giovedì 13 marzo 2014

NESSUNA FIDUCIA




Oggi è uscito un nuovo articolo su La Valsusa, corredato da un elenco di inesattezze.
Che cosa si dice che non va?
Facciamo un po’ di supposizioni; non c’è nulla di male, crediamo. Non sapendo nulla, non avendo più fiducia nelle versioni contraddittorie e scorrette ricevute finora, dobbiamo usare l’immaginazione.
L’articolo cita una provvidenziale lettera di RFI, inviata il 27 febbraio 2014 al Comune di Alpignano, - dopo quasi due anni di confronti - guarda caso proprio mentre noi stiamo sollevando questioni grosse, come ad esempio il fatto che RFI non solo non abbia più stanziato i soldi che ci spettavano, ma che abbia addirittura delegato il Comune a fare opere tanto complesse e rischiose.
Totalmente indifferente al fatto che i cittadini vedessero realmente rispettati i loro diritti, previsti dalla Legge, che venisse realizzata una viabilità alternativa prima delle chiusura del passaggio a livello.
Sembrerebbe dire, la lettera - che noi non abbiamo ancora visto - che con la caduta della Giunta Andreotti (21 gennaio 2011), i soldi con essa scompaiono.
Il documento che noi riportiamo – e tanti altri - ha invece lo scopo di dimostrare che la disponibilità di RFI a portare avanti quanto dovuto vi era ancora per quasi tutto il 2011.

Il Sindaco invece rinuncia a questa opportunità. Perché?

In breve, il giorno dopo l’insediamento della Giunta, nel 2011, RFI trasmette una convenzione (quella che già sottopose ad Andreotti) al Sindaco Da Ronco, invitandolo a completare l’iter, in modo che l’appalto parta il prima possibile.
Invece il Sindaco e la giunta tergiversano. Chissà che cosa vogliono veramente.
Dopo altri due solleciti (corredati da ultimatum, quello in visione è l’ultimo), si manda tutto all’aria e si torna a trattare con RFI, da capo, con una nuova brillante idea: siccome il Comune preferirebbe portasi i soldi a casa, si propone di fare da Stazione appaltante (per ricavarne i ribassi d’asta) e sottopone a RFI una nuova convenzione, senza progetto. Si tratta di una presa in carico dei lavori (eventuali) e di 2.800.000 euro, che finiscono interamente nelle casse comunali.
I 5.290.000 non finivano nelle casse. Però rappresentavano il valore delle opere. Che avrebbe realizzato RFI. È come quando si decide un regalo di nozze: c’è chi fa la lista-nozze e chi vuole, invece, “la busta”. Per comprarsi quello che preferisce.
In questo nuovo scenario il Sindaco manda prima avanti l’Assessore Malacrino, che forse, non vedendoci chiaro, lascia il posto all’Assessore Agrimano (di mestiere, ferroviere), che riceve pieno mandato a operare per conto del Sindaco.
Le cose poi si sono fatte troppo grandi, e ora il risultato è quello che viviamo tutti i giorni: nessuna idea, nessuna opera, in due anni quasi, nessuna decisione definitiva. Gente scontenta e molto allarmata.
I vantaggi di questa operazione: 2 milioni di risparmio per RFI (oltre a qualche rogna in meno) e qualche proprietario dei terreni tra via Valle e via Garibaldi, magari contento che la strada non si faccia più.

Vi convince, questa versione, o credete veramente che Da Ronco, appena diventato Sindaco, a giugno 2011, ha trovato le casse di RFI vuote e allora ha compiuto il miracolo?

10 commenti:

  1. sembra davvero fantascienza.....ma purtroppo è la realtà!!
    grazie a voi per essere riusciti a fare chiarezza su una vicenda che è davvero sconvolgente. ....grazie

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  2. CREDO NELLA BUONA FEDE DI GIANNI DA RONCO MA ATTORNIATO DA GENTE INCOMPETENTE .

