mercoledì 11 dicembre 2013

A CHE PUNTO SIAMO?

Lo scorso 30 novembre abbiamo divulgato un volantino che prendesse in esame i risultati della prima metà del mandato Da Ronco.
Ne diffondiamo i contenuti anche sul nostro blog. 

Trovandoci esattamente a metà del mandato elettorale del Sindaco Gianni Da Ronco, è doveroso fare il punto della situazione.

I 93 i punti del Programma elettorale, presentati il 16 giugno 2011, sono raccolti nel Programma PROGETTO ALPIGNANO La qualità delle scelte per la qualità della vita, consultabile sul sito web comunale, amministrazione trasparente/Provvedimenti/Provvedimenti organi indirizzo politico/Delibere Consiglio 2011/009.

Di questi, solo uno è stato definitivamente compiuto: la chiusura del passaggio a livello (punto n° 89 del Programma).

Altre azioni significative, tutte volte al miglioramento della vita di chi vive e lavora in Alpignano, non sono ancora state intraprese. Forse perché - mette le mani avanti il Sindaco - “prima di questa nuova pagina l’impegno principale sarà quello di portare a termine ciò che da troppo tempo è immobile, il Movicentro e la Palestra polifunzionale”.

Allora vediamo a che punto siamo.



MOVICENTRO

Il Movicentro è un’opera pubblica che nasce con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità urbana e intercomunale, sulla base di un nuovo Piano del Traffico. L’edificio dovrebbe inoltre garantire una rendita, per le casse comunali, data dai proventi degli affitti dei locali.

Il nuovo tunnel pedonale, già finanziato dalla Regione, ma mai avviato, avrebbe dovuto mettere in comunicazione, dal 2007, le due parti di città separate dalla ferrovia.

Dopo tredici anni dall’avvio del progetto, e dopo 7 anni dall’inizio dei lavori, non abbiamo ancora raggiunto nessuno degli obiettivi, né la Giunta, a due anni e mezzo dal suo insediamento, ha ancora stabilito quali saranno le modalità di gestione dell’opera, in modo da portare benefici ai cittadini.

A ciò si aggiungono 474.000 euro di oneri aggiuntivi, per danni dovuti ad abbandono e incuria, che integriamo noi.



PALASPORT

Dopo 6 anni di lavori, e 2.650.000 euro spesi, da settembre 2012 siamo ancora in attesa, da che vengano stabiliti i criteri per il suo utilizzo.

Il Palasport è un edificio che nasce già vecchio, perché non è stato affrontato, in corso di progettazione, né con le varianti, il problema più gravoso: il contenimento dei costi di gestione.

Vorremmo sottolineare un altro aspetto, che denota scarsa lungimiranza: nel fortunato caso che qualche società sportiva (o chissà chi altro) decida di investire comunque sull’edificio, in caso di manifestazioni di richiamo, dove si parcheggerà?



Che cosa ha impedito, A CHI GOVERNA OGGI, A CHI GOVERNAVA PRIMA, di concludere le opere in tutti questi anni? La sfortuna? La crisi?



Se questi sono i due elementi che vincolano l’amministrazione nel proseguire nelle altre attività, allora che ne sarà delle altre decine di punti del programma, che aveva l’ambizione di affrontare in modo innovativo temi assai complessi, dai rifiuti all’energia, dalla scuola all’aggregazione, dal commercio ai settori produttivi, dalla mobilità alla promozione del territorio, dal recupero edilizio al cohousing, e poi politiche del lavoro, politiche giovanili e tanta cultura?

Il volto della città - se non fosse per la fontana – resterà probabilmente immutato. I problemi preesistenti non sono stati affrontati in modo organico e di nuovi se ne sono aggiunti, lasciando il consueto pesante fardello alle amministrazioni future.

