COMUNICAZIONE DEI
SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI DI MAGGIORANZA
Al termine del consiglio
comunale del 23 dicembre e a seguito dell'approvazione del bilancio triennale, i consiglieri firmatari della mozione di
sfiducia presentata 10 giorni fa presentano le proprie dimissioni
nelle mani del segretario comunale. Non siamo soli a compiere questo
gesto: come noi, anche Giulia Bruno e Cristina Bertello [e, separatamente da questo comunicato, anche Francesco Talarico - N.d.R.] hanno deciso
di non sostenere ulteriormente una maggioranza che ha ormai perso la
propria anima.
Questa non è che la punta di
un iceberg che minaccia il nostro gruppo da almeno un anno e che
porta il nome, purtroppo, del nostro sindaco. Da oltre un anno Andrea
Oliva ha dichiarato di non fidarsi più del nostro gruppo, che pure
lo ha sempre appoggiato, finché a fine agosto è arrivato al punto
di chiedere le dimissioni del consigliere Cipriano, che in
un’assemblea aveva osato esporre delle riserve su alcune scelte di
priorità del gruppo. Sì, perché il nostro gruppo si differenzia
dagli altri perché è un’associazione dove si decide insieme,
sindaco, giunta, consiglieri e anche membri non eletti, arrivando ad
una mediazione per il bene di Alpignano sulla base del progetto
politico che abbiamo presentato 4 anni fa.
Non avendo ottenute le
dimissioni di Cipriano, alle quali si erano opposti assessori,
consiglieri e aderenti all’associazione, il sindaco ha
disconosciuto l’associazione stessa e con essa i propri stessi
consiglieri di maggioranza: ha smesso di frequentarne le riunioni
settimanali da fine agosto e il 22 ottobre ci ha disconosciuti
ufficialmente con una lettera, nella quale affermava che
l’associazione “non era più assolutamente significativa
nell’ambito del mio ruolo amministrativo e istituzionale” e che
si sarebbe da allora confrontato con i soli capigruppo. È pur vero
che un’associazione è priva di un ruolo istituzionale, ma
rappresenta tutto il gruppo che ha supportato il progetto sin dal
principio e nella sua evoluzione.
Da parte nostra, noi abbiamo
anteposto il progetto politico continuando a lavorare per il bene
della città e confrontandoci con la giunta tramite i capigruppo, per
quanto una situazione in cui il sindaco non comunicava più con i
propri consiglieri fosse altamente disagevole, soprattutto in un
gruppo come il nostro dove le decisioni sono sempre state prese in
modo collegiale.
Il 9 dicembre (dopo oltre tre
mesi) abbiamo sperato di ricucire la situazione, ottenendo finalmente
un nuovo incontro con il sindaco, nel quale è emersa la volontà di
andare avanti senza cambi di formazione, bensì ottimizzando le
nostre forze come abbiamo sempre cercato di fare. Meno di 48 ore dopo
il sindaco toglieva le deleghe a due assessori, assegnando il ruolo
di vicesindaco a Maria Luigia d’Abbene. Il gruppo politico, inclusa
la stessa Maria Luigia d’Abbene, non ne era stato informato ed è
venuto a saperlo tramite affissione sull’albo pretorio. Questo ha
portato alle dimissioni di d’Abbene, gesto che non possiamo che
apprezzare per l’integrità d’animo e l’onestà intellettuale
che ne emergono. Non solo: contestualmente il sindaco dichiarava ai
giornali di aver compiuto tale scelta con l’appoggio di noi
consiglieri, con i quali invece non era stata nemmeno condivisa.
A seguito di questa azione,
cinque di noi hanno proposto la presentazione di una mozione di
sfiducia, non volendo rimanere in silenzio di fronte al
defenestramento di tre colonne portanti del nostro progetto politico,
che da soli erano stati capaci di portare un’altissima quota di
preferenze alle elezioni del 2016, in ciò andando chiaramente contro
non solo ai principi del nostro gruppo ma anche alla volontà dei
cittadini di Alpignano.
Anche a seguito di queste
azioni e della conseguente presentazione della mozione, il sindaco
non si è mai presentato ad alcun incontro organizzato per cercare
una mediazione tra le parti, al fine di portare avanti il progetto
politico e quindi non interrompere l’operato finora svolto.
Il gruppo ha lavorato nella
ricerca di una mediazione, proponendo in ultimo il ripristino delle
deleghe degli assessori e la turnazione di presidente del consiglio
comunale e dei capigruppo nel tentativo di restituire un equilibrio
all’interno della maggioranza, senza per questo allontanare nessuno
dei membri eletti. Tuttavia anche questa proposta è stata rifiutata
tramite comunicazione data ancora una volta non personalmente ma
tramite i capigruppo.
Lo spaccamento che si è
creato non ci consente di andare avanti poiché ha snaturato del
tutto i principi con i quali il nostro gruppo lavora e ha fatto
perdere la fiducia e la coesione che ci avevano caratterizzato
positivamente in questi anni.
Come già dichiarato, abbiamo comunque voluto responsabilmente chiudere l’anno approvando il bilancio triennale 2020-22 e le relative posizioni organizzative,
garantendo in questo modo la massima capacità d’azione al
commissario prefettizio, nei pochi mesi in cui traghetterà il nostro
comune a nuove elezioni. Il commissario farà le veci di sindaco,
consiglio e giunta, potendo contare su un bilancio approvato e su una
macchina ben oliata fino all’insediamento di una nuova maggioranza.
Alpignano,
23 dicembre 2019
Pierpaolo
Barbiani
Giacomo
Bosio
Gino
Cipriano
Marina
Mallen
Con le dimissioni contestuali dei suddetti membri della maggioranza (tranne Francesco Talarico, che le ha presentate separatamente) e di quattro consiglieri di minoranza, si applica l'articolo 141 del TUEL per lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale. Verrà nominato un commissario prefettizio che farà le veci di sindaco, giunta e consiglio fino alle nuove elezioni, tra maggio e giugno 2020.
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