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  3. Il fatto che il Sindaco sia o meno in buona fede è una questione assolutamente irrilevante ai fini pratici...riguarda esclusivamente la Sua coscienza e nulla più.
    Ciò che è palese è l'assoluta incompetenza del suddetto nel svolgere la mansione per cui si è proposto e per la quale viene retribuito da noi tutti!
    Considerando il fatto che, il Sig.Sindaco ha abbondantemente superato la maggiore età mi permetto di asserire che la "scusa" delle cattive compagnie non possa essere addotta!
    E che anzi, vada a suo sfavore poichè denota esclusivamente mancanza di senso critico verso coloro i quali dovrebbero agire a suo nome.

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  4. la lettera ora l'abbiamo vista, non c'è nemmeno una data, non vale nulla, sono dichiarazioni vaghe di un funzionario, non c'è nessuna dimostrazione efficace. Presenteremo una mozione di sfiducia all'Assessore e sulla buona fede del Sindaco per ora sospendiamo il giudizio

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  5. Parto dal fondo: tra quelle persone felici che quella strada tra via Valle e via Garibaldi non si faccia più ci sono anch’io….ma tanto, tanto felice (magari qualche proprietario dei terreni avrebbe preferito i soldi dell’esproprio e quindi non è così scontata la loro soddisfazione!). Io invece voglio esternare la mia GRANDE felicità, perché sono convinto:
    1) di una ovvietà: che quando si getta cemento o bitume su un prato –coltivato o non coltivato che sia- lo si fa “per sempre” nei limiti della nostra natura umana. Sicuramente quei metri quadri di terreno fertile sterilizzati, non potranno mai più produrre, né ossigeno né cibo, senza dimenticare, perché no, la bellezza, il paesaggio. E senza dimenticare che ogni m2 cementificato non assorbe più acqua ed è la premessa di futuri disastri ambientali che costano in termini di soldoni e….di vite umane; non facciamo poi lacrime di coccodrillo! La colpa è nostra.
    2) Che quella nuova strada NON fosse e non sia un’opera INDISPENSABILE (e sul concetto di indispensabile ci sarebbe molto da ragionare aprendo a 360° la nostra mente). Ma senza volare alto e rimanendo ancorati alla realtà di questo nostro modello di vita, mi chiedo se un’altra strada (“per completare l’anello intorno alla città, il raccordo anulare di Alpignano!!!” così caro al PD) fosse e sia così indispensabile. Ci sono dei flussi di traffico tanto alti -da/per Rivoli-Via Garibaldi- che giustifichino –con i numeri- il sacrificio –per sempre- di tanta terra fertile? Io non ne ho conoscenza. Da delle semplici osservazioni, non mi pare che Via Garibaldi sia così congestionata dal traffico da/per Rivoli. Cosi come, sempre dalle semplici osservazioni, ognuno di noi può confermare il passaggio di poche auto al giorno a quel PL, anche perché, dato il basso livello di automazione/sicurezza, lo stesso aveva dei tempi lunghissimi per cui lo si trovava quasi sempre chiuso. Quindi dove sarebbe la ratio di un nuovo collegamento stradale tanto invadente? E se proprio si volesse pensare ad un alleggerimento veicolare su via Garibaldi non ci sono soluzioni alternative (con numeri certi in mano)? Si sono battute tutte le strade (con numeri certi in mano)? Per esempio la discussa –una delle tante in Piemonte e in tutta Italia- barriera di Bruere non potrebbe essere parte della soluzione? Perché si parla e si pensa soltanto a favorire il traffico veicolare e non si inizia fi-nal-men-te a ragionare di MOBILITA’ in senso lato? Se si pensa solo all’auto non ne usciremo mai poiché l’utenza debole –pedoni e ciclisti persone disabili o con difficoltà deambulatorie- diventerà sempre più vulnerabile e quindi COSTRETTA a spostamenti motorizzati; e questo è un cane che si morde la coda.