Esaminiamo, tra le decine di piccoli e grandi esempi, i più eclatanti:



Piano Regolatore Generale

Era prevista per l’autunno la consegna del Progetto preliminare, ennesima proroga della sua presentazione. Il nuovo piano è in fase di redazione da più di un anno e mezzo.

Siamo a metà mandato e ancora non è stato illustrato alla città il primo step nella redazione dei documenti progettuali; una volta completato, il progetto dovrà poi affrontare il consueto, pesante, iter burocratico, previsto per la sua autorizzazione.

Ce la farà l’amministrazione in carica a varare uno dei principali strumenti di programmazione del futuro della città?

E quali strumenti intende adottare per coinvolgere i cittadini?



PISCINA AL BELVEDERE

Dopo che la società privata Eurosporting, che ha realizzato l’opera in project financing (realizzazione e gestione), ha dichiarato nel 2007 di non poter proseguire con la gestione, il Comune si è dovuto accollare il mutuo, che ci costa 300.000 euro all’anno (fino al 2029). Alla fine stiamo quindi pagando noi l’opera, che oltretutto non è nostra, in quanto il diritto di superficie del terreno, concesso dal Comune alla società per 30 anni, è ancora in capo alla stessa Eurosporting.

Da ottobre 2013 la piscina è stata affidata a un nuovo gestore.

Dato che negli anni non sono mai state realizzate le opere di manutenzione, all’attuale aggiudicatario sono stati giustamente scontati dall’affitto gli oneri per l’adeguamento dei locali.

Il Comune, per altri 5 anni, non avrà ricavi. Mancano inoltre nei rendiconti finanziari passati decine di migliaia di euro di affitti arretrati, non ancora versati.

La gestione degli impianti sportivi di Alpignano denota la mancanza di una matrice politica che dia allo sport la sua corretta valenza di promozione sociale. L’unica cosa che interessa oggi agli amministratori è di rinunciare ai proventi pur di non pagare le manutenzioni.

Qual è stato allora il beneficio per la città, tenendo conto che buona parte degli alpignanesi frequenta altri impianti? Dato che chi governa oggi è chi ha deciso allora, possiamo avere finalmente questa risposta?



passaggio a livello Via Verdi/VIA XXV APRILE

Nel Consiglio Comunale del 29 settembre abbiamo presentato una mozione, votata dalla maggioranza dei consiglieri (con l’astensione del Partito Democratico), con cui l’amministrazione si impegna a dichiarare ufficialmente, entro la fine del 2013, che cosa intende fare con i 2.800.000 euro stanziati da R.F.I. s.p.a., ovvero quali opere, in quanto tempo e con quale impegno di spesa.

Ma l’amministrazione, il 15 novembre, senza coinvolgere né i residenti, né l’opposizione, ha emesso un bando per la progettazione di un sottopasso veicolare in Via Verdi.

Perché, allora, l’Assessore ai LL.PP. e tutta la maggioranza hanno sempre detto che, prima di decidere, avrebbero ascoltato i cittadini?

 CASTELLO DI PROVANA
Il programma Da Ronco prevedeva l’acquisizione a patrimonio comunale del Castello di Provana, di proprietà dei Missionari della Consolata, dopo un percorso avviato nel lontano 2000.

Operazione preliminare all’acquisizione è stata lo spostamento dei Missionari in una nuova sede. Ora il Castello è vuoto, e non dovrebbero esservi più ostacoli al passaggio di proprietà, alla demolizione della manica moderna (ex sede dei missionari) e alla variazione d’uso dei locali. L’intenzione iniziale era di spostare la sede del Municipio in una dimora storica per conferire un aspetto più aulico all’istituzione. Il Sindaco Da Ronco ha dichiarato invece di volervi collocare un istituto scolastico superiore, che richiede ambienti che rispettino certi standard e un conseguente pesante adeguamento delle strutture.

Siccome l’istruzione superiore rientra tra le competenze provinciali, il sindaco è riuscito almeno a sottoporre il progetto alla Provincia e a ottenere un finanziamento per questa operazione?

