostri politci (daronco/sel)che governano, provano a ipotizzare qualunque cosa pur di recuperare la situazione, addirittura cercano anche di mettere l'un contro l'altro i cittadini di Via verdi contro quelli di Via pietre e via XXV aprile, secondo il mio punto di vista l'unica alternativa che questa giunta e i consiglieri di sel hanno per uscire dall'empasse politico in cui si trovano e' riaprire con un'ordinanza il passaggio a livello (cosa fattibilissima)senza se e senza ma, considerato che comunque le Ferrovie dello Stato nn hanno ancora fornito un quattrino promesso.dei fatidici 2,8 milioni di euro

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  7. la convenzione prevedeva che si potesse slittare con la chiusura (pagando i fatidici 200 euro al giorno), in attesa della conclusione delle opere, ma esclude tassativamente che si possa riaprire, una volta eliminato. Bisognava far partire i lavori del sottopasso di Via Pietre, che non era cosa così complicata, i soldi non c'erano allora come non ci sono ora, è solo mancanza di fermezza e di capacità organizzative. Questa è stata l'imperdonabile leggerezza. Ora occorre vigilare che non ci siano intoppi nel procedimento per il sottopasso di Via Pietre e che quei soldi non vengano impiegati per altro.

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  8. Anche se c'è del vero in quello che dice (ma non è certo l'apertura cosa fattibilissima), Sig Voerzio, per cortesia abbia la decenza di eclissarsi.....PER SEMPRE....così come ha fatto -si dice- per una parte del consiglio comunale E LEI SA QUALE vero? Chissà perchè...Da lei è inaccettabile qualunque critica perchè, non è credibile, non è sincera anzi è falsa! Lei è la personificazione dell'ANTIPOLITICA, DELLA NON-POLITICA. SPARISCA DALLE STANZE DELLA NOSTRA CASA COMUNE.

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