martedì 8 ottobre 2019

3 ottobre: un maxi-mappamondo per parlare di migrazioni


In occasione dell'anniversario del naufragio nel Canale di Sicilia avvenuto il 3 ottobre 2013, i consiglieri Giacomo Bosio (SiAmo Alpignano) e Cristina Bertello (Alpignano SiCura), membri della Commissione Straordinaria per l'Accoglienza istituita tre anni fa, hanno organizzato un momento di raccoglimento e condivisione in Piazza Caduti. 
Al flash mob hanno partecipato le associazioni Acuarinto e Pietraalta, gestori dei due CAS del territorio, le quali oltre a condividere le esperienze di alcuni migranti ospiti delle rispettive strutture hanno presentato alcuni oggetti di vita quotidiana legati all'esperienza della migrazione: dal sacchetto di terra natia, alla bicicletta, alle ciabatte - tutti oggetti che per chi migra assumono significati molto particolari che spesso non riusciamo ad immaginare.
Il consigliere Bosio ha inoltre tracciato a terra un grande mappamondo, attirando un po' di curiosi: "Poi ho chiesto loro di disegnare il loro personale percorso di migrazione, dove li aveva portati la vita", spiega.
C'erano i migranti respinti, percossi, imprigionati, torturati e derubati a ogni frontiera che fingeva di respingerli solo per lucrare sul loro passaggio.
C'erano gli analfabeti, per i quali le linee del mappamondo non avevano alcun significato e a cui qualcuno ha spiegato da dove erano partiti e dove erano arrivati.

C'era il padre missionario che ha percorso tutta l'America Latina e che ha condiviso con il pubblico la sua esperienza.
C'era l'esule istriano arrivato in Italia clandestinamente: italiano e perciò "straniero" in Jugoslavia, "fascista" in Italia.
C'erano gli anziani ex immigrati dal Mezzogiorno che hanno capito il disegno solo alzandosi dalla panchina.
C'erano i volontari e i mediatori che ogni giorno si adoperano perché l'integrazione non resti solo una parola e che hanno organizzato una bellissima mostra di "oggetti parlanti" della migrazione.
C'era il fiero alpignanese che da qui non si è mai spostato e che ci guardava con sospetto.
C'erano i bambini, che più di tutti hanno avuto il coraggio di attraversare e colorare il mondo che era stato disegnato.
Grazie a tutti quelli che c'erano.

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