Il Castello è un tema sensibile, in quanto rappresenta l’innesto di tutta l’operazione di valorizzazione del centro storico.

Vogliamo ricordare agli alpignanesi che solo partecipando attivamente alla vita pubblica del paese si riesce a contribuire 
al suo progresso
 
E ora il link alla bella iniziativa:

UNA PROPOSTA FIGLIA DELLA CRISI 

7 commenti:

  1. " La gestione degli impianti sportivi di Alpignano denota la mancanza di una matrice politica che dia allo sport la sua corretta valenza di promozione sociale. L’unica cosa che interessa oggi agli amministratori è di rinunciare ai proventi pur di non pagare le manutenzioni" . esattamente quello che sta succedendo alla U.S. Alpignano Bocce presente sul territorio dal 1924 e che rischia di sparire .

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    1. questa è la scelta politica dichiarata apertamente per la gestione del patrimonio comunale

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    2. ma se i bandi per il rinnovo della concessione( al momento 2 ) vanno deserti cosa succede al "patrimonio comunale "?

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    3. Quando i bandi vanno deserti intanto c'è già da farsi una domanda, ovvero che oggi quel bene che io metto in "vetrina" così come l'ho confenzionato non interessa ( i motivi possono essere tanti...ma sostanzialmente perchè le regole che sono state previste non prevedono la possibilità di una gestione per lo meno non in perdita). Che si fa! Io personalmente avrei fatto una piccola indagine per capire come funziona in altre cittadine, poi avrei ri-confenzionato un bando che possa essere interessante per qualche gestione. Invece credo che nella nostra città si siano scelte altre due possibile opzioni che sono una sorta di suicidio (o trovare un pazzo che voglia gestire per puro amore una situazione in perdita fin dal primo momento, oppure visto che non ci sono soldi per finanziare una struttura in perdita lasciare che il patrimonio vada in malore , magri così c'è anche la scusa per poterlo vendere a qualcuno che ci fa una speculazione e fare cassa.
      Gianni Brignolo

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    4. succede che il progetto politico entra in crisi e ne andrebbe fatto un altro...il fatto è che queste scelte non sono frutto di un progetto politico nè sullo sport né sul patrimonio né su altro, ma è un modo per tirare avanti come si è sempre fatto, con procedimenti collaudati e per niente coraggiosi. Ma per governare in modo propositivo bisognerebbe dedicare tutto il proprio tempo alla propria "missione" e studiare tanto, cosa che non è certo la caratteristica dei nostri attuali amministratori

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  2. quanto soldi -SOLDI NOSTRI !!!- riescono a sperperare questi amministratori e poi si dice sempre che le casse sono vuote, non ci sono soldi; è sempre questa la filastrocca. Facciamo una piccola somma solo di questo vostro elenco e sobbalziamo!!! altro che fare collette per la scuola...anche qui c'è da prendere i forconi!
    474.000; 300.000, 90.000 fontana; e poi ogni lavoro e ogni progetto costa il quintuplo, ecc. e noi paghiamo, paghiamo, paghiamo. Lavori e progetti fatti male o inutili (quasi sempre): guardate il passaggio pedonale (il primo dei tre inutili) in via Mazzini, fatto e rifatto ed ora a distanza di tre anni sprofondato; dobbiamo ripagarlo noi? E poi non ci sono soldi. Basta quando si finisce di mungere questa mucca ormai secca?

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    1. l'elenco delle spese "strane" è molto lungo, ogni spesa è data per scontata e inevitabile. Oggi sono andata alla Tallone e non si respirava, basterebbe abbassare di un grado la temperatura e qualcosa si risparmierebbe già. Non so come facciano i ragazzi a respirare, molti erano in t-shirt in aula. Non è nemmeno salutare.
      Così alla Matteotti e non so nelle altre scuole.

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