    Insomma mi pare che si stia mentalmente percorrendo un binario obbligato e che anche voi siate caduti in questo circolo vizioso. Quando nel volantino distribuito sabato scrivete: “….riguardo alle nefaste scelte attuate in merito alla rinuncia alla variante e,,,,” dimostrate di aver consolidato una vostra opinione, di aver fatto la vostra scelta (e mi pare anche modificando la vostra precedente convinzione…). Mi chiedo cosa sia intervenuto, se abbiate avuto qualche dato in più o se sia soltanto…..
    ((SEGUE))

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  6. (seguito)
    Mi pare evidente e non solo dai fatti ma anche dalle parole espresse qua e la dagli attuali amministratori, che questi abbiano visto in questa faccenda la possibilità di mettere in cassa una buona cifra, punto. E da qui è partita la trattativa dove ognuno, ovviamente, tira l’acqua al suo mulino e, se le forze di contrattazione non sono “equilibrate” in termini di capacità e preparazione (in senso lato), una parte ci guadagnerà mentre l’altra ne subirà le conseguenze; RFI ha ovviamente giocato al ribasso -motivato dalla soppressione della nuova strada- mentre “noi” non siamo stati in grado di contrastare…..abbagliati, comunque, dal “tanto” denaro offerto. Forse i ns amministratori non hanno mai pensato di costruire in proprio quel sottopasso! Perché non posso pensare che l’impreparazione arrivi a tale livello per cui con 2,8 milioni si pensi di finire il movicentro la palestra ed anche il sottopasso!!! È sufficiente, non un progetto di massima, ma una semplice STIMA di un professionista per conoscere il costo di un’opera del genere.
    Io sono molto critico con la decisione di questa amministrazione, non sono d’accordo di sfruttare la situazione, i ribassi d’asta e quant’altro per mettere in cassa soldi da spendere in opere incompiute, opere utili ed inutili, non sono d’accordo e la considero una pazzia, pericolosissimo assumersi tanti rischi costruendo in proprio un sottopasso ferroviario (penso sarebbe l’unico caso in Italia e potrebbe diventare una catastrofe economica per Alpignano, causare la bancarotta), non sono d’accordo sulla non-trasparenza dell’operato e del pensiero, considero tutto l’accaduto un agire dilettantesco e sconsiderato. Sono convinto che non ci siano idee sul procedere ed anche della volontà di fare nulla al km 11+164 ma di utilizzare quei soldi per il Movicentro, per la Palestra e per un sottopasso pedonale.
    A voi chiederei di volare un po’ più in alto, di non fermarsi alla più comune e semplicistica visione, di sfruttare questo nostro grave problema anche per divulgare altre idee, altre visioni, per interrogarci sui nostri stili di vita e su questo nostro modello economico basato sulla crescita infinita ti tutto (dal PIL, alla popolazione, alle strade, ai centri commerciali), per fare opera di sensibilizzazione sui problemi ambientali, sui problemi di cementificazione diffusa del territorio comunale e dell’intero nostro Paese.
    È possibile o non sarebbe forse doveroso porci queste domande?
    aeffe

