giovedì 6 marzo 2014

SAPREMO MAI LA VERITA'?



Uno dei più infelici teatrini della politica si è avuto ad Alpignano sulla vicenda della chiusura del passaggio a livello.
Le ha provate tutte, l’Assessore, per convincere “i suoi” e tutti noi che le sue scelte sono state scelte valide: dal guadagno sui ribassi d’asta alla salvaguardia dei terreni agricoli, dal “non ci stavano più i soldi” al terzo ponte spostato, dagli allagamenti al furto di rame, dal “le ferrovie avrebbero chiuso lo stesso” al “non mi hanno mai offerto nulla”, dal "non sapevamo nulla del progetto" a "era un progetto degli 'altri'”. Quelli di prima.
Non sapremo mai quale sia la verità.
Se non sapremo mai la verità, però possiamo almeno dire che quasi tutto ciò che è stato detto o non è vero o non è accettabile. 

Ne parleremo sabato mattina, in Piazza 8 marzo, proprio nel giorno della Festa delle Donne.
Ci sarà un gruppo di esponenti di Alpignano SiCura, che distribuirà volantini informativi, con cui si dimostra che molte delle più radicali prese di posizione dell’Assessore ai LL.PP. e del Sindaco sono scuse portate avanti in cattiva fede, e avallate da consiglieri di maggioranza, che votano sempre tutto senza sapere mai niente. 

Ad esempio l’Assessore dichiara che RFI non ha mai offerto al Comune 5 milioni di euro. Messo così è solo un modo per distorcere l’informazione, perché è vero che al Comune non venivano dati direttamente dei soldi, ma perché le ferrovie stesse avrebbero appaltato lavori per un costo complessivo di 5 milioni di euro, seguendo ogni fase del cantiere. E avrebbero chiuso il passaggio a livello solo dopo la realizzazione delle opere compensative.
Quindi perché l’Assessore ha scelto di rinunciare a quel progetto, dato che mancava solo una firma del comune per far partire i lavori, chiudendo oltretutto il passaggio a livello senza fare nulla? Oltre al danno, la beffa.
Stando sempre alle notizie ufficiali, la risposta potrebbe essere contenuta nella dichiarazione, fatta all’indomani della firma della Convenzione, su Valsusa, che così facendo, se il Comune fosse stato Stazione Appaltante al posto delle ferrovie, ci si sarebbe avvantaggiati dei ribassi d’asta. 
Cioè per guadagnare qualche centinaio di migliaia di euro buttiamo via quasi due milioni!!! 
Le altre ragioni sono tutte politiche: il progetto era dell’amministrazione precedente. 

QUESTO NON è VERO. IL PROGETTO ERA DELLA CITTà, DI TUTTI NOI. 

L’Assessore sfida tutti i cittadini a fare causa al comune: bene, perché no?
In effetti, se tutti i cittadini si unissero in una class action, ci sarebbero probabilmente tutti i presupposti per invalidare la convenzione, dato che, a oggi, nessun provvedimento ufficiale sembra aver annullato la Delibera di Consiglio, che approvava il progetto definitivo della variante, né tantomeno è stato annullato il provvedimento conclusivo della Conferenza dei servizi del 2008.
A meno che non basti un piccolo paragrafo in premessa alla convenzione firmata ad annullare un lavoro di 12 anni e 5.290.000 euro.

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