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  7. Riflessione attenta, puntuale e precisa.
    Senza entrare nel merito perchè sarebbe troppo lungo e magari varrebbe la pena trovare l'opportunità di fare una chiacchierata alla prima occasione (ognuno di noi avrebbe maggiori opportunità di argomentare bene la sua posizione. E' da tempo che chiediamo un Consiglio Comunale apero perchè ognuno spieghi bene le proprie idee a riguardo....lo abbiamo ancora proposto in questo Consiglio Comunale ma ci è stata nuovamente bocciata la proposta). Alpignano Sicura ha provato in quattro o cinque occasioni a "volare più in alto" ma appena abbiamo iniziato ad alzarci ci hanno impallinato: abbiamo fin dal primo consiglio comunale richiesto con una sorta di studio di fattibilità (non progetto, una cosa senza tanti fronzoli ma piena di sostanza) per capire come avevano intenzione di spendere i soldi che dicevano di aver ottenuto da RFI (modi, tempi, tipi di opere), abbiamo proposto di aprire un tavolo tecnico con il comune di Rivoli per risolvere il problema della viabilità in modo congiunto e senza pensare al solo nostro piccolo orticello ma in modo da ragionare su un piano del traffico a rampio raggio, abbiamo chiesto più volte di poter dialogare con la città in modo aperto per sondare almeno due proposte che avevamo (una che prevedeva sempre una strada ma non con il tracciato attuale) e una soluzione che la strada non la prevedeva più ma che aveva un'idea nuova di sostenibilità per la vivibilità del territorio ed opere alternative. Abbiamo da sempre sostenuto il rischio di farsi Stazione Appaltante e la necessità invece di instradare una soluzuione con un piano del traffico "sostenibile" condiviso con i comuni limitrofi per poi optare per delle soluzioni non alla cieca ma che vadano nell'ottica della "vivibilità" del territorio e dei cittadini. Abbiamo fatto interrogazioni, mozioni, volantinaggi......nulla si è andati avanti con il paraocchi a suon di votazioni a maggioranza ( e così sarà anche la prossima nel Consiglio Comunale del 27 ottobre). Chi ha i numeri vince in democrazia anche se sostiene delle posizioni che alla città non portano nulla. Oggi abbiamo una città divisa in due, un passaggio a livello chiuso, un sottopasso pedonale alternativo che doveva essere aperto a fine agosto e che è ancora da appaltare...dei soldi eventualmente a disposizione ma su cui dobbiamo ancora decidere cosa fare e una città che non riesce a vivere (mamme con carrozzine, passegini, anziani, biciclette, diversamente abili che per poter vivere la propria città debbono per forza prendere la macchina......e non sanno nemmeno per quanto tempo ancora). I soldi un po' li abbiamo spesi con il Pl bus, un po' per un mediatore che dovrebbe dirci cosa vogliamo fare (ma chi ha sempre gestito questa situazione oltre a non ascolatre le proposte perchè almeno non ci ha ancora fin da subito qual'è la sua di soluzione....).è un po' troppo da sopportare. Non abbiamo cambiato idea sulla questione strada, abbiamo solo cercato di fare un po' di ordine nel gran pasticcio che è stato creato.
    Grazie per l'intervento.....e se ci vedi per la strada (o ci vuoi venire a trovare alla riunione quindicinale) non aver timore di fermarci per uno scambio di opinioni.
    Gianni Brignolo

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  8. pienamente d'accordo sulle osservazioni, le ho riportatre io stessa in Consiglio: senza provare a fare una proiezione sul nostro futuro come si fa a dare una risposta a un problema? Che cosa vogliamo fare del traffico di Alpignano? Che flussi ci sono?
    A questo punto allora vediamo la questione nella sua semplicità: dato che non ho nessuna idea, perché distruggere l'unica cosa che è stata messa in piedi, con tanto dispendio di energie e spendendo soldi pubblici?
    Se vedessi la cosa dal solo punto di vista personale, direi che anche io sono contenta che la strada non si faccia più, perché a me piace arrivare ad Alpignano da Via Garibaldi e vedere i campi e le montagne sullo sfondo. Ho sempre detto: se mi toccano questo paesaggio cambio paese.
    Però devo vedere la questione anche da un altro punto di vista, per come stanno le cose adesso. Prendersi in carico tali oneri è un problema per la nostra amministrazione? Forse si. Non ci sono competenze e capacità. Allora era meglio che facesse tutto RFI, oppure che si concertasse con RFI un'altra soluzione, meno invasiva, anziché portarci a questo stallo.
    Dico che si è distrutta una soluzione senza proporre un'alternativa, fosse anche solo la bozza di un sogno di una nuova mobilità, di cui questo sarebbe stato il primo tassello.

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